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LA STRAGE DEGLI INNOCENTI E LA FUGA IN EGITTO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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SUI VANGELI CANONICI "DELL'INFANZIA" DI GESÙ »
VESCOVI AFRICANI E LA PREDICAZIONE SUI SANTI INNOCENTI »
LA FUGA IN EGITTO DELLA SACRA FAMIGLIA »
IL PROTOVANGELO DI GIACOMO »

ERODE IL GRANDE 37-4 a.C.
La dinastia degli Asmonei, fondata da Simone Maccabeo a far tempo dal 140 a.C. dette luogo al regno di Giudea che mantenne il pieno potere civile e religioso fino alla conquista romana.
A premessa del presente paragrafo propongo la lettura del paragrafo "I sacerdoti Asmonei" dell'articolo "La luce del servo".
È però da premettere che nel pensiero di molti in Israele, soprattutto delle sette dei Farisei ossia dei "i separati" e degli 'Esseni", i re d'Israele dovevano discendere dalla casa di Davide, l'ultimo unto dal Signore che aveva promesso che la sua discendenza regnasse per sempre, mentre i Maccabei, che erano una famiglia di sacerdoti che avevano soppiantato la vecchia classe sacerdotale e non erano davidici, non avevano un effettivo diritto al potere regale nel Regno di IHWH.
Ricordo, infatti, che profeta Natan, per bocca del Signore aveva detto a Davide: "La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre." (2Samuele 7,16)

I Farisei e poi di conseguenza il Talmud cercarono di minimizzare il periodo degli "asmonei" e i libri che ne parlano - I e II Maccabei - scritti in greco, non furono inseriti nel canone delle Sacre Scritture ebraiche, ma poi solo in quelle cristiane.
I Romani dopo l'occupazione di Gerusalemme da parte di Pompeo nel 63 a.C. posero Erode Antipatro, figlio di Antipa, già "strategos" dell'Idumea sotto Giovanni Ircano I, come amministratore "curator" della Giudea.
Erode Antipatro che fu il capostipite della dinastia erodiana non era giudeo, ma idumeo, non ben visto dalla popolazione di Gerusalemme.
Gli edomiti, discendenti di Esaù, da sempre avversari degli Israeliti, erano stati convertiti a forza da Ircano I nel 110 a.C. alla religione ebraica, ma erano considerati inferiori e non pienamente integrati.
Antipatro, poi, con il favore di Giulio Cesare, fu nominato viceré usurpando il trono del suo re che era stato imprigionato dai Parti.
I romani, gran parte dell'aristocrazia ebraica e la classe sacerdotale avevano in comune l'interesse a mantenere la situazione sotto controllo e non erano propensi a mutare lo "status quo", mentre il popolo, in special modo le classi più povere, sognava l'avvento del nuovo Regno di Davide.

A quei tempi peraltro la popolazione di Palestina era molto variegata e solo una parte aveva attese religiose, in quanto composta da:

  • devoti ebrei, concentrati nella zona poco fertile di Gerusalemme;
  • idumei, nella zona fertile tra Hebron e la costa;
  • galilei, ebrei osservanti abitanti della zona settentrionale, in genere agricoltori;
  • Samaritani della fertile Samaria in divergenza con i devoti giudei e galilei;
  • Greci e Ellenizzati in molte città non tutti praticanti.
Antipatro aveva tre figli maschi cui dette rispettivamente gli incarichi:
  • a Fasael di stratega di Gerusalemme,
  • a Giuseppe prefetto di Masada,
  • a Erode di stratega di Galilea.
Quest'ultimo, figlio di una nabatea, nato nel 73 a.C. e morto nel 4. a.C., poi detto il "Grande", per 33 anni fu re della Giudea sotto il protettorato romano dal 37 a.C. alla morte.
Pur se circonciso, aveva il nome esotico di Erode, che non è certamente di origine ebraica, bensì greca, e significa "discendente da eroi", il che è una prova in più che dimostra come per le sue origini fosse mal visto dagli israeliti più ortodossi.
L'appellativo di "Grande" è dovuto allo splendore e al lustro che portò al regno con la sua attività di costruttore; infatti, per ricordare solo l'essenziale fece edificare le città di Sebaste e di Cesarea marittima con il suo grande porto, le possenti fortezze di Masada, Macheronte e l'Herodion e ingrandì e abbellì Gerusalemme costruendo il Tempio che poi fu detto di Erode.
Quando il padre Antipatro fu assassinato, Erode nel 42 a.C. fu eletto dai romani tetrarca dì Galilea, ma solo nel 37 a.C. riuscì a farsi eleggere re su tutta la Palestina.
Erode era particolarmente ambizioso e cercava in tutti i modi d'essere ben visto dai Romani e quando poteva faceva in modo di essere apprezzato da loro, infatti con i suoi comportamenti filoromani Erode riuscì a divenne governatore della Galilea a soli 25 anni d'età.
Gamala, città situata in cima a una rupe nei pressi del la riva orientale del lago di Genezaret o mare di Tiberiade o di Galilea, non in Giudea, ma nel vicino Golan, regione ai confini della Siria ma non lontana da Nazaret, era sotto un certo Ezechia già di parte asmonea, che vantava una certa egemonia sulla zona, ma Erode il Grande volendo essere lui il governatore guidò una spedizione e catturò e poi uccise quell'Ezechia nell'anno 47 a.C.. (Giuseppe Flavio Antichità Giudaiche 2 libro XIV 159)

