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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
GLI ESPLORATORI DELLA TERRA PROMESSA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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IL RITIRO DI GIOSUÈ »
IL GRAPPOLO D'UVA »
KALEB VINCE GLI ANAKITI »
GIOSUÈ A SICHEM »

GIOSUÈ 14 - TESTO C.E.I. E DECRIPTAZIONE
Testo C.E.I.
Giosuè 14,1 - Questo è invece quanto ebbero in eredità gli Israeliti nella terra di Canaan: lo assegnarono loro in eredità il sacerdote Eleàzaro e Giosuè, figlio di Nun, e i capifamiglia delle tribù degli Israeliti.

Giosuè 14,2 - L'eredità fu stabilita mediante sorteggio, come aveva comandato il Signore per mezzo di Mosè, per le nove tribù e per la mezza tribù;

Giosuè 14,3 - infatti Mosè aveva assegnato l'eredità delle due tribù e della mezza tribù a oriente del Giordano e ai leviti non aveva dato alcuna eredità in mezzo a loro.

Giosuè 14,4 - Poiché i figli di Giuseppe formano due tribù, Manasse ed Èfraim, non si diede parte alcuna ai leviti nella terra, tranne le città dove abitare e i loro pascoli per le loro greggi e gli armenti.

Giosuè 14,5 - Come aveva comandato il Signore a Mosè, così fecero gli Israeliti e si divisero la terra.

Giosuè 14,6 - Vennero allora da Giosuè a Gàlgala i figli di Giuda, e Caleb, figlio di Iefunnè, il Kenizzita, gli disse: Tu conosci la parola che ha detto il Signore a Mosè, uomo di Dio, riguardo a me e a te a Kades-Barnea.

Giosuè 14,7 - Avevo quarant'anni quando Mosè, servo del Signore, mi inviò da Kades-Barnea a esplorare la terra e io gli riferii con sincerità di cuore.

Giosuè 14,8 - I compagni che vennero con me scoraggiarono il popolo, io invece seguii fedelmente il Signore, mio Dio.

Giosuè 14,9 - Mosè in quel giorno giurò: La terra che il tuo piede ha calcato sarà in eredità a te e ai tuoi figli, per sempre, perché hai seguito fedelmente il Signore, mio Dio.

Giosuè 14,10 - Ora ecco, il Signore mi ha conservato in vita, come aveva detto: sono cioè quarantacinque anni da quando disse questa parola a Mosè, mentre Israele camminava nel deserto, e oggi ecco che ho ottantacinque anni;

Giosuè 14,11 - io sono ancora oggi come quando Mosè mi inviò: come il mio vigore allora, così il mio vigore ora, sia per la battaglia sia per ogni altro lavoro.

Giosuè 14,12 - Ora concedimi questi monti, di cui il Signore ha parlato in quel giorno, poiché tu hai saputo allora che vi sono gli Anakiti e città grandi e fortificate; spero che il Signore sia con me e io le conquisterò secondo quanto ha detto il Signore!

Giosuè 14,13 - Giosuè lo benedisse e assegnò Ebron in eredità a Caleb, figlio di Iefunnè.

Giosuè 14,14 - Per questo Caleb, figlio di Iefunnè, il Kenizzita, ebbe in eredità Ebron fino ad oggi, perché aveva seguito fedelmente il Signore, Dio d'Israele.

Giosuè 14,15 - Ebron si chiamava prima Kiriat-Arbà: costui era stato l'uomo più grande tra gli Anakiti. E la terra visse tranquilla, senza guerra.

Decriptazione
Giosuè 14,1 - Per recare la maledizione (al serpente) l'Unico la risurrezione al corpo inviò nella tomba. La potenza riportò al Figlio, con le forze rifù alla luce col corpo alla vista potente, impresse giù la rettitudine agli apostoli per agire, inviò l'Unigenito risorto per un corpo/popolo/Chiesa guidare, ad accompagnarli portò alla fine la Madre Dio in azione. Tra gli stranieri uscì la rettitudine per il mondo ad abitare. Fu al mondo portata la risurrezione a sentire del Figlio. Figli porta il corpo/Chiesa per l'Unico alla luce. Fu il Padre a recare col Crocifisso al mondo ai viventi il Cuore. Lo recò dal colle il Figlio, fu a sorgere dal corpo di Dio.

