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VANGELI E PROTOVANGELI...

 
VANGELI INIZIO, PRIME PAROLE DI GESÙ
E ULTIME DALLA CROCE

di Alessandro Conti Puorger
 

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DEUTERONOMIO 21 - TESTO C.E.I. E DECRIPTAZIONE
Le ultime parole di Gesù sono pronunciate tutte dalla croce.
Avrebbe potuto evitare tal supplizio, eppure "...umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce." (Filippesi 2,8)
Ha scelto un tipo di morte terribilmente violenta che, secondo la Torah, rendeva palese all'ebreo osservante che l'individuo punito con tale modalità era certamente un maledetto.
È scritto, infatti, nel libro del Deuteronomio al versetto 21,22 e seguente: "Se un uomo avrà commesso un delitto degno di morte e tu l'avrai messo a morte e appeso a un albero, il suo cadavere non dovrà rimanere tutta la notte sull'albero, ma lo seppellirai lo stesso giorno, perché l'appeso è una maledizione di Dio e tu non contaminerai il paese che il Signore, tuo Dio, ti dà in eredità."
Appeso ad un albero equivale ad appeso ad un legno come del resto era la croce di cui lo caricarono i romani.
Il testo è chiaro, l'appeso è una maledizione di Dio.
Nasce la domanda perché Gesù oltre la morte ha voluto aggiungersi anche una tale ignominia.
È al riguardo da ricordare che "Il Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me." (Galati 2,20)
Questo "per me" è generico ed ovviamente mi comprende, come del resto comprende ogni uomo o donna di questo mondo.
Gesù voleva che fosse chiaro che prendeva su di sé la maledizione che colpisce ogni uomo a causa del peccato da Adamo in poi, onde l'ingiustizia della pena verso di Lui, riconosciuto poi "Figlio di Dio", fosse evidente segno di del pagamento di un valore infinito, valido da redenzione per l'umanità tutta intera.
Come fratello dell'uomo voleva annoverarsi in tutto con lui assumendo su di sé la stessa maledizione e come tale subire quella pena ignominiosa col venire appeso ad una croce.
Lui che compiva in modo divino tutti i comandi della Torah di Dio, poi a seguito di quella pena risultava non venire giustificato.
Ciò porta a concludere che dalle "opere della Legge non verrà mai giustificato nessuno." (Galati 2,16)

Riporto il testo della traduzione in italiana del 2008 della C.E.I. dell'intero capitolo 21 del Deuteronomio, che come vedremo fornisce per decriptazione una pagina di secondo livello sulla missione del Messia.

Testo C.E.I.
Deuteronomio 21,1 - Se nel paese di cui il Signore, tuo Dio, sta per darti il possesso, si troverà un uomo ucciso, disteso nella campagna, senza che si sappia chi l'abbia ucciso,

Deuteronomio 21,2 - i tuoi anziani e i tuoi giudici usciranno e misureranno la distanza fra l'ucciso e le città dei dintorni.

Deuteronomio 21,3 - Allora gli anziani della città più vicina all'ucciso prenderanno una giovenca che non abbia ancora lavorato né portato il giogo.

Deuteronomio 21,4 - Gli anziani di quella città faranno scendere la giovenca presso un corso d'acqua corrente, in un luogo dove non si lavora e non si semina e là spezzeranno la nuca alla giovenca.

Deuteronomio 21,5 - Si avvicineranno poi i sacerdoti, figli di Levi, poiché il Signore, tuo Dio, li ha scelti per servirlo e per dare la benedizione nel nome del Signore e la loro parola dovrà decidere ogni controversia e ogni caso di lesione.

Deuteronomio 21,6 - Allora tutti gli anziani di quella città che sono i più vicini al cadavere, si laveranno le mani sulla giovenca a cui sarà stata spezzata la nuca nel torrente.

Deuteronomio 21,7 - Prendendo la parola diranno: Le nostre mani non hanno sparso questo sangue e i nostri occhi non l'hanno visto spargere.

Deuteronomio 21,8 - Signore, libera dalla colpa il tuo popolo Israele, che tu hai redento, e non imputare al tuo popolo Israele sangue innocente! Quel sangue, per quanto li riguarda, resterà espiato.

