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APPENDICE - DECRIPTAZIONE ISAIA 57
Riporto il testo della traduzione 2008 della C.E.I. del capitolo Isaia 57.

Isaia 57,1 - Perisce il giusto, nessuno ci bada. I pii sono tolti di mezzo, nessuno ci fa caso. Il giusto è tolto di mezzo a causa del male.

Isaia 57,2 - Egli entra nella pace: riposa sul suo giaciglio chi cammina per la via diritta.

Isaia 57,3 - Ora, venite qui, voi, figli della maliarda, progenie di un adultero e di una prostituta.

Isaia 57,4 - Di chi vi prendete gioco? Contro chi allargate la bocca e tirate fuori la lingua? Non siete voi forse figli del peccato, prole bastarda?

Isaia 57,5 - Voi, che spasimate fra i terebinti, sotto ogni albero verde, che sacrificate bambini nelle valli, tra i crepacci delle rocce.

Isaia 57,6 - Tra le pietre levigate del torrente è la parte che ti spetta: esse sono la porzione che ti è toccata. Anche ad esse hai offerto libagioni, hai portato offerte sacrificali. E di questo dovrei forse avere pietà?

Isaia 57,7 - Su un monte alto ed elevato hai posto il tuo giaciglio; anche là sei salita per fare sacrifici.

Isaia 57,8 - Dietro la porta e gli stipiti hai posto il tuo emblema. Lontano da me hai scoperto il tuo giaciglio, vi sei salita, lo hai allargato. Hai patteggiato con coloro con i quali amavi trescare; guardavi la mano.

Isaia 57,9 - Ti sei presentata al re con olio, hai moltiplicato i tuoi profumi; hai inviato lontano i tuoi messaggeri, ti sei abbassata fino agli inferi.

Isaia 57,10 - Ti sei stancata in tante tue vie, ma non hai detto: È inutile. Hai trovato come ravvivare la mano; per questo non ti senti esausta.

Isaia 57,11 - Chi hai temuto? Di chi hai avuto paura per farti infedele? E di me non ti ricordi, non ti curi? Non sono io che uso pazienza da sempre? Ma tu non hai timore di me.

Isaia 57,12 - Io divulgherò la tua giustizia e le tue opere, che non ti gioveranno.

Isaia 57,13 - Alle tue grida ti salvino i tuoi idoli numerosi. Tutti se li porterà via il vento, un soffio se li prenderà. Chi invece confida in me possederà la terra, erediterà il mio santo monte.

Isaia 57,14 - Si dirà: Spianate, spianate, preparate la via, rimuovete gli ostacoli sulla via del mio popolo.

Isaia 57,15 - Poiché così parla l'Alto e l'Eccelso, che ha una sede eterna e il cui nome è santo. In un luogo eccelso e santo io dimoro, ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati, per ravvivare lo spirito degli umili e rianimare il cuore degli oppressi.

Isaia 57,16 - Poiché io non voglio contendere sempre né per sempre essere adirato; altrimenti davanti a me verrebbe meno lo spirito e il soffio vitale che ho creato.

Isaia 57,17 - Per l'iniquità della sua avarizia mi sono adirato, l'ho percosso, mi sono nascosto e sdegnato; eppure egli, voltandosi, se n'è andato per le strade del suo cuore.

Isaia 57,18 - Ho visto le sue vie, ma voglio sanarlo, guidarlo e offrirgli consolazioni. E ai suoi afflitti

Isaia 57,19 - io pongo sulle labbra: Pace, pace ai lontani e ai vicini - dice il Signore - e io li guarirò.

Isaia 57,20 - I malvagi sono come un mare agitato, che non può calmarsi e le cui acque portano su melma e fango.

Isaia 57,21 - Non c'è pace per i malvagi, dice il mio Dio.

Prima di riportarla decriptazione tutta di seguito dell'intero capitolo presento la dimostrazione della decriptazione del versetto Isaia 57,15 che mi ha portato a provarmi su tutti quei versetti.
In tale versetto, infatti, nel testo ebraico si trova si trova un "shepal ruach" umile, "povero in spirito" e Dio "ulehachaiot ruach sepali", ravviverà lo spirito dell'umile, povero.

Questo è il versetto in italiano e con le lettere ebraiche:

Isaia 57,15 - "Poiché così parla l'Alto e l'Eccelso, che ha una sede eterna e il cui nome è santo. In un luogo eccelso e santo io dimoro, ma sono anche con gli oppressi e gli umiliati, per ravvivare lo spirito degli umili e rianimare il cuore degli oppressi. "





Così fu ad indebolirsi () l'Unigenito col vivere nel corpo . Dal verme () si portò , inviato alla luce da Donna (). La retta energia dell'Eterno portò con la santità a sorgere in un vivente e dall'essere ribelle () si recò da vivente per portare il rovesciamento all'essere impuro () col fuoco dell'Unico . Da fuoco la rettitudine portò per il rifiuto finale . Per sbarrarlo , per affliggerlo () recò il bruciante soffio del Potente Spirito al serpente . Al mondo in quel vivente portatosi , tutto nel corpo lo recò chiuso . Sorse la Parola dal serpente . Sarà a reciderlo dal mondo dei viventi ; gli recherà la fine . Nei cuori ha inviato in aiuto la rettitudine per ricominciare a essere vivi .

