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CONSOLAZIONE - ISAIA 66 - DECRIPTAZIONE
Gesù ai suoi discepoli ha fatto una grande promessa: "Non vi lascerò orfani" (Giovanni 14,18) e ha lasciato una vera consolazione, sua madre, la madre del Dio di consolazione.
Vengono da lei la grazia che solleva dalla pena della condanna a morte cui tutti sono condannati, il sollievo morale, il conforto, tutto ciò che è ragione di gioia e di speranza, il consolare e l'attenuazione del dolore.
Questa consolazione discende dall'aver preso coscienza della possibilità di una solidarietà unica tra gli uomini, perché tutti fratelli, figli della stessa madre, tutti con i medesimi sentimenti, perché tutti nati nel battesimo dall'acqua della stessa madre di Cristo che dona la consolazione.

Il grido del profeta Isaia 40,1s, "Consolate, consolate il mio popolo - dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata ", ha avuto risposta.

Quel due volte "consolate" è "nachemu" , dal radicale del verbo e nel caso specifico quelle lettere ispirano anche altri pensieri e si possono spezzare in + a "guidarci () la madre ci ha portato ", e ancora "apostoli nelle assemblee la madre ci ha recato ".

San Paolo ci ricorda questa consolazione col dire:

  • "Ora, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché in virtù della perseveranza e della consolazione che ci vengono dalle Scritture teniamo viva la nostra speranza. E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti ad esempio di Cristo Gesù, perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo." (Romani 15,4-6)
  • "Se c'è pertanto qualche consolazione in Cristo, se c'è conforto derivante dalla carità, se c'è qualche comunanza di spirito, se ci sono sentimenti di amore e di compassione, rendete piena la mia gioia con l'unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri. Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù." (Filippesi 2,1-5)
A questo punto la migliore conclusione a questa mia meditazione è la decriptazione col mio metodo di "Parlano le lettere" dell'ultimo capitolo del profeta Isaia, il 66 di 24 versetti, in cui tra l'altro ci dice "Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò " (versetto 13) e lo dice in modo autorevole, con una pagina densa di "oracolo del Signore", "dice il Signore", "parola del Signore", tracce tutte d'invito a cercare la sottostante pagina messianica.

Riporto il testo dell'ultima traduzione C.E.I.:

Isaia 66,1 - Così dice il Signore: Il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi potreste costruire? In quale luogo potrei fissare la dimora?

Isaia 66,2 - Tutte queste cose ha fatto la mia mano ed esse sono mie - oracolo del Signore. Su chi volgerò lo sguardo? Sull'umile e su chi ha lo spirito contrito e su chi trema alla mia parola.

Isaia 66,3 - Uno sacrifica un giovenco e poi uccide un uomo, uno immola una pecora e poi strozza un cane, uno presenta un'offerta e poi sangue di porco, uno brucia incenso e poi venera l'iniquità. Costoro hanno scelto le loro vie, essi si dilettano dei loro abomini;

Isaia 66,4 - anch'io sceglierò la loro sventura e farò piombare su di loro ciò che temono, perché io avevo chiamato e nessuno ha risposto, avevo parlato e nessuno ha udito. Hanno fatto ciò che è male ai miei occhi, ciò che non gradisco hanno scelto.

Isaia 66,5 - Ascoltate la parola del Signore, voi che tremate alla sua parola. Hanno detto i vostri fratelli che vi odiano, che vi respingono a causa del mio nome: Mostri il Signore la sua gloria, perché possiamo vedere la vostra gioia! Ma essi saranno confusi.

Isaia 66,6 - Giunge un rumore, un frastuono dalla città, un rumore dal tempio: è la voce del Signore, che dà la ricompensa ai suoi nemici.

Isaia 66,7 - Prima di provare i dolori, ha partorito; prima che le venissero i dolori, ha dato alla luce un maschio.

Isaia 66,8 - Chi ha mai udito una cosa simile, chi ha visto cose come queste? Nasce forse una terra in un giorno, una nazione è generata forse in un istante? Eppure Sion, appena sentiti i dolori, ha partorito i figli.

Isaia 66,9 - Io che apro il grembo materno, non farò partorire?, dice il Signore. Io che faccio generare, chiuderei il seno? dice il tuo Dio.