Deuteronomio 21,9 - Così tu toglierai da te il sangue innocente, perché avrai fatto ciò che è retto agli occhi del Signore.

Deuteronomio 21,10 - Se andrai in guerra contro i tuoi nemici e il Signore, tuo Dio, te li avrà messi nelle mani e tu avrai fatto prigionieri,

Deuteronomio 21,11 - se vedrai tra i prigionieri una donna bella d'aspetto e ti sentirai legato a lei tanto da volerla prendere in moglie,

Deuteronomio 21,12 - te la condurrai a casa. Ella si raderà il capo, si taglierà le unghie,

Deuteronomio 21,13 - si leverà la veste che portava quando fu presa, dimorerà in casa tua e piangerà suo padre e sua madre per un mese intero; dopo, potrai unirti a lei e comportarti da marito verso di lei e sarà tua moglie.

Deuteronomio 21,14 - Se in seguito non ti sentissi più di amarla, la lascerai andare per suo conto, ma non potrai assolutamente venderla per denaro né trattarla come una schiava, perché tu l'hai disonorata.

Deuteronomio 21,15 - Se un uomo avrà due mogli, l'una amata e l'altra odiata, e tanto l'amata quanto l'odiata gli avranno procreato figli, se il primogenito è il figlio dell'odiata,

Deuteronomio 21,16 - quando dividerà tra i suoi figli i beni che possiede, non potrà dare il diritto di primogenito al figlio dell'amata, preferendolo al figlio dell'odiata, che è il primogenito.

Deuteronomio 21,17 - Riconoscerà invece come primogenito il figlio dell'odiata, dandogli il doppio di quello che possiede, poiché costui è la primizia del suo vigore e a lui appartiene il diritto di primogenitura.

Deuteronomio 21,18 - Se un uomo avrà un figlio testardo e ribelle che non obbedisce alla voce né di suo padre né di sua madre e, benché l'abbiano castigato, non dà loro retta,

Deuteronomio 21,19 - suo padre e sua madre lo prenderanno e lo condurranno dagli anziani della città, alla porta del luogo dove abita,

Deuteronomio 21,20 - e diranno agli anziani della città: Questo nostro figlio è testardo e ribelle; non vuole obbedire alla nostra voce, è un ingordo e un ubriacone.

Deuteronomio 21,21 - Allora tutti gli uomini della sua città lo lapideranno ed egli morirà. Così estirperai da te il male, e tutto Israele lo saprà e avrà timore.

Deuteronomio 21,22 - Se un uomo avrà commesso un delitto degno di morte e tu l'avrai messo a morte e appeso a un albero,

Deuteronomio 21,23 - il suo cadavere non dovrà rimanere tutta la notte sull'albero, ma lo seppellirai lo stesso giorno, perché l'appeso è una maledizione di Dio e tu non contaminerai il paese che il Signore, tuo Dio, ti dà in eredità.

Presento la dimostrazione lettera per lettera secondo i criteri di "Parlano le lettere" dei versetti 22 e 23.

Deuteronomio 21,22 - Se un uomo avrà commesso un delitto degno di morte e tu l'avrai messo a morte e appeso a un albero




Deuteronomio 21,22 - A portare la rettitudine fu . Fu ad uscire il carico dall'uomo del peccato . Lo ha salvato () il Verbo per amore dalla morte , ma (pur se) per la perversità () gli uomini portarono appeso () a stare in croce . Vennero () (infatti) e l'innalzarono () sul legno .

Deuteronomio 21,23 - il suo cadavere non dovrà rimanere tutta la notte sull'albero, ma lo seppellirai lo stesso giorno, perché l'appeso è una maledizione di Dio e tu non contaminerai il paese che il Signore, tuo Dio, ti dà in eredità.





Deuteronomio 21,23 - I potenti l'Unigenito appesero (). L'oppressero (). A cadavere il Crocefisso portarono . L'innalzato dal legno così fu rovesciato in una fossa . Il Crocifisso seppellirono . L'energia si riportò dentro . Fu a riportarsi la vita . Riuscì . In Lui , retto essendo , si riversò la potenza . La potenza nel Crocefisso con la divinità rientrò . Fu nel morto la potenza che c'era a riportarsi e potente rivenne () con nel cuore la vita dell'origine . Venne () dell'uomo , dalla croce afflitto (), risorto il corpo . Fu a riuscire per portare fuori la maledizione che c'era con la rettitudine . Donò del Potente così da eredi a rientrare .

