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IL COMBATTIMENTO FINALE: GOG E MAGOG
di Alessandro Conti Puorger

ESCATOLOGIA
Escatologia, il "discorso o scienza sulle cose ultime", dal greco "" "éskatos" cioè "ultimo" è un aspetto che si presenta nel campo biblico con le profezie sulla fine dei tempi e con le pagine che s'interessano delle sorti dell'umanità, ossia del destino ultimo di questa.
Nei libri dei profeti della Bibbia, con la visione dei segni terribili che scandiranno gli ultimi tempi, infatti, sono molteplici le profezie d'attuazione delle promesse di Dio nella storia.
Su tale tema vi sono molteplici accenni già nella Torah, soprattutto in Genesi con le promesse ai patriarchi, con le "benedizioni di Giacobbe" e nel libro dei Numeri nelle profezie di Balaam.
In ebraico la "fine dei Giorni" è detta "aharit ha-yamim", e tale termine si trova più volte nei profeti dell'Antico Testamento:
  • Isaia 2,2 - "Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà eretto sulla cima dei monti e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti."
  • Geremia 23,20 - "Non cesserà l'ira del Signore, finché non abbia compiuto e attuato i progetti del suo cuore. Alla fine dei giorni comprenderete tutto!" e 30,24 "Non cesserà l'ira ardente del Signore, finché non abbia compiuto e attuato i progetti del suo cuore. Alla fine dei giorni lo comprenderete!"
  • Daniele 10,14 - "...ora sono venuto per farti intendere ciò che avverrà al tuo popolo alla fine dei giorni, poiché c'è ancora una visione per quei giorni" e 12,13 "Tu, va' pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni."
  • Osea 3,5 - "Poi torneranno gli Israeliti e cercheranno il Signore loro Dio, e Davide loro re e trepidi si volgeranno al Signore e ai suoi beni, alla fine dei giorni."
  • Michea 4,1 - "Alla fine dei giorni il monte del tempio del Signore resterà saldo sulla cima dei monti e s'innalzerà sopra i colli e affluiranno ad esso i popoli."
Nei testi canonici della Bibbia ebraica o Tanak, l'acme di tali visioni si ha nel libro del profeta Daniele, scritto nella seconda metà del II secolo a.C. che con la profezia detta delle "settanta settimane" porta in modo evidente ai tempi di Gesù, quelli che san Paolo chiama in Galati 4,4 la "pienezza dei tempi".
"Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all'empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità, stabilire una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei Santi. Sappi e intendi bene: da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane.
Durante sessantadue settimane saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e ciò in tempi angosciosi. Dopo sessantadue settimane, un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui. Il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine sarà un'inondazione e guerra e desolazioni sono decretate fino all'ultimo. Egli stringerà una solida alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio devastante, finché un decreto di rovina non si riversi sul devastatore." (Daniele 9,24-27)
Per comprendere questa profezia è da considerare che qui convenzionalmente la durata di un giorno è da assumere pari ad un anno di calendario, come afferma chiaramente il Talmud: "Una settimana in Daniele 9 significa una settimana d'anni." (Yoma 54a)
Il libro di Esdra informa che furono tre i decreti promulgati sulla ricostruzione di Gerusalemme e del Tempio - Ciro (536 a.C. Esdra 1,1-4; 2Cronache 36,22-23); Dario (520 a.C. Esdra 6,6-12) e Artaserse I (autunno 457 a.C. Esdra 7,12-26) - ma l'ultimo fu l'operativo a conferma dei precedenti con la costituzione di giudici e magistrati per amministrare la vita civile.
7 settimane = 49 anni per la ricostruzione di Gerusalemme, fino al 408 a.C..
62 settimane = 434 anni fino al battesimo di Gesù, consacrato Messia, 27 d.C..
1 settimana, 7 anni, nel mezzo della quale l'unto senza colpa fu ucciso e si squarciò il velo del Tempio.
Fine dei 490 anni, gli apostoli esortarono gli abitanti di Gerusalemme a cambiare vita (Atti 2: 35 - 38), ma i giudei lapidano Stefano e i cristiani si dispersero ed evangelizzano i gentili (Atti 7,54-8,2).
Una interpretazione simile su quei tempi veniva evidentemente data in campo dei monaci esseni, infatti, per quella profezia attendevano in quegli anni un particolare Maestro di Giustizia: "Ma ricordandosi del patto fatto con i Patriarchi, Egli (Dio) lascerà un resto in Israele... e ai tempi della collera, 490 anni dopo, che erano stati dati nelle mani di Nebucadnetzar, re di Babilonia, egli li visiterà e susciterà loro un maestro di giustizia, per condurli nella via cara al suo cuore e per fare conoscere alla generazione, quel che farà nell'ultima generazione."
(Scritto di Damasco, A, 1: 4-11; cf. A Dupont Sommer, Les Ecrits Esséniens découvert prés de la mer Morte, p. 137)

Forse così si spiega la domanda per conto del Battista a Gesù: "Giovanni intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?". (Matteo 11,2s)

Caratteristica giudaica degli ultimi secoli prima dell'era moderna, sono gli scritti escatologici extrabiblici che erano soprattutto intesi a rafforzare la speranza dei fedeli all'ebraismo a fronte dell'oppressione subita dopo Alessandro Magno sotto i Seleucidi e poi dai Romani.
I principali scritti, che fanno riferimento agli eventi a venire relativi ai segni degli ultimi giorni all'umanità sulla terra, però non inclusi dall'ebraismo nel canone dei libri della Bibbia, redatti in un arco di tempo di più secoli a cavallo delle vicende di Gesù di Nazaret, sono:
  • Libro dell'Astronomia in1Enoc 72-82; del III secolo a.C.,
  • Libro dei Vigilanti, del II-III secolo a.C.,
  • Libro dei Sogni in 1Enoc 83-90; databile intorno al 160 a.C.,
  • Epistola di Enoc in 1Enoc 91-104; metà del I secolo a.C.,
  • 2Enoc o Enoc slavo, del I secolo d.C.,
  • 3Enoc o Enoc ebraico, del V-VI secolo d.C.,
  • IV libro di Esdra della fine del I secolo d.C.,
  • Apocalisse siriaca di Baruc o 2Baruc, fine del I secolo d.C..
La dottrina delle cose ultime ha un ruolo assai importante nella fede ebraica, perché comporta eventi fondamentali quali, la venuta del Messia e la risurrezione dei morti.
L'avvento del Messia è lo scopo ultimo dell'intera creazione come ritiene il Midrash Tanchuma Nassò 7,1: "Lo scopo della creazione del mondo era che il Santo e Benedetto desiderava una dimora nel mondo inferiore."
Il Maimonide detto anche RaMBaM (Rabbino Mosè Ben Maimon) in Mishné Torah capitolo 1 scrive: "...c'è un'esistenza precedente che fa esistere tutto il creato.
Oggi, purtroppo, i nostri occhi sono ancora chiusi e non siamo in grado di vedere la luce divina scaturire dalle nostre azioni materiali. Soltanto quando verrà il Messia saremo in grado di distinguere questa luce; senza il Messia verrebbe a mancare lo scopo della creazione.
"
Il Maimonide poi in Hilchot Melachim cap. 11 scrive: "Chiunque non creda in lui e non attenda la sua venuta, non soltanto rinnega gli insegnamenti degli altri profeti, ma rinnega Moshè nostro maestro e tutta la Torah."
Nell'era pre-messianica, secondo quella tradizione, vi saranno sconvolgimenti e guerre, dette "le doglie per la nascita del Messia" o "orme del Messia".
Il Talmud descrive questo tempo delle doglie l'epoca in cui:
  • aumenterà l'arroganza;
  • il potere sarà preda di eresie:
  • lo studio della Torah sarà tralasciato;
  • la sapienza degli scribi si corromperà;
  • i giovani faranno vergognare gli anziani;
  • si avranno nemici nella stessa propria famiglia.
Si legge, infatti, nel Talmud:
  • nella Baraità, Rabbì Jehudah diceva: nell'età in cui verrà il Figlio di David, i luoghi dei sacri convegni saranno ridotti in bordelli, la Galilea sarà distrutta, il Gablan desolato, la gente di Ghebul3 errerà di città in città e non troverà misericordia, la scienza degli Scribi si corromperà, i tementi del peccato saranno aborriti, la faccia di quella generazione sarà come la faccia del cane, e la verità verrà mancando.
  • nella Tosaftà, Rabbì Nehorai diceva: nell'età in cui verrà il Figlio di David, i giovani faranno vergognare i vecchi, i vecchi si alzeranno dinanzi ai giovani, la figlia si ribellerà alla madre e la nuora alla suocera, e la faccia di quella generazione sarà come la faccia del cane, e il figlio non avrà soggezione del padre.
  • nella Baraità: Rabbì Nehemià diceva: nel secolo in cui verrà il Figlio di David, la sfacciataggine aumenterà e l'onore sarà pervertito.
  • - pure nella Baraità: ...Il Figlio di David non verrà fino a che non saranno molti gli apostati, o fino a che non diminuiranno gli studiosi della legge.
Crescerà l'ateismo e l'odio contro la fede nel Dio unico finché vi sarà il tentativo dell'attacco finale dei nemici di Dio contro chi cerca di conservarsi fedele.
Di queste doglie del parto per la venuta finale del Messia v'è traccia nel libro cristiano dell'Apocalisse al capitolo 12 quando parla della visione della donna vestita di sole, incinta che grida per le doglie e il dolore del parto.


La Donna il neonato e il dragone


Ecco che l'Antico Testamento, come vedremo, parla delle orde di Gog e Magog che si uniranno e con armate possenti tenteranno di conseguire la vittoria finale.
Questi eserciti però saranno sconfitti e vi sarà il raduno di tutti i popoli "esiliati" in Terra Santa.

Il frammento 1QM dei rotoli scoperti nelle grotte di Qumran, detto "milhamah", o "Regola della guerra", scritto nella seconda metà del I secolo d.C., da istruzioni sulla guerra escatologica di 40 anni, alla fine dei tempi, che "i figli della luce" di quella comunità riteneva di dover intraprendere per e con Dio e ai suoi angeli, contro "i figli delle tenebre", ove, dopo la descrizione della guerra a venire, vi sarà la distruzione dei nemici, nel caso specifico i nemici di carne e ossa erano certamente i romani.
Tra gli stessi rotoli il frammento 4Q246, che è un'apocalisse scritta in aramaico, contiene il seguente testo sulle guerre escatologiche: " [il re. E quando lo Spirito] venne per posarsi su di lui, egli cadde dinnanzi al trono. [Allora Daniele si levò e disse]: 'O re, perché sei così adirato; perché digrigni i denti? [Il grande Dio ti ha rivelato ciò che sta per avvenire]. Tutto questo dovrà avvenire, fino all'eternità. [Vi sarà violenza e grandi Mali]. Oppressione verrà sulla terra. I popoli faranno guerra, e le battaglie si moltiplicheranno tra le nazioni, [fino a quando si leverà il Re del popoli di Dio. Egli diverrà] il Re di Siria e dell'Egitto. [Tutti i popoli lo serviranno], ed egli diverrà grande sulla terra. Tutti faranno pace, e tutti lo serviranno Egli verrà chiamato [figlio del Grande Dio]; dal suo nome verrà designato. Egli sarà chiamato il figlio di Dio; essi lo chiameranno figlio dell'Altissimo. Come le stelle cadenti che tu hai visto, Così sarà il loro regno. Essi regneranno per un certo periodo d'anni sulla terra e schiacceranno tutti. Un popolo schiaccerà un altro popolo, e una nazione un'altra nazione, fino a che il popolo di Dio si leverà e faccia fermare tutti con la spada. Il suo Regno sarà un Regno Eterno, ed egli sarà Giusto in tutte le sue Vie. Egli giudicherà la terra nella Giustizia, e tutti faranno la pace.
La spada sparirà dalla terra, e ogni nazione s'inchinerà dinnanzi a lui. In quanto al Grande Dio, con il Suo aiuto egli farà guerra, ed gli darà tutti i popoli in sua mano; tutti li sottoporrà a lui. Il suo dominio sarà un dominio Eterno, e tutte le regioni ...
" (R. Eisenman, M. Wise, "Manoscritti Segreti di Qumran")

Alcune parole di tale testo si ritrovano nell'annunciazione dell'angelo a Maria:
"L'angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine." (Luca 1,30-33)

Il mondo sarà in pace, i gentili riconosceranno IHWH quale Unico vero Dio, accetteranno il suo giogo e il suo Regno e "la terra sarà piena della conoscenza del Signore" (Isaia 11,9).