Giosuè 14,2 - Da dentro in cammino portò dal corpo a guizzare l'energia che racchiudeva per il serpente. Dal Crocifisso dalla piaga una Donna dal corpo gli scese. La portò al mondo il Signore. Da dentro fu col sangue alla luce ad uscire. Dal serpente dal croce alla luce nel tempo uscì ai viventi dal cuore. La portò il Crocifisso e dal chiuso giù fu al mondo con l'acqua dal cuore ad uscire.

Giosuè 14,3 - Così fu inviata al dragone la Madre del Risorto. Uscì con gli apostoli nella prigione del serpente. Dal Crocifisso alla luce inviata fu al mondo. Ai viventi per amore la recò il Crocifisso e dal nascosto giù fu al mondo la vita. Dal cuore gli uscì la Madre. Dall'aldilà la potenza gli scese, con gli apostoli la portò dal serpente per accompagnarli. Fu con la Madre il rifiuto inviato al drago. L'energia per ammalarlo dentro il Crocifisso portò con la rettitudine ai viventi.

Giosuè 14,4 - Della rettitudine fu al mondo il carico con gli apostoli. Fu la forza ad essere portata dal foro col soffio. Alla luce l'energia fu ai viventi dal cuore portata con la purezza. Inviato alla luce uscì dell'Unigenito il frutto. Per recidere, per scontrarsi col drago la portò. Nella prigione del serpente portò a riversare la potenza. Ad accompagnare sarà i viventi. Dentro la terra, bruciature inizieranno per la Madre al nemico. Fu la Madre al serpente di sabato portata ai viventi in cammino. Un corpo dal Risorto sarà ad aprire la vita del Potente nella putredine. Inviata fu al mondo la Madre: porterà al Potente a versare figli in vita.

Giosuè 14,5 - Ad affliggere il serpente portata al mondo dal Signore venne per salvare il mondo con la rettitudine. Gli apostoli in azione simili al Figlio sono. Fu a sorgere un corpo di Dio, portato fu dal (Monte) calvo e venne in terra.

Giosuè 14,6 - A recare in cammino dei simili da casa con gli apostoli fu il Signore per aiutare. Al mondo la divinità di Gesù dentro rivelarono. In cammino, accompagnati furono dall'Unigenito con la Madre. Di un corpo/popolo/Chiesa di Dio furono portatori. La rettitudine nei cuori dal Figlio era stata soffiata, negli apostoli entrata, fuori la versavano, ad aspergerla nell'esistenza vennero. Fu la conoscenza del Crocefisso a venire con la parola. Che l'Unico ne risorse il corpo parlavano, che il Signore Dio per liberare gli uomini uscì, Dio al mondo fu un vivente in azione il rifiuto all'essere impuro completo fu a portare, innalzato l'Unigenito dall'essere impuro in croce fu spento, si versò in aiuto la risurrezione. Da casa un corpo inviò in azione.

Giosuè 14,7 - Per la rettitudine l'energia dell'Unigenito nel corpo dentro in azione rifù. Da vivo risorto dagli apostoli entrò per incontrarli. Per la rettitudine fu a casa risorto con il vigore. Vivo risorto uscì per servire. Dal Signore venne la forza ai viventi della santità dentro al corpo degli apostoli per agire. Al serpente con un corpo/popolo/Chiesa nel cammino il rifiuto del Crocifisso uscì. In terra portarono l'Unigenito; la risurrezione da segno dei segni portarono con la parola. La rettitudine delle origini riardeva nel corpo dei pastori; la Madre il cuore dentro era.

Giosuè 14,8 - Portano dell'Unigenito la vita. Iniziano ad illuminare sul cattivo serpente che si portò in azione nei viventi, fu al mondo la tentazione ad essere portatore, venne nei cuori ad entrare. In azione la Madre si porta per incontrarlo. Con la rettitudine, con la forza della parola vengono. C'è di fratelli un corpo ad esistere del Signore (ove) Dio ad entrare è.

