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di Alessandro Conti Puorger
 
 

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LA CASA D'ISRAELE, VIGNA DEL SIGNORE
Secondo il libro del profeta Isaia la vigna piantata dal Signore che è divenuta degenere è la casa d'Israele.
Si trova, infatti, ivi scritto: "Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti è la casa di Israele; gli abitanti di Giuda la sua piantagione preferita. Egli si aspettava giustizia ed ecco spargimento di sangue, attendeva rettitudine ed ecco grida di oppressi." (Isaia 5,7)

Pongo l'attenzione su quel "la sua piantagione" "neta'" "preferita" "shaa'shua'iu" cui in questa parola riconosco tutte le lettere che definiscono il nome di Gesù e di Giosuè .
Interessante è poi come Isaia gioca con le lettere per far comprendere il modo per cui si è degenerata la vigna:

  • da "giustizia" a "spargimento di sangue" ;
  • da "rettitudine" a "grida di oppressi" .
Sono bastati pochi mutamenti com'è avvenuto con quelle lettere, ma tutto è stato stravolto, onde per i superficiali tutto va ancora bene, ma è solo facciata, l'uva non è più quella buona, qualcuno ha apportato cambiamenti a proprio interesse.

Nel passo precedente Isaia 5,1-4, infatti, presenta Israele come la vigna di Dio: "Voglio cantare per il mio diletto il mio cantico d'amore per la sua vigna. Il mio diletto possedeva una vigna sopra un fertile colle. Egli l'aveva dissodata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato viti pregiate ("soreq" ); in mezzo vi aveva costruito una torre e scavato anche un tino. Egli aspettò che producesse uva; essa produsse, invece, acini acerbi. E ora, abitanti di Gerusalemme e uomini di Giuda, siate voi giudici fra me e la mia vigna. Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna che io non abbia fatto? Perché, mentre attendevo che producesse uva, essa ha prodotto acini acerbi?"

In questi versetti la vigna era per il "mio diletto", "didi" ripetuto 2 volte e per l'amore "dodi", e tutto porta a David e al figlio di David atteso, il Messia, come rivelano in modo criptico le lettere di quanto tradotto con "fertile colle" "boeqroen" "boen shamoen" che senza puntature di vocalizzazione con le regole di decriptazione di "Parlano le lettere" e in base ai significati grafici intriseci nelle 22 lettere ebraiche (di cui alle schede che si ottengono cliccando sui loro simboli a destra delle pagine di questo mio Sito), rivelano: "al sorgere dell'inviato Figlio Unto ".
Le viti pregiate sono proprio il "soreq" ossia le stesse per uva rossa di qualità superiore che abbiamo visto in Geremia 2,20.

Ecco che Gesù, Rabbuni delle Sacre Scritture che aveva detto "Se, infatti, credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me" (Giovanni 5,46) e prima "Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me" (Giovanni 5,39), in occasione della parabola del "La vera vite" spezza la parola dei profeti alla stregua di quanto fece dopo la risurrezione con i discepoli di Emmaus come racconta il Vangelo di Luca "cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui." (Luca 24,29)

Nei versetti 5,5-6 Isaia dice di quella vigna piantata dal Signore: "Ora voglio farvi conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: toglierò la sua siepe e si trasformerà in pascolo; demolirò il suo muro di cinta e verrà calpestata. La renderò un deserto, non sarà potata né vangata e vi cresceranno rovi e pruni; alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia."

Il popolo d'Israele diviso nel Regno del Nord con capitale Samaria e del Sud o di Giuda con capitale Gerusalemme in due riprese fu portato in esilio il primo a Ninive e il secondo in Babilonia.

La Bibbia dice: "Il re d'Assiria invase tutta la terra, salì a Samaria e l'assediò per tre anni. Nell'anno nono di Osea, il re d'Assiria occupò Samaria, deportò gli Israeliti in Assiria, e li stabilì a Calach e presso il Cabor, fiume di Gozan, e nelle città della Media. Ciò avvenne perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore, loro Dio, che li aveva fatti uscire dalla terra d'Egitto, dalle mani del faraone, re d'Egitto. Essi venerarono altri dei, seguirono le leggi delle nazioni che il Signore aveva scacciato davanti agli Israeliti, e quelle introdotte dai re d'Israele." (2Re 17,5-6); era il 722 a.C..

La motivazione viene ripetuta anche più avanti: "Ciò accadde perché quelli non avevano ascoltato la voce del Signore, loro Dio, e avevano trasgredito la sua alleanza, cioè tutto quello che egli aveva ordinato a Mosè, servo del Signore: non l'avevano ascoltato e non l'avevano messo in pratica." (2Re 18,12)

Nel 710 a.C. Gerusalemme fu solo assediata dagli Assiri, ma fu conquistata dai Babilonesi ai tempi di Nabucodonosor, principe di Babilonia.
I Babilonesi avevano, infatti, distrutto il regno Assiro nel 612 e si erano ad essa sostituiti nelle mire di espansione in Palestina.
Nel 587 a.C., ci fu la caduta di Gerusalemme per mano delle truppe del generale Nebuzardan che distrusse il Tempio e la città.
Il re di Giuda, Sedecia, fu catturato; finiva così anche il Regno di Giuda e la maggior parte dovette prendere la via dell'esilio.
Il profeta Ezechiele nel capitolo 19 parla di questi eventi quando fa il panegirico di Israele con una vigna rigogliosa e dice del popolo di Giuda: "Lo chiusero in una gabbia, lo condussero in catene al re di Babilonia e lo misero in una prigione, perché non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele. Tua madre era come una vite piantata vicino alle acque. Era rigogliosa e frondosa per l'abbondanza dell'acqua; ebbe rami robusti buoni per scettri regali; il suo fusto si elevò in mezzo agli arbusti mirabile per la sua altezza e per l'abbondanza dei suoi rami. Ma essa fu sradicata con furore e gettata a terra; il vento d'oriente la disseccò, disseccò i suoi frutti; il suo ramo robusto inaridì e il fuoco lo divorò. Ora è trapiantata nel deserto, in una terra secca e riarsa; un fuoco uscì da un suo ramo, divorò tralci e frutti ed essa non ha più alcun ramo robusto, uno scettro per dominare. Questo è un lamento e come lamento è passato nell'uso." (Ezechiele 19,9-14)

Non è poi da dimenticare il Salmo 80, la preghiera per la rinascita d'Israele che parla della vigna che, appunto, come avevo accennato nel primo paragrafo Israele è una vite egiziana sradicata e portata in Canaan, infatti, recita: "Hai sradicato una vite dall'Egitto, hai scacciato le genti e l'hai trapiantata. Le hai preparato il terreno, hai affondato le sue radici ed essa ha riempito la terra. La sua ombra copriva le montagne e i suoi rami i cedri più alti. Ha esteso i suoi tralci fino al mare, arrivavano al fiume i suoi germogli. Perché hai aperto brecce nella sua cinta e ne fa vendemmia ogni passante? La devasta il cinghiale del bosco e vi pascolano le bestie della campagna. Dio degli eserciti, ritorna! Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi quello che la tua destra ha piantato, il figlio dell'uomo che per te hai reso forte. È stata data alle fiamme, è stata recisa: essi periranno alla minaccia del tuo volto." (Salmo 80,9-17)

In "I Cherubini annunciano la venuta dell'Agnello" tra l'altro è riportata la decriptazione dell'l'intero Salmo 80.

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