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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
ODIO E AMORE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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COME NACQUE L'ODIO
Mi sono detto, ci sarà pure stato un primo momento in cui nacque l'odio sulla terra, di conseguenza, e rimanendo nel campo biblico la risposta è che certamente si può trovare nel libro della Genesi che parla delle origini.
Il rinvenimento di quanto cercato è facilitato dal fatto che, come s'è visto, per la lingua ebraica, quando c'è una possibilità implicante una scelta, ciò che si scarta o viene messo in secondo piano è considerato odiato.
Occorre vedere, allora, quando ci fu la prima scelta e chi la fece.

È evidente allora che, per prima tra tutti gli uomini, la coppia Adamo si trovò a fare scelte e la prima, fondamentale, è raccontata in Genesi 3 nel "midrash" della cacciata dal Gan Eden o Paradiso Terrestre.
In tale occasione quei progenitori, invece di scegliere quanto aveva indicato il Signore Dio, di fatto, scelsero quanto il serpente tentatore aveva loro suggerito, assorbendo in tal modo il veleno che gli propinava, quello che li fece cadere nell'inganno di pensare che Dio non li amasse.
Preferirono il biblico serpente al Signore Dio e di compiere un atto di formale diniego nei riguardi della sua "paterna" autorità.

In tal modo, di fatto, "odiarono" il Signore Dio che peraltro era loro padre e loro madre, e non Gli dettero il giusto onore e peso, ossia la debita "gloria", infatti, poi il comandamento "Onora tuo padre e tua madre... " in Esodo 20,12 chiarisce visto che per quell'onora usa il radicale KBD che equivale a ordinare di dare il giusto peso KBD (lettere che definiscono il fegato - organo pesante).

Questa scelta ebbe le sue conseguenze.
L'odio entrato nell'intimo della coppia fece marcire l'originaria rettitudine soffiata da Dio (Genesi 2,7), apparve con le prime accuse che si rivolsero tra loro e si riverberò potente sulla progenie, spuntò nel primo figlio Caino che decise nel proprio cuore malato che Dio gli "preferiva" Abele il suo gemello, concluse d'essere odiato da Dio ed eliminò il fratello che secondo lui Dio amava di più, provocando il primo omicidio che fu anche fratricidio come del resto sono tutti gli omicidi se si considera di provenire tutti dallo stesso ceppo.
Dio, per contro, aveva scelto di crearli e li aveva amati con un trattamento unico rispetto alle altre creature e aveva dato loro la vita addirittura col dono della libertà anche di poterlo rifiutare.
Il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, invece, era divenuto essenza nell'uomo e solo la morte fisica ormai l'avrebbe potuto estirpare.

Il fatto di un serpente oppositore che intralcia la via dell'uomo fece supporre negli antichi il pensiero di una ribellione di parte degli angeli prima della creazione del mondo.
In un certo senso, non sono creature completamente libere, ma Sue manifestazioni, emissioni ed ambasciatori e siccome Dio tutto può, esiste anche in Lui di immaginare l'opposto di se stesso che però non vuole che esista in eterno, ma che per un momento, ossia nel tempo che è nulla rispetto all'eternità, ha lasciato come possibile scelta all'uomo per garantirgli anche la libertà di rifiutarlo.

È quello del male, comunque, un mistero, il "Mysterium iniquitatis" o mistero dell'iniquità di cui parla San Paolo in 2Tessalonicesi 2.7, scritta appena 20 anni dopo la morte e risurrezione di Cristo, mistero che comporta l'incarnazione del male nell'Anticristo, che è in definitiva l'ultima emanazione del serpente antico. Nel libro apocrifo di origine giudaica detto di Enok (I secolo a.C.), peraltro si trova, che la scelta di Dio di creare l'uomo, essere libero, fu considerata un'offesa da una parte di angeli che si sentirono non preferiti da Dio ed, ecco, la 1° ribellione, onde diventarono i demoni.
È da pensare, per contro, che Dio invece volesse proprio rintuzzare l'orgoglio manifestato da quella parte angelica che pretendevano una propria autonomia, mentre era stata creata solo per eseguire i Suoi ordini in vista della creazione; vale a dire angeli come personificazioni spirituali, emissari del potere divino.

Di tutto ciò di certo nella Bibbia canonica c'è solo che per iniziare la propria opera di creazione di tutto ciò che esiste le prime parole di Dio furono: "Sia la luce! E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno." (Genesi 1,3-5)

La prima parola che disse - "luce" - traduce il termine ebraico di "'or" , questa era buona "tob" e fu separata dalle "tenebre", "choshoek".

Commento con i significati grafici delle lettere quelle parole.
Luce "'or" suggerisce "l'Unico porterà dei corpi ", ma anche "desidero () un corpo " come se l'Unico annunciasse l'intenzione di una futura incarnazione: "l'Unico si porterà in un corpo " e questo è buono "tob" , in quanto, "l'amore porterà dentro " a ciò che creerà.

