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di Alessandro Conti Puorger
 
 

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LA LUCE DEI PRIMI GIORNI
Di essenziale importanza nell'ebraismo è il Nome di Dio, IHWH, il così detto Tetragramma sacro, che non deve essere pronunciato, tanto che nella lettura, nelle preghiere e comunque quando vi si allude è sostituito con altre definizioni, quali lo stesso "'Elohim", "'Eloha", il Benedetto, il Santo, il Misericordioso, l'Onnipotente (Shaddai), il Signore (Adonai) e anche soltanto semplicemente con "il Nome" , "Ha-Shem", ove "Ha" è l'articolo del Nome che si dice e si scrive "Shem" , che in questo caso interpreto come "Colui che accende la vita ".

A meno che non si faccia una lettura dei primi versetti della Genesi con una traduzione che non tiene conto del testo proposto dai massoreti, onde alcuni propongono che "Nel principio del creare Dio il Cielo e la Terra... Dio disse: vi sia luce...", i primi due versetti del libro della Genesi ci parlano di una creazione prima dei sette giorni, creazione eseguita, quindi, fuori dal tempo.
(I masoreti sono eruditi e scribi ebrei che tra il I e il IX secolo d.C. con attenta opera di confronto sui rotoli disponibili delle Scritture fissarono il testo più certo della Tenak con puntinature sotto le lettere ebraiche che sono solo consonanti, per definire le vocali della lettura più consolidata)
Questa peraltro è anche l'idea di Santa Ildegarda di Bingen (1098 - 1179) nominata Dottore della Chiesa da Benedetto XVI il 7 ottobre 2012.
Questa prima creazione fu evidentemente preparatoria.
"In principio Dio creò il cielo e la terra . La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque ."

Cielo è "Shamaim" , acqua è "Maim" , terra è "'Arets" , tenebre è "Chashek" , spirito è "Ruach" .

Si può provare a dare questa interpretazione.
Fu fatto il cielo , il luogo degli spiriti sottili, la ove il "Nome Sta a vivere ", il luogo dei Nomi, ove staranno "i nomi di chi sarà un Vivente ", con tutto ciò che esiste in quel sito - la Torah, il pentimento, il Paradiso, Gehinnom, il Trono della Gloria, il nome del Messia, e il Tempio - quindi la tenda del Convegno con la Gerusalemme celeste, e il Creatore vi si collocò con tutte le creature angeliche e quanto appartiene al cielo stesso, ambito ove è Lui, Dio, che "illumina/tiene accesi i viventi che vi stanno a vivere ", sia gli angeli che i futuri ospiti, come capiremo poi dal libro dell'Apocalisse.
Oltre al cielo creò, al disotto delle "acque" "maim" del cielo , quelle che sono spirituali, ricordate all'interno del nome cielo "Shamaim" (divisibile, infatti, in - ), l'abisso alla stregua di un grande calderone ove all'interno ribolliva materia informe da intendere come terra ("'arets" ), "origine dei corpi che si alzeranno ", non ancora il pianeta terra, ma la materia in opposizione al cielo, coperta da tenebre "cheshek" , luogo questo su cui è "nascosta la luce (come) da una conca " che lo copre (da notare che appunto il serpente "nachash" contiene nel proprio nome le prime due lettere delle tenebre).

