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di Alessandro Conti Puorger
 

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APPENDICE A - ISAIA 43 - TESTO C.E.I. E DECRIPTAZIONE
Testo C.E.I.
Isaia 43,1 - Ora così dice il Signore che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha plasmato, o Israele: Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni.

Isaia 43,2 - Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti scotterai, la fiamma non ti potrà bruciare,

Isaia 43,3 - poiché io sono il Signore, tuo Dio, il Santo d'Israele, il tuo salvatore. Io do l'Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l'Etiopia e Seba al tuo posto.

Isaia 43,4 - Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo, do uomini al tuo posto e nazioni in cambio della tua vita.

Isaia 43,5 - Non temere, perché io sono con te; dall'oriente farò venire la tua stirpe, dall'occidente io ti radunerò.

Isaia 43,6 - Dirò al settentrione: Restituisci, e al mezzogiorno: Non trattenere; fà tornare i miei figli da lontano e le mie figlie dall'estremità della terra,

Isaia 43,7 - quelli che portano il mio nome e che per la mia gloria ho creato e plasmato e anche formato.

Isaia 43,8 - Fa uscire il popolo cieco, che pure ha occhi, i sordi, che pure hanno orecchi.

Isaia 43,9 - Si radunino insieme tutti i popoli e si raccolgano le nazioni. Chi può annunciare questo tra loro per farci udire le cose passate? Presentino i loro testimoni e avranno ragione, ce li facciano udire e avranno detto la verità.

Isaia 43,10 - Voi siete i miei testimoni - oracolo del Signore - e il mio servo, che io mi sono scelto, perché mi conosciate e crediate in me e comprendiate che sono io. Prima di me non fu formato alcun dio né dopo ce ne sarà.

Isaia 43,11 - Io, io sono il Signore, fuori di me non c'è salvatore.

Isaia 43,12 - Io ho annunciato e ho salvato, mi sono fatto sentire e non c'era tra voi alcun dio straniero. Voi siete miei testimoni - oracolo del Signore - e io sono Dio,

Isaia 43,13 - sempre il medesimo dall'eternità. Nessuno può sottrarre nulla al mio potere: chi può cambiare quanto io faccio?

Isaia 43,14 - Così dice il Signore, vostro redentore, il Santo d'Israele: Per amore vostro l'ho mandato contro Babilonia e farò cadere tutte le loro spranghe, e, quanto ai Caldei, muterò i loro clamori in lutto.

Isaia 43,15 - Io sono il Signore, il vostro Santo, il creatore d'Israele, il vostro re.

Isaia 43,16 - Così dice il Signore, che aprì una strada nel mare e un sentiero in mezzo ad acque possenti,

Isaia 43,17 - che fece uscire carri e cavalli, esercito ed eroi a un tempo; essi giacciono morti, mai più si rialzeranno, si spensero come un lucignolo, sono estinti:

Isaia 43,18 - Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche!

Isaia 43,19 - Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa.

Isaia 43,20 - Mi glorificheranno le bestie selvatiche, sciacalli e struzzi, perché avrò fornito acqua al deserto, fiumi alla steppa, per dissetare il mio popolo, il mio eletto.

Isaia 43,21 - Il popolo che io ho plasmato per me celebrerà le mie lodi.

Isaia 43,22 - Invece tu non mi hai invocato, o Giacobbe; anzi ti sei stancato di me, o Israele.

Isaia 43,23 - Non mi hai portato neppure un agnello per l'olocausto, non mi hai onorato con i tuoi sacrifici. Io non ti ho molestato con richieste di offerte, né ti ho stancato esigendo incenso.

Isaia 43,24 - Non hai acquistato con denaro la cannella per me né mi hai saziato con il grasso dei tuoi sacrifici. Ma tu mi hai dato molestia con i peccati, mi hai stancato con le tue iniquità.

Isaia 43,25 - Io, io cancello i tuoi misfatti per amore di me stesso, e non ricordo più i tuoi peccati.

Isaia 43,26 - Fammi ricordare, discutiamo insieme; parla tu per giustificarti.

Isaia 43,27 - Il tuo primo padre peccò, i tuoi intermediari mi furono ribelli.

Isaia 43,28 - Perciò profanai i capi del santuario e ho votato Giacobbe all'anatema, Israele alle ingiurie.

Decriptazione
Isaia 43,1 - Ed in azione in un prescelto al mondo la rettitudine esce dell'Unico. Vive in un corpo il Signore, il Figlio Unigenito. La rettitudine è stata alla fine portata, è scesa col corpo così in Israele, Dio finalmente è in vista. La rettitudine che è per redimere tutti è così versata in un corpo, inizia il segno che è in un casa sorto per i viventi. Dalla sposa è l'Unigenito alla fine uscito.

Isaia 43,2 - La rettitudine è dagli smarriti alla prigione. In una casa vivo è con la Madre. Inizia il segno così che dall'Unico l'energia è stata portata col Figlio al mondo. In un corpo ha portato alla fine la potenza in un uomo. Nel cuore la Parola porta. Così la rettitudine è finalmente in cammino a casa dei viventi portata dall'Unico. Fuoco per il serpente, inizierà finalmente a scottarlo e la fiamma uscirà potente. Gli inizia finalmente lo spavento in casa così.

