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DECRIPTAZIONE BIBBIA...
UOMO, RIVESTITI DELLA TUA DIGNITÀ
di Alessandro Conti Puorger
parti precedenti:
DIGNITÀ, BENE INALIENABILE »
LA NUDITÀ NEL LIBRO DELLA GENESI »
NUDO E NUDITÀ NEGLI ALTRI LIBRI DELLA TORAH »
LA NUDITÀ DEL PROFETA ISAIA »
NUDITÀ DI ISRAELE SECONDO I PROFETI OSEA ED EZECHIELE »
LA QUARTA VISIONE DEL PROFETA ZACCARIA »
ESSERE VESTITI E SOPRAVVESTITI »
LA SPOSA CHE SCENDE DAL CIELO
Nell'ultimo libro della Bibbia l'Apocalisse, tra gli atti conclusivi della storia della salvezza si trovano, tra l'altro, le seguenti rivelazioni:
- Apocalisse 20,7-9 - "...sono giunte le nozze dell'Agnello; la sua sposa è pronta: le fu data una veste di lino puro e splendente. La veste di lino sono le opere giuste dei santi. Beati gli invitati al banchetto di nozze dell'Agnello!"
- Apocalisse 21,23 - "Vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva: Ecco la tenda di Dio con gli uomini!"
Come potrà avvenire ciò?
Occorre tornare all'episodio del diluvio.
Risultò allora, pur se non esplicitata in modo evidente, la logica conclusione che occorreva una vittoria sul demonio da parte di un nuovo e più potente Noè che fosse però senza peccato onde liberasse tutti dal nemico, quel mostro dalle innumerevoli teste che ha invaso la terra iniettando veleno nel cuore degli uomini.
Dio avrebbe perciò cercato un'altra strada per la salvezza dell'uomo, come si evince dal pensiero del Signore alla fine del diluvio: "Il Signore... disse in cuor suo: Non maledirò più il suolo a causa dell'uomo, perché ogni intento del cuore umano è incline al male fin dall'adolescenza; né colpirò più ogni essere vivente come ho fatto." (Genesi 8,21)
Abbiamo visto che il demonio, che teneva in scacco tutta l'umanità accusandola di colpa davanti a Dio, s'era incarnato nel serpente.
Lui, dice Genesi 3,1, era
"a'rum", cioè
+
"si vedeva
innalzarsi
",
ma anche "il sentire
innalzava
".
Egli, insomma, tiene in gran conto i sensi e agitando impressioni su questi ebbe buon gioco.
La prima donna subì il fascino, seguì la sua tentazione che la colpiva nei sensi, infatti, dopo "vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò..." (Genesi 3,6)
Ella, fu la madre di tutti i viventi, e quindi tutti in qualche modo sono stati soggiogati da quel sentire, mettendo in primo luogo l'istinto dei sensi ben difficile da dominare.
Occorreva una Donna nuova che innalzasse non i sensi, ma la vita vera quella che sazia per l'eternità, vale a dire che "la vita
?
innalzasse
(
=
)",
quindi
una "Miriam", che evoca il nome di Maria, icona della Chiesa, la madre di Gesù, ossia del primogenito che ha vinto la morte.
Occorreva anche una vite nuova, diversa da quella che piantò Noè e che desse un vino diverso che non provocasse vertigini, ma che portasse la vita eterna.
Questo nuovo Noè poi sarà proprio Gesù di Nazaret, figlio di Maria, che disse: "Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla" (Giovanni 15,5) e diede il vino del suo sangue come eterna alleanza.
È importante a questo punto ricordare la prima volta che fu detto in Genesi 2,25 che i progenitori erano nudi e non provavano vergogna.
In tale occasione entrambi erano "ae'rummim"
ossia "si vedevano
con i corpi
che portavano
dalle acque "maim"
",
ma quali acque?
Abbiamo detto che loro padre e madre era Dio, quindi, quelle acque sono quelle che da cui furono originati, quelle che si trovano nella parola cielo, "shamaim"
,
le acque di sopra separate il secondo giorno della creazione dalle acque di sotto ed ecco che venendo dal cielo avevano come protezione l'abito di luce
.
Questo discorso prepara quello che sarà il disegno per il futuro da parte del Signore, vale a dire di far piovere dalle acque di sopra una pioggia di grazia con cui inondare l'umanità e rifarla nuova e renderla innocente senza vergogna ossia "ae'rummim"
.
L'evento del "Diluvio" raccontato in Genesi 6-9 è profezia di ciò che avverrà alla fine dei tempi, quando si apriranno i cieli e verrà il Messia e porterà le acque di grazia.
Solo 8 persone, il numero della pienezza, al tempo "diluvio" furono i salvati: Noè, i tre figli Sem, Cam, Iafet e le loro quattro mogli.
Il Nuovo Testamento e i Padri della Chiesa vedono appunto nel Diluvio e in quelle acque che vengono dal cielo le acque dal battesimo che sgorgano Gesù innalzato in croce, per un nuovo ordine del mondo.
Tale fatto in particolare è colto dal Vangelo di Giovanni al capitolo 21 nell'apparizione di Gesù risorto sulla sponda del lago di Tiberiade.
Era l'alba... di una nuova creazione... Gesù è il nuovo Noè, progenitore della una nuova umanità, quella dei salvati e 7 discepoli, appunto 8 in tutti, pronti a rinnovare il mondo, ad evangelizzarlo.
Il male è stato già vinto dalla morte e risurrezione di Cristo, lo dice indirettamente il pesce che Gesù offre loro, immagine del "tannin hagadol" del mostro marino, del Leviatano, figura della cena escatologica a cui mangeranno tutti i Giusti, giustificati da Cristo che potranno liberare, pescandoli i prigionieri di quel mostro, figurativamente i pesci prigionieri.
C'è anche il senso della nudità che viene rivestita dal perdono di Cristo, infatti, secondo la traduzione C.E.I. del 2008 "Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare." (Giovanni 21,7) quindi, si buttò in quell'acqua pura della nuova creazione, iniziata con la risurrezione, perciò un battesimo nelle acque ove Cristo aveva camminato, profezia, allora, della vittoria sulla morte, e Pietro venne a nuoto a riva per camminare con Lui.
La traduzione C.E.I del 1975 dice "...si cinse ai fianchi il camiciotto..." e in tal modo fa ricordare i "katenot" di Genesi 3,21 poi nel colloquio successivo, perdonato pienamente dal Signore, viene mandato a pascere le sue pecore.
Questo fu il vero diluvio di grazia, l'annuncio del "Kerigma", che porterà alla nascita dei figli di Dio da parte della Chiesa la sposa di Cristo risorto.
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