Il primo atto in Genesi 1,3 fu quello di distinguere le tenebre con la creazione della "luce", avviso importante della volontà d'enucleare e allontanare chi fosse amico delle tenebre e, pur se non c'era ancora il sole, definì la luce giorno "Iom" che con il senso delle lettere "è Portatore di vita ".
Questo "giorno" è in opposizione alle tenebre della non esistenza che nascondono la luce della rettitudine, ossia di ciò che è liscio, piatto, pulito, senza peli, considerato che = è ideogramma della faccia liscia del cavo della mano detta "Kaf" Ove = è, appunto, faccia e è conca, parte cava, quindi, faccia interna della mano.
Evidentemente quel "giorno" non era un giorno solare, ma era l'affermarsi della luce sulle tenebre che chiamò notte ed ecco allora che quelle 7 fasi della creazione indicate come giorni in Genesi 1 possono ben interpretarsi come 7 vittorie del Signore IHWH sulla non esistenza.
La fase settima in cui si riposa il Consiglio della Corona è evidentemente quella relativa al combattimento ultimo, fase combattuta in prima persona dal Signore che scenderà prima come uomo e poi come Risorto sulla terra contro l'ultima testa del dragone della non esistenza, i suoi aiutanti e i suoi prodotti: male, morte e sofferenza.
Nella fisica la "luce" è la porzione dello spettro di onde elettromagnetiche visibile dall'occhio umano, 380-400 (dopo gli ultravioletti) e 700-720 (prima degli infrarossi) nanometri di lunghezza d'onda (tra 790 e 435 THz di frequenza) intervallo del centro della regione spettrale della luce emessa dal sole che, attraversata l'atmosfera, arriva sul suolo ed visibile all'occhio umano e quando sono presenti tutte le lunghezze d'onda visibili in quantità proporzionali a quelle della luce solare si ottiene la "luce bianca" e per la fisica quantistica la luce è composta anche da fotoni o quanti di energia e la ricerca sta tentando (fisici del Blackett Laboratory) di ottenere materia dalla luce.
Ciò premesso, è da ricordare che il sole fu creato solo nel 4° giorno.

"Dio disse: Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra. E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno." (Genesi 1,14-19)

Pur se non è nominato col suo nome, la fonte di luce maggiore che illumina il giorno, porta a pensare al sole che in ebraico si dice "shoemoesh" .
Il primo giorno fu creata la "luce" "'or" , evidentemente non solo fisica: "Dio disse: Sia la luce ! E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo." (Genesi 1,3-5)
In ebraico "giorno primo" è scritto "jom 'achad" che si può tradurre "giorno unico", quindi tutta la creazione si può far risalire ad un unico atto, la luce, che ha in sé la creazione del tutto, mentre le altre giornate sono fasi, giorni, in cui si attua quanto già in sé è in embrione nel potere della luce.
Questa luce è la fondazione dell'edificio della creazione ed è da intendere il seme che porterà a tutto ciò che esiste, ma non è da confondere questa luce con quella fisica che ne è solo un'immagine.
Leggendo i segni delle lettere di "'or" come ideogrammi ottengo i predicati:

  • "L'Unico si porterà in un corpo ", infatti, "desidera () un corpo ";
  • " A originare Porterà Corpi ".
Se si pensa non alla creazione del mondo, ma a quella di un uomo di fede, inizia l'illuminazione sul Dio Unico "L'Unico si porta nella testa/mente ".
(Vedi: "Spirito creato in 7 tappe - Genesi codice egizio-ebraico")

Risplendette nel primo giorno una luce inestinguibile che non sarà mai oscurata e capace di portare al giorno senza tramonto, luce che permea con la sua essenza tutto il creato e da evidenza a tutto quanto è destinato ad esistere per sempre.
(Vedi: "La sera nella Bibbia")

Ciò non poteva ancora realizzarsi, perché evidentemente esisteva un attrito da superare "...e fu sera e fu mattina, primo giorno."
Tutto ciò che resta fuori separato da quella luce Dio lo definì "tenebre" e "notte", il che suggerisce anche che fu creato il "nulla" e questo permea tutto ciò che è destinato a non esistere per sempre, infatti, prima di tale primo atto niente esisteva di tutto ciò che esiste e non esisteva il "nulla", ma esisteva solo Dio.
Nella seconda fase o secondo giorno furono separate le acque di sopra da quelle di sotto onde fu posta una barriera tra queste, chiamata firmamento, ma non ci fu la rituale notazione e di Dio che "vide che era cosa buona".
Questa barriera, infatti, è una voluta separazione del cielo dal grande abisso della materia come ricorda Gesù stesso nella parabola del "ricco epulone" in Luca 16,19-31, con le parole di Abramo che dice a quel ricco: "Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi". (Luca 16,26)