Ecco, ora, la decriptazione, tutta di seguito, dei 23 versetti dell'intero capitolo Deuteronomio 21.

Decriptazione
Deuteronomio 21,1 - Un retto fu a stare tra i viventi. Scese in un fratello il Potente nel cuore di un uomo che uscì da una donna dal corpo. Del Signore la maledizione fu così inviata al drago nel cammino. Il serpente, che i corpi brucia, alla fine n'uscirà abortito. In casa del demonio entrò il rifiuto che l'angelo (ribelle) porterà a sbarrarne dai popoli la vita. Fu nel mondo per spegnerlo a portarsi.

Deuteronomio 21,2 - E fu a scendere col desiderio di colpirlo, di rovesciarne l'energia con la forza della rettitudine con cui sarà punito. Sarà arso nei viventi. Per l'aiuto l'essere impuro maledetto uscirà. Risaranno i viventi beati. La pienezza dentro sarà a riabitare in tutti per l'uscita dell'ammalare del serpente.

Deuteronomio 21,3 - Si portò al mondo a stare. Per entrarvi entrò in azione. Si lanciò, si riversò, in un corpo. Dentro v'entrò la divinità. Vi entrò di nascosto dal serpente. La potenza recò del Potente per rovesciarlo nella tomba. Portò da arma per rovesciarlo l'energia onde sarà ad uscire la rovina dei corpi che entrò con la perversità all'origine. Si vedrà scappare il serpente da tutti. Dentro si riversò nel corpo di una donna. Nel corpo il Potente del primogenito della serva dentro entrò. Della donna il corpo non aveva ancora lavorato il marito. (Eufemismo per dire che non aveva avuto rapporti)

Deuteronomio 21,4 - E nel mondo si portò in un corpo per l'impuro colpire. Per rovesciare l'angelo (ribelle) che sta nel mondo in un corpo entrò Lui! Venne per agire a rivelarsi al mondo. Al maledetto angelo che ammala guai alla fine invierà una donna. Dal corpo la potenza dell'Unico sarà quella serva dentro a portare e del Potente nel primogenito ci fu il seme. Ed in azione in un corpo il Verbo si portò, vi accese la vita. Venne in azione in cammino del Potente nel mondo il Figlio di nascosto dal serpente.

Deuteronomio 21,5 - E l'angelo scapperà per il fuoco che recherà nel mondo. Della rettitudine ad uscire l'energia sarà nella vita dal Figlio. Sarà del Potente a recare la forza della rettitudine stando in casa dei viventi. Dentro l'ardore dell'ira per la perversità dal maledetto ad uscire sarà. La rettitudine del Potente con la risurrezione nei corpi di tutti recherà recando del Potente la benedizione a riabitarli. Risorti i viventi saranno dal Signore che li porterà a rialzarsi. Il soffio sarà a rientrare della vita, risaranno nel mondo, saranno a riuscire tutti con i corpi, ma per la rettitudine del Potente l'angelo (ribelle) scappare si vedrà.

Deuteronomio 21,6 - E tutti questi in cui avrà rovesciato l'energia saranno ad entrare in Città (Gerusalemme) per entrare in Lui. Da fuori si verseranno le moltitudini che risaranno vive, in Dio entreranno a chiudersi guizzando. Del Potente saranno nel corpo a nascondersi, su li porterà a venire. Saranno aiutati, saranno ad entrare in seno al Potente. Apertamente lo vedranno, si rivelerà, l'apertura vedranno nel corpo che un'asta al Verbo avrà aperto. A casa li guiderà dal Potente.

Deuteronomio 21,7 - Li condurrà a vedere i pascoli ed all'Unico i viventi col corpo porterà. Saranno per l'aiuto a stare tra gli angeli e dal Potente da moglie del Verbo così entreranno. Verranno per (i meriti) del sangue nel mondo da questi (il Verbo) uscito e una sorgente ci sarà d'energia recata per il rifiuto che dal corpo quel primogenito avrà portato.

