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RACCONTI A SFONDO BIBLICO...

 
IL GIUSTO CAMMINO DELLA VERITÀ

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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LE STAZIONI, PRIMA DELLA CONDANNA A MORTE
Seguo lo schema delle stazioni "Bibliche" e indico i riferimenti ai Vangeli, alle profezie e riporto qualche commento.

1a e 2a - Gesù nell'orto degli ulivi, tradito da Giuda, è arrestato
Tutto ricomincia in un giardino!
Dopo la Cena Gesù uscì dal Cenacolo "...con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli." (Giovanni 18,1s)

Le prime due stazioni, infatti, hanno come scenario il giardino o podere del Getsemani, anche detto "orto degli ulivi".
Il Vangelo di Giovanni appunto precisa che era proprio un giardino, in linea coerentemente col suo voler riportare tutto alle origini, come del resto inizia quel Vangelo stesso: "In principio era il Verbo..." (Giovanni 1,1)
Del resto l'inizio della storia della salvezza ebbe proprio inizio in un giardino, quello descritto al capitolo 2 del libro della Genesi, il Gan Eden, vale a dire il Paradiso Terrestre e come vedremo in un Giardino termina il percorso della Via Crucis, perché il sepolcro era in un giardino.
Tutti e quattro i Vangeli dicono di quel posto:

  • Matteo ne parla in 26, 36-46 per la 1a Stazione e in 26,47-56 per la 2a.
  • Marco 14,32-42 per la 1a Stazione e in 14,43-52 per la 2a.
  • Luca 22,39-46 per la 1a Stazione e in 22,47-53 per la 2a.
  • Giovanni 18,1-11 per 1a e 2a Stazione.
"Quelli che Gesù ama", i suoi discepoli, l'embrione della sposa, la futura Chiesa, dormono come del resto dormiva la sposa in quel giardino prima che uscisse dal costato di Adamo.
Un uomo avrebbe tradito il Signore!
Quella volta fu Giuda Iscariota, che significa "'Ish" uomo di "Qeriot" , e le lettere spiegano: "l'uomo che, il Signore () Sbarrerà in un campo ; incontrato , lo porterà in croce ."

Leggendo il racconto della caduta della prima coppia di Genesi 3, di solito, colpiti dalla loro sorte, in quel momento non viene da soffermarsi a pensare alla sofferenza del Signore nell'essere rifiutato dall'umanità e tradito dall'uomo a cui aveva dato fiducia.
Quel primo tradimento dell'uomo al suo disegno d'amore subito di conseguenza comportò la decisione da parte del Signore d'incarnarsi, di essere anche Lui un individuo di carne e di sangue per riportare l'uomo a sé e... ovviamente intravide tutte le sofferenze connesse alla passione e crocifissione, quindi... nel Getsemani sudò sangue.
La profezia era chiara, l'uomo che avrebbe tradito il Messia è un amico con il quale Egli spezzava il pane: "Anche l'amico in cui confidavo, anche lui, che mangiava il mio pane, alza contro di me il suo calcagno." (Salmo 41,10)

Giovanni l'aveva notato quando annotò che Gesù su chi lo tradiva aveva detto: "È colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò. E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone." (Giovanni 13,27)
Il boccone di pane si trova in Genesi 18,5 e in Giudici 19,5 e in ebraico è "pat loechoem" o "pet loechem" e le lettere fanno pensare "al Verbo in croce ."

3a - Gesù è condannato dal Sinedrio
I Vangeli sinottici sono concordi nel loro racconto che si sviluppa in Matteo 26,57-68; Marco 14,53-65 e Luca 25,66-71.
Non è da dimenticare che il Sinedrio era la corte di giustizia del popolo di Dio, ma aveva giurisdizione solo sul Tempio di Gerusalemme e aveva il compito di far rispettare la Torah in ogni atto, eppure tale organo non riconosce e condanna il Cristo, il Figlio di Dio benedetto, e lo giudica reo di morte.
Il Sinedrio poteva giudicare con qualunque sentenza, compresa la pena capitale, ma ciò non nelle grandi feste, in quanto per il pericolo di disordini i romani assumevano tale prerogativa.
Davanti al Sinedrio comparvero falsi testimoni, ma Gesù alle accuse non rispondeva, allora il Sommo Sacerdote, Caifa, per rompere gli indugi gli chiese se era il Cristo e Gesù (Matteo 26,64) non negò e citò il Salmo 110,1 nonché la profezia di Daniele 7,13: "Tu l'hai detto" rispose Gesù "anzi io vi dico: d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra di Dio, e venire sulle nubi del cielo".
L'Innocente Gesù è condannato "perché ha bestemmiato", dichiara Caifa e si straccia la veste e Gesù ricevette schiaffi e sputi dalle guardie del Sinedrio.
San Giovanni suggerisce che, in fondo, il sommo sacerdote Caifa aveva parlato a nome di Dio, perché solo lasciando condannare l'innocente Suo Figlio, l'umanità fu salvata.
In questa stazione si compiono varie profezie sul Messia, oltre quelle già citate da Gesù con la sua risposta.
Tra l'altro quella di Daniele, decriptata (Vedi: "I geroglifici ebraici del libro di Daniele") fornisce in sintesi il perché dell'incarnazione.