Se ci si dovesse domandare quando ci fu la separazione delle tenebre e dei figli delle tenebre dal cielo, fu senz'altro questo il momento in cui chi non voleva l'attuazione di quel progetto, che prevedeva l'uomo quale testa della creazione, dovette scegliere e fu enucleato.
Anche in questa seconda fase, però, dopo la vittoria del giorno subentra la "notte", una rivincita delle "tenebre".
Il nemico "e'r", lo annuncia la venuta della "sera" "oe'reb" , si stava prendendo una rivincita, infatti, nelle lettere di "sera" v'è la traccia del nemico; il nemico forse s'era nascosto nelle acque di sotto.
(Vedi: "Il midrash della pesca gloriosa" e "Tempo-eternità"

Il terzo giorno della creazione pare essere molto importante.
Per ben due volte, infatti, appare la rituale dichiarazione "Dio vide che era cosa buona" nei versetti che recitano: "Dio disse: Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l'asciutto. E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie. E così avvenne. E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno." (Genesi 1,9-13)

Separò le acque e fece apparire "l'asciutto" che chiamò "terra", ma non era ancora la terra pianeta, perché secondo il testo, mancava ancora il sole, ma la luce "'or" fece germogliare erba, arbusti e piante che fanno seme e frutti.
Dio ordinò di produrre "alberi da frutto", letteralmente "alberi frutto", e Rashi in 3,17 col fatto che dopo "la terra produsse... alberi che fanno ciascuno frutto con il seme" vi vide come una disobbedienza della terra, anticipo della disobbedienza della prima coppia umana avvenuta nel sesto giorno.

Nel mio articolo "Il candelabro a sette braccia e l'attesa del Messia" ho tra l'altro indicato i 4 nomi delle sette luci della lampada "menorah" che si ricavano dai versetti della creazione dei grandi luminari del 4° giorno, di cui 3 nomi sono per le coppie di lampade 3-5; 2-6 e 1-7, mentre la 7, la centrale la 4, ha il nome "'aor", come quello della luce creata il 1° giorno.
Le posizioni ricordano proprio i giorni della creazione che menzionati in questo modo nel candelabro liturgico ebraico con luci numerate da sinistra a destra:
  • 1-7 per i giorni 3° e 6°, luci ;
  • 2-6 per i giorni 2° e 5°, luci ;
  • 3-5 per i giorni 1° e 4°, luci ;
  • 4 per il giorno 7°, luce .

Nell'ebraismo, quindi, si profila un'analogia nei contenuti dei giorni corrispondenti rispetto alla luce centrale, infatti:
  • nel 1° giorno fu creata la luce e nel 4° il sole;
  • nel 2° furono separate le acque di sopra da quelle di sotto e nel 5° furono creati pesci e uccelli;
  • nel 3° furono create le piante e nel 6° gli uomini che ne mangiarono assieme al frutto proibito; infatti, stando a quel pensiero che tenta di proporre Rashi con quel discorso sul fatto che la terra non produsse alberi frutto, ma frutti dagli alberi sì che poi uno stesso albero poté dare frutti buoni e cattivi, di fatto alberi e uomini disobbedirono.
È evidente il parallelo tra l'albero che ha le radici in terra e si alimenta delle acque della terra e l'uomo le cui radici sono nei cieli ed ha bisogno di un cibo spirituale che viene dai cieli, la parola di Dio, parallelo sostenuto dal Salmo 1.
L'uomo perciò, a tutti gli effetti, è un albero che ha le radici in cielo e da cui vengono frutti in questa terra e gli uomini sono "alberi che camminano" dirà il cieco guarito nel Vangelo di Marco 8,24.
Due furono le conclusioni positive di quella terza fase, infatti:
  • il negativo, che stava nascosto nel mare, col manifestarsi dell'asciutto, "iabbashah" "sarà la vergogna ( = ) all'aperto " in caso di necessità sarebbe stato costretto a portarsi allo scoperto e sarebbe stato riconosciuto, onde fu un bene;
  • gli alberi produssero frutti e si poté riconoscere quelli che avevano semi, (semi è ripetuto 4 volte nel testo Genesi 1,11.12) del maligno, se davano frutti cattivi.
Le lettere ebraiche della parola "semi" "zera'" nascondono l'intento di "colpire il male ".