Deuteronomio 21,8 - Il perdono in azione dalla piaga ci fu. Un fuoco dal corpo Dio originò, fuoco per guarire. L'aiuto ci fu dalla croce quando il Signore portato dal maledetto lo crocifisse. Dalla croce inviò sangue innocente. Da dentro lo versò per le moltitudini dei popoli. La rettitudine fu ad accendere nei corpi. Dio recò l'energia per il perdono onde il serpente uscirà dai viventi, uscirà dal sangue.

Deuteronomio 21,9 - E verrà a finire dentro il nemico nel mondo il sangue uscito da un'innocente. Per la putredine che nei corpi abita, la rettitudine, che per un retto ci fu dalla croce, agirà da fuoco. Quelli del mondo usciranno retti. Dentro una sorgente ci sarà dal Signore!

Deuteronomio 21,10 - Dalla rettitudine sarà finito giù il maledetto. Della vita il vigore nei viventi rientrerà. Dall'azione il serpente nemico sarà arso. Agli angeli del drago porterà ad esistere la calamità. La maledizione ad uscire sarà. Spento sarà, fiaccato dal portato fuoco dentro alla fine che a bruciarlo dentro sarà al portarsi.

Deuteronomio 21,11 - E dai corpi i guai finiranno. Da dentro dello stare in esilio saranno ad uscire. La moglie il Crocifisso, bella d'aspetto, riporterà dalla tomba risorta. Si riverserà nel Crocifisso, dentro entrerà ed al Potente la verserà nell'assemblea. Finita del serpente la prigione, nella luce entrerà.

Deuteronomio 21,12 - Ed entreranno nella casa dell'Unico, tutti entreranno in Dio, tutti li porterà retti a casa. Sarà il Crocifisso che li ha portati a rivelarsi. Nell'assemblea entrerà, entrerà l'Unico. Il Crocifisso vedranno, il Risorto entrerà che portò in azione la risurrezione per tutti. Dal mondo verranno su col Verbo. Tra canti saranno ad entrare.

Deuteronomio 21,13 - Saranno ad entrare nella pienezza coloro che saranno dal corpo ad uscirgli. Verranno col Risorto a vivere dal Potente tutti. I risorti dentro saranno ad entrare in seno al Potente. Dal Signore risorto in casa entreranno ad abitare. Nel Tempio così li porterà. Dal pianto finalmente usciranno. Verranno dal Padre a stare con Lui, il Crocifisso, l'Unico che tra i viventi entrò, che fu in un corpo a chiudersi nei giorni. Dei viventi si portò da fratello. Dal corpo la rettitudine inviò dalla croce. Dentro portò quel primogenito la divinità. Il Signore coloro che porterà ad abitare in alto, finita la perversità essendo finito nel mondo il serpente tutti da moglie entreranno.

Deuteronomio 21,14 - I condotti dal mondo saranno ad entrare dell'Unico nella pienezza. Puri saliranno alla fine da dentro del mondo, ma la risurrezione avrà strappato via con potenza l'angelo orgoglioso con la perversità dalla vita per la rettitudine nei corpi dal Potente venuta dalla piaga dal corpo che l'angelo gli aprì. Da dentro la rettitudine dal foro dal Verbo guizzò. Venne dalla croce in azione con l'acqua che dal corpo da dentro uscì dal Crocifisso. Nascondeva il Crocifisso una donna che dal corpo si vide inviare; fu dalla croce ad uscire.

Deuteronomio 21,15 - La rettitudine che è del Crocifisso col vino guizzò nell'uomo che a berlo fu. L'energia accese. I viventi uscirono fratelli del Crocifisso. Gli amati, porterà dal mondo, i fratelli tutti risorgerà. Rifiutata la perversità, saranno neonati e del Potente porterà figli ad essere i viventi. Usciranno gli amati e n'usciranno rinnovati portando l'originaria perversità ad essere fuori. Nel mondo da figlio uscì il Potente per bruciare l'angelo che si portò alle origini nel mondo.