Di seguito porto la decriptazione di tutto il capitolo.

Isaia 57,1 - Al mondo, alla desolazione, è stato versato dal Padre per l'essere impuro annullare. In un uomo del Nome dall'alto il cuore ha portato; l'Unico ha inviato in dono la misericordia. Bella in pienezza la Parola è in vita, dentro inizia a esistere l'energia della retta esistenza, per i viventi in persona è uscita. Al male, ha inviato l'Unico per distruggerlo, un giusto.

Isaia 57,2 - È in una famiglia/casa portato da primogenito. La luce del Potente reca tra i viventi a esistere. Gli angeli si recano ad annunciarlo dall'alto. Da una Madre sorge la rettitudine. Dentro reca la purezza nel mondo. Del Potente l'onestà con vigore si porta.

Isaia 57,3 - E l'Unico finalmente nella Madre ha versato il corpo. Da dentro ha portato a uscire un angelo nel mondo col Figlio. A cagione dell'angelo uscito (perché Lucifero si era portato al mondo) il seme (la stirpe dalla Donna di Genesi 3 per schiacciare la testa al serpente) in vita ha promanato l'Unico. Il Verbo ha portato finalmente, questi ha inviato nel mondo.

Isaia 57,4 - Dall'alto in vita è finalmente tutta la delizia portata dalla Vergine. Si è limitata nel corpo di un vivente, dentro ha portato la Parola al mondo. In una (bella) forma è stata la rettitudine portata al serpente per bruciarlo. E per guidare l'ha portato l'Unico. Venuta da Madre, partorita, è la Parola, sorta per aiutare; per operare l'ha versata in un corpo.

Isaia 57,5 - Uscito per compassione è dei viventi, a casa Dio è dagli uomini spaventati. Dalla sposa in azione scende col corpo a coabitare. Da inviato dimesso per amore è al mondo. Il Figlio è tra i viventi per l'angelo (ribelle) ammalare; è un uomo che per strapparlo via si precipita. La Parola è uscita in pienezza dal serpente con ardore.

Isaia 57,6 - Dentro si chiuse il serpente in Caino. Il terrore rovesciò per indebolire i viventi. Uscì lo spavento in cammino. Corse alle matrici il serpente nel mondo. Nei viventi l'ardore soffiò, la rettitudine finì, per tentare così di far uscire dell'Altissimo l'integrità. L'angelo (ribelle) imprigionò il mondo. Uscì dall'alto la maledizione. Iniziò a inviare nella tomba i viventi.

Isaia 57,7 - Dall'alto generato, in cammino dentro al mondo si portò da inviato. Sorse a espiare la pena in croce per liberare con la rettitudine, che da dentro così gli scorrerà con l'acqua. Per bruciare il misfatto sarà appeso, vittima da sacrificio.

Isaia 57,8 - E l'Unigenito, chiusosi nel corpo, uscì per aiutare. Dal serpente alla fine si portò nel mondo a vivere. Questi, si portò per colpirlo per riaprire la luce agli uomini. In un puro corpo si portò. Per ucciderlo così fu in vita. A rivelarsi fu finalmente ed indicò che dall'alto era stato generato. Da un grembo innocente sorse retto in una casa retta ed indicò che a distruggere il serpente anelava. Entrò tra i viventi per amore tutti per liberarli. Con la rettitudine da dentro i viventi sarà a scacciarlo; questi sarà a finirlo.

Isaia 57,9 - E finalmente il Principe fu dal serpente a vivere. Del Potente l'agnello tra i viventi abitò, e scelse in un corpo da Tempio a versarsi per vivervi. La rettitudine recò per finire il delitto. A chiudersi fu nell'angustia. L'Eterno dai viventi per allontanarlo si portò. Tutto il fuoco a soffiare fu al serpente che sarà per l'eternità agli inferi (Sheol).

Isaia 57,10 - Il Figlio, solo con nel corpo la rettitudine, in modo retto affliggerà nel tempo il serpente delle origini che iniziò la ribellione. Per ricusarlo ne brucerà la vita. Sarà completamente l'esistenza fiacca nei viventi per la sozzura a finire. Innalzato con la rettitudine gli ha inviato il rifiuto con la malattia finale.