Come vedremo anche nel 6° giorno due volte vi sarà l'apprezzamento sulla bontà di quanto creato, il che rafforza il parallelismo tra 3° e 6° giorno.
Col 4° giorno furono creati i due "grandi luminari" interpretati come sole e luna, "E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle" (Genesi 1,16), ma poi la luna è definita "piccolo luminare" o "luce minore" ed un "midrash" propone che le dimensioni della luna vennero ridotte, perché voleva contrastare col sole... ancora una manifestazione di ribellione!

In questa quarta fase furono posti chiari limiti alla notte e fu fornito un minimo di luce anche nelle tenebre con le stelle, quando la luna si nasconde.
Per i primi tre giorni della creazione, quindi, ci fu una luce che nessuna creatura ebbe il modo di poter vedere e non era la luce del sole ed è ben strano che potesse esistere frutti senza che ci fosse ancora il sistema solare; ciò rafforza l'ipotesi di una creazione anche allegorica nello spirito.
Nel 5° giorno le acque brulicarono di pesci e il cielo sotto il firmamento di uccelli e furono benedetti e si moltiplicarono perché fossero d'aiuto per l'uomo, infatti: "Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona." (Genesi 1,21)

In ebraico i mostri marini sono i "tanninim" o , termine che ha molta somiglianza con quello di drago o dragone.
Tali lettere ricordano anche rettili e serpenti come in Esodo 7,12: "Gettarono ciascuno il suo bastone e i bastoni divennero serpenti (tanninim). Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni."

I grandi pesci, secondo Rashi, che lo deduce dal "midrash" in Bereshit Rabba' 7.4 e da Baba Batra 74b sono il Leviatano maschio e femmina di cui Dio secondo il "midrash" mise da parte la femmina per evitare che si moltiplicasse e verrà data in pasto ai giusti nel giorno della gloria del Messia.
Dice, infatti, il profeta Isaia (27,1) del drago "tanin" che sta nel mare "In quel giorno il Signore punirà con la spada dura, grande e forte, il Leviatan serpente guizzante, il Leviatan serpente tortuoso e ucciderà il drago (tanin) che sta nel mare" ove il serpente guizzante è il "nachash baricha" , le cui lettere suggeriscono "l'angelo (ribelle) nascosto in esilio () in un corpo si chiuse " come anche in Giobbe che assume anche il nome di Raab.
Il serpente tortuoso è il "nachash a'qallaton" i cui segni ebraici mi suggeriscono "l'angelo per nascondersi dalla luce si vide Riversarsi in un serpente che scelse per portarvi l'energia ".

Un dragone secondo la Qabbalah, sviluppo della lettera "lamed"
(in questo caso ruotata di 180°).


La 12a lettera, la "lamed" , infatti, si eleva su tutte le lettere dell'alfabeto ebraico, quindi è orgogliosa e astuta, vuole mettersi in evidenza e ben sta a rappresentare il serpente di Genesi 3.
La lettera si può pensare come formata da una lettera che indica corpo o testa con sopra una forza o un'energia come del resto era pensato il faraone con un serpente ureo sulla testa.


Quella lettera alla 12a posizione profetizza anche la presenza di un "serpente" traditore vicino a Dio "'El" che sarà vinto dal Cristo con la sua potenza che egualmente si può rappresentare con una soppiantando quell'intromissione.
Disse, infatti, Gesù a Nicodemo "E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna." (Giovanni 3,14)

Ricordava, infatti, l'episodio narrato in Numeri 21,4-9.
In particolare ricorda il versetto 9 "Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra l'asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, restava in vita."

Il serpente di rame in ebraico è "nechash nechoshoet" .
Lui, il Cristo, è il "nachash nachoshoet" che "guiderà () il rinnovamento () che dalle tombe risorgerà tutti ."

Il Leviatano è considerato l'incarnazione del mostro del Caos primigenio di cosmogonie antiche, e nell'ebraismo è un gigantesco essere marino, dominatore di tutte le altre creatura del mare, in cui evidentemente pensavano incarnato il nemico dell'esistenza, Lucifero.
Nel 6° giorno furono creati tutti gli altri animali della terra e finalmente l'uomo.
Dice il testo della Torah "Facciamo l'uomo...".