Attesa particolare nell'ebraismo è che il Messia ricostruisca la Bet Hamiqdàsh a Gerusalemme, ossia il terzo e definitivo Tempio secondo la profezia del profeta Ezechiele: "Farò con loro un'alleanza di pace; sarà un'alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre." (Ezechiele 37,26-28)

Rashi (RAbbi SHlomo Itzhaki), in Sukkà 41a commento del Talmud scrive che il terzo Bet Hamikdàsh scenderà dai cieli, poiché in Esodo 15, 17 è scritto: "il Santuario, o Signore, che le tue mani hanno preparato".

Vayiqrà Rabba 9,7 e Bemidebar Rabbà 13,2 dicono che sarà l'uomo a costruire il III Santuario, onde il Maimonide ritiene che sarà il Messia a edificarlo (Hilkhòt Melakhìm 11,4).

Ecco che ci sarà la risurrezione dei morti e il grande giorno del Giudizio, quindi saremo nel periodo del mondo a venire "olam haba" in cui i giusti si riuniranno per il banchetto del Messia e verrà distrutto l'angelo della morte.

Nel Vangelo di Matteo 24,1-35, Gesù pronuncia un discorso escatologico. Il racconto inizia così: "Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. Gesù disse loro: Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata. Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo". (Matteo 24,1-2)

I Padri ecclesiastici, tra cui San Tommaso d'Aquino, dividono il discorso in una prima parte sulla prossima distruzione di Gerusalemme, mentre la seconda riguarda la fine del mondo.
La distruzione di Gerusalemme non è la fine del mondo, ma è la profanazione del Tempio, predetta dal profeta Daniele 9,27; 11, 31; 12,11.
In quel tempo non vi sarà la venuta gloriosa del Messia... anzi fuggite sui monti, perché Gerusalemme sarà per essere distrutta.
La vera Parusia del Messia avverrà, invece, alla fine del mondo.
Il libro dell'apocalisse riferisce poi dell'avvento glorioso e trionfante del Cristo e della vittoria finale sul male.
In questo libro, scritto dopo la distruzione di Gerusalemme da parte dei Romani nel 70 d.C., infatti, al capitolo 20 è ripreso il tema escatologico giudaico della guerra contro Gog e Magog.
L'Apocalisse stessa, poi, segnala la visione seguente: "Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo" (Apocalisse 21,2) quindi, anche la profezia del III Tempio di Ezechiele trova là conclusione.

GOG E MAGOG
Gog e Magog sono nomi che evocano un mistero, stretto tra mito e realtà, tra leggenda e storia.
Gli accenni biblici, che poi vedremo, hanno acceso la fantasia delle genti.
Nel mito e nella leggenda sono popolazioni "barbariche" particolarmente cruenti che cercheranno di devastare tutto il mondo.
La fantasia sul nemico potenziale si è accesa e per la leggenda questi popoli sono giganti mostruosi, si cibano di esseri umani e di serpenti, insomma hanno tratti diabolici.
Siccome per l'impero romano il pericolo era venuto sempre dal nord e dall'Asia, come nel caso degli Unni, popoli che in tempi passati avevano già provato a invadere l'Europa, meditando la storia, era nata evidentemente l'idea che, temibili popoli che avrebbero potuto ripetere quelle imprese e compierle di peggiori, erano stati fermati da Alessandro Magno.
Questi, nell'immaginario, avrebbe costruito una grande muraglia per arginarli, ma i popoli di Gog e Magog le travalicheranno con un trionfo momentaneo.
Ciò è quanto è scritto nell'Apocalisse dello pseudo-Metodio (VII secolo) ove si legge come, con l'aiuto di Dio, Alessandro Magno rinchiuse i discendenti di Jafet tra due montagne chiamate "i seni del Nord", sigillate da possenti porte fatte di "absinthium", metallo indistruttibile, ma nell'ultimo giorno, avverte Metodio, Gog e Magog usciranno a capo delle loro terribili genti, dilagando nella terra d'Israele.
"Il Bicorne" che identifica, probabilmente, la figura di Alessandro Magno per la fama di conquistatore di territori poco noti dell'Asia, travalicò i secoli e i confini, dando origine a un vero e proprio mito letterario attestato sia nella letteratura di lingua araba che in quella persiana e ottomana.
In definitiva Alessandro senza saperlo fu un illuminato, uno strumento del Dio della storia onde consentirne un ordinato sviluppo e quindi è rappresentato con le due corna come del resto Mosè, illuminato da Dio.


Tali idee però, in effetti, trovano la radice nel Corano ove la XVIII Sura Al-Kahf, La Caverna, parla anche di Zul Karmein il Bicorne, nome con cui designa Alessandro Magno, identificato nel mito greco nel figlio di Olimpia e di Ammone, raffigurato con corna d'ariete che ferma Gog e Magog.
Si legge, infatti, nei versetti dal 93 al 102:
  • 93 - Quando (il Bicorne) giunse alle due barriere, trovò tra di loro un popolo che quasi non comprendeva alcun linguaggio.
  • 94 - Dissero: O Bicorne, invero Gog e Magog portano grande disordine sulla terra! Ti pagheremo un tributo se erigerai una barriera tra noi e loro.
  • 95 - Disse: Ciò che il mio Signore mi ha concesso è assai migliore. Voi aiutatemi con energia e porrò una diga tra voi e loro.
  • 96 - Portatemi masse di ferro. Quando poi ne ebbe colmato il valico [tra le due montagne] disse: Soffiate! Quando fu incandescente, disse: Portatemi rame, affinché io lo versi sopra.
  • 97 - Così non poterono scalarlo e neppure aprirvi un varco.
  • 98 - Disse: Ecco una misericordia che proviene dal mio Signore. Quando verrà la promessa del mio Signore, sarà ridotta in polvere; e la promessa del mio Signore è veridica.
  • 99 - In quel Giorno lasceremo che calino in ondate gli uni sugli altri. Sarà soffiato nel Corno e li riuniremo tutti insieme.
  • 100 - In quel Giorno mostreremo l'Inferno ai miscredenti
  • 101 - che hanno avuto gli occhi velati di fronte al Mio Monito e che non potevano udire.
  • 102 - I miscredenti credono di potersi scegliere per patroni i Miei servi all'infuori di Me? In verità abbiamo preparato l'Inferno come dimora dei miscredenti.
In definitiva secondo il Corano, la porta che blocca quei popoli sarà scardinata per volere di Dio solo alla fine dei tempi.


L'immaginifica muraglia


"Iskandr-nâma" o Libro di Alessandro di Nizâmî, la saga persiana che ha origine evidentemente dal Corano, racconta l'epica di Sayîdnâ Dhû Al-Qarnaîn, ove particolare attenzione viene data all'episodio della costruzione della Grande Muraglia, al fine di contenere le orde bibliche di Gog e Magog.
Nel Medioevo la leggenda si arricchì appunto grazie a poeti islamici nel secolo XII l'irruzione dei Mongoli atterrì il mondo e si pensò che fossero i profetizzati Gog e Magog anche perché il nome di Magog era abbastanza simile a quello di Mongoli.
Nel libro del Milione, redatto da Rustichello da Pisa sotto dettatura di Marco Polo dopo il 1295, Gog e Magog sono regioni del Tenduk, abitata da una tribù chiamata Gog e dai Tartari.

Nel Talmud nell'"Aggadah" si dice di due Messia, un primo Messia della stirpe di Giuseppe, raduna gli israeliti dispersi e ripristina il Tempio, ma muore sconfiggendo, in una guerra che pone fine a tutte le guerre, il re Gog di Magog, il cui primo re Armilo sarebbe nato da un rapporto sessuale tra Satana e la statua di pietra di una ragazza romana.
Dopo compare il Messia finale, della stirpe di Davide, redentore di Israele e dell'umanità, che sottomette le potenze ostili a Dio e guida da ogni parte del mondo il Raduno degli Esiliati - "Kibbutz Galuyyot", rintracciando anche le dieci tribù perdute con l'aiuto del profeta Elia. (Alan Unterman, "Dizionario di usi e leggende ebraiche", Laterza, Roma-Bari 1991, p. 129)

Nel prosieguo mi riferirò però essenzialmente a quanto riferisce la Bibbia.
La prima volta che si trova il nome di Magog è in Genesi al Capitolo 10 quando espone "La tavola delle nazioni".
Là, tra l'altro, parlando della discendenza dei figli di Noè Genesi 10,2 dice de "I figli di Iafet: Gomer, Magog, Madai, Iavan, Tubal, Mesech e Tiras", versetto praticamente ripetuto in 1Cronache 1,5 "Figli di Iafet: Gomer, Magog, Media, Grecia, Tubal, Mesech e Tiras."
Magog è il capostipite di un popolo o di una nazione, ma può anche essere il nome della nazione, ovvero Ma-Gog la terra di Gog; infatti Dio ripete varie volte nella Bibbia ai personaggi "sarai una nazione".

Come vedremo nei prossimi paragrafi i popoli Gog e Magog sono citati in modo diffuso dal libro del profeta Ezechiele ai capitoli 38 e 39 e tale profezia è ripresa nelle visioni del libro dell'Apocalisse di San Giovanni apostolo al Capitolo 20.
In ebraico Magog, infatti, è scritto e può pensarsi come + in cui appare anche il nome Gog, quindi "popolo di Gog" come se Gog fosse il nome di un suo capo."
In ebraico "gevah" è simile a che significa "esaltazione, orgoglio, superbia", quindi i sono "viventi che con esaltazione, orgoglio, superbia () Camminano " e quelle sono tutte qualità demoniache causa della prima ribellione verso Dio.
In ebraico "gag" significa "tetto", quindi il massimo della elevazione!
Nella "Citta di Dio" di Sant'Agostino al capitolo 20 è scritto circa Gog e Magog e l'ultima persecuzione:

11 - " L'Apocalisse continua: 'E quando i mille anni saranno compiuti Satana sarà liberato dal suo carcere e uscirà per trarre in errore i popoli che sono ai quattro punti cardinali della terra, Gog e Magog, e li condurrà in guerra; il loro numero è come l'arena del mare.' Dunque alla fine li trarrà in errore allo scopo di condurli alla guerra. Anche prima traeva in errore, nei modi in cui poteva, attraverso numerosi e svariati atti di malvagità. 'Uscirà' significa che balzerà dai nascondigli dell'odio in aperta persecuzione. Sarà, nell'imminenza dell'ultimo giudizio, l'ultima persecuzione che in tutto il mondo subirà la Chiesa, cioè tutta la città di Cristo da tutta la città del diavolo, qualunque sia l'estensione dell'una e dell'altra sulla terra. Questi popoli, che denomina Gog e Magog, non si devono intendere come popoli non civili, stanziati in una parte della terra, ovvero i Geti e Massageti, come alcuni suppongono, a causa della lettera iniziale del loro nome, ovvero altri stranieri non associati al diritto romano. Con la frase: 'Popoli esistenti ai quattro punti cardinali della terra' è stato indicato che essi sono in tutto il mondo ed ha soggiunto che essi sono 'Gog e Magog'. Apprendiamo che come significato dei nomi Gog corrisponde a "tetto", e Magog "dal tetto", cioè come casa e chi esce di casa. Dunque sono i popoli nei quali precedentemente abbiamo inteso che era rinchiuso il diavolo come in un abisso ed è lui che in certo senso da essi si svincola ed esce, in modo che essi sono il tetto ed egli dal tetto. Se poi applichiamo l'uno e l'altro ai popoli, non uno a loro e l'altro al diavolo, essi sono il tetto perché nel tempo egli è rinchiuso in essi e in certo senso vi è occultato il nemico antico; ed essi saranno dal tetto, allorché dal coperto balzeranno fuori in un odio aperto. Con la frase: 'E marciarono su tutta la superficie della terra e assediarono l'accampamento dei santi e la città diletta', non si afferma che sono venuti o verranno a un solo luogo, come se in un solo determinato luogo vi siano l'accampamento dei santi e la città diletta. Questa infatti non è altro che la Chiesa di Cristo diffusa in tutto il mondo. Perciò dovunque essa sarà alla fine, poiché sarà estesa a tutti i popoli, concetto che è stato indicato con il termine 'superficie della terra', ivi sarà l'accampamento dei santi, ivi sarà la diletta città di Dio, ivi con la mostruosità di quella persecuzione sarà assediata da tutti i suoi nemici poiché anche essi saranno con lei fra tutti quei popoli. Sarà cioè avvinghiata, stretta, compressa nell'angustia della sofferenza e non abbandonerà la sua difesa armata che è stata espressa con il concetto di accampamento."

