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di Alessandro Conti Puorger
 

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L'IMPRINTING DELL'UOMO SECONDO LA BIBBIA
La Bibbia, e in particolare il libro della Genesi al capitolo 1°, nel "midrash" degli inizi del tutto, nel sesto, ultimo giorno operativo della creazione compiuta in sette giorni, ci presenta l'uomo formato da Dio dopo tutti gli animali.
Penso che lo stesso Darwin s'è trovato d'accordo almeno sulle varie fasi di sviluppo dell'intera operazione descritta dalla Genesi, se non è stata addirittura per lui motivo d'ispirazione.
In tale "midrash", mentre da parte del Creatore per gli animali si trova un generico "creò" e "fece", per l'uomo il testo si dilunga sulla cura che Dio vi pose e supporta gli eventi con commenti:

  • Genesi 1,26 - "Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza:"
  • Genesi 1,27 - "E Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò."
  • Genesi 1,28 - "Dio li benedisse e Dio disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi..."
Quei testi vogliono così proprio evidenziare un apporto creativo speciale per la prima coppia umana chiamata Adamo.
Questa coppia unita, infatti, proprio come maschio e femmina, anzi come marito e moglie, secondo la Torah, è stata voluta a propria immagine e somiglianza dal Creatore stesso.

Nel testo ebraico questa "nostra immagine" è definita "betsalmenu" e "secondo la nostra somiglianza" è definita "kidemutenu" ove immagine è "tsalem" e somiglianza è "demut" .

Tenuto conto che "tsel" è ombra e "dem" è sangue si può considerare che l'uomo ha un'ombra della vita divina come avesse il suo sangue, la sua parentela.
Quelle parole poi nascondono un messaggio tramite le lettere che possono far intravedere:
  • "dentro vi scese del Potente la vita , l'energia recò ", ma anche profezia di un evento "dentro scenderà il Potente in un vivente ad abitarvi ()";
  • "la rettitudine impedirà la morte per l'energia recata ", profezia di "della rettitudine il sangue Portato da un crocefisso l'energia recherà ".
Poi, quel "midrash" del capitolo 1 della Genesi è integrato con un altro, quello del capitolo 2°, ove al versetto 7 ci dice come l'uomo divenne un "essere vivente": "Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente."
Dio in persona gli ha insufflato la vita nelle narici.

Com'è noto, sempre secondo questo "midrash", Adamo, la prima coppia umana di maschio e femmina, fu posto in un luogo speciale, il giardino dell'Eden, in contatto con Dio che si curava di loro e, in definitiva, fungeva da pedagogo, anzi per loro era sia padre, sia madre.
Il racconto poi suggerisce che la creazione degli animali, in effetti, ci fu con lo scopo che l'umanità non fosse da sola a vivere in quel paradiso, ma ricevesse aiuto e qui in Genesi 2,18-20 si racconta che Adamo impose il nome a ciascun animale da intendere come affermazione da parte del testo sacro della supremazia voluta da Dio stesso sugli animali da parte dell'uomo.
Poi il testo pone in evidenza che quella prima coppia comunque "non trovò un aiuto che gli corrispondesse", evidentemente in quanto la natura tra uomini e animali è troppo diversa.
Il Signore allora li addormentò e le due parti di Adamo maschio e femmina si risvegliarono non più solo maschio e femmina, ma come una nuova creatura unica "osso delle mie ossa" ossia come marito e moglie, in un patto di alleanza che supera le differenze e le valorizza in una collaborazione perfetta cementata dal reciproco amore e comprensione.
Come in genere si pensa, in effetti, non si addormentò uno e si svegliarono in due, ma si addormentarono in due, il maschio e la femmina, e si svegliò uno, il matrimonio, che dà luogo ad una nuova unità, "i due saranno una sola carne" (Genesi 2,24), sposi, uniti da quel patto d'amore.
In questo modo la coppia trovò il giusto intimo aiuto e nacque l'istituto della "famiglia". (Vedi: "Lo sposo della coppia nel matrimonio, roveto ardente" e "Il primo matrimonio con il Signore")

Il rapporto marito e moglie è paritario e non debbono presentarsi derive maschiliste o femministe.
Al riguardo è da ricordale questa massima del Talmud "La donna è uscita dalla costola dell'uomo, non dai suoi piedi perché debba essere pestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale... un po' più in basso del braccio per essere protetta e dal lato del cuore per essere amata."
Come ho osservato nel precedente paragrafo gli appartenenti alla specie umana, sia maschi sia femmine, sono particolarmente predisposti a manifestare i sentimenti - empatia - simpatia - compassione, ecc..
È questa una dote naturale e particolare che pare proprio si sviluppi grazie ad una predisposizione che è attivata in tenera età attraverso il rapporto con gli altri esseri umani, principalmente per "imprinting" dai propri genitori.
Da questi in genere viene loro l'imitazione, l'attitudine allo stare assieme, l'apprendimento del linguaggio per comunicare, abilità varie per i lavori per sopravvivere, nonché l'atteggiamento di comunione per i familiari e con il proprio clan, il modo di convivere e utilizzare i beni naturali vegetali e animali.
Cosa ci dice, allora, al riguardo questo secondo "midrash" della creazione?
Tende a far comprendere che l'uomo non è soltanto un "nofoesh chaiiah", ossia un essere vivente con un'anima "nofoesh" che gli da il respiro come a un animale, ma in lui c'è anche un alito di vita particolare, uno speciale dono di Dio dato con atto esclusivo all'uomo che lo rende speciale con una anima diversa, praticamente come di altra natura e questa dice il testo in ebraico è il "nishemat chaiim".
L'uomo perciò ha anche un'anima celeste, "nishemat", cioè quella vita che ha soffiato il Signore, ed è questa una vita speciale, "chaiim" , una doppia vita, visto che il termine chaiim si propone proprio come un plurale duale.
Tale ulteriore vita s'innesta su quella animale.
Se si pensa a Darwin che propone l'uomo originato da primati, questi, allora, in tale teoria altro non sono che "polvere del suolo", plasmata come un vaso d'argilla dal Signore.
Proviamo ora a vedere come s'inquadrerebbe la scoperta dei neuroni-specchio in questo quadro aperto sui primordi della creazione dell'uomo da parte della Torah.
In definitiva, l'autore di quel testo sacro, in cui per cristiani ed ebrei circola lo Spirito di Dio, pare proprio intendere informarci che i "neuroni-specchio" dei nostri progenitori sono stati attivati non da altri primati, ma direttamente dal Signore, lo stesso che nella generazione degli animali ha ispirato una vita nuova in cui i sentimenti tendono all'amore vero, motore di tutta la creazione.
La prima coppia l'apprese per imitazione grazie a un "insegnamento" diretto di chi l'ha voluta a propria immagine e a propria somiglianza e non dagli altri primati non umani, almeno finché non s'inserì come narra col "midrash" di Genesi 3, un altro ingannevole pedagogo che suggerì la ribellione, e non a caso prese forma di un animale, il serpente.

Gesù ci ricorda la paternità celeste e risveglia nell'uomo anche sentimenti impressi a suo tempo, che gli animali non hanno, ma che sono possibili all'uomo, infatti: "Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste." (Matteo 5,43-48)

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