Isaia 66,10 - Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa tutti voi che l'amate. Sfavillate con essa di gioia tutti voi che per essa eravate in lutto.

Isaia 66,11 - Così sarete allattati e vi sazierete al seno delle sue consolazioni; succhierete e vi delizierete al petto della sua gloria.

Isaia 66,12 - Perché così dice il Signore: Ecco, io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace; come un torrente in piena, la gloria delle genti. Voi sarete allattati e portati in braccio, e sulle ginocchia sarete accarezzati.

Isaia 66,13 - Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò; a Gerusalemme sarete consolati.

Isaia 66,14 - Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore, le vostre ossa saranno rigogliose come l'erba. La mano del Signore si farà conoscere ai suoi servi, ma la sua collera contro i nemici.

Isaia 66,15 - Poiché, ecco, il Signore viene con il fuoco, i suoi carri sono come un turbine, per riversare con ardore l'ira, la sua minaccia con fiamme di fuoco.

Isaia 66,16 - Con il fuoco infatti il Signore farà giustizia e con la spada su ogni uomo; molti saranno i colpiti dal Signore.

Isaia 66,17 - Coloro che si consacrano e purificano nei giardini, seguendo uno che sta in mezzo, che mangiano carne suina, cose obbrobriose e topi, insieme finiranno - oracolo del Signore -

Isaia 66,18 - con le loro opere e i loro propositi. Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria.

Isaia 66,19 - Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti.

Isaia 66,20 - Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme - dice il Signore -, come i figli d'Israele portano l'offerta in vasi puri nel tempio del Signore.

Isaia 66,21 - Anche tra loro mi prenderò sacerdoti leviti, dice il Signore.

Isaia 66,22 - Sì, come i nuovi cieli e la nuova terra, che io farò, dureranno per sempre davanti a me - oracolo del Signore -, così dureranno la vostra discendenza e il vostro nome.

Isaia 66,23 - In ogni mese al novilunio, e al sabato di ogni settimana, verrà ognuno a prostrarsi davanti a me, dice il Signore.

Isaia 66,24 - Uscendo, vedranno i cadaveri degli uomini che si sono ribellati contro di me; poiché il loro verme non morirà, il loro fuoco non si spegnerà e saranno un abominio per tutti.

A titolo d'esempio riporto la dimostrazione della decriptazione dei versetti 1 e 13 e poi tutta di seguito la decriptazione dell'intero capitolo Isaia 66.

Isaia 66,1 - Così dice il Signore: Il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi potreste costruire? In quale luogo potrei fissare la dimora?




"Così dal mondo , uniti , vivi col corpo col Signore entrano in cielo . Al trono () dell'Unico sono portati gli usciti dalla terra ; usciti simili () nei corpi al rivelarsi () che fu dell'Unico . Sono in questi a entrare dentro . Sono infine beati tutti figli . E al Potente sono stati condotti dall'Unigenito . Sono con questi usciti i viventi risorti ; alla dimora sono ."

Isaia 66,13 - Come una madre consola un figlio, così io vi consolerò; a Gerusalemme sarete consolati.




In questo versetto per tre volte si trova il radicale di consolare e nel criptato porta al battesimo.

"Dentro agli uomini l'Unigenito illumina le menti - teste . Inizia la vita a portarsi completa ; a guidare () i viventi gli apostoli (apostoli o inviati, come consente l'icona della lettera ) si recano , così alla bella angelica retta esistenza l'iniziano . Consolano , retti all'acqua li portano dei pozzi e bruciano i serpenti dagli uomini ; l'energia racchiudono che la (vera) vita reca ."
(Con "La vita si porta completa" sopra ho decriptato le lettere che significa morte, e viene l'idea che si prepara la prima risurrezione, infatti, quanto ho proposto come "Dentro agli uomini l'Unigenito illumina le menti/teste. Inizia la vita a portarsi completa si potevano anche leggere: "Dentro per gli uomini inizia la resurrezione della mente prima dalla morte")

Isaia 66,1 - Così dal mondo, uniti, vivi col corpo col Signore entrano in cielo. Al trono dell'Unico sono portati gli usciti dalla terra; usciti simili nei corpi al rivelarsi che fu dell'Unico. Sono in questi a entrare dentro. Sono infine beati tutti figli. E al Potente sono stati condotti dall'Unigenito. Sono con questi usciti i viventi risorti; alla dimora sono.

