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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
IL COMBATTIMENTO FINALE: GOG E MAGOG

di Alessandro Conti Puorger
 
 

ESCATOLOGIA
Escatologia, il "discorso o scienza sulle cose ultime", dal greco "" "éskatos" cioè "ultimo" è un aspetto che si presenta nel campo biblico con le profezie sulla fine dei tempi e con le pagine che s'interessano delle sorti dell'umanità, ossia del destino ultimo di questa.
Nei libri dei profeti della Bibbia, con la visione dei segni terribili che scandiranno gli ultimi tempi, infatti, sono molteplici le profezie d'attuazione delle promesse di Dio nella storia.
Su tale tema vi sono molteplici accenni già nella Torah, soprattutto in Genesi con le promesse ai patriarchi, con le "benedizioni di Giacobbe" e nel libro dei Numeri nelle profezie di Balaam.
In ebraico la "fine dei Giorni" è detta "aharit ha-yamim", e tale termine si trova più volte nei profeti dell'Antico Testamento:
  • Isaia 2,2 - "Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti."
  • Geremia 23,20 - "Non cesserà l'ira del Signore, finché non abbia compiuto e attuato i progetti del suo cuore. Alla fine dei giorni comprenderete tutto!" e 30,24 "Non cesserà l'ira ardente del Signore, finché non abbia compiuto e attuato i progetti del suo cuore. Alla fine dei giorni lo comprenderete!"
  • Daniele 10,14 - "...ora sono venuto per farti intendere ciò che avverrà al tuo popolo alla fine dei giorni, poiché c'è ancora una visione per quei giorni" e 12,13 "Tu, va' pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni."
  • Osea 3,5 - "Poi torneranno gli Israeliti e cercheranno il Signore loro Dio, e Davide loro re e trepidi si volgeranno al Signore e ai suoi beni, alla fine dei giorni."
  • Michea 4,1 - "Alla fine dei giorni il monte del tempio del Signore resterà saldo sulla cima dei monti e s'innalzerà sopra i colli e affluiranno ad esso i popoli."
Nei testi canonici della Bibbia ebraica o Tanak, l'acme di tali visioni si ha nel libro del profeta Daniele, scritto nella seconda metà del II secolo a.C. che con la profezia detta delle "settanta settimane" porta in modo evidente ai tempi di Gesù, quelli che san Paolo chiama in Galati 4,4 la "pienezza dei tempi".
"Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all'empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità, stabilire una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei Santi. Sappi e intendi bene: da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane.
Durante sessantadue settimane saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e ciò in tempi angosciosi. Dopo sessantadue settimane, un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui. Il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine sarà un'inondazione e guerra e desolazioni sono decretate fino all'ultimo. Egli stringerà una solida alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio devastante, finché un decreto di rovina non si riversi sul devastatore." (Daniele 9,24-27)
Per comprendere questa profezia è da considerare che qui convenzionalmente la durata di un giorno è da assumere pari ad un anno di calendario, come afferma chiaramente il Talmud: "Una settimana in Daniele 9 significa una settimana d'anni." (Yoma 54a)
Il libro di Esdra informa che furono tre i decreti promulgati sulla ricostruzione di Gerusalemme e del Tempio - Ciro (536 a.C. Esdra 1,1-4; 2Cronache 36,22-23); Dario (520 a.C. Esdra 6,6-12) e Artaserse I (autunno 457 a.C. Esdra 7,12-26) - ma l'ultimo fu l'operativo a conferma dei precedenti con la costituzione di giudici e magistrati per amministrare la vita civile.
7 settimane = 49 anni per la ricostruzione di Gerusalemme, fino al 408 a.C..
62 settimane = 434 anni fino al battesimo di Gesù, consacrato Messia, 27 d.C..
1 settimana, 7 anni, nel mezzo della quale l'unto senza colpa fu ucciso e si squarciò il velo del Tempio.
Fine dei 490 anni, gli apostoli esortarono gli abitanti di Gerusalemme a cambiare vita (Atti 2: 35 - 38), ma i giudei lapidano Stefano e i cristiani si dispersero ed evangelizzano i gentili (Atti 7,54-8,2).
Una interpretazione simile su quei tempi veniva evidentemente data in campo dei monaci esseni, infatti, per quella profezia attendevano in quegli anni un particolare Maestro di Giustizia: "Ma ricordandosi del patto fatto con i Patriarchi, Egli (Dio) lascerà un resto in Israele... e ai tempi della collera, 490 anni dopo, che erano stati dati nelle mani di Nebucadnetzar, re di Babilonia, egli li visiterà e susciterà loro un maestro di giustizia, per condurli nella via cara al suo cuore e per fare conoscere alla generazione, quel che farà nell'ultima generazione."
(Scritto di Damasco, A, 1: 4-11; cf. A Dupont Sommer, Les Ecrits Esséniens découvert prés de la mer Morte, p. 137)

Forse così si spiega la domanda per conto del Battista a Gesù: "Giovanni intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?". (Matteo 11,2s)

