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ATTORNO ALLE BEATITUDINI
"Beati" è la parola che è ripetuta 9 volte nel brano delle "Beatitudini" nel Vangelo di Matteo che recita:
"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia." (Matteo 5,3-11)

Quel "beati" è la traduzione in italiano del termine "maxarioi" "" che ci propone il testo in greco di quel Vangelo, così come c'è pervenuto.
"Maxarioi" vuol dire "felice", quindi, "beato".
Per tale motivo le Beatitudini sono dette anche "macarismi".
Il corrispondente termine che è tradotto con "beati" si trova varie volte anche nei libri dell'Antico Testamento (73 volte nella traduzione dei LXX di cui 31 nei libri deuterocanonici) e nella Tenak o Bibbia ebraica si trova 45 volte.
Nell'Antico Testamento il termine si trova soprattutto nei Salmi e nei libri sapienziali e, a volte, anche nei libri profetici e apocalittici.
Il libro dei Salmi inizia proprio con la parola "Beato", infatti: "Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi..." (Salmo 1,1)
Il libro dei Proverbi riporta due beatitudini importanti:

  • "Beato l'uomo che ha trovato la sapienza e il mortale che ha acquistato la prudenza..." (Proverbi 3,13)
  • "...beato chi osserva la legge." (Proverbi 29,18)
Quest'ultima beatitudine, relativamente alla pienezza della legge, ossia alla "Legge dell'amore" proposta da Gesù, è la chiave di volta anche per le Beatitudini in Matteo.
Gesù sale in cattedra e per dare compimento alla Legge di Mosè la rilegge, compiuta da sé medesimo con la chiave dell'amore radicale e senza limiti, ivi compreso l'amore al nemico.
Questo comando è anche nuovo perché comprende un evento nuovo, la prova del suo personale amore fino alla morte e sigillato dal "Perdona loro..." per i nemici, nonché l'evento della risurrezione che prova che quel tipo d'amore supera la morte.
Aveva detto, infatti, il "Rabbunì" nel suo testamento spirituale dopo l'ultima cena: "Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri". (Giovanni 13,34s)

Com'è intuibile, l'uso di "macarismi" negli scritti contemporanei a Gesù di tipo apocalittico, evidentemente era un genere letterario che facilmente passava poi per via orale da parte di predicatori d'ogni genere e faceva presa sugli ascoltatori che facilmente li memorizzavano e venivano dagli stessi ripetuti.
Gesù forse ne prende lo spunto per iniziare il Discorso della Montagna... come a dire... altri hanno detto che per essere "Beati" occorre fare questo o quest'altro... "ma io vi dico" e lo ripete per 7 volte se si va a cercare il "ma io vi dico" nei testi.
Paragonabili, almeno formalmente con il Vangelo di Matteo, per il periodo, la regione e la cultura comune dalle quali provengono, sono certamente gli scritti di Qumran.
Tra i reperti di Qumran il rotolo 4Q525 presenta una serie di "macarismi", di cui sono leggibili solo gli ultimi 5, ma di carattere sapienziale, quindi diversi da quelli in Matteo:
  • ...
  • [Beato chi dice la verità] con cuore puro e non calunnia con la propria lingua.
  • Beati quelli che si attaccano ai suoi decreti e non si attaccano a comportamenti peccaminosi.
  • Beati quelli che gioiscono in essa senza spargersi sulle vie della follia.
  • Beati coloro che la cercano con mani pure e non la ricercano con cuore astuto.
  • Beato l'uomo che tocca la Sapienza, progredendo nella legge dell'Altissimo regolando il proprio cuore secondo le sue vie, attenendosi alla sua disciplina, compiacendosi sempre dei suoi rimproveri, senza abbandonarla nella pena delle [proprie] sventure senza lasciarla nel tempo dell'angoscia, senza dimenticarla [nei giorni della] paure, per l'umiltà della propria anima, senza rimproverarla.
È poi da segnalare che il termine "poveri in o dello spirito" si trova due volte negli scritti di Qumran, nella Regola della Guerra (1QM XIV,7) e negli Inni (1QH VI,3) nel senso di povero e umile che si abbandona a Dio, perché gli Esseni di Qumran usavano tale modo per indicare loro stessi.
Il contenuto centrale del messaggio di Gesù non si trova nei testi degli esseni che non conoscevano l'amore per i nemici, anzi coltivavano odio per loro, tanto che il loro convento sul Mar Morto fu distrutto dai Romani nel 68 d.C. perché ritenuto anche covo di zeloti.
Nell'episodio in Luca 9,51-55 ove Giacomo e Giovanni, adirati contro i Samaritani, perché non volevano ricevere Gesù in cammino per Gerusalemme, dissero "Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?" per alcuni rispecchierebbe un'espressione essena, infatti, questi desideravano che perissero tutti i "figli delle tenebre".
Un particolare testo apocalittico apocrifo, il secondo libro di Enoc, scritto in greco nel I secolo d.C., ma pervenuto solo in una traduzione in slavo dell'XI secolo, per questo chiamato Enoc slavo, ha una serie di sette beatitudini:
  • Beato è colui che teme Dio e lo serve...
  • Beato è colui che giudica con giustizia e aiuta l'orfano e la vedova e chiunque è oppresso, chi riveste gli ignudi e dà il pane agli affamati.
  • Beato è colui che si allontana dalla via errata e cammina sul retto sentiero.
  • Beato è colui che sparge il seme di giustizia, poiché raccoglierà il settuplo.
  • Beato è colui in cui c'è verità...
  • Beato colui che ha misericordia e mitezza sulla bocca.
  • Beato colui che comprende le opere del Signore e glorifica il Signore.
Vi potrebbero però essere intervenuti rimaneggiamenti cristiani nel I-II secolo, visto che quel testo è stato trovato solo in slavo nell'XI secolo.