Nel Talmud è raccontato questo "midrash": "Mosè giunto a quel versetto disse: Signore dell'Universo perché fornisci agli eretici un pretesto per affermare che ci siano più divinità? Scrivi! rispose Dio, che chiunque desideri errare erri! ...Lasciamo invece che imparino dal loro Creatore, che ha creato tutto, il quale prima di creare l'uomo, consultò i suoi angeli consiglieri!" (Midrash Tankuma' Shemot 18; Talmud Sanhedrin 38b)
Con ciò l'dea di cui ho detto del Creatore contornato da consiglieri, "'Elohim", il Consiglio della Corona, trova un ulteriore appoggio.

Nel racconto del sesto giorno Dio al versetto Genesi 1,25 pronunciò la frase rituale del giorno "Dio vide che era cosa buona" dopo la creazione degli animali, ma prima della creazione dell'uomo.

L'interpretazione del perché è che l'esito sulla creazione dipende anche dall'uomo che ha il libero arbitrio e occorre vedere come si comporterà.
Dopo la creazione dell'uomo al versetto Genesi 31 viene concluso in modo diverso e unico rispetto alle altre volte: "Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona" che è da ritenere come conclusione di tutto il "giorno" della creazione, compresa la redenzione che avverrà nel giorno 7°.
Tutto quello che "'Elohim" aveva fatto era veramente fatto bene; da quel momento doveva rispondere l'uomo.
Quel versetto 31 poi continua così:"E fu sera e fu mattina: sesto giorno."
Il testo ebraico a differenza degli altri giorni propone l'articolo he = , come a dire "giorno il sesto" e non semplicemente "sesto giorno" contrariamente a quanto negli altri tempi "primo, secondo... giorno."
Al riguardo, il solito arguto Rashi considera che la lettera dell'artico he = corrisponde al numerale n° 5, osserva poi che 5 corrisponde al numero dei libri della Torah e visto che il 6 ricorda il giorno di "Shavu'òt" in cui cade il giorno 6 del mese di "Sivan", giorno della consegna della Torah (Esodo 19,1 giunsero alle pendici del Sinai con la luna nuova e le Tavole con le 10 parole sono stati dati il sabato successivo "Talmud: Trattato del sabato", 86b) argomenta che secondo lui l'esistenza del mondo sarebbe stata come in sospeso.
Non era, infatti, ancora risolto tutto, considerato che tornò anche la "sera" "oe'reb" onde come avviso che il nemico , continuava la propria opera negativa dentro il creato e nell'uomo; occorreva ancora un'ulteriore e finale vittoria.
(Vedi: "La sera nella Bibbia")

La sera nel sesto giorno venne dopo la caduta della prima coppia in Genesi 3 e non sarà nominata nel 7° giorno; fu evidentemente un colpo di coda del nemico dell'esistenza, evento che comporterà l'intervento diretto di IHWH nel 7° nell'ultimo giorno per finire il male e impedire il ritorno della sera.
Dopo i sei giorni, "'Elohim" si riposò e benedì e santificò il giorno settimo e cominciò ad operare "'Elohim" IHWH con l'aspetto specifico della misericordia.

In conclusione, la creazione, come raccontata dal capitolo 1 della Genesi nei suoi 7 giorni, tra le righe, propone una serie di eventi per conterminare il non essere, ossia il nemico dell'esistenza, che riassumo così:
  1. con la Luce, si possono riconoscere le tenebre;
  2. col firmamento, sono allocate le tenebre al disotto, liberando il "Cielo";
  3. con l'asciutto, è reso visibile ciò che volesse uscire dalle acque;
  4. con gli astri sono ridotte le tenebre e le possibilità di nascondimento;
  5. con i pesci, è portata vita nelle acque, e mostra il dragone mostro marino e gli uccelli per far capire che si può sfuggirgli volando verso il cielo;
  6. animali e uomo, dettagli in Genesi 2 e 3;
  7. opera, la misericordia di IHWH.

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