RACCONTI A SFONDO BIBLICO...
STORIA E MITO DEGLI EBREI IN EGITTO
di Alessandro Conti Puorger
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SEM E ABRAMO
Sem, quindi, pur se molto vecchio, fu anche contemporaneo di Abramo, di Isacco e di Giacobbe; quest'ultimo, infatti, nacque, come vedremo, 50 anni prima della morte di Sem.
A ciò in genere non si pone sufficiente attenzione ed ecco che appare così sorprendente che Abram dopo la guerra contro i 4 re invasori, narrata in Genesi 14, incontri nella valle di Shavè un personaggio enigmatico qual è Melchisedek "re di Salem", definito "sacerdote del Dio Altissimo" in Genesi 14,18.
("Melchisedek, personaggio enigmatico, e il Messia - Prima Parte" e "Seconda Parte")
Questo personaggio, considerato dal cristianesimo figura profetica di Cristo sacerdote eterno (Salmo 110), in effetti, è la punta di un iceberg, quello della presenza di un culto antico e raro, ma esistente nel mondo ancor prima della rivelazione ad Abram da parte del Dio Unico e della elezione poi del popolo d'Israele.
Dopo aver incontrato Abram nella valle di Shavè, il re di Sodoma l'accompagnò fino alla citta di Salèm, in cui incontrarono il "Malek Tzedek", il re giusto, che i saggi del Talmud - Nedarim 32b e Yonatan - identificano con Sem, il figlio di Noè, quindi avo dello stesso Abram.
Sem per l'ebraismo era il sacerdote di HaShem a Yerushalàyim, Re e sacerdote in un proto santuario nel territorio ove in futuro sarà costruito il Tempio di IHWH, casa della giustizia "tzèdek" come d'altronde conferma anche il Maimonide, detto "Ramban", commentatore biblico, filosofo e rabbino del medioevo.
La spedizione archeologica che indaga la zona settentrionale della collina sud-orientale di Gerusalemme, il biblico Ophel, nel 2010 ha trovato, setacciando il terreno di uno scavo, un frammento di tavoletta con segni, interpretati da assiriologi, come scritte cuneiformi del XIV secolo a.C., realizzata con l'argilla delle colline della Palestina, simile per materiale e per scrittura a esemplari di tavolette trovati in Egitto ad Amarna, capitale del faraone Akhenaton.
Là, infatti, fu scoperto anche l'archivio della corrispondenza di quel faraone tra cui sette lettere su tavolette cuneiformi in lingua accadica inviate da Abdi-Khepa, ("il servo di Khepat", una forma locale di Ishtar, la divinità femminile dei Cananei con il nome khurrita, adottato anche nel regno hittita) re o governatore, vassallo dei faraoni d'Egitto, di Urusalim, importante città-stato in Canaan, identificata con Gerusalemme, Jerū-Shalaim, ossia Uru-Salim, nome accadico di Gerusalemme.
Foto del frammento della tavoletta cuneiforme trovato a Gerusalemme
L'antica Salem, anche dopo le conquiste di Giosuè, restò sotto dominazione non israelita come capitale dei Gebusei.
I figli di Giuda e di Beniamino non riuscirono a scacciarli onde abitarono con loro a Gerusalemme (Giosuè 15,63; Giudici 1,21) fino ai tempi di David, il che propone quel nome di Gerusalemme in quel posto oltre mezzo millennio prima di David e del suo regno.
Tutti questi discorsi confermano la tensione dei patriarchi nella linea dei primogeniti d'Adamo, di cui, fanno parte Noè e poi Sem a tornare al luogo da cui furono scacciati i loro progenitori dando consistenza all'idea che dall'autore biblico la terra promessa, il Gan Eden perduto, era pensata ubicata nell'ambito della terra di Canaan. (Vedi: " Il giardino dell'Eden" e " I Cherubini alla porta dell'Eden")
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