A completamento di questo capitolo, pare comunque utile riportare tutte le beatitudini che sono nel libro dei Salmi per far comprendere come le "Beatitudini" pronunciate "sul monte" sono perfettamente allineate a quella spiritualità, ma investite da una autorità nuova in quanto, a diversità in genere degli altri "macarismi", viene indicato da Gesù ogni volta la meta... il Regno dei cieli (2 volte), essere consolati, ereditare la terra, essere saziati, trovare misericordia, vedere Dio, essere chiamati figli di Dio, essere ricompensati nei cieli.
Eccole qui di seguito, col numero del Salmo e i versetti relativi:

Salmo 1,1 - "Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti..."

Salmo 2,12 - "Imparate la disciplina, perché non si adiri e voi perdiate la via: in un attimo divampa la sua ira. Beato chi in lui si rifugia."

Salmo 32,1-2 - "Beato l'uomo a cui è tolta la colpa e coperto il peccato. Beato l'uomo a cui Dio non imputa il delitto e nel cui spirito non è inganno.

Salmo 33,12 - "Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità."

Salmo 34,9 - "Gustate e vedete com'è buono il Signore; beato l'uomo che in lui si rifugia."

Salmo 40,5 - "Beato l'uomo che ha posto la sua fiducia nel Signore e non si volge verso chi segue gli idoli né verso chi segue la menzogna."

Salmo 41,1-2 - "Beato l'uomo che ha cura del debole: nel giorno della sventura il Signore lo libera. Il Signore veglierà su di lui, lo farà vivere beato sulla terra, non lo abbandonerà in preda ai nemici."

Salmo 65,5 - "Beato chi hai scelto perché ti stia vicino: abiterà nei tuoi atri. Ci sazieremo dei beni della tua casa, delle cose sacre del tuo tempio."

Salmo 84,5-6-13 - "Beato chi abita nella tua casa: senza fine canta le tue lodi. Beato l'uomo che trova in te il suo rifugio e ha le tue vie nel suo cuore... Signore degli eserciti, beato l'uomo che in te confida."

Salmo 89,16 - "Beato il popolo che ti sa acclamare: camminerà, Signore, alla luce del tuo volto..."

Salmo 94,12 - "Beato l'uomo che tu castighi, Signore, e a cui insegni la tua legge..."

Salmo 106,3 - "Beati coloro che osservano il diritto e agiscono con giustizia in ogni tempo."

Salmo 112,1 - "Beato l'uomo che teme il Signore e nei suoi precetti trova grande gioia."

Salmo 119,1-2 - "Beato chi è integro nella sua via e cammina nella legge del Signore. Beato chi custodisce i suoi insegnamenti e lo cerca con tutto il cuore."

Salmo 127,5 - "Beato l'uomo che ne ha piena la faretra (dei figli della giovinezza): non dovrà vergognarsi quando verrà alla porta a trattare con i propri nemici."

Salmo 128,1 - "Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie."

Salmo 137,8-9 - "Figlia di Babilonia devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto. Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sfracellerà contro la pietra."

Salmo 144,15 - "Beato il popolo che possiede questi beni: beato il popolo che ha il Signore come Dio."

Salmo 146,5 - "Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe: la sua speranza è nel Signore suo Dio..."

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