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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
IL COMBATTIMENTO FINALE: GOG E MAGOG

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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GOG E MAGOG
Gog e Magog sono nomi che evocano un mistero, stretto tra mito e realtà, tra leggenda e storia.
Gli accenni biblici, che poi vedremo, hanno acceso la fantasia delle genti.
Nel mito e nella leggenda sono popolazioni "barbariche" particolarmente cruenti che cercheranno di devastare tutto il mondo.
La fantasia sul nemico potenziale si è accesa e per la leggenda questi popoli sono giganti mostruosi, si cibano di esseri umani e di serpenti, insomma hanno tratti diabolici.
Siccome per l'impero romano il pericolo era venuto sempre dal nord e dall'Asia, come nel caso degli Unni, popoli che in tempi passati avevano già provato a invadere l'Europa, meditando la storia, era nata evidentemente l'idea che, temibili popoli che avrebbero potuto ripetere quelle imprese e compierle di peggiori, erano stati fermati da Alessandro Magno.
Questi, nell'immaginario, avrebbe costruito una grande muraglia per arginarli, ma i popoli di Gog e Magog le travalicheranno con un trionfo momentaneo.
Ciò è quanto è scritto nell'Apocalisse dello pseudo-Metodio (VII secolo) ove si legge come, con l'aiuto di Dio, Alessandro Magno rinchiuse i discendenti di Jafet tra due montagne chiamate "i seni del Nord", sigillate da possenti porte fatte di "absinthium", metallo indistruttibile, ma nell'ultimo giorno, avverte Metodio, Gog e Magog usciranno a capo delle loro terribili genti, dilagando nella terra d'Israele.
"Il Bicorne" che identifica, probabilmente, la figura di Alessandro Magno per la fama di conquistatore di territori poco noti dell'Asia, travalicò i secoli e i confini, dando origine a un vero e proprio mito letterario attestato sia nella letteratura di lingua araba che in quella persiana e ottomana.
In definitiva Alessandro senza saperlo fu un illuminato, uno strumento del Dio della storia onde consentirne un ordinato sviluppo e quindi è rappresentato con le due corna come del resto Mosè, illuminato da Dio.


Tali idee però, in effetti, trovano la radice nel Corano ove la XVIII Sura Al-Kahf, La Caverna, parla anche di Zul Karmein il Bicorne, nome con cui designa Alessandro Magno, identificato nel mito greco nel figlio di Olimpia e di Ammone, raffigurato con corna d'ariete che ferma Gog e Magog.
Si legge, infatti, nei versetti dal 93 al 102:
  • 93 - Quando (il Bicorne) giunse alle due barriere, trovò tra di loro un popolo che quasi non comprendeva alcun linguaggio.
  • 94 - Dissero: O Bicorne, invero Gog e Magog portano grande disordine sulla terra! Ti pagheremo un tributo se erigerai una barriera tra noi e loro.
  • 95 - Disse: Ciò che il mio Signore mi ha concesso è assai migliore. Voi aiutatemi con energia e porrò una diga tra voi e loro.
  • 96 - Portatemi masse di ferro. Quando poi ne ebbe colmato il valico [tra le due montagne] disse: Soffiate! Quando fu incandescente, disse: Portatemi rame, affinché io lo versi sopra.
  • 97 - Così non poterono scalarlo e neppure aprirvi un varco.
  • 98 - Disse: Ecco una misericordia che proviene dal mio Signore. Quando verrà la promessa del mio Signore, sarà ridotta in polvere; e la promessa del mio Signore è veridica.
  • 99 - In quel Giorno lasceremo che calino in ondate gli uni sugli altri. Sarà soffiato nel Corno e li riuniremo tutti insieme.
  • 100 - In quel Giorno mostreremo l'Inferno ai miscredenti
  • 101 - che hanno avuto gli occhi velati di fronte al Mio Monito e che non potevano udire.
  • 102 - I miscredenti credono di potersi scegliere per patroni i Miei servi all'infuori di Me? In verità abbiamo preparato l'Inferno come dimora dei miscredenti.
In definitiva secondo il Corano, la porta che blocca quei popoli sarà scardinata per volere di Dio solo alla fine dei tempi.


L'immaginifica muraglia


"Iskandr-nâma" o Libro di Alessandro di Nizâmî, la saga persiana che ha origine evidentemente dal Corano, racconta l'epica di Sayîdnâ Dhû Al-Qarnaîn, ove particolare attenzione viene data all'episodio della costruzione della Grande Muraglia, al fine di contenere le orde bibliche di Gog e Magog.
Nel Medioevo la leggenda si arricchì appunto grazie a poeti islamici nel secolo XII l'irruzione dei Mongoli atterrì il mondo e si pensò che fossero i profetizzati Gog e Magog anche perché il nome di Magog era abbastanza simile a quello di Mongoli.
Nel libro del Milione, redatto da Rustichello da Pisa sotto dettatura di Marco Polo dopo il 1295, Gog e Magog sono regioni del Tenduk, abitata da una tribù chiamata Gog e dai Tartari.