Deuteronomio 21,16 - E uscì. Fu nel mondo. Dentro fu a recarsi dai viventi del mondo per guidarli. Fu ad accompagnarli. Venne il Figlio, fu a portarsi nel primogenito della prescelta. Di una donna nel corpo fu ad entrare per stare nel mondo. Al serpente recò il rifiuto. Fu a recare la perfezione dentro con la rettitudine nei corpi. Rivennero figli quelli del mondo. Gli amati innalzò il Verbo. Inviati saranno i figli, usciranno rinnovati, li porterà all'Unico dal mondo, entreranno a casa dell'Agnello.

Deuteronomio 21,17 - Per la rettitudine che fu a venire da dentro l'Agnello figli usciranno rinnovati, riportati all'origine quando ad uscire fu la rettitudine che stava nei corpi per il serpente che la finì. La potenza riportata dal Verbo sarà a riaccendere l'energia che c'era nei viventi. Dentro tutti l'originario fuoco nei corpi ci risarà. Nei viventi scenderà la divinità e retti saranno per Lui, la primizia che a scontrarsi si portò col serpente e li ha salvati. Dal Verbo dal cuore uscì da dentro la rettitudine che nei corpi entrerà.

Deuteronomio 21,18 - La rettitudine sarà la forza onde entrando uscirà il serpente dall'uomo. Dentro l'energia a riempire si porterà nei corpi. In alto li riporterà, n'uscirà annullato l'angelo (ribelle) che si portò. Un fuoco in seno si verserà, riporterà la potenza che il Padre fu a recare, ma da dentro a rovesciare porterà il serpente che all'origine nei viventi si portò e il castigo gli recherà. Verrà col bastone a recargli il rifiuto, sarà bruciato in seno. La maledizione sarà ad uscire dai viventi.

Deuteronomio 21,19 - Portandosi in croce, il Verbo il ritorno porterà al Padre. Sarà col portarsi a riportare all'Unico i viventi e la perversità giù sarà a recare. Venne a portarsi per il maledetto colpire, per rovesciare l'angelo, per spazzarne l'esistenza dai corpi e riportare la divinità. Bruciando del nemico la putredine, la vita riporterà.

Deuteronomio 21,20 - E quel primogenito l'essere ribelle che portò la maledizione nei ceppi inviato sarà per le rovine ai corpi recate. Figli per l'energia riportata questi usciranno con la pienezza riportata nei corpi. Ni corpi avrà portato l'essere ribelle ad uscire annullato dall'energia recata della risurrezione in seno che da dentro avrà rovesciato con potenza l'angelo (ribelle) che si portò. Questi li riporterà al Potente accompagnandoli per riempire la casa dell'Unico.

Deuteronomio 21,21 - E nel corpo correndo i viventi gli entreranno. Si porteranno tutti ad incontrare il Risorto che sarà in vista. Sarà col corpo a condurli dal Padre. Tra gli angeli saranno i viventi condotti. Gli uomini portatisi dentro al corpo dal tempo usciranno. Il male con la putredine dalle moltitudini avrà arso. Il maligno bruciare si vedrà. Potente sarà il fuoco (in quanto) ai viventi a peccare recò. Il timore (di Dio) si riporterà.

Deuteronomio 21,22 - A portare la rettitudine fu. Fu ad uscire il carico dall'uomo del peccato. Lo ha salvato il Verbo per amore dalla morte, ma (pur se) per la perversità gli uomini lo portarono appeso a stare in croce. Vennero (infatti) e l'innalzarono sul legno.

Deuteronomio 21,23 - I potenti l'Unigenito appesero. L'oppressero. A cadavere il crocefisso portarono. L'innalzato dal legno così fu rovesciato in una fossa. Il Crocifisso seppellirono. L'energia si riportò dentro. Fu a riportarsi la vita. Riuscì. In Lui, retto essendo, si riversò la potenza. La potenza nel Crocefisso con la divinità rientrò. Fu nel morto la potenza che c'era a riportarsi e potente rivenne con nel cuore la vita dell'origine. Venne dell'uomo, dalla croce afflitto, risorto il corpo. Fu a riuscire per portare fuori la maledizione che c'era con la rettitudine. Donò del Potente così da eredi a rientrare.

Gli ultimi due versetti sono veramente una perla che nitidamente riflette, aderente alle lettere del testo ebraico, profezie sul Cristo che aleggiavano evidentemente su di Lui e che in qualche modo sono state lette.

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