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ATTESA DEL MESSIA...

 
DAL DESERTO AL GIARDINO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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ISAIA 5 - TESTO C.E.I. E DECRIPTAZIONE
TESTO C.E.I.
Isaia 5,1 - Voglio cantare per il mio diletto il mio cantico d'amore per la sua vigna. Il mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle.

Isaia 5,2 - Egli l'aveva dissodata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato viti pregiate; in mezzo vi aveva costruito una torre e scavato anche un tino. Egli aspettò che producesse uva; essa produsse, invece, acini acerbi.

Isaia 5,3 - E ora, abitanti di Gerusalemme e uomini di Giuda, siate voi giudici fra me e la mia vigna.

Isaia 5,4 - Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che io non abbia fatto? Perché, mentre attendevo che producesse uva, essa ha prodotto acini acerbi?

Isaia 5,5 - Ora voglio farvi conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: toglierò la sua siepe e si trasformerà in pascolo; demolirò il suo muro di cinta e verrà calpestata.

Isaia 5,6 - La renderò un deserto, non sarà potata né vangata e vi cresceranno rovi e pruni; alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.

Isaia 5,7 - Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti è la casa d'Israele; gli abitanti di Giuda sono la sua piantagione preferita. Egli si aspettava giustizia ed ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressi.

Isaia 5,8 - Guai a voi, che aggiungete casa a casa e unite campo a campo, finché non vi sia più spazio, e così restate soli ad abitare nella terra.

Isaia 5,9 - Ha giurato ai miei orecchi il Signore degli eserciti: Certo, molti palazzi diventeranno una desolazione, grandi e belli saranno senza abitanti.

Isaia 5,10 - Poiché dieci iugeri di vigna produrranno solo un bat e un homer di seme produrrà un'efa.

Isaia 5,11 - Guai a coloro che si alzano presto al mattino e vanno in cerca di bevande inebrianti e si attardano alla sera. Il vino li infiamma.

Isaia 5,12 - Ci sono cetre e arpe, tamburelli e flauti e vino per i loro banchetti; ma non badano all'azione del Signore, non vedono l'opera delle sue mani.

Isaia 5,13 - Perciò il mio popolo sarà deportato senza che neppure lo sospetti. I suoi grandi periranno di fame, il suo popolo sarà arso dalla sete.

Isaia 5,14 - Pertanto gli inferi dilatano le loro fauci, spalancano senza misura la loro bocca. Vi precipitano dentro la nobiltà e il popolo, il tripudio e la gioia della città.

Isaia 5,15 - L'uomo sarà piegato, il mortale sarà abbassato, gli occhi dei superbi si abbasseranno.

Isaia 5,16 - Sarà esaltato il Signore degli eserciti nel giudizio e il Dio santo si mostrerà santo nella giustizia.

Isaia 5,17 - Allora vi pascoleranno gli agnelli come nei loro prati, sulle rovine brucheranno i grassi capretti.

Isaia 5,18 - Guai a coloro che si tirano addosso il castigo con corde da tori e il peccato con funi da carro,

Isaia 5,19 - che dicono: Faccia presto, acceleri pure l'opera sua, perché la vediamo; si facciano più vicini e si compiano i progetti del Santo d'Israele, perché li conosciamo.

Isaia 5,20 - Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro.

Isaia 5,21 - Guai a coloro che si credono sapienti e si reputano intelligenti.

Isaia 5,22 - Guai a coloro che sono gagliardi nel bere vino, valorosi nel mescere bevande inebrianti,

Isaia 5,23 - a coloro che assolvono per regali un colpevole e privano del suo diritto l'innocente.

Isaia 5,24 - Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e una fiamma consuma la paglia, così le loro radici diventeranno un marciume e la loro fioritura volerà via come polvere, perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti, hanno disprezzato la parola del Santo d'Israele.

Isaia 5,25 - Per questo è divampato lo sdegno del Signore contro il suo popolo, su di esso ha steso la sua mano per colpire; hanno tremato i monti, i loro cadaveri erano come immondizia in mezzo alle strade. Con tutto ciò non si calma la sua ira e la sua mano resta ancora tesa.

