parti precedenti:
IL MESSIA, IL PRIMO BAMBINO DI DIO »
I "MIDRASH" SULLA VOCE DEI PICCOLI »
GESÙ E I BAMBINI »
DISCEPOLI COME BAMBINI »
EBRAICO - BAMBINI, FANCIULLI, PICCOLI
Nel libro delle "Confessioni" di Sant Agostino ho trovato questi pensieri sulla fanciullezza che sono importanti per il tema che sto trattando:
"Ascolta, Dio... nessuno innanzi a te è mondo di peccato, neppure il bimbo, che ha un giorno solo di vita sulla terra? ...Qual era dunque il mio peccato di allora? Forse l'avidità con cui cercavo piangendo le poppe? Se oggi facessi altrettanto, cercando avidamente non più le poppe, s'intende, ma il nutrimento conveniente alla mia età, mi farei deridere e riprendere a buon diritto. Ossia, a quell'età commettevo atti riprovevoli, ma, poiché non avrei potuto comprendere i rimproveri, si evitava, come fanno tutti ragionevolmente, di rimproverarmi. Tanto è vero, che noi estirpiamo ed eliminiamo quei difetti durante la crescita, e non ho mai visto nessuno gettar via deliberatamente il buono mentre vuole estirpare il cattivo. O forse erano anche quelle azioni buone, in rapporto all'età: le implorazioni, cioè, con cui chiedevo piangendo persino doni nocivi, le aspre bizze contro persone di libera condizione e di età più grave della mia, che non si assoggettavano alla mia volontà; gli sforzi per colpire con tutte le mie forze chi mi aveva dato la vita e molte altre persone più prudenti di me, che non ubbidivano ai miei cenni, percuotendole perché non eseguivano certi ordini che si sarebbero eseguiti con mio danno? Dunque l'innocenza dei bambini risiede nella fragilità delle membra, non dell'anima. Io ho visto e considerato a lungo un piccino in preda alla gelosia: non parlava ancora e già guardava livido, torvo, il suo compagno di latte. È cosa nota, e le madri e le nutrici pretendono di saper eliminare queste pecche con non so quali rimedi; ma non si può ritenere innocente chi innanzi al fluire ubertoso e abbondante del latte dal fonte materno non tollera di condividerlo con altri, che pure ha tanto bisogno di soccorso e che solo con quell'alimento si mantiene in vita. Ciò nonostante si tollerano con indulgenza questi atti, non perché siano inconsistenti o da poco, ma perché destinati a sparire col crescere degli anni. Lo prova il fatto che gli stessi atti, sorpresi in una persona più attempata, non si possono più tollerare con indifferenza... Se... sono stato concepito nel peccato e nel peccato mia madre mi ha allevato nel suo utero, dove mai, mio Dio, dove mai, e quando, Signore, io, tuo servo, sono stato innocente?" (Confessioni I.7)
Sì, nei bambini è attivo, senza freni inibitori, l'istinto animale di conservazione e tutti lo danno per scontato, ma ciò è segno di irrazionalità, quindi di stoltezza, e tutto ciò che è imperfetto viene dal negativo e deve essere corretto.
Il libro dei Proverbi, come del resto abbiamo visto Sant Agostino, pare avere un'idea non convenzionale e per nulla buonista verso i fanciulli.
Conclamata esperienza è che i fanciulli, senza un tutore con una attenta correzione, sono propensi alla stoltezza; lo dice anche il libro dei Proverbi: "La stoltezza è legata al cuore del fanciullo, ma il bastone della correzione l'allontana da lui." (Proverbi 22,15)
Ho analizzato le lettere ebraiche di questo versetto che sono molto eloquenti.
Il versetto, decriptato col mio metodo, reca una profezia sul Messia.
"Inizia
a portarsi
del serpente
la fine
.
Abbattuto
bruciato
si porta
Raab
dai cuori
.
Di fanciulli
si riaccendono
dentro
i cuori
.
A vivere
sono portati
in pienezza
nel corpo
(del Messia). È
dal corpo
(di questi) la vita
(nuova) riversata
.
L'energia
esce
dalle acque
(del battesimo); la vita
angelica
reca
.