Isaia 66,2 - Si porta l'Unigenito alla fine con la sposa a Dio dal mondo; sono alla porta, sono in vista della luce, dal deserto sono usciti, si sono portati dalla prigione del serpente fuori. Con gli apostoli all'Unico i viventi il Signore porta, da Dio questi escono, del Padre sono al cuore, da Dio i miseri ha recato, angeli retti escono, lo Spirito portano chiuso nei corpi con la conoscenza. Partoriti i figli sono stati.

Isaia 66,3 - Alla luce li ha portati dalle tombe per amore per l'uscita risurrezione che ha riportato i corpi a vivere. Retti escono gli uomini. Questi, condotti da dentro le tombe fuori, risorti escono, si vedono portati col corpo dalla Parola tutti a casa dal misfatto usciti per l'offerta nel mondo del sangue dal petto lanciato ai viventi, (quando) colpito fu il corpo da un serpente. Dal Figlio uscì con l'acqua la benedizione. L'Unigenito ha portato gli apostoli in cammino con la Madre. Uscì la vita fuori con vigore in un corpo. Si portarono da casa per via con forza. Usciti ai viventi recarono dentro la luce per svegliarli. Sono a riuscire a vivere. L'energia della Parola li risorge in vita dalle tombe; a liberarli uscirono.

Isaia 66,4 - In cammino la Madre dell'Unigenito inviata è stata dal Padre dal chiuso del corpo da dentro del Crocefisso innalzato l'ha portata al serpente, Sono stati al mondo all'acqua portati i viventi in cammino, ha condotto i corpi alla purezza. Del Padre è stata la maledizione a esistere, in azione inviata, versata dal corpo dell'Unigenito dalla croce, è portata per annullare il peccato del mondo. La Parola in croce è stata condotta dal Potente in sacrificio di espiazione al peccare ed è stato con quell'agire il fuoco condotto al mondo al male. Per le preghiere con i lamenti recati dentro l'Unigenito ha bruciato dai corpi il serpente, dall'Unico con la Parola su alla fine sono a dilettarsi portati.

Isaia 66,5 - A sorgere tra i viventi in azione recò per aiutare il Figlio. Fu la calamità che uscì con spavento all'esistenza del primo serpente. La Parola portò l'Unico a vivere col corpo e i fratelli è stato così a salvare. Sorge bella l'esistenza retta della vita ai viventi. Dall'impurità sono alla rettitudine i viventi. Del Potente all'amore sorgono in vita, sono all'esistenza nella gloria con il Signore e inviati col corpo per amore risorti in vita dallo spavento. Retti la Madre porta fuori dalle acque, gli sono dentro simili.

Isaia 66,6 - A rovesciare portò al serpente un fuoco. Desiderò inviarglielo dal seno. Fu un corpo versato, si portò guizzando con l'acqua fuori. Fu la sposa versata e con la potenza del Signore libererà dal serpente i viventi, dal cammino lo reciderà. Al serpente guai a casa è a recare.

Isaia 66,7 - Da dentro il Cuore dall'alto della croce in vita fu dal Potente partorita. Gli uscì da dentro dal cuore. Un corpo/popolo nell'acqua è da dentro a portare. Fratelli sparsi nel mondo e uscì ai viventi la potenza della carità al mondo dal colpito Agnello.

Isaia 66,8 - In vita è sorta dal seno la rettitudine, questa venuta in vita è dal corpo dell'Unigenito al mondo, così la maledizione fuori è stata portata (1), per stringere il serpente. In terra a casa è stata portata la Madre ai fratelli per aiutare (2), inizieranno dalla Madre ad essere generati i popoli con la Parola. Vedranno la Madre i Fratelli alla croce così essere dolorosa (3), in cammino i viventi sarà a generare, al mondo giù è stata portata l'energia, verranno figli ad esistere al mondo.
(1) In questo momento che si sta portando la profetica maledizione al serpente di Genesi 3,14 e 15 si concretizzerà anche col dolore del partorire della Madre che sotto la croce è nel dolore.
(2) Giovanni 19,27 "Poi disse al discepolo: Ecco la tua madre! E da quel momento il discepolo la prese a casa sua."
(3) La madre sotto la croce addolorata per la morte del figlio ha anche un dolore per partorire nuovi figli!