Ezechia di Gamala, pur se aveva servito gli asmonei, in effetti, era diventato il capo della resistenza antiromana e certamente vantava per la sua famiglia discendenza regale dal re Davide di cui con la forza intendeva rivendicare il trono, checché ne dica Giuseppe Flavio che tende a coprirne i veri motivi che in definitiva erano gli stessi dei farisei a cui lui apparteneva ancora.
Nel 22 a.C. Augusto per i servigi resi ai romani ampliò il potere di Erode annettendogli le regioni di Traconitide, Auranitide e Batanea, e due anni dopo vi aggiunse la Gaulanitide ove c'era Gamala.
Ciò causò l'ira di molti israeliti tanto che il sommo sacerdote decise di processarlo, ma il procuratore romano della Siria ordinò ai membri del Sinedrio di assolverlo e questi obbedirono.
Crebbe in tal modo il suo apprezzamento tra i romani e dopo la morte del padre per incarico di Marco Antonio addirittura dal 41 a.C. e poi dal 37 a.C. di Ottaviano Augusto, dalla cui parte Erode abilmente era passato, governò tutta la Giudea avendo anche sposato Marianne, una discendente degli Asmonei.
Da parte dei familiari di Ezechia che vantavano un diritto di sovranità, in quanto sedicenti "figli di Davide" però nacque un profondo odio verso Erode e i suoi discendenti che stavano di fatto usurpando il trono.
Erode ebbe varie mogli e concubine tra cui si ricordano Doride, Mariamne I, Mariamne II, Maltace, Cleopatra di Gerusalemme, Pallade, Fedra e Elpide ed ebbe numerosi figli e figlie tra cui da Doride Antipatro, da Mariame I Alessandro, Aristobulo, Salampsio e Cipro - da Mariamne II, Filippo I, da Maltace Archelao, Antipa e Olimpiade, da Cleopatra Filippo II e Erode, da Pallade Fasaele, da Fedra Rossane e da Elpide Salomè.
Erode era diffidente spietato e crudele, sempre sospettoso di poter venire spodestato.
Sono note le esecuzioni di una delle mogli, di alcuni dei suoi figli e di centinaia di oppositori che ordinò, temendo che complottassero contro di lui.
Alla sua morte il regno fu diviso fra i tre figli rimasti: Archelao governò la Giudea, Erode Antipa la Galilea, Erode Filippo la Batanea, l'Iturea e l'Abilene.
La strage degli innocenti, quindi, pur se non riportata da Giuseppe Flavio nei suoi scritti, che sono di parte in favore dei romani, ben s'inquadra nelle attitudini di Erode che del resto era un loro pupillo che in effetti fu un crudele sovrano.
Fu, peraltro, un episodio non eclatante in quanto essendo non più di 1000-1200 gli abitanti della piccola Betlemme il numero dei bambini maschi di età minori di 2 anni sarà stato al massimo di una dozzina, certamente tutti davidici.
Si pensi che notizia della morte dei figli di Erode, Alessandro e Aristobulo, il grande Augusto, ebbe a dire: "È meglio essere il maiale di Erode piuttosto che uno dei suoi figli"; infatti Erode, essendo stato giudaizzato, non mangiava carne di maiale, ma uccise i suoi stessi figli come riporta il Ricciotti nella sua "Vita di Gesù Cristo".
Per rafforzativo di tale sua crudele attitudine, ricordo che come racconta Giuseppe Flavio ormai certo della sua prossima morte, conscio che i sudditi ne avrebbero gioito, ordinò alla sorella Salome di riunire a Gerico dov'era ammalato potenti del regno, per riunirli incarcerarli nell'ippodromo e poi farli ucciderli, appena lui fosse morto, così almeno il popolo in quella occasione avrebbe pianto.
Alla morte la sorella però non obbedì e liberò tutti quei notabili.
In definitiva le seguenti sono le atrocità più note compiute da Erode il Grande:
  • fece uccidere Malico, l'uomo che pare avesse avvelenato suo padre Antipatro;
  • imprigionò il fratello Fasael che per la disperazione pare che si sia suicidato;
  • nel 29 a.C.;fece uccidere la prima la moglie Mariamne I;
  • fece uccidere i due figli avuti da lei: Alessandro e Aristobulo, nel 7 a.C.;
  • prima della sua morte, fece giustiziare un altro suo figlio, Antipatro.
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