Daniele 7,13 - "Alla prigione di questi uscì, al mondo in un'arca si chiuse. Per colpirlo (il serpente) si portò all'esistenza di notte. Fu l'Unico a recare l'Unigenito nel corpo, lo portò all'azione per amore, inviata fu dal cielo, la rettitudine del Figlio in un uomo. Lui si portò dall'eternità, nel tempo fu versato all'esistenza, si portò dai viventi e iniziò in un vivente il cuore a uscire e lo versò, nel sangue portò l'essere, per la guerra recare nel mondo ad esistere (contro il male)."

Gesù, infatti, ebbe a dire nella sua predicazione:
  • "Non crediate che sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada." (Matteo 10,34)
  • "Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!" (Luca 12,49)
Altre profezie che il racconto di questa stazione sottende sono che:
  • i leader politici e religiosi avrebbero cospirato contro il Messia, era profetizzato con : "Perché le genti congiurano perché invano cospirano i popoli? Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e contro il suo Messia." (Salmo 2,1s)
  • il Messia sarebbe stato accusato di falsa testimonianza, lo dice il Salmo 109: "...contro di me si sono aperte la bocca dell'empio e dell'uomo di frode; parlano di me con lingua di menzogna." (Salmo 109,2)
  • avrebbero cercato accuse false contro di lui, come asserisce il Salmo 109, "Non espormi alla brama dei miei avversari; contro di me sono insorti falsi testimoni che spirano violenza." (Salmo 27,12)
  • sarebbe rimasto in silenzio davanti ai suoi accusatori, lo sostiene il profeta Isaia con "Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca." (Isaia 53,7)
  • avrebbero colpito e sputato sul volto del Messia "...non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi." (Isaia 50,6b)
Il Vangelo di Giovanni precisa che prima di essere portato da Caifa Gesù fu condotto da Anna che era una potenza, infatti, era stato Sommo Sacerdote dal 6 al 15 d.C. e un figlio, Eleazaro ben Anano, era stato Sommo Sacerdote dopo di lui nel 16 e 17 d.C, e Anna era suocero di Caifa che fu sommo sacerdote tra il 18 e il 36 d.C., poi altri 4 figli di Anna si succederanno nella carica; probabilmente Giuda aveva preso accordi con emissari di Anna.

La Tosefta (Yevamot 1,10) parla della casa di Caifa e Giuseppe Flavio lo ricorda in Antichità Giudaiche 18;35,95; forse il nome voleva indicare che la madre "aveva versato un bel Primogenito ", ma le lettere in senso profetico suggeriscono che: "a rovesciare Sarà il Verbo dell'Unico .

4a - Gesù è rinnegato da Pietro
Dopo l'arresto di Gesù gli apostoli si dispersero per timore come aveva profetizzato Gesù stesso che preannunciò la dispersione degli apostoli e il rinnegamento di Pietro con le parole di Zaccaria 13,7 "Percuoti il pastore e sia disperso il gregge".
Eppure Pietro credeva d'essere sincero quando disse "Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò". (Marco 14,31)
Era generoso, ma non conosceva bene se stesso e la propria debolezza; voleva morire per Gesù, ma era Gesù che doveva morire per salvarlo.
Mentre Pietro vantava che avrebbe dato la vita per lui, Gesù aveva predetto che da lui sarebbe stato proprio tradito tre volte prima che il gallo cantasse.
Su ciò sono concordi i quattro evangelisti - Matteo 26,34; Marco 14,30; Luca 22,34; Giovanni 14,38 - e tutti ricordano che Pietro rinnegò Gesù per tre volte; per Marco il gallo cantò 2 volte.

Il racconto del rinnegamento di Pietro si trova in Matteo 26,69-75; Marco 14,66-72; Luca 22,54-62; Giovanni 18,15-18 e 25-27.
Pietro e Giovanni cercarono di seguire il drappello con Gesù arrestato per vedere cosa sarebbe accaduto e riuscirono a entrare nel cortile di Anna e di Caifa e bastò una serva per far cadere Pietro.
Gesù però non ritirò la sua scelta come ci si rende conto poi dal Vangelo di Giovanni in 21,15-23 quando a Tabga, sulla riva del lago di Tiberiade, il Risorto per tre volte domanderà a Pietro "mi ami tu?" ricordando indirettamente l'episodio del tradimento.
Dopo il pentimento, Pietro fu reso capace di confermare i suoi fratelli e ricevette il martirio morendo crocifisso per Gesù a Roma nel 67 d.C..

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