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RICERCHE DI VERITÀ...
IL PERDONO
di Alessandro Conti Puorger
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VITA, TEMPO DI PROVA »
LA TORAH SUL PERDONO E LE ALTRE SACRE SCRITTURE »
LA PRIMA RICHIESTA DI PERDONO »
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L'INDULGENZA PLENARIA
La prima indulgenza cristiana fu applicata da Gesù.
In croce, infatti, prima di morire nostro Signore disse al "buon ladrone": "In verità ti dico: oggi sarai con me in Paradiso" (Luca 23,43).
Se ne ricava che al "buon ladrone" per essere in Paradiso con Lui gli erano rimesse la colpa e la pena.
Il buon ladrone, tra l'altro, aveva riconosciuto la propria colpa dicendo all'altro ladrone "Stiamo ricevendo la giusta pena per le nostre azioni" (Luca 23,41) e, con le sofferenze della crocifissione, aveva anche i requisiti in regola perché la misericordia divina si ai applicasse con giustizia.
Fu quella una vera e propria indulgenza plenaria.
Poi, dal mandato di legare e sciogliere dato da Gesù a Pietro, "A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli." (Matteo 16,19) discende alla Chiesa il potere di concedere anche l'indulgenza.
Dal Codice di Diritto Canonico, 992-4: "L'indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, dispensa e applica autoritativamente il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei Santi. L'indulgenza è parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati. Ogni fedele può lucrare per se stesso o applicare ai defunti a modo di suffragio indulgenze sia parziali sia plenarie."
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica:
1471 - La dottrina e la pratica delle indulgenze nella Chiesa sono strettamente legate agli effetti del sacramento della Penitenza. L'indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi. L'indulgenza è parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati. Ogni fedele può acquisire le indulgenze [...] per se stesso o applicarle ai defunti.
E ancora dallo stesso Catechismo dagli articoli 1472-3:
Per comprendere questa dottrina e questa pratica della Chiesa bisogna tener presente che il peccato ha una duplice conseguenza. Il peccato grave ci priva della comunione con Dio e perciò ci rende incapaci di conseguire la vita eterna, la cui privazione è chiamata la "pena eterna" del peccato. D'altra parte, ogni peccato, anche veniale, provoca un attaccamento malsano alle creature, che ha bisogno di purificazione, sia quaggiù, sia dopo la morte, nello stato chiamato Purgatorio. Tale purificazione libera dalla cosiddetta "pena temporale" del peccato. Queste due pene non devono essere concepite come una specie di vendetta, che Dio infligge dall'esterno, bensì come derivanti dalla natura stessa del peccato. Una conversione, che procede da una fervente carità, può arrivare alla totale purificazione del peccatore, così che non sussista più alcuna pena.
È a questo punto da ricordare il famoso episodio di San Francesco e dell'Indulgenza della Porziuncola o Perdono di Assisi.
Le fonti francescane narrano che una notte dell'anno 1216, san Francesco era immerso nella preghiera presso la Porziuncola, quando nella chiesina sopra l'altare appare un'eccezionale luce con Madre Santissima, circondata da una moltitudine di Angeli e Cristo che gli chiese cosa desiderasse per la salvezza delle anime.
La risposta di Francesco fu immediata: "Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe".
La risposta del Signore fu: "Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza".
Il pontefice Onorio III diede la propria approvazione onde il 2 agosto 1216 San Francesco, insieme ai Vescovi dell'Umbria, annunciò al popolo convenuto alla Porziuncola: " Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!"
Solo la Chiesa di Cristo ha questo mandato, datole da Gesù, col potere di ricollegare l'uomo al suo Creatore.
a.contipuorger@gmail.com
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