Questa "luce" è messa in contrapposizione alle tenebre che sono ciò che si oppone e contermina la luce, come questa per "choshoek" fosse "nascosta la luce in un vaso " e non messa sopra a un lucerniere come dirà Gesù in Matteo 5,11.
Il giorno "iom" , effetto della luce, è rivelazione che Dio "sarà a portarsi in un vivente ", mentre la notte "lailah" è l'effetto delle tenebre, tanto che "lilit" nell'immaginario ebraico è la moglie di Sammaele, il signore delle forze del male.
Questa notte "lailah" rappresenta "una potenza che fu dal Potente a uscire ", ossia secondo il pensiero della caduta degli angeli ribelli, fu una potenza che si ribellò o forse emessa come possibilità di scelta dell'uomo.

Si scoprirà poi al capitolo Genesi 3 chi è il personaggio che causerà la perdita della luce per la prima coppia, il serpente "nachash" le cui lettere suggeriscono che è "l'angelo che nasconde la luce "; da qui l'idea di una rivolta angelica a monte della creazione.

L'effetto di scegliere la "verità" offerta da quest'angelo corrisponde ad aver scelto le tenebre e quella, purtroppo, fu la scelta dei progenitori dell'umanità.
Dice di questi il Vangelo di Giovanni: "Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna." (Giovanni 8,44)

Con ciò però non si cade nel manicheismo in quanto i due soggetti luce/bene e male - tenebre non sono coevi e indipendenti, pur se contrapposti.
L'odio tra loro in definitiva non viene da Dio, ma dal Suo opposto, ideato dopo, con scopo di consentire una libera scelta, non eterno, ma temporaneo.
Dalla terra, invece, si alza odio verso la luce di Dio da parte dell'uomo.

Ne consegue ciò che dice il profeta Isaia agli inizi del suo libro: "Udite, cieli; ascolta, terra, perché il Signore dice: Ho allevato e fatto crescere figli, ma essi si sono ribellati contro di me... Guai, gente peccatrice, popolo carico d'iniquità! Razza di scellerati, figli corrotti! Hanno abbandonato il Signore..." (Isaia 1,2-4)

Nel proprio immenso amore il Signore l'odiare il peccato nell'uomo, ha pensato di risolverlo con una nuova occasione all'uomo, vale a dire gli propone di "rinnovare () l'origine " e propone all'uomo di ricominciare da capo.

Viste le sofferenze in cui questi si è cacciato con la propria scelta, Dio è disposto a cancellare il passato e offre una nuova ripartenza e reca il proprio odio sulla terra come fuoco per bruciare il male che incatena l'uomo e nel contempo come luce per lui.
Per tale motivo Dio si manifestò a Mosè con un fuoco, con una luce nel roveto che non si consuma, poi al passaggio del Mar Rosso, fu come colonna di fuoco che squarciò le tenebre della notte e infine con lettere di fuoco col proprio dito scrisse le Tavole.

Nel Talmud di Gerusalemme - Šeqalim VI, 1, 49d, infatti, si legge che "Rabbi Pinhas, in nome di rabbi Šim'on ben Laqiš disse: La Torah che il Signore diede a Mosè fu data a lui [come] fuoco bianco inciso con fuoco nero. Essa è fuoco, composta di fuoco, spaccata dal fuoco, data dal fuoco, dalla sua destra, una legge di fuoco per loro."

Dirà il profeta Malachia 3,2s: "Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai. Siederà per fondere e purificare" e poi il Battista in Matteo 3,11 annunciando il Messia dirà "egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco."

Questo fuoco è "odio" "sin'ah" che "brucerà l'angelo delle origini nel mondo " e sarà lisciva lavare i peccati negli uomini che saranno battezzati da Lui col risultato che chi vive nelle tenebre resterà illuminato.
Quella "lisciva" poi è "borit" le cui lettere senza vocali sono le stesse di alleanza "berit" , onde ricordano proprio il patto al Sinai di Dio con l'uomo contro il comune avversario, il male, e per questa alleanza Dio interverrà con la salvezza di Gesù Cristo che laverà col proprio sangue i peccati degli uomini.

Le parole odiare, odio e simili nell'Antico Testamento le troviamo ad esempio in:

  • Numeri 10,35s - ove si prende atto che Dio cammina col suo popolo in mezzo a nemici, "Quando l'arca partiva, Mosè diceva: Sorgi, Signore, e siano dispersi i tuoi nemici e fuggano davanti a te coloro che ti odiano. Quando sostava, diceva: Torna, Signore, alle miriadi di migliaia d'Israele", ove i nemici sono preda della notte e dell'ignoranza su Lui, il Dio Unico creatore del tutto.
  • Deuteronomio 7,15 - "Il Signore allontanerà da te ogni infermità e non manderà su di te alcuna di quelle funeste malattie d'Egitto, che ben conoscesti, ma le manderà a quanti ti odiano", ove "malattia", in ebraico è "chali" e nell'immaginario biblico è attribuita all'effetto della caduta dei progenitori che "imprigionati dal serpente furono ".
Nei Salmi poi si legge:
  • Salmo 21,9 - "La tua mano raggiungerà tutti i nemici, la tua destra raggiungerà quelli che ti odiano."
  • Salmo 129,5 - "Si vergognino e volgano le spalle tutti quelli che odiano Sion."
  • Salmo 139,21 - "Quanto odio, Signore, quelli che ti odiano! Quanto detesto quelli che si oppongono a te!"
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