Isaia 66,9 - Al mondo dall'Unico inviata è stata la Donna (quella della Genesi 3,15), un pozzo porta per il "no" (il fonte battesimale, è lì che si porterà prima l'acqua e poi il fuoco della risurrezione al serpente) iniziò a portarlo al serpente (dove) sarà sbarrato con forza. Inizia d'acqua l'irrigazione al mondo, l'ha portata fuori l'Unigenito. Per i viventi inizia l'energia ad esistere al mondo per recidere dalle esistenze l'impuro, dal legno della croce gli esiste dell'Unico in vita col corpo la maledizione; fu così.

Isaia 66,10 - A risorgere in vita dalla tomba ha portato l'Unico il Crocefisso a Gerusalemme e camminando si è potente riportato a casa. Rientra dalla sposa. Per amore è stato al mondo risorto. Saranno a essergli simili tutti del mondo gli uomini. Dal Padre, il Potente, saranno a vivere; innalzati saranno dal mondo.

Isaia 66,11 - Sul Potente ai viventi in azione gli apostoli completamente sono ad inviare lo sperare, portano (l'annuncio) del risorto, che dentro hanno visto in croce, vivo ai viventi. Per il maligno finire a guidare i viventi sono del mondo. Del Potente l'amore integri i precetti portano nel mondo. Della croce a vedere lo splendore indica la Madre ai viventi. Questa un'esistenza pura dentro porta per aiutare il mondo.

Isaia 66,12 - Così, esseri retti escono a parlare del Signore al mondo. Gli apostoli del Figlio ne recano l'amore nel mondo. Da Dio è uscito di rettitudine un fiume. Del risorto la potenza portano ai viventi e così guidano per il Potente esseri simili a bambini retti. Da casa si portano per aiutare i popoli a essere alla Madre condotti e sono gli apostoli a versarli segnandoli alle acque. In alto a salire la legge divina luminosa dell'Unico conducono e se ne vede il cuore; un corpo retto esiste di uomini sorto a operare si vedono condurre.

Isaia 66,13 - Dentro agli uomini l'Unigenito illumina le menti/teste. Inizia la vita a portarsi completa; a guidare i viventi gli apostoli si recano, così alla bella angelica retta esistenza l'iniziano. Guidano i viventi, retti all'acqua li portano dei pozzi e bruciano i serpenti dagli uomini; l'energia racchiudono che la (vera) vita reca.

Isaia 66,14 - Portato un corpo dall'Unigenito è stato dalla croce in vita portato alla luce a sorgere. Dal cuore agognante l'ha portata, dal legno della morte all'esistenza retta. Con le piaghe alle mani il risorto Unigenito crocifisso soffierà al corpo (Vedi: Giovanni 20,19-23), la grazia a uscire porterà. Gli apostoli recheranno la conoscenza al mondo, saranno di aiuto al Signore, dall'Unigenito crocefisso per servire sono stati portati e questi ai popoli venuti con l'Unigenito sono, da casa si sono recati. (È il natale della Chiesa bambina, questa madre comprenderà nei Vangeli la madre terrena Maria, ma è la figura della Chiesa futura; della Madre = al gruppo degli apostoli con Maria la madre, di Gesù.)

Isaia 66,15 - Così è uscita con gli apostoli per il mondo dal Signore da dentro la moglie - donna che sono dentro a recare. S'inizia a portare rettitudine attorno e del Verbo nel mondo la Mercabah (il carro della evangelizzazione) del Crocifisso sono a portare. Il serpente n'esce bruciato dall'esistenze. Dall'intimo il veleno inizia a liberare e in cammino al nemico per finirlo recano in casa le fiamme forti dell'Unigenito risorto.

Isaia 66,16 - Cosi è dentro iniziata la risurrezione a essere nel mondo recata. E esce con gli apostoli la illuminazione della Parola, la carità portano negli eletti ad abitare e dell'Unigenito crocefisso la sposa dentro sorge il corpo, recandovi le moltitudini e uccisa è dall'esistenze la perversità.