Giosuè 14,9 - Portata fu nel settimo (giorno della creazione) ai viventi la risurrezione. Per rientrare a casa fu recata ai viventi al mondo. Ad entrare portò l'Unico il rifiuto per l'essere ribelle (affinché) l'originaria pienezza rientrasse in terra con la felicità. Per calpestarlo la rettitudine entrò in un corpo. Per rivelarla da retto dentro al mondo in cammino nel tempo ad entrare fu. Entrò dal serpente per ereditare il mondo portando nel cuore l'energia. Fu così l'Eterno un fanciullo. In un vivente la rettitudine fu in pienezza. Finalmente in un fratello nel corpo fu il Signore. Dio al mondo fu.

Giosuè 14,10 - E nel tempo entrò del mondo. Dagli angeli uscì, entrò in un vivente il Signore. Dapprima portata l'indicazione fu ad una retta donna: nel corpo le si sbarrava dentro, nel corpo di questa entrava. L'Unigenito in un corpo per le preghiere fu dei viventi a portarsi e si chiuse per salvarli. Ad illuminarla un angelo entrò dalla madre; per l'Unico questi parlò: il Signore verrà a sbarrarsi dentro il corpo, entrerà da questa nel mondo, Dio vivo alla luce uscirà, dell'Unico il principe uscirà in cammino in Israele. In una casa vestito dentro dal corpo si portò alla vista finalmente del mondo, entrò dall'angelo, uscì l'Unigenito per ucciderlo. Fu fuori ad essere portato da una madre, nel figlio si chiuse in vita, a giubilare per la manna che era in vita una luce di angeli uscì.

Giosuè 14,11 - Il peccare giudicato era stato nel mondo, fu a portarsi per cancellarlo. Per abbatterlo questi versò la rettitudine ad una donna nel corpo. Dentro fu a recarla per liberare del serpente la prigione. L'Unigenito si recò, finalmente fu in vita, alla luce uscì così la rettitudine in vivente. Rifù dalle origini con questi a riportarsi un retto, il vigore rifù nel tempo ad uscire. Perché guerra nel mondo si portasse al serpente giù venne a portare il cuore; lo recò ad un primogenito.

Giosuè 14,12 - Ed in azione per finire dal mondo dal drago uscì. Dal serpente fu a venire. Partorito questi, uscì da Donna col corpo. In aiuto da cibo si portò. Ad entrare nel mondo fu portato, dalla madre uscì. Lui così fu a venire alla luce da un seno. Al segno/tempo dentro un giorno uscì. Al mondo si portò l'Unigenito, così fu alla vista puro. In vita alla luce la Madre lo portò alla vista col corpo. Fu nella vita in cammino da un povero a portarsi completamente dentro nell'angustia. Fu alla fine dal pazzo il Signore col desiderio di finirlo dall'esistenza. Ed al mondo si portò da un povero. Ad indicarlo fu alla matrice, rettamente nella Donna nel corpo si sbarrò da figlio il Signore.

Giosuè 14,13 - E fu dentro ad un corpo la rettitudine al mondo portata in Gesù. E fu finalmente l'energia dell'Unico completamente a chiudersi dentro un corpo ed inviata in cammino dal serpente a casa. Il figlio fu in persona dal serpente per ereditare il mondo.

Giosuè 14,14-15 - Dall'alto della rettitudine l'energia al mondo fu finalmente ad uscire. Chiusa dentro un corpo portata all'angelo (ribelle) in cammino nel cuore del Figlio; sarà a soffiarla per inviarlo fuori dal mondo. Per abbattere l'angelo questi fu dal serpente inviato per ammalarlo. In azione per bloccarlo nel mondo un giorno uscì. Questi fuori spazzerà l'angelo, da Donna dal corpo in pienezza l'Unigenito chiuso in un corpo fu. Ci fu per la perversità la maledizione ad esistere in Israele. Recò un fuoco per distruggerlo dentro i corpi e per finirlo di persona fu un vivente in una città. Alla fine l'Unico in un corpo dentro in azione nel mondo in un uomo uscì in cammino, per aiuto portò nel cuore in azione la purezza. Ai viventi fuori la porterà un primogenito ed uscì in terra la risurrezione che verserà dal cuore al mondo. I viventi rivivranno per la potenza; dalle tombe vivi riusciranno.

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