Isaia 5,26 - Egli alzerà un segnale a una nazione lontana e le farà un fischio all'estremità della terra; ed ecco, essa verrà veloce e leggera.

Isaia 5,27 - Nessuno fra loro è stanco o inciampa, nessuno sonnecchia o dorme, non si scioglie la cintura dei suoi fianchi e non si slaccia il legaccio dei suoi sandali.

Isaia 5,28 - Le sue frecce sono acuminate, e ben tesi tutti i suoi archi; gli zoccoli dei suoi cavalli sono come pietre e le ruote dei suoi carri come un turbine.

Isaia 5,29 - Il suo ruggito è come quello di una leonessa, ruggisce come un leoncello; freme e afferra la preda, la pone al sicuro, nessuno gliela strappa.

Isaia 5,30 - Fremerà su di lui in quel giorno come freme il mare; si guarderà la terra: ecco, saranno tenebre, angoscia, e la luce sarà oscurata dalla caligine.

DECRIPTAZIONE
Isaia 5,1 - La Donna/Chiesa fu dal corpo ad uscire. Inviata da Dio fu la diletta. Fu alla luce. Fu dal corpo in croce dell'amato. Fu in cammino dall'alto portata dall'Agnello Vivente. A uscire fu al mondo. Del Potente è aiuto forte, una protezione. Fu la rettitudine da dentro il corpo con gli apostoli; da dentro al soffio l'inviò. (Giovanni 19,30b-"E chinato il capo, spirò.")

Isaia 5,2 - Portatisi in azione, i ceppi si aprono e portatori sono della pienezza versata dal Potente al mondo e ne recano a esistere la carità nell'agire. Aprono luce alle menti/teste per sperare. Sono dentro inviati ai viventi nel cammino per aiutare. Nel cuore il Crocefisso recono, la rettitudine portano, e in cammino il Vivente è versato nelle assemblee. A scendere nell'intimo lo portano e ne sono la voce che si sente. Luce recono del Crocefisso agli afflitti che dentro sono alle acque portati. Sono nell'agire illuminati dentro. La moglie/Chiesa sono del Vivente.

Isaia 5,3 - E si sente indicare al mondo che è stata portata la risurrezione dentro Gerusalemme. Si è portato un primo che è stato risorto in Giudea. Al Risorto un soffio nel cuore ha recato energia; dal Padre è stata inviata. Fu a riportarsi a casa ove c'erano gli apostoli. Per la rettitudine nel corpo a rivivere fu.

Isaia 5,4 - Dalla madre rientrò, potente alla vista, risorto il portato in croce. Da testimoni camminare col corpo vivo fu a portarsi. Del Potente Unico si vide lampante essere il segno. Furono in casa il riportato ad interrogare. La speranza era finita. Furono (invece) la potenza a vedere del Risorto riportatosi dalla croce. Lo videro gli apostoli che in casa stavano con la madre che si recava forte, alla vista luminoso da dentro. L'Unigenito risorto è il Vivente!

Isaia 5,5 - E nel tempo esce la conoscenza al mondo inviata dall'Unico. Inizia l'indicazione che per la rettitudine in vita venne di quel primo risorto il corpo; dall'Unico inviato era stato. Con l'azione della risurrezione (appunto nel tempo) uscirà il serpente bruciato nei corpi dei viventi. Sarà a rientrare la pienezza per il rettile portato dalla rettitudine alla fine. E a portarsi fuori sarà il serpente. L'arderà la Parola che in un corpo scese in cammino per le generazioni (dai morti) riportare all'esistenza che il serpente i viventi con un verme riempì.

Isaia 5,6 - Portò con una donna a esistere l'indicazione al mondo. Recò da dentro il Crocifisso al mondo il rifiuto che sarà a colpire l'essere ribelle. Per recare al serpente guai è per l'Eterno un corpo/popolo/Chiesa a portare. L'innalzato, il Risorto, che vivo è, un corpo recò alla luce. Fu dalla croce a recarla, dall'innalzato si vide. Dentro fu con l'acqua originata. Su un'asta l'aprì, con l'acqua uscì la madre, nel cuore gli stava. Dal corpo la compagna il Potente fu a recare con acqua di rugiada.