Questi popoli dal coperto, dal nascosto usciranno all'aperto con massimo dell'orgoglio.
Onkelos; Targum Yonatan Divrè Hayamim 1.5 e Pessikta' Zutrata' fanno corrispondere Magog alla Germania.
(Un nipote di Gioele in 1Cronache 5,4 ha il nome Gog)

EZECHIELE E APOCALISSE
Come ho premesso, Gog e Magog sono popoli che sono presentati nei libri apocalittici di Ezechiele dell'Antico Testamento e dell'Apocalisse del Nuovo Testamento.
La redazione definitiva del libro del profeta Ezechiele, secondo la maggior parte dei biblisti, è avvenuta in Giudea nel V secolo a.C., ma il testo dice di sé che contiene oracoli ricevuti da quel profeta tra il 592-571 a.C. nell'esilio babilonese.
Ezechiele era fra gli ebrei deportati dopo il primo assedio di Gerusalemme del 596 a.C. e iniziò il ministero profetico nel quinto anno dell'esilio del re Ioiachin (Ezechiele 1,2), quindi nel 593 a.C. e proseguì almeno fino alla presa di Tiro, da parte di Nabucodonosor nel 571 a.C., citata in 29,18.
Il libro ha 48 capitoli e il tema specifico del libro è quello dell'invito alla sottomissione a Dio, sempre con il suo popolo pur se in esilio, ma grazie a Lui alla fine Israele sarà vittorioso e Gerusalemme con il Tempio saranno ricostruiti.
Il libro è quindi un insieme di visioni e si può ben dire che ha carattere apocalittico.
Gog, del paese di Magog, capo supremo di popoli nemici che alla fine dei tempi s'ergeranno contro gli amici di Dio, è oggetto di profezia nei capitoli 38 e 39, rispettivamente di 23 e 29 versetti.
Il profeta Ezechiele nel capitolo 38 inizia precisando che quanto riferisce è una parola del Signore (38,1) cioè fatti che si compiranno.
Per 4 volte poi il testo ripete "così dice il Signore Dio" - versetti 3, 10, 14 e 17 - e 2 volte "oracolo del Signore Dio", versetti 18 e 21, quindi quanto dice è asseverato con forza.
Il profeta chiarisce subito che oggetto della rivelazione è proprio Gog capo di nazioni appartenenti alla stirpe di Iafet come Mesec e Tubal a cui si associano altri popoli: "La Persia, l'Etiopia e Put sono con loro, tutti con scudi ed elmi. Gomer e tutte le sue schiere, la casa di Togarmà, le estreme regioni del settentrione e tutte le loro schiere. Popoli numerosi sono con te." (38,5-6)
Mesec e Tubal, come del resto Magog, sono tutti citati come figli di Iafet in Genesi 10,2 e 1Cronache 1,5 e commerciavano con Tiro schiavi e utensili di rame.
Antichi documenti le identificano con nazioni a sud-est del mar Nero.
Gomer egualmente è figlio di Iafet, padre di Aschenaz, Rifat e Togarmà in Genesi 10,2.3 e 1Cronache 1,5-6.
Il popolo disceso da Togarmà abitava tra le città di Carchemis in Siria e Carran nell'Anatolia ove risiedeva Abramo prima di andare in Palestina.
Put invece è delle famiglie discese da Cam in Genesi 10,6 e 1Cronache 1,8.
Tutti questi popoli muoveranno in armi con i loro eserciti e si rovesceranno come un uragano contro Israele che "abita al centro della terra".
Il testo soggiunge che dice il Signor "io ti manderò sulla mia terra perché le nazioni mi conoscano quando per mezzo tuo, o Gog, manifesterò la mia santità davanti ai loro occhi." (38,16)
Quando, infatti, quei popoli raggiungeranno la terra d'Israele divamperà la collera di Dio.
Un grande terremoto, i monti franeranno, le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al suolo, spada, peste e sangue, grandine come pietre, fuoco e zolfo saranno le manifestazioni.
Il capitolo 39 ripete "così dice il Signore Dio" - versetti 1, 17 e 25 - e ben 6 volte "oracolo del Signore Dio", versetti 5, 8, 10, 13, 20 e 29.
Con riferimento a quella guerra sarà proprio Dio che farà muovere tutti quei popoli "dagli estremi confini del settentrione", poi aggiunge "manderò un fuoco su Magòg" e "assegnerò a Gog come sepolcro un luogo famoso in Israele, la valle di Abarìm, a oriente del mare: essa chiude il passo ai viandanti. Lì sarà sepolto Gog e tutta la sua moltitudine e quel luogo si chiamerà valle della Moltitudine di Gog." (39,11)
Forse quella valle è una gola profonda e ripida sull'Arnon che chiude il passo ai viandanti sui monti Abarim nel territorio di Moab.
Prosegue poi la profezia "sul sacrificio che offro a voi, sacrificio grande, sui monti d'Israele. Mangerete carne e berrete sangue" (39,17). Profezia cristologica molto importante.
Il libro dell'Apocalisse, attribuito a San Giovanni apostolo, al capitolo 20 riprende evidentemente la visione di Ezechiele.
La visione inizia in questo modo: "E vidi un angelo che scendeva dal cielo con in mano la chiave dell'Abisso e una grande catena. Afferrò il drago, il serpente antico, che è diavolo e il Satana, e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell'Abisso, lo rinchiuse e pose il sigillo sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni, dopo i quali deve essere lasciato libero per un po' di tempo." (Apocalisse 20,1-3)
L'annuncio della risurrezione nel mondo aveva creato la Chiesa di Cristo, argine contro il nemico che dopo le pesanti persecuzioni parve calmarsi e parve allegoricamente come incatenato, per lungo tempo.
Potente poi però sarà la reazione che svilupperà prima della vittoria finale di Cristo.

La visione così prosegue: "Quando i mille anni saranno compiuti, Satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni che stanno ai quattro angoli della terra, Gog e Magòg, e radunarle per la guerra: il loro numero è come la sabbia del mare. Salirono fino alla superficie della terra e assediarono l'accampamento dei santi e la città amata. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò. E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli." (Apocalisse 20,7-10)

È da sottolineare il termine accampamento, che ci riporta alla mente gli accampamenti degli ebrei durante la fuga dall'Egitto, a indicare che non si tratta di una situazione definitiva ma provvisoria.
Il popolo di Dio è sempre in cammino e la sua patria è la città del cielo.
Dopo la caduta di Gerusalemme, e prima della discesa della Gerusalemme celeste, la città amata è provvisoria, è un accampamento.
Gog era un re nel paese di Magog con le nazioni dei fratelli tutti figli di Iafet provenienti dal settentrione, ma in definitiva si aggregheranno anche nazioni da ogni parte del mondo, in Apocalisse sono evidentemente nazioni escatologiche.
Oggi, tempo di globalizzazione, questi nemici di Dio e del suo Cristo sono in ogni dove e si fa sempre più verità quanto ha considerato Sant'Agostino al Capitolo XX del "La città di Dio" su Gog e Magog nella citazione che ho riportato nel precedente paragrafo.

Nell'Apocalisse si parla di tre guerre fra il Bene e il Male:
  • la prima è in Cielo fra gli angeli dell'Arcangelo Michele e quelli del ribelle Lucifero che diverrà il demonio o satana, lo sconfitto cacciato sulla Terra, dice infatti Apocalisse 12,7-9: "Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme ai suoi angeli, ma non prevalse e non vi fu più posto per loro in cielo. E il grande drago, il serpente antico, colui che è chiamato diavolo e il Satana e che seduce tutta la terra abitata, fu precipitato sulla terra e con lui anche i suoi angeli."

  • Il Catechismo dice quanto segue sulla caduta degli angeli:

    391 - Dietro la scelta disobbediente dei nostri progenitori c'è una voce seduttrice, che si oppone a Dio, la quale, per invidia, li fa cadere nella morte.
    La Scrittura e la Tradizione della Chiesa vedono in questo essere un angelo caduto, chiamato Satana o diavolo. La Chiesa insegna che all'inizio era un angelo buono, creato da Dio. "Diabolus enim et alii dæmones a Deo quidem natura creati sunt boni, sed ipsi per se facti sunt mali." Il diavolo, infatti, e gli altri demoni sono stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi si sono trasformati in malvagi.


    392 - La Scrittura parla di un peccato di questi angeli (2 Pietro 2,4). Tale caduta consiste nell'avere, questi spiriti creati, con libera scelta, radicalmente ed irrevocabilmente rifiutato Dio e il suo Regno. Troviamo un riflesso di questa ribellione nelle parole rivolte dal tentatore ai nostri progenitori: "Diventerete come Dio (Genesi 3,5). Il diavolo è peccatore fin dal principio (1Giovanni 3,8), padre della menzogna." (Giovanni 8,44)

    393 - A far sì che il peccato degli angeli non possa essere perdonato è il carattere irrevocabile della loro scelta, e non un difetto dell'infinita misericordia divina. Non c'è possibilità di pentimento per loro dopo la caduta, come non c'è possibilità di pentimento per gli uomini dopo la morte.
  • la seconda è quella che porta alla battaglia di Armageddon (Apocalisse 16) e alla sconfitta della "Bestia che proveniva dal mare", dalla Bestia che veniva dalla terra e del "falso profeta", e dopo questa vittoria sul Male, dopo una grande tribolazione, forse le persecuzioni, Gesù (Apocalisse 19) torna trionfante su di un cavallo bianco seguito dai cavalieri degli eserciti celesti per instaurare il regno di Dio in terra e far incatenare dagli angeli Satana all'inferno per mille anni;
  • la terza guerra, trascorsi i convenzionali mille anni, precede la fine del mondo, quando Satana viene liberato e sobilla popoli disposti a seguirlo Gog e Magog i pagani avversari del cristianesimo, ma verrà definitivamente sconfitto e - chiuso per sempre nell'inferno in compagnia delle Bestie e dello pseudoprofeta.
Molti, Papia, Tertulliano, Lattanzio, e pur con qualche distinguo S. Ireneo e S. Giustino, hanno aderito ad una interpretazione alla lettera dei 1000 anni, ma questo è semplicemente un periodo lungo che in cui la Chiesa vivrà in pace liberamente la vita cristiana, tempo di santità dopo grandi tribolazioni e persecuzioni e tanti saranno i Santi grandemente onorati sulla terra che erogheranno grazie numerose da apparire realmente ancora vivi in mezzo agli uomini.

Quella seconda guerra è oscura forse il suo inizio con gli atti blasfemi di Caligola poi alle persecuzioni di Nerone fino Domiziano e si riferisce concretamente alla caduta di Gerusalemme del 70 d.C..

Ora Armaggeddon ci porta a Megiddo e al riguardo si veda il paragrafo "Meghiddo diviene un simbolo" in "La salvezza di Dio e le donne d'Israele - Debora e Giaele".
Ma cosa c'entra Meghiddo?
Forse al fatto che sotto l'impero Romano nei pressi di Meghiddo, in località "Caporcotam", venne stabilito il "castrum" della "Legio VI Ferrata", una delle due legioni che presidiarono la Palestina per circa due secoli mentre l'altra era a Gerusalemme.

Al riguardo si ricordi che per il numero della bestia 666 si pensa a un imperatore romano (Vedi: "Numeri nei Vangeli e nell'Apocalisse: Annunci del Messia").
La vittoria di Cristo, la Parola di Dio sul cavallo bianco forse si può considerare concretizzato con l'evento del riconoscimento da parte di Costantino della legittimità della religione cristiana nell'impero romano.

Circa la battaglia finale contro il male sono da tenere presente:
  • il Catechismo della Chiesa Cattolica:

    675 - Prima della venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti. La persecuzione che accompagna il suo pellegrinaggio sulla terra svelerà il mistero di iniquità sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell'apostasia dalla verità. La massima impostura religiosa è quella dell'Anti-Cristo, cioè di uno pseudo-messianismo in cui l'uomo glorifica se stesso al posto di Dio e del suo Messia venuto nella carne.
  • Queste parole di San Paolo, "Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente. Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti verrà l'apostasia e si rivelerà l'uomo dell'iniquità, il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra ogni essere chiamato e adorato come Dio, fino a insediarsi nel tempio di Dio, pretendendo di essere Dio." (2Tessalonicesi 2,1-4)
L'anticristo non è satana, ma da questi avrà il potere di far miracoli e prodigi al fine di sviare il popolo di Dio.
Incanterà le folle e proporrà loro un culto nuovo, che sembra basato su Cristo, ma di fatto innalzerà l'uomo e la ragione.
Molti svierà e riceveranno il suo marchio, anche appartenenti alla gerarchia ecclesiastica "fino a insediarsi nel tempio di Dio".
Cristo tornerà una seconda volta e, sbaragliate le armate delle tenebre, stabilirà il Regno di Dio sulla terra per sempre.
Alla sconfitta dell'anticristo e del suo esercito seguirà la resurrezione dei morti e il giudizio universale.