Isaia 57,11 - Portatosi, venne dai viventi per essere d'aiuto. Iniziò in cammino indicazioni a recare che finalmente era in un corpo l'originaria forza; per la rettitudine c'era. In croce, pur retto, questi dentro fu portato; desideravano crocifiggerlo. Fu dal serpente/dai potenti dell'Unigenito puro il corpo appeso. Il Nome in croce innalzarono, dal cuore la rettitudine uscì da rifiuto. "Io sono" in vita dalla tomba risorse, al mondo si riportò per far ascendere i viventi. Li portò a desiderare la fine dell'esistenza del serpente. Iniziò la fine ad esistere nei corpi dei guai.

Isaia 57,12 - Dall'Unico inviato fu l'Unigenito in cammino per essere d'aiuto. Il Giusto all'oppressione condussero. Gli venne dal seno un fuoco forte per ardere il serpente. Guai e rovine al serpente portò con la rettitudine.

Isaia 57,13 - Dentro lo chiamarono, così fu a scendere. Fu nel cammino a versarsi. Dentro recò giù a esistere la rettitudine. E riverrà dalla sposa. I viventi sarà a risorgere. Dell'Unico lo Spirito sarà a riversare. Dalle tombe usciranno. Dentro la potenza porterà. Usciranno perdonati. Uscirà da dentro chi c'era. Sarà l'angelo (ribelle) ammalato, per l'Unigenito. Dai corpi scenderà e sarà a lanciare la risurrezione che rigenererà con la santità le esistenze.

Isaia 57,14 - E l'Unigenito la Madre dal corpo, da un foro che il serpente con un'asta forò, al serpente portò dalla persona. E nella via/cammino rigenerati saranno dalla Madre che recò dalla piaga. Simili (a Lui) i discepoli da fiacchi si vedranno vivi essere.

Isaia 57,15 - Così fu ad indebolirsi l'Unigenito col vivere nel corpo. Dal verme si portò, inviato alla luce da Donna. La retta energia dell'Eterno portò con la santità a sorgere in un vivente e dall'essere ribelle si recò da vivente per portare il rovesciamento all'essere impuro col fuoco dell'Unico. Da fuoco la rettitudine portò per il rifiuto finale. Per sbarrarlo, per affliggerlo, recò il bruciante soffio del Potente Spirito al serpente. Al mondo in quel vivente portatosi, tutto nel corpo lo recò chiuso. Sorse la Parola dal serpente. Sarà à reciderlo dal mondo dei viventi; gli recherà la fine. Nei cuori ha inviato in aiuto la rettitudine per ricominciare a essere vivi.

Isaia 57,16 - Così ci fu il rifiuto al serpente da un fanciullo. Di una madre il primogenito la lite portò al serpente maledetto per l'eternità dall'Unico. Alla fine si recò la Parola così a stare nel corpo per recare la misericordia. Di persona fu in azione la carità, e il soffio porterà energico della risurrezione dalla morte. "Io sono" ad operare fu finalmente nell'esistenza.

Isaia 57,17 - Per le preghiere inviate, dentro giù per il peccare rovesciare scese la Parola. La fine sarà a portare per l'Unico con la rettitudine alla perversità. In pienezza totale nel corpo porterà dell'Unico lo sdegno. E sarà nel cammino per il ritorno dentro da casa. Aiuterà col corpo la sposa a casa a riportare.

Isaia 57,18 - La via (per il ritorno) è a portare col corpo l'Unigenito. Fu a indicare agli esseri che si portò a iniziare a risanarli al mondo e si recò per iniziare a guidarli. E a recare iniziò un fuoco al serpente con la Madre. Il pentimento fu ai viventi il Potente a recare; al serpente delle origini la perdizione fu a recargli.

Isaia 57,19 - Dentro portò col corpo l'Unico il frutto in una stalla. Sorse il Potente per portarsi a liberare dal serpente e ai viventi una lingua col corpo ad annunciare. La voce versò nella lite. A parlare il Signore si portò e col corpo fu. Per disperderlo alla fine fu a portarsi.

Isaia 57,20 - E al mondo dall'empio fu per la Madre la rettitudine a stare nei viventi. Lo splendore in un corpo/popolo/Chiesa dal disegno uscì alla luce. Lo riversa l'agnello tenero, l'Unigenito che fu a portare la sposa e fu a scorrerle nel corpo l'essergli simile. I viventi sono nell'acqua a essere portati. Un corpo/popolo/Chiesa, al Verbo simile, per amore le è (ad uscire) dall'utero.

Isaia 57,21 - L'Unigenito è a inviare la pace. L'origine dell'amarezza che per il maledetto fu dal serpente nei corpi bruciare, per tale azione sono a rivivere.

a.contipuorger@gmail.com


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