Fanciullo, ragazzo, giovane, lì è "naa'r"
ossia "ha energia
che agisce
nel corpo
",
o anche "l'angelo
(ribelle) agisce
nel corpo
".
Era stato evidentemente considerato che ci fosse stato un intervento alle origini che aveva segnato l'uomo, onde impediva ai fanciulli la comunione.
Questi, in effetti, hanno in loro spinto al massimo l'egocentrismo che diviene patologico negli autistici.
La prima parola di quel versetto, "'ivoeloet" "stoltezza"
,
scritta con le lettere ebraiche, è, infatti, rivelatrice.
Spezzata, leggendola lettera per lettera, tra l'altro, 'ivoeloet "stoltezza"
informa: "dalle origini
si porta
del serpente
il segno
".
Se tale segno o impronta venisse tolta, ogni uomo si troverebbe nella condizione di fanciullo, vale a dire d'essere terra vergine su cui Cristo può radicare e far frutto.
Sono, infatti, da ricordare le considerazioni di Dio secondo il libro della Genesi al momento e subito dopo il diluvio:
- Genesi 6,5 - "Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre."
- Genesi 8,21s - "Il Signore ne odorò il profumo gradito e disse in cuor suo: Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché ogni intento del cuore umano è incline al male fin dall'adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto. Finché durerà la terra..."
Consideriamo ora altre parole in ebraico che indicano bambini, fanciulli e lattanti per vedere se la lettura con le lettere può ulteriormente contribuire a fornire delle idee.
Ho già spezzato col mio metodo le parole ebraiche di "na'ar"
"fanciullo, ragazzo" e di "qaten"
"piccolo".
Queste due parole, peraltro, si trovano associate nella profezia di Isaia "e un piccolo fanciullo (qaten
na'ar
)
li guiderà... Il lattante (ioneq
)
si trastullerà sulla buca dell'aspide; il bambino (gamol
)
metterà la mano nel covo di serpenti velenosi." (Isaia 11, 6.8)
Ora, "qaten"
se è da solo può avere una lettura ambigua, "versa
nel cuore
l'energia
",
perché l'attore che versa può essere sia l'angelo ribelle, sia il Messia che finalmente con la sua venuta può rispondere al maligno con la legge che solo per il demonio è stata preparata: "...occhio per occhio, dente per dente, mano per mano, piede per piede, bruciatura per bruciatura, ferita per ferita, livido per livido". (Esodo 21,24s)
Le parole "qaten"
e "na'ar"
associate proprio in quella profezia di Isaia 11,8 riguardano la vittoria del Messia e danno luogo a questo pensiero:
"dell'angelo
nemico
rovescerà
dai cuori
l'energia
".
In quello stesso versetto per bambino poi si trova "gamol"
"slattato, divezzato", dal radicale
e la lettura con i segni tra l'altro dice che: "anche
bastonerà
il serpente
"
il quale "fuggirà
reciso
()".
È da tener poi conto del termine "ioeloed"
che nella Tenak si trova tante volte per "figlio, fanciullo", come in Genesi 21,8: "Il bambino
crebbe e fu svezzato e Abramo fece un grande banchetto quando Isacco fu svezzato."
Viene dal radicale
di "partorire, generare".
Il femminile è "ileddah"
,
il plurale "ieladei"
(esempio:. Genesi 30,26) e "ieladiim"
(esempio: Isaia 57,5) da cui discende anche il termine "gioventù" "ialedot"
.
Ricordo in particolare i due versetti di Isaia 57,4 e 5 ove si trovano quei termini: "Di chi vi prendete gioco? Contro chi allargate la bocca e tirate fuori la lingua? Non siete voi forse figli ("ieladei"
)
del peccato ("poesha'"
),
prole bastarda? Voi, che spasimate fra i terebinti, sotto ogni albero verde, che sacrificate ("shechatei"
)
bambini
()
nelle valli, tra i crepacci delle rocce."
Figli del peccato
"è
il serpente
a sbarrare
l'esistenza
col peccato
"
e per contrappasso "sarà
al serpente
impedita
l'esistenza
";
da chi?