Caratteristica giudaica degli ultimi secoli prima dell'era moderna, sono gli scritti escatologici extrabiblici che erano soprattutto intesi a rafforzare la speranza dei fedeli all'ebraismo a fronte dell'oppressione subita dopo Alessandro Magno sotto i Seleucidi e poi dai Romani.
I principali scritti, che fanno riferimento agli eventi a venire relativi ai segni degli ultimi giorni all'umanità sulla terra, però non inclusi dall'ebraismo nel canone dei libri della Bibbia, redatti in un arco di tempo di più secoli a cavallo delle vicende di Gesù di Nazaret, sono:
  • Libro dell'Astronomia in1Enoc 72-82; del III secolo a.C.,
  • Libro dei Vigilanti, del II-III secolo a.C.,
  • Libro dei Sogni in 1Enoc 83-90; databile intorno al 160 a.C.,
  • Epistola di Enoc in 1Enoc 91-104; metà del I secolo a.C.,
  • 2Enoc o Enoc slavo, del I secolo d.C.,
  • 3Enoc o Enoc ebraico, del V-VI secolo d.C.,
  • IV libro di Esdra della fine del I secolo d.C.,
  • Apocalisse siriaca di Baruc o 2Baruc, fine del I secolo d.C..
La dottrina delle cose ultime ha un ruolo assai importante nella fede ebraica, perché comporta eventi fondamentali quali, la venuta del Messia e la risurrezione dei morti.
L'avvento del Messia è lo scopo ultimo dell'intera creazione come ritiene il Midrash Tanchuma Nassò 7,1: "Lo scopo della creazione del mondo era che il Santo e Benedetto desiderava una dimora nel mondo inferiore."
Il Maimonide detto anche RaMBaM (Rabbino Mosè Ben Maimon) in Mishné Torah capitolo 1 scrive: "...c'è un'esistenza precedente che fa esistere tutto il creato.
Oggi, purtroppo, i nostri occhi sono ancora chiusi e non siamo in grado di vedere la luce divina scaturire dalle nostre azioni materiali. Soltanto quando verrà il Messia saremo in grado di distinguere questa luce; senza il Messia verrebbe a mancare lo scopo della creazione.
"
Il Maimonide poi in Hilchot Melachim cap. 11 scrive: "Chiunque non creda in lui e non attenda la sua venuta, non soltanto rinnega gli insegnamenti degli altri profeti, ma rinnega Moshè nostro maestro e tutta la Torah."
Nell'era pre-messianica, secondo quella tradizione, vi saranno sconvolgimenti e guerre, dette "le doglie per la nascita del Messia" o "orme del Messia".
Il Talmud descrive questo tempo delle doglie l'epoca in cui:
  • aumenterà l'arroganza;
  • il potere sarà preda di eresie:
  • lo studio della Torah sarà tralasciato;
  • la sapienza degli scribi si corromperà;
  • i giovani faranno vergognare gli anziani;
  • si avranno nemici nella stessa propria famiglia.
Si legge, infatti, nel Talmud:
  • nella Baraità, Rabbì Jehudah diceva: nell'età in cui verrà il Figlio di David, i luoghi dei sacri convegni saranno ridotti in bordelli, la Galilea sarà distrutta, il Gablan desolato, la gente di Ghebul3 errerà di città in città e non troverà misericordia, la scienza degli Scribi si corromperà, i tementi del peccato saranno aborriti, la faccia di quella generazione sarà come la faccia del cane, e la verità verrà mancando.
  • nella Tosaftà, Rabbì Nehorai diceva: nell'età in cui verrà il Figlio di David, i giovani faranno vergognare i vecchi, i vecchi si alzeranno dinanzi ai giovani, la figlia si ribellerà alla madre e la nuora alla suocera, e la faccia di quella generazione sarà come la faccia del cane, e il figlio non avrà soggezione del padre.
  • nella Baraità: Rabbì Nehemià diceva: nel secolo in cui verrà il Figlio di David, la sfacciataggine aumenterà e l'onore sarà pervertito.
  • - pure nella Baraità: ...Il Figlio di David non verrà fino a che non saranno molti gli apostati, o fino a che non diminuiranno gli studiosi della legge.
Crescerà l'ateismo e l'odio contro la fede nel Dio unico finché vi sarà il tentativo dell'attacco finale dei nemici di Dio contro chi cerca di conservarsi fedele.
Di queste doglie del parto per la venuta finale del Messia v'è traccia nel libro cristiano dell'Apocalisse al capitolo 12 quando parla della visione della donna vestita di sole, incinta che grida per le doglie e il dolore del parto.


La Donna il neonato e il dragone


Ecco che l'Antico Testamento, come vedremo, parla delle orde di Gog e Magog che si uniranno e con armate possenti tenteranno di conseguire la vittoria finale.
Questi eserciti però saranno sconfitti e vi sarà il raduno di tutti i popoli "esiliati" in Terra Santa.