Isaia 43,3 - Così è che dall'Unico l'energia è uscita portandosi al mondo. Al maledetto la rettitudine rovescia per trebbiarlo. Sarà bruciato nei corpi il negativo. Per allontanarlo dalle esistenze con l'agire retto inviata finalmente indica di essere cosi la Parola col corpo. Come azzima il corpo è in vita così portata al fuoco affinché a convertire inizi i luoghi infimi della terra con la rettitudine.

Isaia 43,4 - A vivere inizia il Principe diletto. Finalmente per le preghiere il Figlio retto dentro la legge divina porta dell'Unico. Inviato è per amore di tutti ad ardere si porta l'Unigenito tutto inviato all'uomo finalmente per strappare con l'esistenza retta portandolo (via) dal serpente. Inizia in vita ad esistere per i viventi tutti alla prigione il segno di un'anima retta.

Isaia 43,5 - Per il primo serpente finalmente la paura così è iniziata completamente per la rettitudine dall'Unico che inviata è in un vivente. Il ventilabro nascosto del Padre esiste, il primogenito della stirpe retta scende da madre in vita. Agendo, le moltitudini inizierà a raccogliere di retti.

Isaia 43,6 - L'Unico amarezza per il serpente giù con la Parola ha recato. L'energia alla fine inviata è stata portata al serpente. Indica che è in vita inviata al primo serpente per finirlo. Alla prigione è uscito, a casa è dal nemico inviato stare, l'impiastro gli porta a rovesciare. Ed il Figlio si porta per finire la putredine giù al mondo. Per aprire la luce scende.

Isaia 43,7 - Per la sposa un essere puro col corpo dal Padre sorge in vita. S'è recato in cammino. Dentro un casa si porta la mano che è stata a creare il tutto. S'è portato, è sceso col corpo per completare. S'è portata dell'Unico la Parola. L'opera è a finire; (per ciò) s'è portato.

Isaia 43,8 - Al mondo recato giù è stata (la Parola) dall'Unico in azione a vivere in una pelle. A portarsi alla vista fu un angelo, fu dalla madre, fu l'illuminazione a recarle. Di un carpentiere era la matrice, la porterà nel primogenito. Questa (la Parola) inviata è stataalla alla Madre perché la porti.

Isaia 43,9 - Dalla sposa in cammino si reca; è stata la Madre per l'energia versatale dentro che giù l'ha portato. È le prigioni a ripulire e con forza inizia in pienezza la Parola a recare la potenza originaria ai viventi. È il Vivente che dai viventi è a casa, uscito dalla Madre all'esistenza, il cammino sbarrerà (al serpente). Per questi inizia a portarsi alla vista una stella/luce, angeli si portano ad indicare che è sorto in vita Colui che è. Per i miseri è l'indicazione che ad abitare l'Eterno è al mondo. In vita portato è stato il Giusto, ed è alla luce per i viventi visibile portato. Ed è stata dall'Unico a vivere in un corpo portata la Verità.

Isaia 43,10 - Viene dai viventi l'Eterno; è l'energia in un primogenito a vivere. Il Signore si porta alla vista tra i lini. È beato dentro una grotta. Della prescelta è il Potente al seno per inviare a tutti la conoscenza. E si porta alla fine l'Unigenito dai viventi, è ad abitare dal serpente. Gli si è portato alla fine a casa. È all'angelo (ribelle) recato un retto ad esistere dall'Unico; da inviato al mondo è da Lui al serpente. Di persona s'è dal serpente recato. Da inviato si porta alle tribolazioni. Dio si porta in un primogenito chiuso in un corpo. Saranno per il serpente guai; al mondo gli sono usciti.

Isaia 43,11 - Dall'Unico inviata così è stata con l'Unigenito l'energia retta; è il Signore che si reca ad annullare dai viventi dentro il serpente. L'Eterno è il Salvatore.

Isaia 43,12 - L'Unigenito l'energia (di Dio = la risurrezione) è ad aprire in cammino. La legge divina è a recare al mondo affinché la risurrezione nel tempo esista. Ed al mondo a sorgere in vivente nel tempo si è portato per i pianti. Il ventilabro reca. Viene vivente in azione il giudizio dell'Unico. Dai viventi si è al mondo portato Lui (stesso) per ricusare l'angelo (ribelle). (Matteo 3,12 - "Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia raccoglierà il suo grano...")

Isaia 43,13 - In cammino dai viventi a vivere si è portato dalla Madre "Io sono". Lui (stesso) si reca per annullarlo dai viventi. È in aiuto dell'esistenza dei viventi sceso. È al serpente l'ira dall'alto a recargli in vita ad esistere. È in dono il Figlio per il mondo

Isaia 43,14 - La rettitudine al mondo inizia al ribelle ad uscire. Si porta in campo il Redentore, così la putredine dell'impuro a bruciare è con la probità. Dio dal serpente da in un vivente agirà per a colpirlo. Per salvare dal serpente, per strappare dall'esistenza dall'intimo del serpente la perversità porta nel corpo la legge divina. Sarà cibo di vita per i viventi. Alla sposa la vita reca. Cosi dal maligno è vivo in casa "io sono", gli porta alla fine col corpo l'energia per finirlo dai viventi.