"Dal Verbo
che bruciarlo
si vedrà
".
Sacrificate bambini
"per i risorti
dalla tomba
l'amore
sarà
la forza
della rinascita
()
per riessere
viventi
".
Ecco, allora, che gioventù "ialedot"
si presta a suggerire "fu
il serpente
essere impuro
()
a segnarli
";
per contro "sarà
il Potente
l'essere impuro
()
a finire
".
Torniamo poi al Salmo 8 in cui al versetto 3 si trovano "bimbi o bambini" "o'lelim"
e dei lattanti "ioneqim"
:
Salmo 8,3 - "Con la bocca dei bimbi e dei lattanti affermi la tua potenza contro i tuoi avversari, per ridurre al silenzio nemici e ribelli."
In ebraico il testo è il seguente:
Dal vocabolario ebraico si ricava che al singolare "bambino" è "u'l"
,
(usato ad esempio anche in Lamentazioni 2,20 e Salmo 17,1) ma quelle stesse lettere con altre vocali se lette "a'vaul" o "a'voel" danno luogo rispettivamente al significato di "malvagio, perverso" ed "iniquità, ingiustizia", che si può spiegare come causata dal "peccare
()
del serpente
".
Ecco che il detto di Gesù in Matteo 18,3: "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli" assume un'altra valenza, proprio pensando a quelle lettere
.
In definitiva, per salvare la sostanza, cioè l'uomo, occorre una conversione, che consiste nel passare dall'essere malvagio "a'vaul"
a bambino "u'l"
,
vale a dire se da malvagi non diventerete semplicemente bambini non potrete entrare nel Regno, insomma occorre togliere la malvagità, insomma occorre che il Messia vinca il serpente nemico.
Dobbiamo, infatti, tornare alla parola
del Salmo 8 che spezzata con le solite regole fornisce il pensiero che "in azione
a recare
la potenza
il Potente
sarà
nei viventi
."
Le lettere inoltre di "lattanti" "ioneqim"
portano a pensare al lattante per eccellenza, al bambino Gesù, in cui s'è incarnato Dio stesso che:
- "sarà
,
recandosi
,
l'angelo
(ribelle) a rovesciare
dall'esistenza
dei viventi
",
- "la colomba
()
o Spirito Santo a rovesciarsi
sarà
sui viventi
.
Nell'articolo "La Donna che annuncia gli ultimi tempi" ho, tra l'altro, presentato decriptato l'intero Salmo 8, il versetto 3 ci parla proprio di Gesù allattato dalla madre.
Presento qui la dimostrazione del decriptato di quel versetto 3.
Salmo 8,3 - Nella madre
il Verbo
sarà
in azione
a recare
la potenza
.
Dal Potente
sarà
tra i viventi
a recarsi
.
Sarà
a recare
l'energia
a riversare
nei giorni
riempiendo
il corpo
di una prescelta
.
Si vedrà
da questa
guizzare
dal seno
().
L'energia
giù
porterà
in un corpo
.
Dal corpo
sarà
di una sposa
alla luce
in una famiglia
che sarà stato
a scegliere
.
Nel primogenito
si porterà
.
Sarà
dentro
a portarsi
in un uomo
;
l'allatterà
()
la madre
.
Vi è, infine, un ulteriore modo in ebraico per definire "figliolanza piccola, fanciulli, bambini di ambo i generi" ed è "tap"
,
come in Genesi 34,29 ove dice "Portarono via come bottino tutte le loro ricchezze, tutti i loro bambini
e le loro donne e saccheggiarono quanto era nelle case" e così pure ad esempio in Genesi 43,8 e 45,19 e 46,5 ecc. come in Esodo 10,10.
È così evidente che le lettere ebraiche di "tap"
suggeriscono che sono gli "amati
dal Verbo
",
come del resto è fatto evidenziare dai Vangeli. Il Verbo ama gli uomini di un amore viscerale, molto più di quanto una mamma possa amare il proprio bambino, infatti, al riguardo, dopo il II Canto del Servo del Signore, dice il profeta Isaia "Si dimentica forse una donna del suo bambino,
così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato, le tue mura sono sempre davanti a me." (Isaia 49,15s)