DECRIPTARE PER TROVARE IL MESSIA
Nel leggere brani di testi dell'Antico Testamento, oltre che chiedermi dove quello che ho in esame si colloca nella geografia e nella storia della Bibbia e su quale notizia o fatto voglia informare, è diventato mio uso il domandarmi:
  • che dice a me per la mia vita oggi questa parola?
  • dove vi trovo Gesù Cristo?
Spesso però molte sono le pagine di non usuale lettura che si presentano chiuse a una risposta su tali domande, perché racconti di non facile interpretazione o anche solo molto difficili comportando conoscenze su fatti o questioni ormai perdute nel tempo o spesso sono anche tante le pagine che sciorinano semplicemente lunghe elencazioni di nomi, di numeri, di quantità o di date.
Ritenendo però che veramente quei testi sono comunque ispirati da Dio e che in qualche modo mi debbono pur parlare, non mi pare opportuno fermarmi davanti a quegli ostacoli, perché se è così, comunque, tramite quegli scritti è evidente che comunque si vuole parlare all'anima, alla mente e allo spirito del lettore che cerca di avvicinarvisi con fede.
Altra idea che mi s'è radicata nell'avvicinarmi a quelle Sacre Scritture, che sono veramente antiche, è che comunque queste debbono parlare in definitiva unicamente del Messia, della storia della salvezza, insomma di Cristo, autore e fine dell'intera creazione.
Pur se secoli e secoli di traduzioni hanno consolidato i risultati, ho pensato che se riuscissi a leggere il testo nella lingua originaria, in genere ebraico o aramaico, almeno per quei libri canonici della Tanak o Bibbia ebraica, forse avrei avuto qualche maggiore input, in quanto ogni parole in ebraico implica una serie di concetti molto ampia e può essere seguita sulla Bibbia e cercare altri brani dov'è stata impiegata ed allargare così la rosa delle idee al riguardo del brano in esame che invece si perdono in gran parte se si usano le parole della traduzioni.
Provando ad avvicinarmi all'ebraico, tanti anni fa, nel vedere le 22 lettere di quel alfabeto, ebbi d'impulso la sensazione che non fossero solo dei grafemi, ma anche delle icone con precipui messaggi grafici tipo mini geroglifici.
La mia ricerca fu per vari anni di trovare i singoli messaggi grafici e mi resi conto che ero a buon punto quando cominciai al leggere le singole parole ebraiche dando i valori grafici trovati alle lettere che le compongono come fossero dei rebus formati da striscia di fumetti e trovare predicati calzanti con la parola che l'ebraico definisce con quei grafemi.
Nel contempo mi chiedevo se gli antichi, certamente consci di questa possibilità, visto che conclamano la loro origine dal mondo egizio, non avessero comunque criptato grazie a tale proprietà i testi e se così questi allora avrebbero anche un'ulteriore faccia da scoprire.
Cercai poi d'applicare l'idea a versetti in ebraico completi della Bibbia.
Dopo varie prove, potetti concludere alcune regole che ho riportate in "Parlano le lettere".
I significati che conclusi per le lettere si trovano anche cliccando sui simboli della colonna a destra delle pagine di questo mio Sito.
In "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche" nonché in "Scrutatio" cristiana del Testo Masoretico della Bibbia" riportai vari pensieri che m'avevano spinto a concludere la tesi della presenza di una faccia segreta nella Bibbia ebraica, se letta con i segni originari.
Innumerevoli prove portate nel sito con gli articoli che ho presentato confermano che tutto ciò risulta confermato.
Per quanto riguarda poi il libro del profeta Ezechiele in più tempi e con vari articoli mi sono interessato anche di vari capitoli decriptandoli con i suddetti criteri; li indico qui di seguito:
Considerato che in Ezechiele 38 e 39 vi sono tutte quelle ripetizioni di "oracolo del Signore Dio" e "così dice il Signore Dio", che considero avvisi di pagine importanti sull'epopea del Messia particolarmente curate nella criptatura ho proceduto alla loro decriptazione col mio metodo e riporto il risultato nei paragrafi seguenti.

EZECHIELE 38 - DECRIPTAZIONE
Riporto il testo della traduzione C.E.I. 2008.

Ezechiele 38,1 - Mi fu rivolta questa parola del Signore:

Ezechiele 38,2 - Figlio dell'uomo, volgiti verso Gog nel paese di Magòg, capo supremo di Mesec e Tubal, e profetizza contro di lui. Annuncerai:

Ezechiele 38,3 - Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te Gog, capo supremo di Mesec e Tubal;

Ezechiele 38,4 - io ti aggirerò, ti metterò ganci alle mascelle e ti farò uscire con tutto il tuo esercito, cavalli e cavalieri, tutti ben equipaggiati, tutti muniti di spada, truppa immensa con scudi grandi e piccoli.

Ezechiele 38,5 - La Persia, l'Etiopia e Put sono con loro, tutti con scudi ed elmi.

Ezechiele 38,6 - Gomer e tutte le sue schiere, la casa di Togarmà, le estreme regioni del settentrione e tutte le loro schiere. Popoli numerosi sono con te.

Ezechiele 38,7 - Sta pronto, fa i preparativi insieme con tutta la moltitudine che si è radunata intorno a te: sii a mia disposizione.

Ezechiele 38,8 - Dopo molto tempo ti sarà dato l'ordine: alla fine degli anni tu andrai contro una nazione che è sfuggita alla spada, che in mezzo a molti popoli si è radunata sui monti d'Israele, rimasti lungamente deserti. Essa è uscita dai popoli e tutti abitano tranquilli.

Ezechiele 38,9 - Tu vi salirai, vi giungerai come un uragano: sarai come un nembo che avvolge la terra, tu con tutte le tue schiere e con i popoli numerosi che sono con te.

Ezechiele 38,10 - Così dice il Signore Dio: In quel giorno ti sorgeranno in mente dei pensieri e concepirai progetti malvagi.

Ezechiele 38,11 - Tu dirai: Andrò contro una terra indifesa, assalirò quelli che abitano tranquilli e se ne stanno sicuri, che abitano tutti in luoghi senza mura, che non hanno né sbarre né porte,

Ezechiele 38,12 - per depredare, saccheggiare, mettere la mano su rovine ora ripopolate e sopra un popolo che si è riunito dalle nazioni, dedito agli armenti e ai propri affari, che abita al centro della terra.

Ezechiele 38,13 - Saba, Dedan, i commercianti di Tarsis e tutti i suoi leoncelli ti domanderanno: Vieni per saccheggiare? Hai radunato la tua gente per venire a depredare e portare via argento e oro, per rapire armenti e averi e per fare grosso bottino?

Ezechiele 38,14 - Perciò profetizza, figlio dell'uomo, e annuncia a Gog: Così dice il Signore Dio: In quel giorno, quando il mio popolo Israele dimorerà del tutto sicuro, tu ti leverai,

Ezechiele 38,15 - verrai dalla tua dimora, dagli estremi confini del settentrione, tu e i popoli numerosi che sono con te, tutti su cavalli, una turba grande, un esercito potente.

Ezechiele 38,16 - Verrai contro il mio popolo Israele, come un nembo per coprire la terra. Alla fine dei giorni io ti manderò sulla mia terra perché le nazioni mi conoscano quando per mezzo tuo, o Gog, manifesterò la mia santità davanti ai loro occhi.

Ezechiele 38,17 - Così dice il Signore Dio: Non sei tu quegli di cui parlai nei tempi antichi per mezzo dei miei servi, i profeti d'Israele, i quali, in quei tempi e per molti anni, profetizzarono che io ti avrei mandato contro di loro?

Ezechiele 38,18 - Ma quando Gog giungerà nella terra d'Israele - oracolo del Signore Dio - divamperà la mia collera.

Ezechiele 38,19 - Nella mia gelosia e nel mio furore ardente io vi dichiaro: In quel giorno ci sarà un grande terremoto nella terra d'Israele:

Ezechiele 38,20 - davanti a me tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, gli animali selvatici, tutti i rettili che strisciano sul terreno e ogni uomo che è sulla terra: i monti franeranno, le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al suolo.

Ezechiele 38,21 - Contro di lui, su tutti i monti d'Israele, chiamerò la spada. Oracolo del Signore Dio. La spada di ognuno di loro sarà contro il proprio fratello.

Ezechiele 38,22 - Farò giustizia di lui con la peste e con il sangue: riverserò su di lui e le sue schiere, sopra i popoli numerosi che sono con lui, una pioggia torrenziale, grandine come pietre, fuoco e zolfo.

Ezechiele 38,23 - o mostrerò la mia potenza e la mia santità e mi rivelerò davanti a nazioni numerose e sapranno che io sono il Signore.

Prima di presentare la decriptazione tutta di seguito, per far comprendere come è possibile ottenerla propongo la dimostrazione del risultato applicato al criptico versetto Ezechiele 38,20.

Ezechiele 38,20 - davanti a me tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, gli animali selvatici, tutti i rettili che strisciano sul terreno e ogni uomo che è sulla terra: i monti franeranno, le rocce cadranno e ogni muro rovinerà al suolo.

Vi si parla di pesci e di animali oltre che dell'uomo e il discorso pare oscuro, ma ad esempio i pesci "dagi" e un modo criptico per dire quelli che "impediti a camminare sono ", di evangelica memoria, oggetto di tanta attenzione da parte di Gesù nei Vangeli.

Riporto il testo in ebraico senza puntature di vocali e con le lettere tutte distanziate e proseguo alla lettura giustificata:






Ezechiele 38,20 - Si riporterà col corpo alla vista risorto e vivo in persona () sarà per sbarrarlo nel cammino . Sarà nel mondo . Sarà dai viventi a portare del peccare () il soffio a uscire . Dal cielo si riporterà vivo il Crocifisso . Uscirà del demonio la perversità () da tutti . Entrerà nei corpi dei viventi la risurrezione . N'uscirà il verme () bruciato . Si vedrà il serpente uscire dagli uomini con la perversità (). La rettitudine del Potente entrerà negli uomini . Originerà la risurrezione dei corpi che si rialzeranno () per il soffio d'energia che ci sarà stato . Riusciranno gli uomini , nel mondo si porterà un fiume , torneranno a portarsi nel mondo . Rigenerati () saranno i viventi e abortito si porterà fuori . Dei viventi le generazioni ( = ) in cammino si riporteranno tutte e della rettitudine il vigore recherà nei viventi ad entrare . Il serpente dalla terra finirà il Verbo per la portata potenza .

Applicando il metodo all'intero capitolo ecco di seguito il risultato.

Ezechiele 38,1 - A portarsi nel mondo fu per aiutare. Dentro un corpo fu il Signore Dio. Fu per il rifiuto all'essere ribelle.

Ezechiele 38,2 - Abitò l'energia in un uomo. Ad accendere fu nella madre il Verbo l'energia. Fu la rettitudine divina a scorrerle e le crebbe nel corpo. Giù nel mondo visse, in cammino si portò. Nel cammino un inviato illuminato fu. Iniziò a rivedersi il sole che con la rettitudine si riportava per finire la corruzione e nel mondo l'energia dentro delle origini dell'Altissimo riportò.

Ezechiele 38,3 - Portò all'origine l'essere ribelle l'oppressione nel mondo. Dall'Unico l'essere ribelle giudicato fu. Fu la perversità nel mondo per l'angelo (ribelle). Lamenti per il maledetto ci furono. La rettitudine fuggì e dal giardino, ove illuminati erano all'origine, in un corpo ad espiare la pena vagarono e tutti abitarono col serpente.

Ezechiele 38,4 - Ma a tornare a casa alla fine saranno retti ricondotti. L'angelo (ribelle) alla fine finirà l'esistenza nella tomba. Rivivranno i viventi. Dentro il vigore ci risarà. Saranno per la rettitudine, riportata nel mondo, portati a rialzarsi. Ricominceranno tutti a esistere. L'Unico porterà dalla croce la rettitudine e verrà la sposa per vivere in cammino dal foro che con un'asta lo forarono. Fu la Madre a recare il Verbo, (dalla quale) un corpo/popolo/Chiesa d'illuminati ci sarà di viventi con nel cuore posta la rettitudine. Li accompagnerà nel cammino il Potente. Di viventi una Chiesa grande alzeranno gli apostoli che per il mondo si porteranno e a rivivere nel giardino tutti col Verbo risorto saranno strette le moltitudini. Si porteranno al Crocifisso tutti i viventi.

