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ATTESA DEL MESSIA...
PASTORE E PORTA
di Alessandro Conti Puorger
parti precedenti:
GIOVANNI 10,1-16 »
LA METAFORA DELLE PECORE »
I PASTORI NELL'IMMAGINARIO BIBLICO »
LA VOCE DEL PASTORE »
LA PORTA STRETTA »
LA PORTA DELLE PECORE »
LA PORTA DEL RECINTO »
IL RECINTO DELLA NUOVA GERUSALEMME »
FRATELLO PORTA
Che sono quelle perle?
(Vedi: "In cammino alla ricerca della perla preziosa")
"Perle" in ebraico è "faninim"
Quelle porte sono tutte uguali, costituite ciascuna da un'unica perla
e questa porta è l'annuncio di Cristo morto a causa dei peccati degli uomini e risorto per la giustificazione di tutti, l'unica porta che conduce al Regno e che "Parla
del Figlio
".
Sono proprio l'annuncio che fa ogni apostolo di Cristo, la sua predicazione, il "Kerigma", che fa entrare nella città di Dio.
Scrive al proposito San Paolo:
- Colossesi 4,3-4 - "Pregate anche per noi, perché Dio ci apra la porta della predicazione e possiamo annunziare il mistero di Cristo, per il quale mi trovo in catene: che possa davvero manifestarlo, parlandone come devo."
- Romani 10,17 - "La fede dipende dunque dalla predicazione e la predicazione a sua volta si attua per la parola di Cristo" come se la parola dell'apostolo fosse proprio sperma dello Spirito Santo.
- 1Corinzi 1,21 - "Poiché, infatti, nel disegno sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione."
- 1Tessalonicesi 2,13 - "Proprio per questo anche noi ringraziamo Dio continuamente, perché, avendo ricevuto da noi la parola divina della predicazione, l'avete accolta non quale parola di uomini, ma, come è veramente, quale parola di Dio, che opera in voi che credete."
Il Vangelo di Giovanni 1,12, infatti, sancisce che: "A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome..."
La prima azione dello Spirito Santo che scende nel cuore di un uomo è azione che lo genera a figlio di Dio, ossia è sperma di vita che accolto dall'uomo, crescendo e sviluppandosi, crea una nuova vita, quella filiale da parte di Dio stesso.
Il precedente discorso di Gesù sull'unità porta a meditare.
Che Dio è Uno solo, ossia Unico è, infatti, il primo comandamento che ha Israele, detto lo "Shema'" che nella liturgia ebraica e nelle preghiere individuali (assieme al "Kaddish") è appunto la preghiera più recitata.
Questa preghiera è formata da vari brani della Torah: Deuteronomio 6,4-9; 11,13-21 e Numeri 15,37-41 e inizia con: "Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze..." (Deuteronomio 6,4-9)
Quanto li in ebraico, traslitterato in italiano è: "Shema' Israel IHWH 'Oelohenu IHWH 'oechad..."
Nella Tenak a Deuteronomio 6,4 quel versetto è scritto in ebraico come qui di seguito con due lettere, l'ultima di "Shema'"
e l'ultima di "'oechad"
,
in grande che paiono proprio voler esaltare e ricordare "e'd"
l'Eterno e l'eternità cui aspira chi desidera assolvere quel comandamento.
In questo primo versetto della preghiera si trova citato 4 volte il Santo Nome, di cui una nella parola "Shema'", due come
IHWH o Tetragramma sacro e, infine ancora una volta con "'Oelohenu"
vale a dire "Dio Nostro".
La stessa parola "Shema'"
,
infatti si può spezzare in
+
e vi appare il Nome
,
ove
=
,
e le lettere in base ai loro significati anche grafici sono in grado di dire di sé: "Il Nome
vedrò
".
La definizione è che Dio è UNO "'oechad"
.
Quella parola UNO "'oechad"
,
poi si può pensare formata da
+
e "'ach"
che in ebraico sta a significare la parola "fratello", ossia "uno
stretto
"
e dalla lettera
"dalet", che come nome e graficamente è una porta e una mano aperta che aiuta o blocca.
A questo punto, pensando all'incarnazione di Dio in Gesù di Nazaret quell'UNO conduce a che Dio si farà fratello
che aiuta
,
un fratello
che sarà una porta
;
e Gesù dice "IO sono la porta".
Pensando poi alle mura della Città di Dio, chi si avvicina da ogni direzione da cui viene, guardando con gli occhi del proprio spirito, vede
una città turrita e serrata, ma vede e sente il richiamo di una porta
che gli dice di entrare e se accade entra come "pecora" nella città dell'Agnello.
Dice al riguardo il profeta Isaia 26,1s: "Abbiamo una città forte; egli ha eretto a nostra salvezza mura e baluardo. Aprite le porte: entri il popolo giusto che mantiene la fedeltà."
Se riconosce che in essa abita l'Eterno "a'd"
e chi si avvicina è riconosciuto essere in buona fede dal "Fratello porta" entra dalla porta
stessa, viene e vede
ossia è portato alla conoscenza "dea'"
dell'Eterno.
Del resto tutta la parabola delle pecore e del pastore di Giovanni 10 parla della conoscenza reciproca e quindi dell'unità del sentire tra pastore e pecore.
Nello stesso Vangelo, nel suo "testamento spirituale" Gesù ebbe poi a dire:
- Giovanni 14,7 - "se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto."
- Giovanni 14,17 - "Lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi."
- Giovanni 17,3 - "Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo."
- Giovanni 17,11 - "Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi."
- Giovanni 17,23 - "Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me."
Ne consegue che ogni discepolo di Gesù diventa a sua volta una porta attraverso cui altri possono accedere alla Chiesa ed essere illuminati dalla lampada dell'Agnello.
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