Isaia 5,7 - Retto è l'Agnello Vivente, il Signore! Giù dentro dell'Unico ha portato l'indicazione. Dagli abitanti è stato crocefisso (ma) ne è stato risorto il corpo. Dio e Uomo fu al mondo. Portandosi, la porta ha aperto. Ha inviato il Cuore in azione; la preferita è stato a portare. Ed è stata versata per l'asta del serpente. Con l'acqua alla luce soffiò il Cuore e fuori gli apostoli uscirono ai viventi. Illuminarono le trappole del serpente. La rettitudine al mondo portarono. Usciti, ecco scese l'oppressione dal mondo.

Isaia 5,8 - Nel mondo a portarsi fu dai viventi in cammino, furono rovine, dentro furono segnati, nell'intimo sono stati crocefissi dal demonio. Al mondo dentro il demonio entrato fu a versarsi nei corpi. Fu dentro, portatosi in azione, a sbarrarli dalle origini. La parola del Vivente nei viventi sorta portò fuori e bruciò dall'interno l'integrità. I cuori sbarrò, la rettitudine del Vivente da dentro rovesciò dai corpi. Dentro la luce scese.

Isaia 5,9 - Da dentro l'Unigenito colpito l'energia/sostanza forte è uscita portata al mondo. Scesa da dentro iniziò a portarsi dalla croce. Dell'Unico la pienezza dentro completamente fu tra i viventi; le moltitudini risono del Vivente, il serpente bruciato dai viventi uscirà. È stato al mondo con forza portato col cammino uno sbarramento al serpente. Si è dal Vivente portato il cuore, ha recato da dentro ad esistere la Madre dei viventi. Dell'Unico porta l'energia/sostanza; è portatrice della luce della casa.
(Questa energia è quella della Trinità che viene passata agli apostoli, cioè alla Chiesa)

Isaia 5,10 - Così sono in azione i servi (ministri del servizio religioso) attaccati con forza all'Agnello Vivente che forte azione di illuminazione recano, la casa del Crocifisso ai fratelli hanno indicano, li hanno portati a colpire il male, hanno stretto il ribelle con azione di fuoco. Al mondo dell'Unico il volto è stato aperto.

Isaia 5,11 - Al mondo hanno recato l'esistenza ai viventi del Risorto. Della rettitudine è ai viventi la forza (mediante l'eucaristia). In modo retto, a casa, a tavola dell'Agnello è il corpo. Con la mano alla bocca portano la vita dell'Unigenito col pane bianco. Dentro l'energia del Risorto alla bocca col vino sono ad attingere; l'esistenza vi versano del Vivente.

Isaia 5,12 - E al mondo è uscita la rettitudine degli apostoli che conduce ad essere vinto dentro il serpente completamente per la parola portata. Dagli affanni del serpente conducono, con il vino della vita risorta, completamente ad essere fuori. La vita recano dell'Unico. Indicano l'azione del Signore potente al nemico. È la carità portata e per l'opera al mondo un forte aiuto è stato recato. Con potenza l'Unico in vista hanno portato.

Isaia 5,13 - Del Potente la rettitudine inviata scorre potente nel mondo ai popoli. Tra i viventi la corruzione sbarrata si vede completamente e la magnificenza si riporta. Morto è il male dentro e al mondo si vede la vita portata con energia che conduce a sollevare le tombe; vi scende la vita dell'Unico.

Isaia 5,14 - Nel cammino un fiume di vita dentro entra. A bruciare l'Unigenito ha portato il serpente. Lo spirito a rientrare ha portato ed ha soffiato il nemico fuori. Per il soffio è uscita la corruzione. La legge ha portato a scendere il decoro al mondo. E fuori dalla vita si porta il lamentarsi e per la luce la malvagità fuori si porta. Dall'alto colpita da dentro esce.