Ezechiele 38,5 - Il Verbo dal corpo forato la rettitudine recò. Simile al Verbo porterà i cuori a venire dei viventi. Da sposa i viventi a vivere nel giardino porterà. Retti riportati a casa si vedranno.

Ezechiele 38,6 - Scapperà l'essere ribelle per la portata rettitudine. Rifiutato scapperà. Il Verbo sarà a rientrare dentro a stare in tutti. Da tutti porterà a fuggire il verme e la debolezza finirà, saranno a rialzarsi. Il Verbo riporterà l'energia e verranno tutti come prima. In cammino col Verbo saranno portati i popoli cambiati. Dentro saranno i viventi a venire retti.

Ezechiele 38,7 - Rientrerà con la rettitudine l'energia e n'usciranno come angeli del Potente. Retti verranno portati tutti. Una Chiesa saranno di retti, n'usciranno innocenti. Ad entrare nel Potente saranno in seno. Nel Potente staranno così i riportati dal mondo per l'esistenza. Saranno stati nell'appeso a entrare i viventi dal serpente salvati a vivergli nel corpo.

Ezechiele 38,8 - La vita sarà dei viventi mutata. A casa saranno a vivere col Crocifisso. Nel Verbo riversatisi li avrà aiutati. Dentro i fratelli nel corpo gli saranno tutti ad entrare. I risorti, tra gli angeli saranno. Gli uomini a casa porterà dall'Unico Dio. Dalla terra salvati li porterà dentro a casa integri. Chiusi nel corpo gli abiteranno. Dalla putredine a casa alzerà tutti i popoli per starvi a vivere. Le moltitudini saranno vive, innalzate con i corpi. Saranno nel risorto corpo di Dio felici a entrare. Sarà stato riportato il vigore alle moltitudini. Usciranno tutte vive essendo l'essere impuro uscito. Saranno con l'Unico a vivere i popoli. Dal mondo li porterà su all'Unico ad entrare e saranno dallo stare in esilio portati al Potente. Nel cuore racchiuderà tutti i viventi.

Ezechiele 38,9 - Portati in alto saranno dal Crocifisso. Simili all'origine rientreranno. Da arca li porterà all'Unico. Così si vedranno tra gli angeli. Tra gli angeli del Potente in trono si porterà il Crocifisso, vi entrerà. In terra crocifisso, a uscirne fu. Dal mondo, rivenuto, porterà la sposa, un unica persona saranno. Arso si vedrà essere stato l'essere ribelle che dentro fu nei viventi all'origine, avendo recato il Crocifisso la rettitudine.

Ezechiele 38,10 - Avrà spento l'origine dell'essere ribelli che all'origine giudicato fu. Per il Signore della perversità uscirà il peso. In quel giorno Lui spazzerà il peccare. Sbarrato dentro i corpi sarà dei viventi. Consumato nell'intimo, arso, dalle tombe risorgeranno gli abitanti tutti. Dalle midolla per la risurrezione da tutti il male uscirà.

Ezechiele 38,11 - Ma prima la ribellione delle origini si rialzerà. Agirà il serpente sulla terra. Del Verbo il corpo/popolo/Chiesa colpirà per portargli la fine. Assalirà nel mondo quelli tranquilli nei giorni. Dallo stare in esilio risarà il serpente dentro i cuori a rinchiudersi. La rettitudine il serpente strapperà via. Dentro sarà nei viventi a riabitare. Annullerà le mura e dentro i corpi sarà a rinchiudersi. Porterà lo sbarramento il serpente al Crocifisso, sarà nelle centinaia a ristare l'energia del serpente rientrata nei viventi.

Ezechiele 38,12 - Il serpente deprederà, saccheggerà portandosi nei cuori. Colpirà le prede. Per il serpente uscirà la luce che c'era dentro. Sarà ad impedire la rettitudine. Con l'azione il vigore che nei corpi riabitava, portato dal Crocifisso, infermerà. Dentro, a chi portava il Crocifisso, recherà la maledizione. I popoli dei viventi si riuniranno, i pagani in azione si accenderanno. Riuscirà la putredine dell'angelo (ribelle) con la perversità. Si verserà l'angelo ad opprimere. Sarà la luce dentro spazzata dal serpente dai cuori. Un pozzo si aprirà sulla terra...

Ezechiele 38,13 -...infuocato, da dentro il tizzone giudicto si riporterà dal buco dove lo chiuse. Nel corpo/popolo/Chiesa un resto d'illuminati sarà col Risorto a portarsi nel retto cammino. Del Verbo sono il corpo che sta nel mondo, gli sono uniti. Dell'essere ribelle si portano nel cammino a spegnere il saccheggiare col depredare. Dell'Unigenito Crocifisso riaprono dentro lo splendore dentro di questi nelle prede. Nel mondo l'assemblea del Crocefisso, le Chiese tutte col Risorto verranno. Con la rettitudine lo fanno perire portandogli colpi nel mondo che lo consumano. Lo rovesciano, strappano via dalla putredine dell'angelo (ribelle). La perversità rovesceranno. Figli per il Potente saccheggiano, li predano nel cammino all'essere impuro del serpente.

Ezechiele 38,14 - Per il Potente retti angeli entreranno inviati dentro dal Padre. Energia agli uomini recheranno. Si uniscono per la ribellione al Potente di Gog spegnere. Aveva detto che dalla nube con gli angeli sarebbe il Signore rientrato per accompagnarli. Dal Padre si sarebbe riportato tra i viventi del mondo Lui dentro un Sabato tra i popoli sarà. Da Israele il serpente da dentro i cuori strapperà via, ne sbarrerà l'agire.
Ezechiele 38,15 - Si porteranno dentro a venire viventi sul luogo desiderosi che fosse quel corpo/popolo/Chiesa di retti finito. Da sentinelle si porteranno gli angeli. Verranno a portarsi contro un mare. Numerosi, saranno centinaia per l'oppressione di quel corpo di retti. Dentro saranno con cavalli. Saranno una piaga del serpente per i viventi della Chiesa. In cammino l'impuro serpente porterà un esercito grande.

Ezechiele 38,16 - Ma dall'alto vi saranno segni. Vedranno il Potente i popoli stare con Israele. Come una nube coprirà la terra. Dentro gli ultimi usciranno dei giorni. I morti riusciranno per il Signore. Dentro l'Unico si porteranno; tutti saranno i retti innalzati dalla terra, saranno del Potente in seno. L'angelo ribelle sbarrerà nel tempo del mondo. I pagani verranno a stare dentro. Entreranno nel Santo a stare dentro tutti dalle rovine dell'angelo ribelle. Saranno ad uscire da Magog.

Ezechiele 38,17 - Per spengere il primo essere ribelle dalla nube con gli angeli sarà il Signore nel mondo a rivenire. Lui il primo dei Risorti col corpo, La Parola, il Crocifisso, risarà dentro i giorni dei viventi dove versò il sangue. Si porterà dall'angelo (ribelle) che sta tra i viventi ad abitare. È noto che solo opprime dentro, che è un guaio, che sarà con la risurrezione dei corpi la maledizione ad uscire. L'angelo dentro dalle origini sta nei viventi ad abitare. Nei giorni dei viventi entrò. Al mondo per salvare dall'angelo fu tra i viventi il Potente a entrare. Dentro fu l'Unigenito desideroso che l'oppressione per l'azione del serpente fosse a uscire dai viventi.

Ezechiele 38,18 - Ma nel mondo sarà a rientrare dentro un giorno Lui. Dentro sarà a riportarsi dai viventi all'entrata di Gog per agirgli da rifiuto, per impedire che la vita finisce in Israele. Un oracolo dal Signore Dio uscì quando in croce l'innalzò: a rientrare con collera sarò dentro con la mia ira.

Ezechiele 38,19 - E dentro per rovesciare l'angelo ribelle verrà. Sarà all'ingresso con un fuoco dall'aldilà da segno. Sarà il Verbo, che crocifisso fu, ad ammalarlo. Dal Padre in quel giorno uscirà. Lui risarà nel mondo. Sarà ad uscire un terremoto grande. Vedranno potente l'uomo che crocifissero in Israele.

Ezechiele 38,20 - Si riporterà col corpo alla vista risorto e vivo in persona sarà per sbarrarlo nel cammino. Sarà nel mondo. Sarà dai viventi a portare del peccare il soffio a uscire. Dal cielo si riporterà vivo il Crocifisso. Uscirà del demonio la perversità da tutti. Entrerà nei corpi dei viventi la risurrezione. N'uscirà il verme bruciato. Si vedrà il serpente uscire dagli uomini con la perversità. La rettitudine del Potente entrerà negli uomini. Originerà la risurrezione dei corpi che si rialzeranno per il soffio d'energia che ci sarà stato. Riusciranno gli uomini, nel mondo si porterà un fiume, torneranno a portarsi nel mondo. Rigenerati saranno i viventi e abortito si porterà fuori. Dei viventi le generazioni in cammino si riporteranno tutte e della rettitudine il vigore recherà nei viventi ad entrare. Il serpente dalla terra finirà il Verbo per la portata potenza.

Ezechiele 38,21 - Si porteranno i convocati dal Crocifisso per essere innalzati, per essere condotti dal Potente. Tutti sul monte saranno a chiudersi nel corpo del Figlio Unigenito i viventi. A riunirsi, aiutati dagli angeli saranno, del Signore si chiuderanno nel corpo, dentro gli uomini gli abiteranno. I fratelli saranno portati dal Crocifisso dal mondo a stare fuori.

Ezechiele 38,22 - A recare l'angelo (ribelle) al giudizio il Crocifisso sarà, che venne a portarsi dentro a insinuarsi nei corpi e dentro al sangue portò a far scappare la luce. A salvare si recò per amore il Verbo portato dal Padre. L'angelo che fu maledetto a scappare da dentro sarà per la distruzione col fuoco portatagli. A scappare per il Verbo dai corpi sarà. Tutti ricominceranno a vivere. Nei cuori sarà al peccatore serpente che s'era portato a portarsi in azione il rifiuto. Nei corpi sarà bastonato e per l'azione potente che agirà i viventi cambieranno. Dentro risarà nei viventi la felicità che all'origine la fine portò.

Ezechiele 38,23 - E dal mondo il Crocifisso alla gloria tutti sarà a recare dal mondo alla fine. Alla santità tutti saranno portati. Fuggitivo nel tempo sarà il serpente tra le rovine, tra lamenti. Dei gentili le moltitudini saranno alla vita portati. Sarà sbarrato il peccare con la rettitudine che saranno stati ad incontrare, Staranno col Signore.

EZECHIELE 39 - DECRIPTAZIONE
Riporto il testo della traduzione C.E.I. 2008.

Ezechiele 39,1 - E tu, figlio dell'uomo, profetizza contro Gog e annuncia: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Gog, capo supremo di Mesec e Tubal.

Ezechiele 39,2 - Io ti sospingerò e ti condurrò e dagli estremi confini del settentrione ti farò salire e ti porterò sui monti d'Israele.

Ezechiele 39,3 - Spezzerò l'arco nella tua mano sinistra e farò cadere le frecce dalla tua mano destra.

Ezechiele 39,4 - Tu cadrai sui monti d'Israele con tutte le tue schiere e i popoli che sono con te: ti ho destinato in pasto agli uccelli rapaci d'ogni specie e alle bestie selvatiche.

Ezechiele 39,5 - Tu sarai abbattuto in aperta campagna, perché io ho parlato. Oracolo del Signore Dio.

Ezechiele 39,6 - Manderò un fuoco su Magòg e sopra quelli che abitano tranquilli le isole. Sapranno che io sono il Signore.

Ezechiele 39,7 - Farò conoscere il mio nome santo in mezzo al mio popolo Israele, e non permetterò che il mio santo nome sia profanato. Le nazioni sapranno che io sono il Signore, santo in Israele.

Ezechiele 39,8 - Ecco, questo avviene e si compie - oracolo del Signore Dio - è questo il giorno di cui ho parlato.

Ezechiele 39,9 - Gli abitanti delle città d'Israele usciranno e per accendere il fuoco bruceranno armi, scudi grandi e piccoli, e archi e frecce e mazze e giavellotti, e con quelle alimenteranno il fuoco per sette anni.

Ezechiele 39,10 - Non andranno a prendere la legna nei campi e neppure a tagliarla nei boschi, perché faranno il fuoco con le armi: spoglieranno coloro che li avevano spogliati e deprederanno coloro che li avevano saccheggiati. Oracolo del Signore Dio.

