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I BAMBINI DEL MESSIA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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GESÙ E I BAMBINI
Gesù ha una predilezione per i bambini e li accoglie con grande tenerezza.
Al riguardo è memorabile il detto di Gesù che, indipendentemente dalle varianti di traduzione, è "lasciate che i bambini vengano a me!"
Tale apoftegma di Gesù si trova nei tre i Vangeli sinottici - Matteo 19,14, Marco 10,14 e in Luca 18,16 - con alcune aggiunte chiarificatrici:

  • Matteo 19,13-15 - "Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli. E, dopo avere imposto loro le mani, andò via di là."
  • Marco 10,13-16 - "Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso. E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro."
  • Luca 18,15-17 - "Gli presentavano anche i bambini piccoli perché li toccasse, ma i discepoli, vedendo ciò, li rimproveravano. Allora Gesù li chiamò a sé e disse: Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite; a chi è come loro, infatti, infatti, appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come l'accoglie un bambino, non entrerà in esso."
Tre su tre sostengono che a chi è come un bambino appartiene il regno di Dio ed a ragione perché Dio desidera che torniamo all'innocenza della fanciullezza delle origini del periodo felice tra la creazione e la caduta.
Sui bambini di questo mondo vi sono tanti luoghi comuni generalmente esaltati, quali la semplicità, la spontaneità, la credulità, oltre l'innocenza.
I bambini da sempre sono, infatti, associati al concetto d'innocenza per l'assenza in genere di peccati o mancanze volontarie.
Sono quindi persone su cui il cambiamento di vita e l'opera di conversione non comporta la necessità d'espletare una grande demolizione, ma solo un corretto cammino di crescita, ma soprattutto un cambiamento di stato.
Pur se tutte quelle qualità non fossero luoghi comuni, ma come le attendiamo, occorre comunque pur sempre che su di essi s'esplichi l'opera salvifica del Redentore nei riguardi del maligno per cancellare gli effetti negativi nelle loro anime visto che il tentatore è sempre pronto ad avventarsi su ogni essere umano, quindi anche sui bambini e nonostante la loro "innocenza", infatti, hanno comunque effetto su di loro morte e malattie che sono attribuite alla corruzione causata dalla condizione di peccato.
Si pensi ad esempio ai racconti della risurrezione di bambini da parte di Gesù:
  • della figlia di un capo della sinagoga, "Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in agitazione, disse: Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme. Quelli si misero a deriderlo. Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E se ne sparse la fama in tutta quella regione." (Matteo 9,23-26)
  • del figlio giovinetto della vedova di Nain, "In seguito Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: Non piangere! Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: Ragazzo, dico a te, alzati! Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo." (Luca 7,11-16)
In definitiva il peccato originale opera comunque in loro!
Ed ecco che nei Vangeli ai bambini Gesù impone le mani a gesto di protezione dal nemico nell'attesa della vittoria finale che dovrà ottenere sul male.
L'articolo 1502 del Catechismo della Chiesa Cattolica sottolinea, infatti, che la malattia è connessa al male ed al peccato.
"L'uomo dell'Antico Testamento vive la malattia di fronte a Dio. È davanti a Dio che egli versa le sue lacrime sulla propria malattia (Salmo 38); è da lui, il Signore della vita e della morte, che egli implora la guarigione (Salmo 6,3; Isaia 38). La malattia diventa cammino di conversione (Salmo 38,5; 39,9.12) e il perdono di Dio dà inizio alla guarigione (Salmi 32,5; 107,20; Maccabei 2,5-12). Israele sperimenta che la malattia è legata, in un modo misterioso, al peccato e al male, e che la fedeltà a Dio, secondo la sua Legge, ridona la vita: 'Perché io sono il Signore, colui che ti guarisce!'; (Esodo 15,26) Il profeta intuisce che la sofferenza può anche avere un valore redentivo per i peccati altrui (Isaia 53,11). Infine Isaia annuncia che Dio farà sorgere per Sion un tempo in cui perdonerà ogni colpa e guarirà ogni malattia (Isaia 33,24)."

