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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
IL CUORE DELL'UOMO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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IL SIGNORE PESA I CUORI »
SUL "CUORE", DALLA GENESI »
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L'INCLINAZIONE BUONA E L'INCLINAZIONE CATTIVA »

OCCORRE UNA NUOVA CREAZIONE!
L'uomo di fronte a tale stato dei fatti, in effetti, se sente la pesantezza della propria situazione, secondo la Bibbia, può solo sperare che Dio affretti il suo intervento chiedendolo con la preghiera.
È noto il peccato gravissimo del re David e come, conscio della propria situazione di morte spirituale e di schiavitù del potere da parte del male, dopo che il profeta Natan risvegliò la sua coscienza, si rivolse a Dio in preghiera.
Davide, infatti, per perpetrare e nascondere il proprio adulterio commise un omicidio premeditato uccidendo un suo suddito che lo serviva fedelmente, Uria, di cui in modo proditorio, ordinando al suo generale di porlo nel punto ove la battaglia fosse più accesa, provocò la morte dopo avergli rubato la moglie Betzabea dalla quale, come secondo figlio, nacque il famoso re Salomone, mentre il figlio concepito durante l'adulterio morì appena nato.

Il Salmo 51, a David appunto attribuito, detto "Miserere" per la parola d'inizio del Salmo secondo la versione in latino della "Vulgata", "Miserere mei Deus secundum magnam misericordiam tuam Et secundum multitudinem miserationum tuarum dele iniquitatem meam", vale a dire "Pietà di me, o Dio nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità", infatti, al versetto 12 recita: "Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo."

"Cor mundum crea in me, Deus: et spiritum rectum innova in visceribus meis"



È indubbio che questo versetto è relativo proprio all'intimo dell'uomo completo, ossia all'intero complesso di sentimenti intellettivi e spirituali che Dio dovrebbe ricreare.

I due termini, il cuore e l'intimo, il tutto il se stesso, il , infatti, nel testo in ebraico si trovano entrambi in tale versetto e lo aprono e lo chiudono.
Da Davide viene chiesto che Dio ridia il suo Spirito "ruach" che il Creatore aveva dato al primo uomo, quindi, che ricrei completamente l'uomo.
Del resto, lui, David, l'unto del Signore, non era stato preservato dal peccato di morte, il che è segno di un cuore viziato profondamente senza rimedio; sappiamo, infatti, che "un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso" (Salmo 64,7) eppure era secondo il cuore del Signore, come dice Samuele a Saul in 1Samuele 13,14: "Il Signore si è già scelto un uomo secondo il suo cuore", il che implicitamente conferma che il Signore conosce il cuore dell'uomo ed è disposto a perdonare, se il perdono viene richiesto con vero pentimento.

Sì, in Salmo 51,12 è proprio usato il verbo creare "bar'a"; quindi, crei di nuovo Lui, il Signore, il cuore dell'uomo.
Dio così è chiamato a non restare insensibile a questa richiesta d'intervento... che sta a dire, sì l'uomo è colpevole... perché schiavo... ma intervieni Tu con la tua misericordia altrimenti che ci hai creato a fare la prima volta... non comprendevi la nostra fragilità davanti a un così potente consigliere malefico che hai lasciato operare contro di noi?

Del resto se quel versetto 12 del Salmo 51 si va a leggere con le regole del sistema di decriptazione di "Parlano le lettere" le lettere ebraiche, si ottiene:

"Il cuore Puro creato dal Potente fu il maledetto a cambiare , ma la grazia con la rettitudine si riporterà , con energia nuova curerà ; dentro l'esistenza ."

Il Miserere, infatti, è la preghiera con cui la Chiesa accompagna chi si addormenta in Cristo nel sonno della morte e Davide era, infatti, nella completa morte spirituale, onde il perdono è foriero di risurrezione.
La richiesta di un cuore nuovo l'invoca anche il Salmo 86 che tra l'altro recita: "Mostrami, Signore, la tua via, perché nella tua verità io cammini; tieni unito il mio cuore, perché tema il tuo nome." (Salmo 86,11) ove in ebraico quel "tieni unito il mio cuore" in ebraico è "ieched lebbi" , ossia sia unico il mio cuore, perciò non sia doppio o come traduce la C.E.I, nel 1975, "donami un cuore semplice", vale a dire togli da me la duplice inclinazione lasciando ovviamente quella buona.

La richiesta comporta il desiderio d'essere semplificati, direi, quindi, potati dal Signore e risuona a questo punto alla mente la frase di Gesù nel Vangelo di Giovanni:

  • Giovanni 15,1-2 - "Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto."
  • Giovanni 15,5 - "Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla."
Questo spirito che ricrea scorre da Gesù ai suoi discepoli.
La profezia del dono da parte di Dio all'uomo di un cuore nuovo, senza il quale l'uomo non può aspirare all'eternità si trova nel libro del profeta Ezechiele:
  • Ezechiele 11,17-19 - "Riferisci: Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti e vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e a voi darò il paese d'Israele. Essi vi entreranno e vi elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini. Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne..."
  • Ezechiele 18,30-32 - "Perciò, o Israeliti, io giudicherò ognuno di voi secondo la sua condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da tutte le vostre iniquità, e l'iniquità non sarà più causa della vostra rovina. Liberatevi da tutte le iniquità commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Perché volete morire, o Israeliti? Io non godo della morte di chi muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e vivrete".
  • Ezechiele 36,23-28 - "Santificherò il mio nome grande, disonorato fra le genti, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le genti sapranno che io sono il Signore - parola del Signore Dio - quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi. Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio."
Per due volte abbiamo visto che il profeta Ezechiele in 11,19 e in 36,26 dice "toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne".