Nel Talmud nell'"Aggadah" si dice di due Messia, un primo Messia della stirpe di Giuseppe, raduna gli israeliti dispersi e ripristina il Tempio, ma muore sconfiggendo, in una guerra che pone fine a tutte le guerre, il re Gog di Magog, il cui primo re Armilo sarebbe nato da un rapporto sessuale tra Satana e la statua di pietra di una ragazza romana.
Dopo compare il Messia finale, della stirpe di Davide, redentore di Israele e dell'umanità, che sottomette le potenze ostili a Dio e guida da ogni parte del mondo il Raduno degli Esiliati - "Kibbutz Galuyyot", rintracciando anche le dieci tribù perdute con l'aiuto del profeta Elia. (Alan Unterman, "Dizionario di usi e leggende ebraiche", Laterza, Roma-Bari 1991, p. 129)

Nel prosieguo mi riferirò però essenzialmente a quanto riferisce la Bibbia.
La prima volta che si trova il nome di Magog è in Genesi al Capitolo 10 quando espone "La tavola delle nazioni".
Là, tra l'altro, parlando della discendenza dei figli di Noè Genesi 10,2 dice de "I figli di Iafet: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech e Tiras", versetto praticamente ripetuto in 1Cronache 1,5 "Figli di Iafet: Gomer, Magog, Media, Grecia, Tubal, Mesech e Tiras."
Magog è il capostipite di un popolo o di una nazione, ma può anche essere il nome della nazione, ovvero Ma-Gog la terra di Gog; infatti Dio ripete varie volte nella Bibbia ai personaggi "sarai una nazione".

Come vedremo nei prossimi paragrafi i popoli Gog e Magog sono citati in modo diffuso dal libro del profeta Ezechiele ai capitoli 38 e 39 e tale profezia è ripresa nelle visioni del libro dell'Apocalisse di San Giovanni apostolo al Capitolo 20.
In ebraico Magog, infatti, è scritto e può pensarsi come + in cui appare anche il nome Gog, quindi "popolo di Gog" come se Gog fosse il nome di un suo capo."
In ebraico "gevah" è simile a che significa "esaltazione, orgoglio, superbia", quindi i sono "viventi che con esaltazione, orgoglio, superbia () Camminano " e quelle sono tutte qualità demoniache causa della prima ribellione verso Dio.
In ebraico "gag" significa "tetto", quindi il massimo della elevazione!
Nella "Citta di Dio" di Sant'Agostino al capitolo 20 è scritto circa Gog e Magog e l'ultima persecuzione:

11 - " L'Apocalisse continua: 'E quando i mille anni saranno compiuti Satana sarà liberato dal suo carcere e uscirà per trarre in errore i popoli che sono ai quattro punti cardinali della terra, Gog e Magog, e li condurrà in guerra; il loro numero è come l'arena del mare.' Dunque alla fine li trarrà in errore allo scopo di condurli alla guerra. Anche prima traeva in errore, nei modi in cui poteva, attraverso numerosi e svariati atti di malvagità. 'Uscirà' significa che balzerà dai nascondigli dell'odio in aperta persecuzione. Sarà, nell'imminenza dell'ultimo giudizio, l'ultima persecuzione che in tutto il mondo subirà la Chiesa, cioè tutta la città di Cristo da tutta la città del diavolo, qualunque sia l'estensione dell'una e dell'altra sulla terra. Questi popoli, che denomina Gog e Magog, non si devono intendere come popoli non civili, stanziati in una parte della terra, ovvero i Geti e Massageti, come alcuni suppongono, a causa della lettera iniziale del loro nome, ovvero altri stranieri non associati al diritto romano. Con la frase: 'Popoli esistenti ai quattro punti cardinali della terra' è stato indicato che essi sono in tutto il mondo ed ha soggiunto che essi sono 'Gog e Magog'. Apprendiamo che come significato dei nomi Gog corrisponde a "tetto", e Magog "dal tetto", cioè come casa e chi esce di casa. Dunque sono i popoli nei quali precedentemente abbiamo inteso che era rinchiuso il diavolo come in un abisso ed è lui che in certo senso da essi si svincola ed esce, in modo che essi sono il tetto ed egli dal tetto. Se poi applichiamo l'uno e l'altro ai popoli, non uno a loro e l'altro al diavolo, essi sono il tetto perché nel tempo egli è rinchiuso in essi e in certo senso vi è occultato il nemico antico; ed essi saranno dal tetto, allorché dal coperto balzeranno fuori in un odio aperto. Con la frase: 'E marciarono su tutta la superficie della terra e assediarono l'accampamento dei santi e la città diletta', non si afferma che sono venuti o verranno a un solo luogo, come se in un solo determinato luogo vi siano l'accampamento dei santi e la città diletta. Questa infatti non è altro che la Chiesa di Cristo diffusa in tutto il mondo. Perciò dovunque essa sarà alla fine, poiché sarà estesa a tutti i popoli, concetto che è stato indicato con il termine 'superficie della terra', ivi sarà l'accampamento dei santi, ivi sarà la diletta città di Dio, ivi con la mostruosità di quella persecuzione sarà assediata da tutti i suoi nemici poiché anche essi saranno con lei fra tutti quei popoli. Sarà cioè avvinghiata, stretta, compressa nell'angustia della sofferenza e non abbandonerà la sua difesa armata che è stata espressa con il concetto di accampamento."

Questi popoli dal coperto, dal nascosto usciranno all'aperto con massimo dell'orgoglio.
Onkelos; Targum Yonatan Divrè Hayamim 1.5 e Pessikta' Zutrata' fanno corrispondere Magog alla Germania.
(Un nipote di Gioele in 1Cronache 5,4 ha il nome Gog)
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