Ezechiele 39,11 - In quel giorno assegnerò a Gog come sepolcro un luogo famoso in Israele, la valle di Abarìm, a oriente del mare: essa chiude il passo ai viandanti. Lì sarà sepolto Gog e tutta la sua moltitudine e quel luogo si chiamerà valle della Moltitudine di Gog.

Ezechiele 39,12 - La casa d'Israele darà loro sepoltura per sette mesi per purificare il paese.

Ezechiele 39,13 - Lì seppellirà tutta la popolazione del paese e sarà per loro glorioso il giorno in cui manifesterò la mia gloria. Oracolo del Signore Dio.

Ezechiele 39,14 - Saranno scelti uomini che percorreranno di continuo il paese per seppellire con l'aiuto dei viandanti quelli che sono rimasti a fior di terra, per renderla pura; cominceranno le ricerche alla fine del settimo mese.

Ezechiele 39,15 - Quando, percorrendo il paese, vedranno ossa umane, vi porranno un segnale, finché i seppellitori non le sotterrino nella valle della Moltitudine di Gog:

Ezechiele 39,16 - Amonà sarà chiamata la città. Così purificheranno il paese.

Ezechiele 39,17 - A te, figlio dell'uomo, così dice il Signore Dio: Annuncia agli uccelli d'ogni specie e a tutte le bestie selvatiche: Radunatevi, venite; raccoglietevi da ogni parte sul sacrificio che offro a voi, sacrificio grande, sui monti d'Israele. Mangerete carne e berrete sangue;

Ezechiele 39,18 - mangerete carne d'eroi, berrete sangue di prìncipi del paese: sono tutti montoni, agnelli, capri e tori grassi di Basan.

Ezechiele 39,19 - Mangerete grasso a sazietà e berrete fino all'ebbrezza il sangue del sacrificio che preparo per voi.

Ezechiele 39,20 - Alla mia tavola vi sazierete di cavalli e cavalieri, di eroi e di guerrieri di ogni razza. Oracolo del Signore Dio.

Ezechiele 39,21 - Fra le nazioni manifesterò la mia gloria e tutte le nazioni vedranno la giustizia che avrò fatto e la mano che avrò posto su di voi.

Ezechiele 39,22 - La casa d'Israele da quel giorno in poi saprà che io sono il Signore, loro Dio.

Ezechiele 39,23 - Le nazioni sapranno ce la casa d'Israele per la sua iniquità era stata condotta in schiavitù, perché si era ribellata a me e io avevo nascosto loro il mio volto e li avevo dati in mano ai loro nemici, perché tutti cadessero di spada.

Ezechiele 39,24 - Secondo le loro impurità e le loro trasgressioni io li trattai e nascosi loro la faccia.

Ezechiele 39,25 - Perciò così dice il Signore Dio: Ora io ristabilirò la sorte di Giacobbe, avrò compassione di tutta la casa d'Israele e sarò geloso del mio santo nome.

Ezechiele 39,26 - Quando essi abiteranno nella loro terra tranquilli, senza che alcuno li spaventi, si vergogneranno della loro ignominia e di tutte le ribellioni che hanno commesso contro di me.

Ezechiele 39,27 - Quando io li avrò ricondotti dai popoli e li avrò radunati dalle terre dei loro nemici e avrò mostrato in loro la mia santità, davanti a numerose nazioni,

Ezechiele 39,28 - allora sapranno che io sono il Signore, loro Dio, poiché, dopo averli condotti in schiavitù fra le nazioni, li avrò radunati nella loro terra e non ne avrò lasciato fuori neppure uno.

Ezechiele 39,29 - Allora non nasconderò più loro il mio volto, perché diffonderò il mio spirito sulla casa d'Israele. Oracolo del Signore Dio.

Porto la dimostrazione di come ho decriptato il primo versetto.

Ezechiele 39,1 - E tu, figlio dell'uomo, profetizza contro Gog e annuncia: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Gog, capo supremo di Mesec e Tubal.




Ezechiele 39,1 - Riporterà l'Unico alla fine del mondo il Figlio dagli uomini . Entrerà con gli angeli dentro l'Unigenito per agire sul serpente orgoglioso () che nel cammino recò la prima ribellione onde la rettitudine uscì . Aveva detto l'Unico che giudicato sarebbe stato essendo stato la perversità () ad aprire nel mondo l'angelo (ribelle). L'angelo fu maledetto () essendo stata la rettitudine a fuggire . E nel cammino si dimenticarono () di stare alla luce ( = ), peccarono , nell'errare () portò tutti dentro il serpente .

Ed ecco la decriptazione al completo.

Ezechiele 39,1 - Riporterà l'Unico alla fine del mondo il Figlio dagli uomini. Entrerà con gli angeli dentro l'Unigenito per agire sul serpente orgoglioso che nel cammino recò la prima ribellione onde la rettitudine uscì. Aveva detto l'Unico che giudicato sarebbe stato essendo stato la perversità ad aprire nel mondo l'angelo (ribelle). L'angelo fu maledetto essendo stata la rettitudine a fuggire. E nel cammino si dimenticarono di stare alla luce, peccarono, nell'errare portò tutti dentro il serpente.

Ezechiele 39,2 - Li portò a stare in esilio. Finì dall'esistenza la rettitudine che portava la luce. La distruzione totale ci fu. La rettitudine riportò nel mondo l'Altissimo. Dalla croce fu la rettitudine ai viventi a lanciare. La rettitudine dal Crocifisso fu a scendere. Portò apostoli e nel mondo dentro per desiderio del Crocifisso ci rifù la rettitudine. Innalzato col corpo fu risorto, lo videro potente.

Ezechiele 39,3 - E nel mondo la rettitudine ci rifù. Ai confini furono a riversare l'illuminazione. Del Crocifisso la rettitudine nei viventi fu di aiuto. Per il Nome un corpo di retti si portò. elle assemblee si alzarono retti viventi che furono d'aiuto nei giorni per l'angelo (ribelle) affliggere con la parola che era del Potente.

Ezechiele 39,4 - Dall'alto nel mondo col corpo risarà in Israele il Crocifisso. Il Verbo porterà il rifiuto finale alla perversità. Nella prigione in cammino il Verbo risarà. La rettitudine porterà ai popoli. Saranno delle centinaia risorti i corpi. Riverranno tutti dalle rovine. Nei cuori scenderà il soffio e nei corpi di tutti la retta energia del Verbo. Li riporterà in vita. Finito uscirà il demonio per l'entrata energia del Crocifisso. Finita sarà la prigione della sposa.

Ezechiele 39,5 - Con azione potente dalle persone sarà ad uscire il demonio. Rientrerà in tutto il soffio del Verbo che li riporterà in cammino. Saranno a incontrare chi fu ad aiutarli. Dentro il corpo del Crocifisso saranno inviati uniti a vivere. Sulla nube con gli angeli staranno del Signore.

Ezechiele 39,6 - Per la portata risurrezione il vigore in tutti ci sarà. Dell'Unico il fuoco abiterà nei viventi. L'orgoglio avrà portato a scappare da dentro per la forza della risurrezione. Dentro sarà entrato nei guai. Staranno i viventi col Potente tranquilli e saranno alla conoscenza condotti. Retti essendo, ad incontrare saranno il Signore.

Ezechiele 39,7 - E verranno dalla putredine a una nuova esistenza. Tizzone spazzato in mezzo vedranno i viventi stare in un forte fuoco dai corpi il maledetto portato rifiutato. All'origine ad ammalare venne. Nel fuoco vivo la santità l'ha spazzato; vi ha portato l'essere impuro. E sarà sbarrato il peccare dell'orgoglioso. Saranno i viventi retti, saranno ad incontrare colui che è il IHWH il Santo a casa, essendo stata accesa nei corpi la divinità.

Ezechiele 39,8 - Entrò l'angelo (ribelle) nel mondo per abitarvi alle origini. Per la perversità di lamenti fu a segnare il mondo. Oracolo del Signore Dio: Lui stesso al mondo sarà a portarsi, della Madre del primogenito accenderà il corpo, la Parola a finirlo sarà.

Ezechiele 39,9 - E fu giù in quel primogenito portato un fuoco a casa dove sta il nemico. Fu in Israele che si portò per accenderlo e l'energia per bruciarlo obbediente recò il Figlio. Per il fuoco alto scappò l'angelo ribelle e giù apostoli uscirono dentro a riversare la risurrezione. Dalla croce portato dentro la tomba si rialzò. Fu la vita a riportarsi. Dentro la putredine dal Potente fu impedita. S riportò dentro al corpo la vita. Dalla tomba si riportò a casa. Lo videro col corpo riportarsi. In casa rientrò vivo, il primo risorto. La risurrezione dentro aveva agito, nuovamente fu in vita.

Ezechiele 39,10 - Portò il rifiuto a esistergli da fuoco quel primogenito. Lo recò dal legno (della croce). Nell'acqua bollente l'angelo entrò. Il demonio con la perversità rifiutò. Fu a nascondersi. Il bene si riportò ai viventi. L'angelo ribelle fuori stava dalle città. Una piaga (comunque) era. Dentro l'angelo nel fuoco rovesciato stava. Dentro da nemico si portava. Dell'Unigenito i simili spogliava e veniva a saccheggiare e nel mondo viventi portava da preda. Colpi recava, veniva a depredare coloro che erano entrati a vivere da angeli uniti alla Madre del primogenita, aiutata dagli apostoli che stavano col Signore.

Ezechiele 39,11 - E nel mondo il peso è portato dai viventi. Rientrerà Lui. Riverrà con gli angeli in potenza. Gog (l'orgoglioso fuggirà), alla putredine lo porterà. Salverà i viventi dal sepolcro. Dentro sarà in Israele. Nel cammino sarà a rientrare. Lo rivedranno dentro col corpo. Sarà la putredine a sbarrare dagli uomini. Nel mondo sarà un mare a riportarsi dalle tombe. Nel foro gli uomini entreranno per stare in quel primogenito per venire nell'aldilà per starvi a vivere. Ma nel sepolcro porterà a bruciare vivo quel primogenito alla fine Gog e comincerà la perfezione nei viventi. Portati tra gli angeli, dal mondo condurrà i convocati e in cammino saranno dall'Unico a entrare. I viventi recherà allo splendore. Avrà bastonato colui che fuggì.

Ezechiele 39,12 - E a versarsi dentro al corpo si porteranno i viventi. Dentro saranno nel Crocifisso. Sarà il Risorto alla vista potente. Gli guizzeranno nel seno. L'energia nel cuore li avrà rigenerati. Verranno dalla terra dallo stare in esilio al vederlo. Rallegrati dalla risurrezione saranno i viventi.

Ezechiele 39,13 - E a versarglisi dentro il corpo si porteranno tutti i popoli. Usciti dalla terra, li porterà nell'esistenza del Potente. Entreranno vivi dal Potente. Col Risorto i viventi in quel giorno entreranno nella gloria a stare. Oracolo del Signore Dio.

Ezechiele 39,14 - E incontreranno il Risorto. Fu il Crocifisso che i viventi sarà stato ad aiutare. Sarà stato il solo che sarà stato ad accompagnarli nell'aldilà. Un mare dentro dalla terra di viventi gli si verserà dentro il corpo. Saranno le centinaia nel Crocifisso ad entrare. Nell'aldilà sarà con i viventi a venire. Dall'Unico con gli angeli li porterà. Del Crocifisso nel corpo gli staranno. In seno al Potente le persone saranno a entrare. Usciti dalla terra del Potente nel cuore entreranno. Con i corpi usciranno i viventi alla fine del settimo (giorno della creazione) dal mondo. Nuovi giorni a esplorare li porterà.

Ezechiele 39,15 - E nell'aldilà li porterà dal mondo. Allo scurirsi nel corpo gli staranno i viventi. Da dentro la terra porterà a vedere l'albero della vita all'umanità (ad Adamo) e da figli entreranno dell'Unico all'ombra e su con la colomba (Spirito Santo) per sempre li verserà puri e verranno recati fuori dalla putredine dei sepolcri. Saranno a rivivere per la divinità che a scorrere sarà stata da quel primogenito. Fuori (però) le moltitudini di Gog.

Ezechiele 39,16 - E camminando i viventi del Nome nella Città entreranno a vivere portati tra gli angeli dal mondo. E purificati li condurrà a entrare nella luce di lassù.