Certo, la prima idea suscitata da tale dire è che si chiede di passare da un cuore duro a uno tenero, il che pare una metafora per indicare il desiderio di passare da una coscienza sorda e morta a uno spirito vivo e intelligente, cioè a un cuore permeabile a Dio e agli altri; ma vediamo le vere lettere ebraiche di quelle parole cosa suggeriscono:
  • Ezechiele 11,19 - "toglierò il cuore di pietra", "leb ha'oeben mibesharam" dal vostro intimo "leb" la pietra "ha'oeben" della vostra carne "mibesharam";
  • Ezechiele 36,26 - "vi darò un cuore di carne" "leb bashar" cioè lo renderò di carne, sottinteso come doveva essere e come era alle origini voluto dal Signore.
Quella pietra "'aoeben" da togliere, allora va interpretata nel senso che deve essere tolta alla radice "la paternità dell'angelo ", sottinteso, ribelle.

Ecco che appare chiara la necessità espressa dal concetto di "circoncidere il cuore", pensiero che appare nella Torah nel libro del Deuteronomio collegato proprio col comandamento dello Geremia Geremia "Schema'", ossia, come abbiamo considerato, dell'amare Dio con tutto il cuore, infatti, dice in 10,12-16: "Ora, Israele, che cosa ti chiede il Signore tuo Dio, se non che tu tema il Signore tuo Dio, che tu cammini per tutte le sue vie, che tu l'ami e serva il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima, che tu osservi i comandi del Signore e le sue leggi, che oggi ti dò per il tuo bene? Ecco, al Signore tuo Dio appartengono i cieli, i cieli dei cieli, la terra e quanto essa contiene. Ma il Signore predilesse soltanto i tuoi padri, li amò e, dopo loro, ha scelto fra tutti i popoli la loro discendenza, cioè voi, come oggi. Circoncidete dunque il vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra nuca." (Deuteronomio 10,12-16)

Il profeta Geremia riprende questa espressione della "circoncisione del cuore" per aprirsi al Signore quando dice:"
  • Geremia 4,4 - "Circoncidetevi per il Signore, circoncidete il vostro cuore, uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme";
  • Geremia 9,25 - "...tutte queste nazioni e tutta la casa di Israele sono incirconcisi nel cuore".
Esattamente, in Geremia 4,4 si trova scritto: "Circoncidetevi per il Signore, chimmolu laYHWH e poi circoncidete il vostro cuore" "vehasiru a'relot lebabekoem".

In effetti, questa seconda parte è "togliete, tagliate dal vostro cuore il prepuzio" e "prepuzio" in ebraico si dice "a'relot" e si scrive .
Tale allegoria ci dice che sul cuore è stato giustapposto un qualcosa che appunto impedisce di aprire completamente il cuore al Signore, vale a dire il cuore dell'uomo è stato incappucciato da dal "nemico serpente ".

Questo pensiero è ribadito in Geremia 9,25 ove per "incirconcisi nel cuore" è scritto vale a dire, un prepuzio è sul cuore.

L'operazione di cercare di liberare il cuore avviene però in due tempi.
Prima occorre che l'uomo si renda cosciente della propria situazione e desideri il cambiamento con tutte le proprie intenzioni.
È necessario, insomma che lo voglia veramente e cominci a lavorarci attorno cercando di mettere in pratica la parola di Dio e gli insegnamenti della Legge, della Torah e delle dieci parole, poi però chi opererà il taglio vero e proprio sarà Lui, il Signore come. infatti, si trova pure nel libro del Deuteronomio al 30,6: "Il Signore tuo Dio circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua discendenza, perché tu ami il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima e viva."
E finalmente l'uomo sarà in piena sintonia con quanto dice a parole nello "Shema'".

Del resto il patto del taglio "berit milah" è la prima alleanza che fece Dio con Abramo quando gli disse: "Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso ( "himmol") tra di voi ogni maschio." (Genesi 17,10)
Tale alleanza è profezia di quanto opererà il Signore stesso che coinvolgerà tutto l'uomo chiamato a rispettare l'alleanza nello spirito, mentre il segno nella carne serve solo per ricordarglielo.

Il profeta Geremia 31,31-34 ribadisce, ripetendo tre volte "oracolo del Signore", che: "Ecco, verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali con la casa d'Israele e con la casa di Giuda concluderò un'alleanza nuova. Non sarà come l'alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dalla terra d'Egitto, alleanza che essi hanno infranto, benché io fossi loro Signore. Oracolo del Signore. Questa sarà l'alleanza che concluderò con la casa d'Israele dopo quei giorni - oracolo del Signore - porrò la mia legge dentro di loro ("beqirbam"), la scriverò sul loro cuore ("libbam"). Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Non dovranno più istruirsi l'un l'altro, dicendo: Conoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande - oracolo del Signore - poiché io perdonerò la loro iniquità e non ricorderò più il loro peccato."

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