Isaia 43,15 - "Io sono" al mondo ha recato fuori la santità, così vive dentro portata nel corpo di un uomo. Con il corpo Dio tra i viventi cammina; l'anelava.

Isaia 43,16 - Per spegnere del ribelle la calamità al mondo abita alla fine l'energia, dentro è dai viventi in giro per tormentarlo in vita; è dalla Madre, si vede questa essere alla destra, finalmente è dentro al mondo.

Isaia 43,17 - Al mondo in vita recatosi giù è l'Unigenito in un corpo. Così a calpestare si porta la lordura del serpente; si è in azione per ciò condotto. Per colpirlo si è chiuso, per lavare col forte fuoco della rettitudine la casa, si reca dalla corruzione per rovesciarla ed ai viventi reca a conoscere la rettitudine. E così l'arroganza finirà dal mondo, a spegnerla si porta.

Isaia 43,18 - Dio infine la purezza in un corpo ha recato. In un corpo ha ricominciato la luce ad abitare. L'ha recata finalmente e l'ha versata nel sangue. Gli angeli portati alla vista dal Potente indicano che finalmente nel Figlio abita.

Isaia 43,19 - Al mondo inviata l'energia è, alla vista sorge al mondo per rallegrare. Alla luce esce, nel tempo esce, finalmente giù in vita si chiude. In campo dal serpente si porta l'inizio del completo sbarramento al peccare. Dell'Unico la bocca, l'Unigenito, alla luce è dalla Madre. In una casa vive la Parola. La strada per la casa è illuminata. Sono i viventi portati dagli angeli. L'energia entrata in un corpo si porta per tutti.

Isaia 43,20 - All'oppressione dentro, che giudicata è stata, in vita per finire dal mondo il maligno, esce il segno che inviato, all'esistenza dalla Madre portato, il Figlio si reca alla fine; è per esaudire. Così è stato inviato il segno. Completa è dentro dai viventi la Parola, in vita è dalla Madre. Inviata, partorita finalmente a casa è sorta, è alla destra. Al serpente al mondo il fuoco per versargli porta tutto in azione, dai viventi è l'eletto.

Isaia 43,21 - Si vede con la Madre, questi portatosi. È alle angustie tutte dell'esistenza. Del serpente è alla stoltezza per finirla il forte essere in pienezza della Parola in un corpo portatosi.

Isaia 43,22 - Ed al serpente l'Unico inizia ad indicare che il diletto Unigenito finalmente si è in azione versato dentro. Con la rettitudine è a stancarlo, completamente in casa gli è un fuoco in vista del Potente.

Isaia 43,23 - Del potente amore è l'Unigenito il segno che con potenza è sorto al mondo. Dall'alto completamente si è così portato da vittima. È alla prigione un retto da solo alla fine inviato. È dal serpente delle origini al mondo per servire tutti con un'esistenza retta. A casa dei viventi a guidare si porta dal serpente, inizia al mondo a portarsi in cammino. Nel tempo è così dentro il Cuore che reca energia al mondo.

Isaia 43,24 - Al serpente dell'Unigenito i lamenti indicano che dal Potente è stata da dentro il trono la Parola versata. L'energia reca chiusa nel cuore per colpirlo dentro i viventi con la rettitudine. Tutta l'Unigenito al mondo col corpo porta ad esistere finalmente l'energia dell'esistenza che origina la rettitudine. Al mondo in azione dentro la legge divina inviata è, dentro chiusa nel Cuore dall'Unigenito portata completa è, così al mondo recare in cammino si vedrà tutto il frutto. Al peccare inviata tutta è la rettitudine.

Isaia 43,25 - Dell'Unico l'energia retta che era alle origini degli angeli così ad esistere fuori la porta l'Unigenito nel midollo al mondo. La Parola sorta in azione è così dal serpente in vita nella miseria porta racchiuso il Cuore. L'Unigenito lo porta finalmente all'esistenza dalla sposa per iniziare ad originare un puro corpo (che sarà poi quello della Chiesa).

Isaia 43,26 - Esce puro all'esistenza con il corpo il Figlio. Nudo bello al mondo, si è chiuso per aiutare avvolgendosi la Parola col corpo. Inizia la lode che i viventi sentono dagli angeli che indicano il Giusto. (Luca 2.13 - "E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio...")

Isaia 43,27 - Del Padre è la rettitudine uscita col corpo dalla Donna e l'energia ha chiuso nel Cuore dell'Unigenito che la porta in vita. Dal serpente è scesa ad esistere la rettitudine; la Parola a bruciare il peccare a casa gli è.

Isaia 43,28 - Porta l'Unigenito per indebolire il serpente il fuoco nel corpo che è la santità. E l'Unico finalmente ha inviato in campo al serpente l'anatema. È il calcagno portato ad esistere dal Principe di Dio al serpente. La sorte (finale) gli reca la Parola ad essergli in vita.

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