Ezechiele 39,17 - E verranno col Figlio gli uomini avendo spento l'origine dell'essere ribelle. Unico giudicato sarà stato dal Signore. Per primo l'essere ribelle da serpente si alzò. Il soffio recò nel corpo di tutti. La rettitudine degli angeli il Verbo riportò nel cammino col vigore che fu dal Crocifisso ad uscire. Il demonio uscì dal nascondimento, nel fango lo portò. Ma dentro desiderava l'Unico togliere via e tentava dentro con la forza degli idoli di colpire gli abitanti viventi. Per la loro felicità "Io sono" si sacrificò nel cammino. Dai viventi sacrificato in modo glorioso sopra un monte fu. La rettitudine con la divinità portò. Mangiarono la pura (sua) carne e a bere furono il (suo) puro sangue.

Ezechiele 39,18 - Dentro del Risorto il corpo nel cammino da cibo gli uomini mangiarono e al sangue con l'energia del Risorto furono uniti. Fu a entrare la luce giù del Crocifisso che risorse dalla croce e guai per il serpente ci furono. Ai viventi la rettitudine dal suo corpo fu ai viventi a recare e nel tempo a portare aiuto fu. Di vita frutti ci furono tra i viventi. Per il ribelle avverso si rinnovò la vergogna.

Ezechiele 39,19 - Aveva portato (il serpente) col mangiare (nel paradiso terrestre) a segnare i viventi ammalandoli. Sulla potenza che avevano accesa dentro agì la perversità. La luce finì, furono segnati i viventi nel sangue, il serpente bruciò la rettitudine, nei corpi portò l'energia, dei viventi colpì dentro la vita. L'Unico, per liberarli, in sacrificio scelse di camminare con i viventi.

Ezechiele 39,20 - Porterà nel settimo (giorno della creazione) alla fine i viventi in alto risorti. Del potente la grazia ci sarà stata. Cavalli e cavalieri (nemici) fuggiti in un pozzo, avrà portati in prigione a stare a bruciare. I viventi dalla guerra usciranno. Con gli angeli dell'Unico vivranno. Unico giudicato sarà stato dal Signore.

Ezechiele 39,21 - Portato l'angelo (ribelle) a finire dal Crocifisso sarà a venire la gloria che c'era. A casa anche i popoli stranieri porterà a vedere e da sposa in cammino li porterà a stare a vivere. Verranno salvati dal Verbo. Nel cuore gli staranno felici. Vedendo il Risorto che era stato crocifisso saranno a portarvisi. Verranno a essere aiutati essendogli moglie. Nei corpi per la risurrezione dei viventi finito sarà il bestiale.

Ezechiele 39,22 - Portati saranno alla conoscenza. Li condurrà alla casa ove sta il Crocifisso di cui fu risorto il corpo per la divina rettitudine. Era "Io sono", il Signore Dio, che nel mondo fu ad entrare a vivere, da cui la vita angelica uscì. Sarà a portare i viventi fuori. Lui porterà fuori il serpente che all'origine entrò.

Ezechiele 39,23 - Portò ad impedire il peccare dell'orgoglio che era una piaga onde c'era dentro l'iniquità nei viventi. A fuggire il serpente portò da dentro colui che fu crocifisso in Israele. Innalzato, la moglie dal corpo in seno al serpente portò. Dentro era portata da quel primogenito nascosta. Dal Verbo gli apostoli furono con la madre a uscire con l'acqua. E vennero gli apostoli con la madre da casa in aiuto. Ad alzare un corpo/popolo/Chiesa furono nel mondo ove a recare furono la parola. Del Potente portavano dentro le assemblee le moltitudini tutte alla vita.

Ezechiele 39,24 - Dentro i cuori dei viventi ricominciò l'integrità riportata dalla rettitudine per la parola della risurrezione che sentivano. Erano nel mondo i viventi a sentire del risorto che era stato in croce che era rivenuto in vita. Con un'asta di quel primogenito forarono in croce il corpo. Dalla persona fu la madre con l'acqua ad uscire.

Ezechiele 39,25 - Nel cammino dagli apostoli la rettitudine che esce per l'origine dell'essere ribelle che dall'Unico giudicato fu è una calamità. Nel tempo del mondo da una donna gli è in casa venuto un fuoco dentro; è il segno del calcagno (Genesi 3,15 "Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno") che si porta. La misericordia del Crocifisso è per tutti che da dentro fu ai confini d'Israele portata e riversò la bellezza del Crocifisso che fu dal Potente risorto in vita; il Santo era!

Ezechiele 39,26 - Portata all'angelo (ribelle) la distruzione, la perfezione ai viventi con l'integrità si riporterà. Verranno tutti in seno al Potente a vivere. Felici vivranno lassù portati a casa. Saranno da dentro un sabato i viventi innalzati dalla terra alla fine per vivere dal Potente. Dentro al cuore si chiuderanno e i guai dell'angelo (ribelle) dal domani saranno impediti.

Ezechiele 39,27 - Dentro i risorti porterà ad abitare a casa ove sta l'Unico. Li porterà alla fine vivi a vivere la vita degli angeli. Del mondo i popoli saranno vivi portati in grembo. Su tutti saranno a venire i viventi che hanno vissuto sulla terra portati dal Crocifisso. Il nemico, essendo uscito, per la portata energia santi tutti saranno. Dentro di vita dal Potente una sorgente sarà. Entreranno i popoli pagani cambiati dentro per starvi a vivere.

Ezechiele 39,28 - E saranno alla conoscenza portati così da colui che è "Io Sono" il Signore Dio delle esistenze a casa rientrati. A rivelarsi si porterà. Il Crocifisso è, quel primogenito che portarono in croce i viventi. Le nazioni avrà radunate dalla loro terra e non ne avrà lasciato fuori neppure uno.

Ezechiele 39,29 - E non nasconderà più il suo volto ai viventi che entreranno a vivere tra i beati. Ad effondere su tutti sarà dall'Unico su tutti lo Spirito. Saranno in alto a stare la luce a vedere del Potente. Oracolo del Signore Dio!

IL COMBATTIMENTO ESCATOLOGICO SECONDO IL PROFETA ZACCARIA
Quei due capitoli decriptati di Ezechiele, letti con attenzione, ci offrono come un proto-Vangelo. Con un combattimento escatologico che ha molte somiglianze con quello di Ezechiele il profeta Zaccaria conclude il libro omonimo, capitolo 14, combattimento in cui il Signore vincerà tutti i nemici di Gerusalemme.
Questo è il testo della traduzione C.E.I. del 2008 e come si può facilmente verificare molti sono gli accostamenti con la battaglia finale contro Gog e Magog del profeta Ezechiele 38 e 39 e alla visione dell'Apocalisse 20.

Qui tutte le nazioni sono contro Gerusalemme.

Zaccaria 14,1 - Ecco, viene un giorno per il Signore; allora le tue spoglie saranno spartite in mezzo a te.

Zaccaria 14,2 - Il Signore radunerà tutte le nazioni contro Gerusalemme per la battaglia; la città sarà presa, le case saccheggiate, le donne violentate, metà della città partirà per l'esilio, ma il resto del popolo non sarà strappato dalla città.

Zaccaria 14,3 - Il Signore uscirà e combatterà contro quelle nazioni, come quando combatté nel giorno dello scontro.

Zaccaria 14,4 - In quel giorno i suoi piedi si poseranno sopra il monte degli Ulivi che sta di fronte a Gerusalemme verso oriente, e il monte degli Ulivi si fenderà in due, da oriente a occidente, formando una valle molto profonda; una metà del monte si ritirerà verso settentrione e l'altra verso mezzogiorno.

Zaccaria 14,5 - Allora voi fuggirete attraverso la valle fra i monti, poiché la nuova valle fra i monti giungerà fino ad Asal; voi fuggirete come quando fuggiste durante il terremoto, al tempo di Ozia, re di Giuda. Verrà allora il Signore, mio Dio, e con lui tutti i suoi santi.

Zaccaria 14,6 - In quel giorno non vi sarà né luce né freddo né gelo:

Zaccaria 14,7 - sarà un unico giorno, il Signore lo conosce; non ci sarà né giorno né notte, e verso sera risplenderà la luce.

Zaccaria 14,8 - n quel giorno acque vive sgorgheranno da Gerusalemme e scenderanno parte verso il mare orientale, parte verso il mare occidentale: ve ne saranno sempre, estate e inverno.

Zaccaria 14,9 - Il Signore sarà re di tutta la terra. In quel giorno il Signore sarà unico e unico il suo nome.

Zaccaria 14,10 - Tutto il paese si trasformerà in pianura, da Gheba fino a Rimmon, a meridione di Gerusalemme, che si eleverà e sarà abitata nel luogo dov'è, dalla porta di Beniamino fino al posto della prima porta, cioè fino alla porta dell'Angolo, e dalla torre di Cananèl fino ai torchi del re.

Zaccaria 14,11 - Ivi abiteranno: non vi sarà più sterminio e Gerusalemme se ne starà tranquilla e sicura.

Zaccaria 14,12 - Questa sarà la piaga con cui il Signore colpirà tutti i popoli che avranno mosso guerra a Gerusalemme: imputridiranno le loro carni, mentre saranno ancora in piedi; i loro occhi marciranno nelle orbite e la lingua marcirà loro in bocca.

Zaccaria 14,13 - In quel giorno vi sarà, per opera del Signore, un grande tumulto tra loro: uno afferrerà la mano dell'altro e alzerà la mano sopra la mano del suo amico.

Zaccaria 14,14 - Anche Giuda combatterà a Gerusalemme e là si ammasseranno le ricchezze di tutte le nazioni vicine: oro, argento e vesti in grande quantità.

Zaccaria 14,15 - Di piaga simile saranno colpiti i cavalli, i muli, i cammelli, gli asini e tutte le bestie degli accampamenti.

Zaccaria 14,16 - Allora i superstiti, fra tutte le nazioni che avranno combattuto contro Gerusalemme, vi andranno ogni anno per adorare il re, il Signore degli eserciti, e per celebrare la festa delle Capanne.

Zaccaria 14,17 - Se qualcuna delle famiglie della terra non andrà a Gerusalemme per adorare il re, il Signore degli eserciti, su di essa non ci sarà pioggia.

Zaccaria 14,18 - Se la famiglia d'Egitto non salirà e non vorrà venire, sarà colpita dalla stessa pena che il Signore infliggerà alle nazioni che non saranno salite a celebrare la festa delle Capanne.

Zaccaria 14,19 - Questo sarà il castigo per l'Egitto e per tutte le nazioni che non saranno salite a celebrare la festa delle Capanne.

Zaccaria 14,20 - In quel tempo anche sopra i sonagli dei cavalli si troverà scritto: Sacro al Signore, e i recipienti nel tempio del Signore saranno come i vasi per l'aspersione che sono davanti all'altare.

Zaccaria 14,21 - Anzi, tutti i recipienti di Gerusalemme e di Giuda saranno sacri al Signore degli eserciti; quanti vorranno sacrificare verranno e li adopereranno per cuocere le carni. In quel giorno non vi sarà neppure un mercante nella casa del Signore degli eserciti.

In "Profezie nei Vangeli: il protovangelo di Zaccaria" presentai decriptati i capitoli 9-14 di Zaccaria e ora ripresento quello del capitolo 14 perché aiuta a completare il discorso di questo articolo e fa comprendere che dietro tutti gli scritti dell'Antico Testamento c'è una visione unitaria che appare evidente se si ricorre a far emergere la lettura nascosta, il linguaggio profetico.

Ecco la decriptazione dei 21 versetti di Zaccaria 14:

Zaccaria 14,1 - "È la pentecoste." Si apre agli apostoli, entra un giorno in casa, la divinità (lo Spirito) il Signore la reca ai nascosti; potenti rovescia di fuoco lingue; guizza così dentro le viscere la rettitudine.

Zaccaria 14,2 - "Inizia da Gerusalemme il ministero degli apostoli." Ed iniziano in pienezza a parlare. Indicata è dell'Unico la perfezione ai pagani. Di Dio da Gerusalemme con potenti parole calorose si portano gli apostoli in cammino. Dalla porta escono, entrano nella città, portano l'energia del risorto in pienezza. Si recano fuori da casa ad indicare che l'esistenza del Vivente portano al mondo, gli inviati illuminano l'esistenza del Vivente, la croce illuminano; in cammino del Potente l'energia al mondo portano, con forza scende l'Unico ai paurosi ne solleva le forze, escono per l'agire ad esistere molti che in cammino si portano. Del Potente fuori portano la forza della croce. Una Chiesa esce al mondo che agisce in pienezza. È dell'agnello innocente l'energia che apre le città.

