IL MARE DELLA VITA
di Alessandro Conti Puorger
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LA BARCA SOLARE
Quel cenno appena fatto alle barche di papiro porta il pensiero al mondo egizio ed è così il momento di fare una premessa sull'immaginario degli antichi sul dopo fine vita e sull'allegoria della barca.
Che la vita è una traversata per "passare all'altra riva", immagine del Cielo, e la morte è la porta da cui passare per fare la grande traversata, è idea molto antica che si ritrova in varie religioni.
L'immagine di una barca per attraversare il cielo infinito, peraltro, era insita nel credo degli antichi egizi, in quanto, ogni giorno il dio sole Ra faceva questa traversata proprio con un'immaginifica barca solare.
Secondo la loro religione l'anima del faraone alla sua morte, se il suo corpo fosse stato conservato con la mummificazione, sarebbe stata trasportata in cielo, per congiungersi con il dio Sole su una barca sacra, detta, appunto, "barca solare".
Le barche, ritrovate sepolte accanto alla Grande Piramide, dovevano servire ai viaggi nell'aldilà del faraone Cheope (Khufu).
Egitto incisione sulla parete di un tempio ad Abydos - barca solare
Una barca per traghettare le anime dei defunti era anche nell'immaginario delle religioni greca e romana.
Si credeva, infatti, che Caronte avrebbe il traghettato nell'Ade da una riva all'altra del fiume Acheronte i nuovi morti, ma dovevano pagare un prezzo, di solito due monete, sistemate sopra gli occhi del defunto o sotto la lingua.
Come scrissi in "
La Roccia che scaturisce acqua viva - I Parte", nel racconto dell'acqua uscita dalla roccia a Refidim, in Esodo 17,5 c'è un invito da parte del Signore a Mosè: "Il Signore disse a Mosè: Passa davanti al popolo e prendi con te alcuni anziani di Israele. Prendi in mano il bastone
con cui hai percosso il Nilo
,
e va'!"
Questo invito ricorda la prima piaga d'Egitto.
Al riguardo propongo le mie considerazioni in "
Tracce di geroglifici nel Pentateuco - II Parte " ove nel trattare della prima piaga che quel battere il Nilo lo presi alla lettera e lo trasferii sul geroglifico del Nilo stesso spezzandolo provocando due geroglifici e così una lettura di secondo livello.
Considero ciò come un avviso, di guardare cioè oltre le parole e di andare a sezionare le parole stesse del racconto.
Già quelle stessa parole "bastone" e Nilo sono tutto un programma:
- bastone
,
"acqua
dal cuore
gli uscirà
";
- Nilo
,
"sarà
a originare
dal corpo
",
"sarà
da un primogenito
dal corpo
".
Ciò profila un'idea che si riallaccia al pensiero degli antichi egizi.
Quella rupe da cui esce l'acqua per i cristiani è il costato di Cristo.
Un bastone, una lancia lo percosse al costato in croce e come un Nilo
,
"fu
a originare
dal corpo
"
acqua.
Alla fine dei tempi quando verrà per la risurrezione e la vittoria finale sul male, nella ferita del suo cuore, percosso dal bastone
,
"i viventi
nel cuore
gli entreranno
"
ci porterà con Lui.
Questi pensieri sono collegabili con quelli di prima, di trovare una via per passare dalla terra al cielo?
Al riguardo, come accennato, gli egiziani ai tempi di Mosè pensavano appunto
che il faraone mummificato, al verificarsi di una precisa congiunzione astrale, quando il letto del Nilo fosse in perfetto congiungimento con la direzione della Via Lattea, ritenuto il suo naturale corrispondente, risorgesse e su apposita imbarcazione in precedenza preparata assieme a tutti i suoi arredi funebri, attraverso un canale che dipartiva in vicinanza della tomba (come per Piramide di Cheope) poteva navigare nei cieli fino ad Orione e vivere da risorto con Ra.
Questa idea come vedremo dalle decriptazione diviene concreta attraverso il corpo del Cristo che diverrà canale e nave per il trasporto di tutti i risorti.
Ora le lettere ebraiche del Nilo "Y'ar"
dicono "sono
la luce
(
=
)"
e Gesù disse:
- "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita". (Giovanni 8,12)
- "io sono la porta..." (Giovanni 10,7)
- "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me." (Giovanni 14,6)
È Lui il sole che sorge dall'alto di cui parla il "Benedictus" di Zaccaria quando proclama "...grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge..." (Luca 1,78)
Visto che il mare "iam" rappresenta la nostra vita terrena che ha ineluttabili limiti temporali, nella stessa visione dell'Apocalisse si scopre che anche questo viene a sparire, infatti: "E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e
il mare non c'era più. E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo." (Apocalisse 21,1-2)
Lui ci porterà con Lui alla Nuova Gerusalemme nei cieli dove:
- "La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello." (Apocalisse 21,23)
- "Non vi sarà più notte, e non avranno più bisogno di luce di lampada né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà." (Apocalisse 21,23)
Si sale di qua sulla barca di Pietro, la Chiesa, e ci si può trovare nell'aldilà con Lui, Lui è la nostra vera barca solare.
Ancora un'altra premessa, questa volta sul "Tetragrammon" o Tetragramma sacro, relativo al Nome IHWH
,
il vero e Unico Dio, che per Israele è ineffabile e che viene sostituito vocalmente con Adonai, il Signore.
Quelle lettere ci dicono che effettivamente è un traghettatore, infatti:
- "sarà
Fuori
a portarci
dal mondo
";
- "sarà
da (questo) mondo
a portarci
a uscire
";
- "sarà
da (questo) mondo
a portarci
(all'altro) mondo
".
Il Signore Gesù ecco che si propone proprio come IHWH con l'episodio della barche e delle tempeste sedate.
È, infatti, capace di far superare tutte le avversità e arrivare all'altra riva.
Per il discepolo di Cristo la vita è attraversare un braccio di mare e trovarsi alla fine di questa realtà ed entrare in quella nuova che Gesù ha preparato.
Nel Vangelo di Giovanni, Gesù, infatti, dopo l'ultima cena aveva anche detto: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via. Gli disse Tommaso: Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via? Gli disse Gesù:
Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me." (Giovanni 14,1-6)