Isaia 5,15 - Ed è stato risorto dalla tomba Adamo. Riportato è stato dal calvo (Calvario) dal potente Unigenito. Sono state le suppliche, sono stati i lamenti, (di Gesù sulla Croce) la fossa si aprì, fu dai morti a risorgere. La Parola con potenza l'ha rinviato fuori. (È nella tradizione dei Padri che la tomba di Adamo fosse sotto il calvario. "Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti." Matteo 27,51-53)

Isaia 5,16 - E fu nella fossa ad entrare il Signore. Scese dentro l'Unigenito portandosi dalla croce. Dentro in vita lo risorse, il soffio nel cuore gli riportò, lo recò fuori. La divinità rientrò. N'uscì santificato. Con energia rovesciò la porta, la luce dentro scese, dalla polvere uscì. (Adamo è il simbolo di tutti gli uomini che scendono agli inferi; il Cristo li raggiunge e li porta fuori. Nelle tradizioni ebraiche le anime di tutti gli uomini sono state una volta parte della grande anima di Adamo da cui appunto ha avuto origine il "peccato originale".)

Isaia 5,17 - E i corpi si vedranno portati così da dentro alla luce, saranno a rivivere. Così la Parola la vita riporterà alle tombe, le moltitudini riporterà tutte. I viventi in vita con il Vivente in cammino con il corpo saranno. I viventi saranno dall'Unigenito, retti, al Potente portati.

Isaia 5,18 - La perversità sarà nei viventi bruciata. Così saranno fuori i delitti dentro racchiusi. La corruzione del mondo, la malvagità si riporta così nell'oscurità. E da tutti esce per l'azione rivelato il peccatore.

Isaia 5,19 - Al mondo il primo ribelle vivendo è stato nei viventi a generare l'esistenza delle tombe. È alla luce uscita l'opera al mondo recata dal serpente che la vita ha afflitto (quando), l'angelo (ribelle) nel corpo alle origini entrò e completamente si riversò nelle moltitudini. E l'indicazione dentro l'ha portata l'Unigenito al mondo dal legno della croce; l'ha versata in aiuto, l'ha recata alla luce. Fu l'illuminazione dal corpo sul maledetto portata; ne inviò la conoscenza al mondo.

Isaia 5,20 - I guai uscirono per la prima volta per Maria al serpente. Al male dal cuore portò il prodotto dell'amore che recò un terremoto per i viventi. Fu la Madre che alle tenebre del serpente la luce portò. Dell'Unigenito portò il corpo che il serpente (poi) racchiuse col fuoco. Cosi il nome è Madre dell'amarezza. Al serpente, che la morte ha portato a sorgere, ha recato un uomo che porta a versare al serpente l'amaro.
(Il nome di Maria "Miriam" , infatti, si può spezzare: dell'amarezza è Madre )

Isaia 5,21 - Al mondo a portarsi fu la sapienza a stare tra i viventi per le preghiere con lamenti usciti dai viventi. E ad annunziarla, a parlarle un angelo fu nel mondo alla Madre. Inviato alla casa un angelo fu alla Madre...

Isaia 5,22 -...al mondo si porta Colui che è. Dall'alto si reca nel corpo a stare nella Madre. Una potente luce/stella lo indicherà. Portati ad indicarne l'esistenza sono stati gli angeli e l'Unigenito promanato alla luce fu. Racchiusa è la potenza del Potente in un vivente; su una capanna una luce per l'Agnello.

Isaia 5,23 - A vivere il Giusto fu dall'empio. Si vide da un ventre sorgere di nascosto. L'essere impuro il Giusto crocifiggerà. Da un fianco fu a versare un mare. Fu da un foro, che fu al corpo portato, con l'acqua la madre con gli apostoli a portare.

Isaia 5,24 - In cammino inviato così per mangiarlo ha rovesciato il fuoco. Per il serpente alla luce ha portato gli inviati/apostoli. La Donna ha portato dal chiuso alla luce per la felicità dentro del mondo. È dal corpo della Parola uscito alla luce un corpo/popolo/Chiesa d'illuminati dal Vivente. Per la rettitudine la putredine è del mondo la forza ad uscire e danno frutti. Ha racchiuso nei viventi la rettitudine del Padre che versata è stata dall'alto al mondo. Così la vita ha iniziato in pienezza a riportarsi. L'Unigenito crocefisso la Torah del Signore delle schiere ha portato ad indicare ed iniziò il segno che per l'Unico l'amarezza finisce. A rovesciare, a calpestare, sono a bruciare il corpo del maledetto gli apostoli, dall'Unico giù portati.

