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DECRIPTAZIONE BIBBIA...
IL CUORE DELL'UOMO
di Alessandro Conti Puorger
UN ANIMALE RAGIONEVOLE
L'unica specie vivente del nostro genere, quella dell'"Homo" - dal latino "humus" "terra" - quindi terrestre, è l'"Homo Sapiens" e tale specie per la scienza la considera appartenente al regno animale.
Ciascun di questo genere, peraltro, è una persona specifica e irripetibile, ossia un essere indivisibile.
Per questo motivo è definito individuo, cioè in-dividuo ove "in" è privativo e "dividuus" ha valore di "diviso", vale a dire, non-diviso; insomma, ognuno è come un atomo
- "àtomos" - corrispondente a indivisibile, unione di
- a - alfa privativo +
- "témnein" - tagliare, vale a dire non tagliabile.
Per la filosofia, però, l'uomo è animale razionale; in greco da Aristotele fu definito uno "zòon logihikòn".
È animale, in quanto, animato, dotato di anima, ossia di respiro, di bisogni, capace di sentire di captare in qualche modo le realtà esterne e farsene delle immagini con rudimenti istintivi atti a fargli superare le necessità primarie.
Sotto tale aspetto, poi, è considerato il "top", il grado più altro del genere animale per le capacità che gli sono precipue e che lo portano a dominare ogni altro essere della terra.
È però anche razionale, in quanto, connette le immagini e i pensieri in catene di cause ed effetti e arriva a conclusioni tramite ragionamenti, quindi, razionalizza la realtà che lo circonda ai propri usi e consumi, sia nel campo fisico, sia negli altri, quali l'intellettuale e lo spirituale.
La definizione aristotelica dell'uomo quale "animale ragionevole", insomma, è ancora accettabile.
"Animale ragionevole" vuol dire che l'uomo, come tutti gli altri animali appartiene al genere animale, ossia è un vivente dotato di vita sensitiva, ma è animato da un'anima razionale, ossia intellettuale.
San Tommaso, alla luce delle Sacre Scritture giudeo-cristiane, conclude che l'uomo ha anche un'anima spirituale ed immortale.
Rispetto agli altri animali, quindi, oltre ad un'anima sensitiva l'"Homo Sapiens" ha un'anima razionale che cerca di evadere dal solo campo fisico, ma si proietta in altri campi, onde, si conclude, anche che ogni uomo è un'unità inscindibile di corpo, anima e spirito.
La sensibilità dell'uomo è conosciuta dai suoi simili che l'hanno provata in se stessi e a cui sono noti i comportamenti che manifestano l'"animus" interiore quali pianto, risa, grida, movimenti di stizza, rossore del viso, causati, in genere, da muscoli che si muovono in modo involontario senza che il soggetto riesca a camuffarli, perché sfuggono del tutto dal controllo personale anche nelle persone più attente.
Sono involontari, infatti, i muscoli dell'apparato digerente, dei vasi sanguigni, dei bronchi, dell'utero, della vescica, come infine il muscolo cardiaco, attivati tutti da mediatori chimici liberati all'estremità delle fibre nervose motrici del sistema nervoso simpatico o parasimpatico.
Ciascuno sa che sentimenti forti e improvvisi provocano palpitazioni alcune volte con reazioni incontrollabili come tremori, sudorazione, respiro accelerato e vertigini con crampi allo stomaco.
È come se dentro di noi vi fosse una molla che ha un comando indipendente che apre una scatola dove sono tenuti i sentimenti che cerchiamo di razionalizzare, ma che in alcuni tempi affiorano prepotenti e indomabili.
L'uomo quindi presenta una fragilità ed è come se non si conoscesse completamente.
In definitiva è come se in lui abitasse anche un altro essere che in certi momenti appare e cerca di prendere le redini.
L'uomo completo perciò non è solo la persona, ossia la maschera con cui si presenta, ma è di più.
Ne consegue che per conoscere bene un uomo va tenuto conto anche dei suoi comportamenti in condizioni limiti, quando possono apparire gli aspetti incontrollabili.
Su tali fatti, peraltro, si basa il funzionamento della "macchina della verità", strumento che misura e registra diverse caratteristiche fisiologiche di un individuo come pressione sanguigna, battiti del polso, respirazione... sul soggetto sotto interrogatorio e tenta, pare riuscendoci, ad accertare quando il soggetto sotto esame risponde mentendo.
È, quindi, comprensibile come nell'antichità, sede dei sentimenti e del subconscio era in genere ritenuta essere il cuore.
Questo, appunto, è il primo organo interno che con i battiti accelerati, improvvise aritmie e con brusche variazioni della pressione del sangue è causa di improvvisi pallori e rossori della pelle del viso e segnala le sensazioni forti ancor prima che possano essere razionalizzate dall'io.
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