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RICERCHE DI VERITÀ...

 
L'UOMO SI MASCHERA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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GIOBBE 14 - TESTO C.E.I. E DECRIPTAZIONE
Riporto il testo della traduzione C.E.I. 2008 e tutto di seguito testo decriptato.

Giobbe 14,1 - L'uomo, nato da donna, ha vita breve e piena d'inquietudine;

Giobbe 14,2 - come un fiore spunta e avvizzisce, fugge come l'ombra e mai si ferma.

Giobbe 14,3 - Tu, sopra di lui tieni aperti i tuoi occhi, e lo chiami a giudizio dinanzi a te?

Giobbe 14,4 - Chi può trarre il puro dall'immondo? Nessuno.

Giobbe 14,5 - Se i suoi giorni sono contati, il numero dei suoi mesi dipende da te, hai fissato un termine che non può oltrepassare.

Giobbe 14,6 - Distogli lo sguardo da lui perché trovi pace e compia, come un salariato, la sua giornata!

Giobbe 14,7 - È vero, per l'albero c'è speranza: se viene tagliato, ancora si rinnova, e i suoi germogli non cessano di crescere;

Giobbe 14,8 - se sotto terra invecchia la sua radice e al suolo muore il suo tronco,

Giobbe 14,9 - al sentire l'acqua rifiorisce e mette rami come giovane pianta.

Giobbe 14,10 - Invece l'uomo, se muore, giace inerte; quando il mortale spira, dov'è mai?

Giobbe 14,11 - Potranno sparire le acque dal mare e i fiumi prosciugarsi e disseccarsi,

Giobbe 14,12 - ma l'uomo che giace non si alzerà più, finché durano i cieli non si sveglierà né più si desterà dal suo sonno.

Giobbe 14,13 - Oh, se tu volessi nascondermi nel regno dei morti, occultarmi, finché sia passata la tua ira, fissarmi un termine e poi ricordarti di me!

Giobbe 14,14 - L'uomo che muore può forse rivivere? Aspetterei tutti i giorni del mio duro servizio, finché arrivi per me l'ora del cambio!

Giobbe 14,15 - Mi chiameresti e io risponderei, l'opera delle tue mani tu brameresti.

Giobbe 14,16 - Mentre ora tu conti i miei passi, non spieresti più il mio peccato:

Giobbe 14,17 - in un sacchetto, chiuso, sarebbe il mio delitto e tu ricopriresti la mia colpa.

Giobbe 14,18 - E invece, come un monte che cade si sfalda e come una rupe si stacca dal suo posto,

Giobbe 14,19 - e le acque consumano le pietre, le alluvioni portano via il terreno: così tu annienti la speranza dell'uomo.

Giobbe 14,20 - Tu lo abbatti per sempre ed egli se ne va, tu sfiguri il suo volto e lo scacci.

Giobbe 14,21 - Siano pure onorati i suoi figli, non lo sa; siano disprezzati, lo ignora!

Giobbe 14,22 - Solo la sua carne su di lui è dolorante, e la sua anima su di lui fa lamento.

Giobbe 14,1 - All'Uomo è stata la potenza portata in aiuto della risurrezione. Nel mondo per mietere è in vita ad esistere la Madre, porta il fuoco dentro al nemico in cammino per colpirlo. ("Ecco io vi dico: Levate i vostri occhi... Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete." Giovanni 4,35bs)

Giobbe 14,2 - Da casa alzatisi sono scesi, vengono fuori, portano con forza la parola, che reca figli nelle assemblee con la rettitudine. Giù al serpente recano il 'no' con forza in azione; tra i viventi si portano a sbarrarlo.

Giobbe 14,3 - L'ira in azione al serpente a colpirlo nel mondo gli aprì il Crocifisso. Una sorgente di rettitudine ha recato l'Unigenito dalla croce. Era nel Crocifisso dentro la forza de Padre; il fuoco gli soffiò dal cuore in azione dalla piaga.

Giobbe 14,4 - La Madre fu da forza il Crocifisso ad inviare dal cuore che nel mondo reca al verme immondo il 'no' dell'Uno.

Giobbe 14,5 - Inizia con la Madre una trebbia ad essere in vita. Sono i viventi ad essere portati alle acque. In pienezza soffia nel corpo dell'Uno la resurrezione che è stata portata dall'Unigenito dalla croce. Il vigore versano e nell'agire illuminano le esistenze. È dalla croce portato il "no" ad esistere del servo.

