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VEDERLO NELL'INTIMITÀ E NELL'EVANGELIZZAZIONE
C'è ovviamente il periodo del fidanzamento in cui è provata la fedeltà, con l'ascolto delle Sue parole, mettendo in pratica in ogni occasione i Suoi comandamenti e tramandando questa eredità spirituale di padre in figlio, differenziandosi così in modo totale dai pagani.
I fidanzati si parlano ed ecco la preghiera personale con l'ascolto di Lui in una propria intimità, come pare cogliersi la proposta da parte di Gesù nel discorso della Montagna, al versetto Matteo 6,6 in cui parla di una camera segreta.
Nell'amore e nell'amicizia, importante è il comunicare e la preghiera è il linguaggio dell'amore con il Creatore.
È là in quella camera segreta che accadrà che lo sposo verrà dalla sposa, nella camera nuziale e lo sposo abbraccerà la sposa e si vedranno senza veli.
Quello del "segreto" è proprio del rapporto intimo tra i due sposi della sfera totale corpo, anima spirito, solo di loro due, ove altri non entrano.
Seguendo questo pensiero del segreto e della camera nel Vangelo di Matteo ho raccolto questi versetti:
- Matteo 1,19 - "Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto."
- Matteo 6,3 - "...mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà."
- Matteo 6,6 - "...quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà."
- Matteo 16,17-18 - "...quando tu digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà."
- Matteo 6,21 - "Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore."
Il tesoro, infatti, si tiene in un luogo segreto.
Dice, infatti, il Vangelo di Luca al capitolo 2 che nell'infanzia del Salvatore:
- - Luca 2,19 - "Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore."
- - Luca 2,51 - "Partì dunque con loro e tornò a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore."
Queste note portano a considerare il matrimonio della Santa Famiglia di Nazaret, poi il Discorso della Montagna, come sintesi del segreto dell'uomo con Dio suo sposo perfetto, quando l'uomo consente che abiti nel proprio cuore.
Il desiderio del Signore è di poter entrare in confidenza intima con ciascuno e l'allegoria più prossima per far comprendere l'intensità del rapporto desiderato è proprio quello dello Sposo nei riguardi della Sposa.
Chi sa d'essere debole, in Lui può trovare forza, perché essendo Lui lo sposo sa bene che spetta anche a Lui quel: "trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita." (1Pietro 3,7)
La preghiera di Gesù nel Vangelo di Giovanni ci assicura l'unione:
- Giovanni 17,9 - E ora Padre "...non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi."
- Giovanni 17,11 - "Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi."
- Giovanni 17,22-23 - "E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me."
Occorre che il nostro uomo vecchio muoia definitivamente!
Nel frattempo non resta che seguirlo in questo corpo... lavorando con frutto (Filippesi 1,22), ma "Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne." (2Corinzi 4,16-18)
Al momento della risurrezione al sepolcro, sia l'angelo, sia poi Gesù stesso disse alle donne che lo avrebbero visto in Galilea.
Per ben due volte risuonò l'invito; infatti: "...l'angelo disse alle donne: Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto. Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: Salute a voi. Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno". (Matteo 28,5-10)
Dobbiamo riandare al momento del primo incontro, indimenticabile, come il primo bacio tra fidanzati!
E siamo testimoni che abbiamo visto come là ci precede e opera in noi e nei fratelli quando viene annunciato!
Ciascun cristiano, perciò, ottiene una particolare grazia.
È, infatti, raggiunto da una rivelazione che se vuole diviene totalizzante, capace di rivelare il Regno dei Cieli in quanto Gesù ha detto: "Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare".(Luca 10,22)
Se entriamo nella tentazione di voler avere altri segni, e Lui ancora non li concedesse, dovrebbe risuonarci nelle orecchie il "Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono". (Luca 10,23s)
Trascorrendo una vita con Lui si forma il bagaglio dei memoriali personali che sono più del vedere!
Possiamo concludere con un l'invito che ci fa il Salmo 34,6: Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti.
Saremo raggianti della luce che promana da Lui!