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LA VIGNA DI ISAIA E IL SALMO 80
Isaia è particolarmente attento al tema della vigna del Signore.
In Isaia 3,14 il Signore inizia ad accusare gli anziani e i capi d'Israele.
Sono loro i responsabili della rovina del popolo, paragonato a una vigna, infatti, dice: "Voi avete devastato la vigna; le cose tolte ai poveri sono nelle vostre case. Quale diritto avete di schiacciare il mio popolo..." (Isaia 3,14s)
Finalmente al capitolo 5 di Isaia c'è un chiaro riferimento alla vigna quale parabola del popolo, perché dice: "Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti è la casa d'Israele; gli abitanti di Giuda sono la sua piantagione preferita. Egli si aspettava giustizia ed ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressi." (Isaia 5,7)
Il capitolo 5 inizia con un accenno che pare riferirsi proprio al Cantico dei Cantici, perché il brano così si apre: "Voglio cantare per il mio diletto il mio cantico d'amore per la sua vigna. Il mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle."
Il Signore aveva dissodato il terreno, l'aveva sgombrato dai sassi, aveva piantato viti pregiate, aveva costruito una torre e scavato anche un tino, ma produsse acini acerbi, allora, toglierà la sua protezione, la trasformerà in pascolo, sarà calpestata, la renderà un deserto.
Presenterò poi decriptato l'intero capitolo 5 di Isaia.
In effetti, il Signore è indignato con chi provoca i capi e gli anziani a essere di cattivo esempio per il popolo, ma chi agita gli animi delle persone è il nemico, che si manifesta in forma di dragone, il Leviatano che punirà una volte per tutte alla fine dei tempi alla venuta del Messia.
"In quel giorno il Signore punirà con la spada dura, grande e forte, il Leviatàn, serpente guizzante, il Leviatàn, serpente tortuoso, e ucciderà il drago che sta nel mare. In quel giorno la vigna sarà deliziosa: cantatela! Io, il Signore, ne sono il guardiano, a ogni istante la irrigo; per timore che la si danneggi, ne ho cura notte e giorno. Io non sono in collera. Vi fossero rovi e pruni, muoverei loro guerra, li brucerei tutti insieme. Oppure si afferri alla mia protezione, faccia la pace con me, con me faccia la pace! Nei giorni che verranno Giacobbe metterà radici, Israele fiorirà e germoglierà, riempirà il mondo di frutti." (Isaia 27,1-6)
(Vedi: "L'Arcangelo Michele lotta con Basilisco e Leviatano" in cui , tra l'altro, ho presentato decriptato tutto Isaia 27)
Viene così profetizzato che tutti i popoli saranno una sola vigna!
Anche il profeta Geremia fa il parallelo tra la vigna e Israele; lamenta, infatti, il tralignare della vigna d'Israele per il peccato di Idolatria in questo modo, "Poiché già da tempo hai infranto il tuo giogo, hai spezzato i tuoi legami e hai detto: Non ti servirò! Infatti sopra ogni colle elevato e sotto ogni albero verde ti sei prostituita. Io ti avevo piantato come vigna scelta, tutta di vitigni genuini; in tralci degeneri di vigna bastarda?" (Geremia 2,20s)
Il Salmo 80, che è una preghiera per la rinascita d'Israele, nei versetti 9-16 amplia il parallelo tra il popolo d'Israele e la vigna, ricordando che era nata in Egitto e che il Signore l'ha trapiantata: "Hai sradicato una vite dall'Egitto, hai scacciato le genti e l'hai trapiantata. Le hai preparato il terreno, hai affondato le sue radici ed essa ha riempito la terra. La sua ombra copriva le montagne e i suoi rami i cedri più alti. Ha esteso i suoi tralci fino al mare, arrivavano al fiume i suoi germogli. Perché hai aperto brecce nella sua cinta e ne fa vendemmia ogni passante? La devasta il cinghiale del bosco e vi pascolano le bestie della campagna. Dio degli eserciti, ritorna! Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi quello che la tua destra ha piantato, il figlio dell'uomo che per te hai reso forte." (Salmo 80,9-16)
(In "I cherubini annunciano la venuta dell'Agnello" ho, tra l'altro, riportata la decriptazione del Salmo 80)
Quella pagina di Isaia 5 della vigna è stata poi ripresa dal Signore Gesù nella propria predicazione con la parabola dei vignaioli omicidi, riportata da tutti e tre i vangeli sinottici - Matteo 21,33-43; Marco 12,1-12; Luca 20,1-8 - parabola che si trova pure nel vangelo apocrifo di Tommaso.
In Matteo 33, infatti, si legge quanto disse al riguardo Gesù: "Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto per mio figlio! Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità! Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini? Gli risposero: Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo." (Matteo 21,33-43)