Giobbe 14,6 - Il Risorto si vide uscire dal mondo, a vivere in alto fu a portarsi per stare dall'Uno. Dal Potente Eterno fu col corpo a salire. Riuscirà così la figura col corpo; un giorno ritornerà! (Vedi: Ascensione Luca 24,50-53 e Atti 1,6-11)

Giobbe 14,7 - Così fu la forza della risurrezione in azione con potenza dal legno dal Crocefisso. Lo sperare nel mondo iniziò per la Madre che l'essenza dell'Agnello crocefisso portò a testimoniare. Fu, ai malati con la parola a portare ad essere puri, segni reca, il "no" indica al sepolcro.

Giobbe 14,8 - Dell'Unigenito la Madre è colpi a rovesciare con forza con gli apostoli dentro la terra al demonio. Il fuoco gli porta, reca in azione frutti. Il morire in cammino colpisce del peccare.

Giobbe 14,9 - Il ribelle chiusosi nei viventi per starvi a vivere, con forza, per la Parola che nelle menti chiuse porta in azione la risurrezione, esce per la mietitura. Dentro i viventi portano gli apostoli la carità ad agire.

Giobbe 14,10 - Recano (gli apostoli) nel cammino il Figlio che è stato dalla morte riportato; è al mondo la potenza della risurrezione recata ad esistere al morire dell'uomo e all'Unico sarà a riportarlo.

Giobbe 14,11 - Alle origini colpì il serpente i viventi. Fu nei viventi a vivere l'angelo (ribelle) l'esistenza. Fu dai viventi a portare l'energia ad uscire dai corpi. Furono alle tombe i corpi dentro portati a disseccarsi...

Giobbe 14,12 -...ma un uomo a giacere porterà il serpente. L'Unigenito è risorto a testimonianza che dentro del serpente la fine ci sarà. Dal cielo il "no" è rovesciato, è il precetto recato al serpente. Per l'Unigenito saranno visti i corpi riportati in vita risorti per l'energia della purezza.

Giobbe 14,13 - A vivere risaranno. Sarà il drago ad abitare negli inferi. Alla fine, sceso dalle persone, inviato sarà a finire in un buco, finalmente lancerà lamenti, per sempre. Il fuoco gli porterà dentro, con ira lo pesterà, sarà la fine del serpente, gli sarà la legge recata, finirà il ricordo dell'angelo (ribelle) dall'esistenza.

Giobbe 14,14 - Riinizieranno in vita ad essere dalla morte gli uomini. Fuori saranno dalle tombe a riesistere al mondo. Tutti risaranno a vivere, risaranno le schiere ad esistere. Inizia lo sperare che dall'eternità dentro porti l'Unigenito il cambiamento completo dell'esistenza.

Giobbe 14,15 - Alla fine si riverserà alla vista, si porterà "io sono", si rivedrà con gli angeli dalla sposa in vita, si vedrà il risorto riuscire, sarà con mano forte così completamente dal trono la Parola.

Giobbe 14,16 - Così risarà, nel tempo riuscirà, giù l'Eterno sarà, segnato dai fori il Verbo porterà il corpo, con potenza verrà, brucerà dai viventi il male del serpente, del peccare la fine sarà.

Giobbe 14,17 - Delle tombe alla fine i viventi da dentro su coi corpi porterà guariti, ad ardere si vedrà essere portata finalmente dai cuori dal Verbo con potente azione il serpente di cui la colpa fu.

Giobbe 14,18 - E i corpi dei viventi rigenererà. Aborto sarà da dentro portato il serpente e giù ne porterà nei corpi ad essere l'azione finita. Lo rovescerà dalla vita nella putredine che ai viventi recò.

Giobbe 14,19 - (In quest'ultimo stralcio di profezia non si parla più del serpente.) Per l'Unico dal Figlio saranno liberati dalla tomba, risorti saranno i morti, li inonderà appieno la Parola di forza di vita, usciranno dalla polvere, con l'originario corpo su si porteranno, la speranza completa dell'Uomo esce dal Padre da legge divina.

Giobbe 14,20 - Alla fine con autorità fuori li porterà con potenza per sempre e saranno dal mondo in cammino i viventi risorti da angeli a uscire. Il Verbo dagli angeli sarà a portarli ed alla fine a vivere in pace fuori li condurrà.

Giobbe 14,21 - Saranno tra i retti in vesti di lino condotti. Tra i figli saranno portati e dal Potente Unico saranno alla conoscenza recati. Saranno su a vederlo col corpo e portati dal Potente Unico saranno a casa, saranno angeli del Potente i viventi recati.

Giobbe 14,22 - Dall'Unico retti con la carne (a casa risorti col corpo) condotti dall'Altissimo e saranno così dal Padre portate le anime e dall'Altissimo sarà portato a finire il lutto.
(Apocalisse 21,4b "non ci sarà più la morte, né il lutto né il lamento, né affanno")

a.contipuorger@gmail.com


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