Sulla croce, Cristo ha preso su di sé tutto il peso del male ed ha tolto il "peccato del mondo" (Giovanni 1,29) di cui la malattia è una conseguenza.
A rafforzare il pensiero che anche sui bambini opera,il demonio si trovano nei Vangeli episodi di bambini indemoniati:
  • "Partito di là, andò nella regione di Tiro e di Sidone. Ed entrato in una casa, voleva che nessuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Subito una donna che aveva la sua figlioletta posseduta da uno spirito immondo, appena lo seppe, andò e si gettò ai suoi piedi. Ora, quella donna che lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia era greca, di origine siro-fenicia. Ed egli le disse: Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini. Ma essa replicò: Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli. Allora le disse: Per questa tua parola va', il demonio è uscito da tua figlia. Tornata a casa, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato." (Marco 7,24-30 e Matteo 15,21-28)
  • Disse a Gesù "...uno della folla: "Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto. Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti. Egli allora in risposta, disse loro: O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me. E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando. Gesù interrogò il padre: Da quanto tempo gli accade questo? Ed egli rispose: Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci. Gesù gli disse: Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede. Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: Credo, aiutami nella mia incredulità. Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: Spirito muto e sordo, io te l'ordino, esci da lui e non vi rientrare più. E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: È morto. Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi." (Marco 9,17-27; Matteo 17,14-21; Luca 9,37-42)
Marco e Luca, a modo di spiegazione, in quei versetti ove Gesù dice "Lasciate che i bambini vengano a me" aggiungono: "chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso".

Che vantaggio ha un bambino rispetto all'adulto?
Quelli appena nati certamente non hanno trasgressioni personali e quindi non hanno malizia, ipocrisie e gelosie come ben considera la lettera 1Pietro 2,1-3: "Deposta dunque ogni malizia e ogni frode e ipocrisia, le gelosie e ogni maldicenza, come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale, per crescere con esso verso la salvezza: se davvero avete già gustato come è buono il Signore".

Semplicità, fiducia per i genitori, disponibilità alla gioia, mancanza di ideologie preconcette, il prendere tutto con radicalità, sono tutte qualità in genere riconosciute nei bambini che sono a favore se tali qualità vengono a suscitarsi in chi è chiamato a seguire Gesù nel suo cammino per condurli al Padre.
I bambini non sanno giudicare e ciò è un bene e un male, dipende da chi incontrano; infatti, dice San Paolo: "Fratelli, non comportatevi da bambini nei giudizi. Quanto a malizia, siate bambini, ma quanto a giudizi, comportatevi da uomini maturi." (1Corinzi 14,20)

Per contro, da bambino si conosce in maniera imperfetta: "Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto. (1Corinzi 13,10-12)

Sta il fatto che, il bambino non incontra Cristo, diventerà facilmente preda dello spirito del mondo: "Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore." (Efesini 4,14)

I bambini non sono in grado di conoscere il buono e il cattivo, onde sono in vantaggio se conoscono il bene senza aver conosciuto il male, sono terra buona in cui non vi è ancora seme cattivo.
L'uomo adulto ha bisogno di cibo solido, ma al bambino basta il latte spirituale non ha necessità di compiere opere, ma solo di crescere nel bene se fosse già in quella via:

"...siete diventati lenti a capire. Infatti, voi che dovreste essere ormai maestri per ragioni di tempo, avete di nuovo bisogno che qualcuno v'insegni i primi elementi degli oracoli di Dio e siete diventati bisognosi di latte e non di cibo solido. Ora, chi si nutre ancora di latte è ignaro della dottrina della giustizia, perché è ancora un bambino. Il nutrimento solido invece è per gli uomini 'fatti, quelli che hanno le facoltà esercitate a distinguere il buono dal cattivo'." (Ebrei 5,11-14)

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