L'ACQUA DI MIRIAM
di Alessandro Conti Puorger
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COME IN CIELO COSÌ IN TERRA »
IL NOME MIRIAM
Inizio con l'approfondire i significati insiti nel nome della sorella di Mosè che possono evidenziarsi scrutando in vari modi il nome di Maria che in ebraico, appunto, è Miriam
.
Quelle lettere possono evocare vari pensieri.
In quel nome si possono leggere le seguenti coppie di lettere:
- ,
MR, in ebraico è amaro, amarezza, infatti, "mar" è l'amara, la mirra, da cui Mara "acque amare-amarezza, acque salmastre" e forse il tutto prende tale senso pensando al sapore delle lacrime o del sudore "acqua
dalla testa
"
o "acqua
dal corpo
";
Il plurale di amaro, amari, è proprio
(Vedi: Esodo 15,23).
- ,
RI, "ri", cioè "irrigazione, innaffiamento", onde
è colei che di acqua
irriga
i viventi
;
-
"iam", mare "forti
Acque
".
Faccio poi notare che se dal nome Miriam si estrae la lettera "resh"
restano le lettere
che portano a far individuare la parola ebraica "maim", ossia acqua.
Questo pensiero ecco che n'evoca subito un altro: "lo spirito di Dio aleggiava sulle acque" (Genesi 1,1)
Quella lettera "resh"
,
allora, a seguito di quel pensiero si può interpretare come l'iniziale della parola
"ruach" = spirito.
A ciò fa eco lo sviluppo nei Vangeli secondo cui lo Spirito Santo scende nelle acque e prende corpo nel seno della vergine Maria per far nascere il Figlio.
In definitiva, strettamente legato al nome di Miriam, quindi, di Maria, è l'idea di acqua e di sorgente, pensiero che se si seguono le vicende che la riguardano si vede che è ben chiaro in chi ha scritto i testi.
Basta ricordare che a Kades, quando morì e fu sepolta Miriam, accadde che mancava acqua, infatti, il libro dei Numeri 20,1s, subito, puntualmente evidenzia: "...Kades. Qui morì e fu sepolta Maria.
Mancava l'acqua per la comunità..."
Tale aspetto è, infatti, considerato anche dai racconti del libro dell'Esodo, perché, appena si fa presente il nome di Maria escono fonti d'acqua.
Ciò oltre che nell'Antico Testamento, si verifica anche per i santuari cristiani dedicati alle apparizioni della vergine Maria, la omonima della Miriam sorella di Mosè.
In campo cristiano poi Maria è l'icona della Chiesa, sorgente del battesimo da cui i corpi, uscendo dalle acque, benedette nel nome della SS. Trinità, divengono figli di Maria, quindi, fratelli di Gesù Cristo, cioè figli di Dio.
Dalla lettura attenta del libro dell'Esodo e degli altri libri della Torah la cui origine la tradizione pone ad opera dell'ebreo - egizio Mosè, con una redazione ispirata e voluta da Dio stesso in una rivelazione risalente a XXXIV secoli orsono, emergono effettivamente vari spunti collegabili alla cultura egizia fissata dai noti geroglifici.
Spesso ho accostato a quei sacri scritti la cultura geroglifica egizia e, al riguardo, nell'ambito della mia ricerca cito i seguenti articoli, tutti in questo mio Sito:
Nella seconda parte di tale ultimo articolo mi sono soffermato sul nome di Miriam che certamente affonda il significato del nome in quella cultura.
In egiziano
M
è anche "vedere", mentre la bi - consonante
MR a seconda del determinativo è:
- un "canale" o un "lago artificiale"
,
ed ecco l'acqua;
- una "piramide"
,
ed ecco che ricorda la schiavitù e l'amarezza relativa;
- un "malato, sofferente, pena"
e Miriam come vedremo si ammalerà di lebbra.
Da questo ultimo termine di pena, a pena d'amore il passo è breve, infatti, la triconsonante
MRI', in egiziano antico indica, "amore" o anche "palo di scandaglio", se si sostituisce il determinativo di un uomo con quello di un ramo d'albero.
Si può concludere che in egiziano il nome MRI'M di Miriam è augurale: MRI'M = MRI'+M, ossia MRI' "amore" + M "guarda, vedi", cioè "Si vede (il risultato del) l'amore", "in vista l'amore", "è il risultato dell'amore".
Originariamente, quindi, il nome di Maria era strettamente correlato all'idea di amore... e si rafforza l'idea che a Maria sia associabile l'idea dello Spirito d'Amore, cioè lo Spirito Santo.
I Vangeli associano lo Spirito Santo con Maria da cui viene il Messia atteso dalle profezie "
Il Signore tuo Dio susciterà in mezzo a te un profeta per mezzo dello Spirito Santo che mi sarà pari... un profeta susciterò fra i tuoi fratelli, per mezzo dello Spirito Santo" (Targum Jonathan)
San Girolamo e Origene vedono lo Spirito Santo come madre e ricordano che nel Vangelo apocrifo degli Ebrei Gesù dice: "
Mia madre lo Spirito Santo mi prese per i capelli e mi condusse sull'alta montagna del Tabor", infatti, il termine ebraico per spirito, "ruach" è di genere femminile e si deve pensare che analogamente accadde quando dopo il battesimo al Giordano fu portato dal "ruach" al monte delle Tentazioni ove "...Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo." (Matteo 4,1).