Il frammento 1QM dei rotoli scoperti nelle grotte di Qumran, detto "milhamah", o "Regola della guerra", scritto nella seconda metà del I secolo d.C., da istruzioni sulla guerra escatologica di 40 anni, alla fine dei tempi, che "i figli della luce" di quella comunità riteneva di dover intraprendere per e con Dio e ai suoi angeli, contro "i figli delle tenebre", ove, dopo la descrizione della guerra a venire, vi sarà la distruzione dei nemici, nel caso specifico i nemici di carne e ossa erano certamente i romani.
Tra gli stessi rotoli il frammento 4Q246, che è un'apocalisse scritta in aramaico, contiene il seguente testo sulle guerre escatologiche: " [il re. E quando lo Spirito] venne per posarsi su di lui, egli cadde dinnanzi al trono. [Allora Daniele si levò e disse]: 'O re, perché sei così adirato; perché digrigni i denti? [Il grande Dio ti ha rivelato ciò che sta per avvenire]. Tutto questo dovrà avvenire, fino all'eternità. [Vi sarà violenza e grandi Mali]. Oppressione verrà sulla terra. I popoli faranno guerra, e le battaglie si moltiplicheranno tra le nazioni, [fino a quando si leverà il Re del popoli di Dio. Egli diverrà] il Re di Siria e dell'Egitto. [Tutti i popoli lo serviranno], ed egli diverrà grande sulla terra. Tutti faranno pace, e tutti lo serviranno Egli verrà chiamato [figlio del Grande Dio]; dal suo nome verrà designato. Egli sarà chiamato il figlio di Dio; essi lo chiameranno figlio dell'Altissimo. Come le stelle cadenti che tu hai visto, Così sarà il loro regno. Essi regneranno per un certo periodo d'anni sulla terra e schiacceranno tutti. Un popolo schiaccerà un altro popolo, e una nazione un'altra nazione, fino a che il popolo di Dio si leverà e faccia fermare tutti con la spada. Il suo Regno sarà un Regno Eterno, ed egli sarà Giusto in tutte le sue Vie. Egli giudicherà la terra nella Giustizia, e tutti faranno la pace.
La spada sparirà dalla terra, e ogni nazione s'inchinerà dinnanzi a lui. In quanto al Grande Dio, con il Suo aiuto egli farà guerra, ed gli darà tutti i popoli in sua mano; tutti li sottoporrà a lui. Il suo dominio sarà un dominio Eterno, e tutte le regioni ...
" (R. Eisenman, M. Wise, "Manoscritti Segreti di Qumran")

Alcune parole di tale testo si ritrovano nell'annunciazione dell'angelo a Maria:
"L'angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine." (Luca 1,30-33)

Il mondo sarà in pace, i gentili riconosceranno IHWH quale Unico vero Dio, accetteranno il suo giogo e il suo Regno e "la terra sarà piena della conoscenza del Signore" (Isaia 11,9).

Attesa particolare nell'ebraismo è che il Messia ricostruisca la Bet Hamiqdàsh a Gerusalemme, ossia il terzo e definitivo Tempio secondo la profezia del profeta Ezechiele: "Farò con loro un'alleanza di pace; sarà un'alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre." (Ezechiele 37,26-28)

Rashi (RAbbi SHlomo Itzhaki), in Sukkà 41a commento del Talmud scrive che il terzo Bet Hamikdàsh scenderà dai cieli, poiché in Esodo 15, 17 è scritto: "il Santuario, o Signore, che le tue mani hanno preparato".

Vayiqrà Rabba 9,7 e Bemidebar Rabbà 13,2 dicono che sarà l'uomo a costruire il III Santuario, onde il Maimonide ritiene che sarà il Messia a edificarlo (Hilkhòt Melakhìm 11,4).

Ecco che ci sarà la risurrezione dei morti e il grande giorno del Giudizio, quindi saremo nel periodo del mondo a venire "olam haba" in cui i giusti si riuniranno per il banchetto del Messia e verrà distrutto l'angelo della morte.

Nel Vangelo di Matteo 24,1-35, Gesù pronuncia un discorso escatologico. Il racconto inizia così: "Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. Gesù disse loro: Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata. Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo". (Matteo 24,1-2)

I Padri ecclesiastici, tra cui San Tommaso d'Aquino, dividono il discorso in una prima parte sulla prossima distruzione di Gerusalemme, mentre la seconda riguarda la fine del mondo.
La distruzione di Gerusalemme non è la fine del mondo, ma è la profanazione del Tempio, predetta dal profeta Daniele 9,27; 11, 31; 12,11.
In quel tempo non vi sarà la venuta gloriosa del Messia... anzi fuggite sui monti, perché Gerusalemme sarà per essere distrutta.
La vera Parusia del Messia avverrà, invece, alla fine del mondo.
Il libro dell'apocalisse riferisce poi dell'avvento glorioso e trionfante del Cristo e della vittoria finale sul male.
In questo libro, scritto dopo la distruzione di Gerusalemme da parte dei Romani nel 70 d.C., infatti, al capitolo 20 è ripreso il tema escatologico giudaico della guerra contro Gog e Magog.
L'Apocalisse stessa, poi, segnala la visione seguente: "Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo" (Apocalisse 21,2) quindi, anche la profezia del III Tempio di Ezechiele trova là conclusione.

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