parti precedenti:
LA COMPASSIONE »
L'IMPRINTING DELL'UOMO SECONDO LA BIBBIA »
SENTIMENTI E COMPASSIONE NELL'ANTICO TESTAMENTO »
IL PIANTO DI UNA MADRE E IL PIANTO DI DIO »
L'OMBRA DI DIO »
ACCADDE A NAIN »
LA RISURREZIONE DEL FIGLIO DELLA VEDOVA »
LA COMMOZIONE NEI VANGELI
Gesù pur se Figlio di Dio, nato dall'utero di una donna, visse come un comune essere umano e subì tutti i bisogni e le problematiche di ogni uomo, la fame, il freddo, il sonno, le tentazioni del demonio, il dolore fisico e la morte e questi per una ingiusta persecuzione.
Ecco che non fu esclusa la commozione, la compassione e il pianto.
Vedendo Gesù piangere l'umanità ha visto piangere Dio Padre, perché "chi ha visto me ha visto il Padre". (Giovanni 14,9b).
È venuto in terra per patire con gli uomini, per compatirli, per animarli, perché vi fosse una sorgente di tenerezza.
Il volto di Gesù è diventato una sorgente di lacrime, e sulla croce dal suo costato ci ha donato una sorgente d'acqua che zampilla per la vita eterna, infatti, ha consegnato al discepolo che amava, segno di tutti i credenti in lui, la propria madre, con le viscere di misericordia, l'utero da cui, grazie alla Spirito Santo, si generano figli di Dio e grazie a cui resta con noi tutti i giorni fino al suo ritorno glorioso, la Chiesa.
C'è ora la misericordia di Dio in terra.
Maria ha compiuto in terra per e con suo figlio un cammino unico di prova.
Il cammino di prova vissuto da Maria, costellato di pianti, forti commozioni e dolori è proprio Via Matris ricordata in questi sette momenti da meditare come una sua Via Crucis in sette stazioni:
- Luca 2,34s - la rivelazione di Simeone circa la spada che le trafiggerà il cuore;
- Matteo 2,13-14 - la fuga in Egitto;
- Luca 2,43-45 - lo smarrimento di Gesù e il ritrovamento nel Tempio;
- l'incontro con Gesù sulla via del Calvario;
- Giovanni 19,25-27 - la croce del Figlio;
- Matteo 27,57-61 - con Gesù deposto dalla croce;
- Giovanni 19,40-42 - la sepoltura di Cristo.
Nei Vangeli Gesù o altri personaggi delle parabole o della cronaca del ministero si commuovono più volte. Sono andato a cercare in quali occasioni.
In Luca la parola "compassione" si trova tradotta quattro volte:
- una volta nel caso della vedova di Nain;
- due volte nell'episodio del buon samaritano in 10,33 "Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione.";
- una volta da parte del padre del figliol prodigo in 15,20 "Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro".
In Marco:
1,40-45 - Gesù guarisce un lebbroso che gli chiese di guarirlo e "Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò..."
6,34 - Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore,
8,1.2 - Gesù "In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, chiamò a sé i discepoli e disse loro: Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare."
In Matteo:
9,36 - Vedendo le folle, Gesù ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore.
14,14 - "Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati."
15,32 - "Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino."
18,26 - nella parabola dei due servi: "Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito."
20,34 - per i due ciechi di Gerico: "Gesù ebbe compassione, toccò loro gli occhi ed essi all'istante ricuperarono la vista e lo seguirono."
In Giovanni al capitolo 11 nell'episodio della risurrezione di Lazzaro:
- Gesù quando vide piangere Maria la sorella del morto, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei al versetto 33: "si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: Dove lo avete posto?"
- al versetto 38: "Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra."
In tale Vangelo poi è da sottolineare la commozione implicita della madre di Gesù alle nozze di Cana per gli sposi che erano incappati nel fatto che non avevano più vino nel banchetto della celebrazione del loro matrimonio.
Nei Vangeli poi ci sono due episodi in cui Gesù piange:
- il pianto su Lazzaro dopo la commozione che abbiamo prima segnalato al sepolcro dell'amico, infatti, dopo la domanda "Dove l'avete posto?". Gli dissero: "Signore, vieni a vedere!". Gesù scoppiò in pianto." (Giovanni 11,33-35)
- nel Vangelo di Luca 19,41-44 sulla sorte di Gerusalemme: "Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata."
La lettera gli Ebrei 5,7 poi, informa, che "nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà."
Ora, i motivi del pianto di una persona in genere sono:
- d'impotenza, d'impossibilità a reagire di fronte a una frustrazione, quando non c'è più speranza di farcela o, quando la difficoltà è superata, implica rabbia, umiliazione, colpa o ansietà, per un fallimento, un conflitto, una delusione o uno scoraggiamento per una separazione o una perdita.
- "empatico", d'identificazione e condivisione con chi piange per la sua situazione onde può anche accadere che il soggetto che subisce l'evento spiacevole soffra senza piangere, mentre chi assiste piange.
- di gioia per ricostruzione retrospettiva di una vicissitudine passata.
- "estetico", per un senso di appagamento di pienezza per la coscienza di stare a vivere un' esperienza unica, bella e sublime.
In definitiva il pianto di Gesù non può che catalogarsi nel pianto empatico, lui soffrì e patì per noi e con lui sua madre.