Isaia 66,17 - Nel mondo uomini alla santità sono dalla Madre (Chiesa) portati. Esce dalla Madre la carità che generata è nei viventi. La maledizione del giardino (dell'Eden) porta a finire l'Unico. Stretto un corpo di fratelli che si aiutano dentro segnati portano la rettitudine dell'Unigenito. Il maligno dentro bruciato dai corpi esce, nei porci si porta a entrare l'abominevole, fuori alla vista spenti i corpi insieme e sono alla fine portati, inviata dall'Unigenito nell'acqua è stata la perversità. (È l'evidente la descrizione della profezia battesimale, realizzata poi da Gesù e riportata dai sinottici dei demoni scesi nei porci nel paese dei Geraseni o Gadareni- Matteo 8,28- 34; Marco 5,1-20; Luca 8,26-39)

Isaia 66,18 - Dentro inizia al mondo il serpente ad essere rovesciato nel fango; vengono alla sposa i popoli, che sono alla vita riportati, esce la potenza della risurrezione dagli apostoli portati dal Crocifisso e a casa dell'Unico iniziano a condurli ed alla vista vengono della gloria a stare.

Isaia 66,19 - E la risurrezione dai morti è stata dentro al mondo ai viventi vita dall'Unigenito portata alla fine. Ha recato il fuoco potente nelle tombe. Tutti risono a vivere. Nel mondo dalla Madre salvati sono stati. Alla vita di Dio escono in cammino portati all'esistenza gli uomini con i corpi in dono li ha risorti la Parola portando la potenza e il serpente ha portato dai simili a bruciare. Cosi si è versata la risurrezione completamente, alla fine ha portato l'invecchiare ed è stata portata l'energia a entrare dell'Unico nell'esistenza. Sono stati (ri)partoriti, dalle tombe riversati sono stati alla vita beata. Del serpente l'Unigenito ha bruciato dai viventi il peccare venuto. Col fuoco dal seno gli ha portato il "no" col corpo (da parte) dell'Unico. Dalla croce alla gloria sono stati portati. L'annuncio portato della gloria è stato in cammino, l'ha recato nelle esistenze la Madre.

Isaia 66,20 - E dal mondo a casa sono stati all'Unico portati dall'Unigenito la perfetta con i fratelli che era ad anelare di vivere con la sposa. I popoli la Madre in vita ha guidati, la potenza è stata dal Signore dentro in pienezza recata, riempiti sono stati i viventi e la benedizione dentro ha recato. A casa su dentro è stato la Madre condotta, dentro ha portato frutto, per mano sono stati i viventi condotti dentro retti nei corpi. L'Agnello portato in croce innalzato li ha generati alla santità. È stato a Gerusalemme che ha originato a (ri)vivere i corpi il Signore, così beati sono dentro. L'Unigenito li porta a casa con gli angeli a stare. È alla luce col corpo da Dio venuta l'offerta dal mondo. A casa la sposa è. Per amore ha portato le moltitudini all'esistenza completa il Signore.

Isaia 66,21 - Ed in cammino in vita i viventi escono, a vivere con l'Unigenito che ha rovesciato le tombe. Dal serpente così escono. Con energia è stato reciso. E è stato ai viventi dall'Unigenito da cibo portato nel mondo (banchetto Messianico).

Isaia 66,22 - Così sono retti, con l'Unigenito risorti, col corpo usciti in cielo dal mondo. Dalle tombe sbarrate alla luce sono i viventi portati. Dal mondo all'Unico col corpo su escono rinnovati, entrano beati da 'Io sono'. Alla vista della luce entrano ad abitare. Sono i viventi con la potente Parola, Figlio dell'Unico, i viventi. Col Signore retti con gli angeli sono. Si vede in vesti di lino la stirpe retta dei viventi. L'ha portata alla luce a vivere la retta Madre.

Isaia 66,23 - E dal mondo sono usciti con le vesti che sono state rinnovate, dentro all'Uno simili ha portato i viventi per mano a dimorare tutti a casa, risorti ad abitavi alla fine. E sono stati a casa portati dall'Unigenito tutti con la carne potenti usciti risorti completamente dalle tombe, portati da un colle dalla Parola con gli angeli sono; iniziano a vivere col corpo col Signore.

Isaia 66,24 - E sono stati su all'Unico portati, condotti con i corpi. Dagli spiriti dei morti, dai cadaveri sono usciti gli uomini. Sono vivi, la Parola li ha risorti con ardore, dentro sono retti. È il verme per la purezza potente nei viventi venuta al morire portato e del peccare del serpente l'Unigenito ha finito con la rettitudine dentro la perversità, fuori.

a.contipuorger@gmail.com

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