Isaia 5,25 - Con azione potente la rettitudine agli apostoli dal chiuso del corpo entrò, originata dalla Parola. Il Signore da casa ai popoli la portò. Recò una forza dal Cuore. Fu una mano con un'asta che all'innalzato fu portata che a recare fu la rettitudine; dall'apertura la recò. Ed è stata dal corpo tratta fuori, per l'asta uscita, partorita è stata con l'acqua dalla croce. Al mondo è stata inviata da dentro potente pura. Così dal foro l'ha recato dal chiuso all'apertura, da dentro l'ha versata. Dal corpo che dentro la racchiudeva giù ha portato dall'arca la sposa. Con questa l'Unigenito indica al serpente la Donna di cui dentro all'origini parlò (profezia di Genesi 3,15) e la recò in azione. Ha portato la diletta con gli apostoli. L'amore ha portato ad esistere nel mondo.

Isaia 5,26 - E gli apostoli illuminati a molestare il serpente in cammino si portano. Sono la Madre che ai viventi del corpo/popolo/Chiesa annunciano la speranza della risurrezione. Dal corpo/popolo si rovescia il serpente che porta il marcio giù al mondo. Aprono la luce per riordinare il mondo. Dagli apostoli escono i viventi rigenerati (con la predicazione che è lo sperma dello Spirito Santo). Al mondo la voce sono che dentro reca l'Unigenito.

Isaia 5,27 - Ad annullare con l'agire sono il soffio che portato alle origini fu dall'angelo (evidentemente Lucifero). Ad ardere per la risurrezione i cuori recano. Il rifiuto è all'angelo (ribelle) recato. A reciderne i guai sono. Il fuoco gli apostoli portano al serpente. L'adirarsi completo dell'Unico lo stringe, lo infiacchisce. Giù sono a portarsi da bastone per il serpente delle origini. La tigna gli accendono in testa. Da zanzare dell'Altissimo si portano.

Isaia 5,28 - Dalla Donna per lavare è stato portato il fuoco del figlio. È stata la Madre a portarlo a tutti; ne ha riversato l'illuminazione completa. (È il battesimo di fuoco quello che arde completamente il serpente nell'uomo.) Del Crocefisso ha portato la via e ne indica le parole. Dal corpo/popolo/Chiesa (il serpente) allontana, alla pienezza lo reca (dove) intorno è a portarsi. Con la rettitudine scesa nel corpo/popolo il serpente dentro porta a rivelare. Nel cammino il Potente è a condurla. In trono si riporta la Parola al mondo.

Isaia 5,29 - Il Risorto primogenito in cammino rientrerà. In potenza si riporterà dalla sposa che dentro è a desiderarlo per il risorgere iniziare. In cammino la rettitudine cosi della Parola è in un corpo esistita ed è stata inviata al mondo. Una Madre portata è stata ai fratelli (Giovanni 19,27a "Poi disse al discepolo: Ecco la tua madre.") Questa il cuore in un corpo/popolo/Chiesa della Parola ha portato. È stato un resto in salvo portato ed ha annullato dai viventi giù la forza del serpente.

Isaia 5,30 - E fu dall'angelo (ribelle) nel mondo dei viventi l'Altissimo a portarsi. Dentro un giorno al mondo la rettitudine Egli ha inviato. In campo aperto tra gli uomini si è il Vivente portato. Ha inviato dentro il cuore (È sua madre e sua sposa.) Il Potente in terra l'ha portato e uscì con gli apostoli. Nel mondo alle tenebre dell'avversario ha recato la luce. Chiuderà nel fuoco della rettitudine dentro il nemico. Fu la Parola a stare nel mondo.

Concludo con l'invito che si trova al capitolo 51,1-3 del libro del profeta Isaia: "Ascoltatemi, voi che siete in cerca di giustizia, voi che cercate il Signore; guardate alla roccia da cui siete stati tagliati, alla cava da cui siete stati estratti. Guardate ad Abramo, vostro padre, a Sara che vi ha partorito; poiché io chiamai lui solo, lo benedissi e lo moltiplicai. Davvero il Signore ha pietà di Sion, ha pietà di tutte le sue rovine, rende il suo deserto come l'Eden, la sua steppa come il giardino del Signore."

a.contipuorger@gmail.com


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