Zaccaria 14,3 - "Le case di pagani si aprono, portano al battesimo le moltitudini." Ed è innalzato l'Unigenito. Del Signore portano gli apostoli il pane. Le case dei pagani si aprono, escono al vivere da retti, sono portati alle acque, esce del Potente ai paurosi la vita, si riportano a casa forti. Ed alle acque rovesciano le moltitudini.

Zaccaria 14,4 - "Sul monte degli ulivi; ascensione." E il Risorto porta la Chiesa, in cammino li accompagna. Da casa un giorno esce, fuori li porta l'Unigenito in alto sul monte degli Ulivi. L'Unigenito risorto col corpo dall'alto parla agli apostoli: con forza da Gerusalemme ai viventi si versino, l'aiuto del Vivente portino, gli apostoli da casa si versino in azione, a generare escano, colpiscano con la forza della croce, sia il Vivente ai viventi paurosi innalzato, sia portato nei viventi a spuntare, escano portino forza ai viventi, uscirà in cammino la forza. L'Unigenito con la gloria dal mondo dei viventi alla nube si riporta, il Messia si alza, è uscito, dal monte s'alzò la Parola. E gli apostoli al mondo si portino agli impauriti, a sollevarli siano. Energicamente in cammino dentro entrino!

Zaccaria 14,5 - "Portano al mondo il vessillo della croce. Evangelizzazione." Portano il vessillo della croce. Dal Vivente in cammino è iniziata la rigenerazione delle esistenze. Della rettitudine la forza è in cammino. Con forte azione in cammino è al mondo alzato Dio. L'Unico giù con potenza si porta, emette in pienezza la purezza da casa, la beatitudine invia, riempie completamente le vite. Vive la Parola; con gli apostoli è al mondo la Chiesa in azione del Risorto, dentro è vivente, è vigoroso, è al mondo per i viventi in cammino. È al mondo portato l'aiuto, al mondo si porta dentro l'Unigenito; del Signore Dio uscita è tutta la santità. È del Vivente in azione il vivere retto.

Zaccaria 14,6 - "La seconda venuta." Ed al mondo sarà a rientrare dentro un giorno. Rientrerà Lui in potenza, l'Unigenito che fu ad uscirne. Sarà a rientrare la Luce. Sarà a riversarsi con il corpo che portava in croce. Sarà a rovesciare con il soffio la malvagità.

Zaccaria 14,7 - "È il giorno di giudicare il serpente antico; finirà il tempo." Ed al mondo sarà ad uscire il giorno che i fratelli aiuterà. Nel mondo si riporterà l'Unigenito, sarà per recare l'aiuto dell'Altissimo. Rientrando recherà nel mondo al serpente guai. Si porta a recidere dall'esistenza il serpente; dal mondo lo porterà fuori. Sarà ad uscire con il serpente il tempo. Il nemico da dentro sarà uscire per il rientro della luce.

Zaccaria 14,8 - "La risurrezione finale." E in campo sarà a porsi, in quel giorno. Egli a far spuntare porterà i viventi, che saranno a rivivere, dalle tombe (dove) stavano. Nelle acque bollenti saranno dai corpi a portarsi per il fuoco i serpenti nei viventi racchiusi. A rialzarsi saranno i viventi per la divina vita che sarà nei viventi ad entrare, che riversandosi nel sangue porterà l'energia. Sarà portata a dividere dai viventi il maledetto che chiuso vi stava. Vivi riusciranno i fratelli, con i corpo si riporteranno. L'energia dentro versata sarà scendendo a recare l'elezione col soffio che sarà ad entrare di YHWH.

Zaccaria 14,9 - "Porta su la sposa." Sarà del mondo, (dove) sarà rientrato il Signore il potente Re. Con azione potente della sposa inizierà il corpo ad alzare; a casa sarà a portala a vivere. Fuori dal mondo la porterà l'Unigenito (dove) sarà a rientrare. Saranno a entrare nel Signore i fratelli che per mano li porterà risorti vivi; li condurrà all'Uno.

Zaccaria 14,10 - "In seno a Dio per sempre." E in pienezza porterà a casa la sposa l'Unigenito. Un corpo salirà di retti, una mescolanza (anche di stranieri) esce. I viventi cammineranno col marito, in alto portati inviati tra gli angeli. La regina recherà in pace. E con i corpi nell'Unigenito vivi entreranno, a portarsi saranno risorti, dentro entreranno. Da sotto (terra) saranno ad uscire. Del serpente nei viventi avrà bruciato l'azione cattiva. Con il sangue che ha versato ha portati purgati i corpi. Il Figlio alla destra rigenerati all'Unico i risorti porterà, tra gli angeli dell'Eterno. La Luce vedranno con i corpi uscendo. Nella persona saranno del Vivente portati per vivere; nella gloria entreranno. Angeli, tra gli angeli di Dio per sempre saranno in seno a stargli, entreranno nel regno.

Zaccaria 14,11 - "I risorti portano una veste di lino bianco; il Cristo testimonia per loro." E saranno i risorti a casa portati, dentro usciranno recando (una veste) di lino bianco. Con il Potente Unigenito saranno a entrare, che sarà apertamente a testimoniare che portatori sono di luce dentro, che è stata ai corpi portata la risurrezione perché un cuore caritatevole racchiudono.

Zaccaria 14,12 - "Azione dell'Unigenito e degli apostoli per la giustificazione dei beati." E a questi, dall'Unigenito segnati con la croce, aperta sarà l'entrata. Entrano per le piaghe dell'Unigenito, tralci di vite della Parola, il Signore Unigenito li segnerà, tutti entrando. Si vedranno di viventi stare dal Vivente le beate schiere, portate in alto. Sono i corpi recati alla luce del Potente Vivente. Usciti dalla putredine dalla carne portata, che portava la perversità, dall'Unigenito risorti, innalzati con i propri piedi saranno a portarsi. Ed in vista saranno gli apostoli che saranno a condurre i segnati che all'acqua rovesciarono, e chi inviano usciti da dentro con lino bianco è aperto, gli apostoli hanno portato il serpente a bruciare e ad emanare hanno portato la purezza che versata dentro col soffio è stata; entrano dal Vivente.

Zaccaria 14,13 - "Tutti i risorti entreranno fuori della porta resterà il male." Portati fuori saranno; dal mondo saranno portati al Vivente. Dal mondo usciranno portati dall'Unigenito crocifisso in cui ad entrare saranno; v'entreranno i viventi che fuori ha portato dai morti il Signore. La moltitudine entra dentro, fuori in vita riportati, usciti dalle tombe. Da questi sarà stato vomitato per stare nel fuoco chi è stato d'aiuto al male del mondo, e che portatore di malvagità è stato. L'essere impuro che agiva del serpente sarà stato alla porta portato, per il male che al mondo recava.

Zaccaria 14,14 - "Il serpente antico è gettato in un pozzo infuocato ed è chiuso dentro." E camminerà vivo, sarà fuori recato dalla porta, uscirà completamente consunto al pozzo portato al fuoco, perché all'origine riempì col soffio i viventi. I serpenti tutti usciranno. Scorre il giorno della pienezza, dentro è la preda racchiusa. Dentro si porterà in trono la Parola, ma per la perfidia che fu nei viventi, dei serpenti le moltitudini delle centinaia alla porta.

Zaccaria 14,15 - "Come la rettitudine è entrata nel mondo." E la rettitudine inviata dalla croce al mondo fu ad uscire dalla piaga. Fuori dal foro portò la pienezza con l'uscita del soffio; dal corpo in aiuto uscì a scorrere ai viventi che il serpente porterà fuori, stringendolo nell'amarezza. Ed alla sposa la casa ha aperto, per i viventi l'ha aperta, la beatitudine è uscita, è stata aperta dentro la vita, la grazia portata dalla croce fuori uscì. Ai viventi ha aperto dentro la vita che scorre dal soffio fuori. Uscì questi dall'Unigenito in croce.

Zaccaria 14,16 - "Come ha operato la Madre uscita dalla Crocefisso." E dall'esistenza tutta uscì l'energia portata dall'ingannatore. La sposa nel cammino ha portato all'esistenza tra i viventi. Uscì da dentro, nell'Unigenito stava in seno. Un potente fu a lanciare un'asta, la trasse fuori. La Madre portò l'innalzato, con l'acqua per aiutare fu alla luce. Dagli apostoli entrò a casa, illuminandoli, guidando nel mondo della risurrezione del Crocifisso l'annuncio. Ai confini con potente parola retta furono per il mondo a portarsi. Uscirono le schiere che portarono al Crocefisso e a celebrare l'Unico indicarono; ai paurosi il cammino hanno aperto, di piena rettitudine hanno portato l'indicazione.

Zaccaria 14,17 - "Salgono alla nuova Gerusalemme." Portati fuori dal mondo saranno beati. Dal Potente Unico saranno in alto ad uscire. I viventi verranno salvati dal Verbo che annuncerà alla fine d'uscire dal mondo. Nell'Unigenito nel corpo saliranno a Dio. A Gerusalemme, potenti entreranno i risorti nel Crocifisso per chiudervisi. Si porteranno sul colle dal re, il Signore che su, alla casa che desiderano tutti li porterà. Dal potente Unico, innalzati saranno per entrarvi. A vivere saranno per l'esistenza, entreranno a camminare con il Nome.

Zaccaria 14,18 - "La fine sarà in occasione d'una festa delle capanne." E l'Unigenito dalla vita dei viventi ha bruciato in trappola completamente chi oppressore era della vita, il serpente che l'Unigenito in croce innalzò. Riportò la potenza il Padre all'Unigenito al mondo, per recare il 'no' dell'Altissimo riuscì dai morti nell'esistenza con le aperte piaghe. Una donna, la Chiesa fu in cammino col soffio dal Signore che l'Unico ha indicato, aprendo ai gentili la beatitudine. Al Potente dall'Unigenito sarà in alto recata a festeggiare la festa delle capanne.
(Secondo i rabbini Sukkot, una delle tre feste di pellegrinaggio o festa del raccolto, è una festa che si rivolge anche ai gentili. Infatti, all'epoca dl Tempio, venivano pure offerti settanta tori per le settanta nazioni del mondo, per incoraggiare gli angeli guardiani delle nazioni ad amare anche Israele. Il Dizionario di usi e leggende ebraiche di Alan Untermann dice - Nell'era messianica tutte le nazioni saliranno a Gerusalemme per celebrare Sukkot. - Queste nazioni saranno il vero raccolto di quella festa delle capanne.)

Zaccaria 14,19 - "Il perdono dei peccati portato dalla Chiesa." Per questa (Donna = Chiesa), che l'Unigenito in croce indicò al mondo che fu a uscirgli dal chiuso del cuore, iniziò la purezza, giù i corpi fu alle acque a recare, il peccato tutto uscì, in cammino li portò, furono a vivere da beati che il rifiuto furono agendo al serpente a recare. Il vigore a scorrere venne, ai paurosi il cammino aprì, pienamente retti li recherà alla fine.

Zaccaria 14,20 - "Conferma le precedenti profezie; il Signore sarà crocifisso." Dentro un giorno uscirà. In campo si porterà l'Unico, sarà nel mondo, sarà ad entrarvi l'eternità, giù il Potente si porterà completamente, uscirà in pienezza, si porterà a riempirla di santità. Il Potente, IHWH si porterà apertamente. Sarà nel mondo a entrare, a riempire sarà un corpo, lo porterà da arca. Dentro sarà in croce il Signore, il vaso i viventi colpiranno. Il corpo abbattuto sarà dai viventi. La potenza dalla persona sarà ad uscire con l'acqua dall'ucciso.

Zaccaria 14,21 - "E dove sarà che uscirà?" E fuori sarà ad uscire la sposa che a riempirgli il corpo era dentro. A Gerusalemme la porterà, dentro sarà lo splendore ad uscire del Santo. Il Potente risarà nel mondo, si riporterà in campo su a casa dall'Unico, nel tornare l'Unigenito riporterà la sposa. In sacrificio sarà al Vivente portato il serpente che abbattuto alle strette porterà dalla vita ad uscire. I viventi porterà a casa al sicuro, la casa aprirà ai viventi. E il Potente dove sarà che uscirà?

A Cana agirà con energia, sarà la testimonianza in una casa! Dentro ci sarà il segno del Signore. Scenderà in una casa l'Unigenito porterà indicazione dentro un giorno, al mondo s'aprirà si porterà a cominciare.
(In quest'ultimo versetto c'è la sposa ed il banchetto messianico, manca solo il vino; la profezia si concreta a Cana e l'evangelista Giovanni ne dà precisa testimonianza.)

a.contipuorger@gmail.com

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