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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
IL FRUTTO DELL'ALLEANZA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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LA NUOVA ALLEANZA
Nella celebrazione della Santa Messa, memoriale del mistero pasquale di Gesù Cristo, il momento centrale è quello eucaristico in cui il Signore si fa presente anche fisicamente sull'altare con la propria vera carne e il proprio vero sangue, trasfigurati dalle specie del pane e del vino.
Il pane e il vino stanno proprio a ricordare la Nuova Alleanza che Lui, il Messia, ha inaugurato con tutta l'umanità nell'ultima cena prima della sua passione.

Abbiamo visto che era stato profetizzato da parte di Dio: "Concluderò un'alleanza nuova" "karetti berit chadashah".
Una lettura possibile, utilizzando i valori grafici delle lettere, fornisce il pensiero: "Agnello crocifisso sarà il Figlio mio . Finito nella tomba l'aiuterò ; da risorto ne uscirà ", pensieri che riguardano fatti di cui parlano i Vangeli.

I Vangeli, infatti, annunciano che la Nuova Alleanza è intervenuta con l'incarnazione, morte in croce e risurrezione del Figlio Unigenito di Dio, l'uomo Gesù di Nazaret, il Cristo, l'atteso Messia che ha perdonato tutti e ha sposato la sua Chiesa (Apocalisse 21,2), chiamata a convocare ogni uomo (2Corinzi 11,2) con l'annuncio della Nuova Alleanza nel suo sangue fino al suo ritorno nella gloria, alla fine dei tempi, per la risurrezione e il giudizio finale di tutti.
Del resto, 15 volte nei Vangeli si trova il riferimento a Gesù come lo "sposo".

L'Alleanza "berit" è interpretata alla lettera da parte di Dio: "Dentro un corpo sarò in croce ", vale a dire condividerò con voi le stesse vostre sofferenze.
Ecco che Gesù, nel momento culminante del proprio testamento spirituale, nell'ultima cena, esplicitò la Nuova Alleanza in modo sacramentale ai suoi apostoli con queste parole che sono la formula nel sacramento dell'Eucaristia:

  • Matteo 26,26-28 - "Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: Prendete, mangiate: questo è il mio corpo. Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati."
  • Marco 14,22-24 - "E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: Prendete, questo è il mio corpo. Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti."
  • Luca 22,19-20 - "Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me. E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi."
Analoga formulazione si trova nella 1a lettera ai Corinzi, indirizzata alla comunità cristiana della città greca di Corinto, scritta a Efeso (1Corinzi 16,8) nel 53-54 d.C., che è uno dei primi testi del Nuovo Testamento che la tradizione cristiana e la quasi unanimità degli studiosi attribuisce a San Paolo.
Il testo in 1Corinzi è il seguente:
  • 1Corinzi 10,16s - "...il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all'unico pane."
  • 1Corinzi 11,23-26 - "Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me. Ogni volta, infatti, che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga."
L'alleanza è tra Gesù-Dio e la Chiesa nascente dagli apostoli, tutti presenti, anche Giuda il traditore, e per "concludere l'alleanza" "karet berit" sarà spezzato un Agnello "kar" , Gesù-uomo di carne e di sangue che verrà crocifisso e sarà mangiato dai contraenti, e dagli apostoli stessi.
Quei brani, infatti, sono concordi nel certificare che Gesù:
  • spezzò il pane e disse questo è il mio corpo;
  • ebbe a dire le parole "nuova alleanza nel mio sangue".
Nel verbo KRT abbiamo visto trapela l'idea "dell'agnello - ariete "kar" finire ", quindi, ecco il pensiero di spartire l'agnello e di mangiarlo da parte dei contraenti la Nuova Alleanza: "un agnello scelto mangiato () sarà alla fine ".
Quello spezzare è volutamente evidenziato proprio per sottolineare il dividere, il tagliare la vittima sacrificale nel banchetto di alleanza e per precisare che quella vittima è lo stesso con cui ci si allea il , "l'Agnello che in croce sarà " a cui in croce con un'asta spezzarono il cuore.
Gesù del resto è definito Agnello ben 40 volte nel Nuovo Testamento di cui:
  • 2 volte nel Vangelo di Giovanni: "Ecco l'agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!" (Giovanni 1,29) "Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: Ecco l'agnello di Dio!" (Giovanni 1,35s);
  • 1 volta in Atti 8,32 ove cita il passo di Isaia 53,7: "come agnello condotto al macello";
  • 1 volta in 1Pietro1,19: "...il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia";
  • 36 volte nell'Apocalisse di San Giovanni.
Nel Vangelo di Luca l'atto dello spezzare il pane è posto in evidenza nell'episodio detto dei discepoli di Emmaus (24,35) quando dice: "Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane."
Fin dai primi momenti della Chiesa quello spezzare il pane indicava sinteticamente il memoriale della Nuova Alleanza, come riferisce Atti 20,7: "Il primo giorno della settimana ci eravamo riuniti a spezzare il pane e Paolo conversava con loro; e poiché doveva partire il giorno dopo, prolungò la conversazione fino a mezzanotte."

La lettera agli Ebrei in 9,18 pone in evidenza che neanche la prima alleanza, quella del Sinai, fu inaugurata senza sangue e in 9,12 ricorda che Gesù: "non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna."

Gesù in definitiva incarna la profezia del Salmo 40,7-9: "Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io vengo. Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo."

Il sangue in ebraico è "dam" e le stesse lettere si trovano nel radicale di "essere simile" DMH , tanto che somiglianza si dice "demut" .
Abbiamo acquisito a pieno la sua somiglianza "demut" oltre che per l'incarnazione, dal "sangue portato dalla croce ".

Ora in Lui in Gesù è incarnata la divinità, prova ne è la sua risurrezione che sino a allora nessun uomo aveva conseguito.
Con la sua venuta nella carne ha reso tutti gli uomini suoi fratelli distruggendo la separazione che li aveva divisi da Dio, come coglie la stessa lettera agli Ebrei in 2,14 quando proclama: "Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anch'egli ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo".

Il sangue portato dalla croce da Gesù Cristo, è la sua somiglianza "demut", il potere "d'impedire (porta chiusa davanti o per) la morte " prova ne è la risurrezione di chi ha recato quel sangue, che pur se morto è risorto; quindi, anche se non la fisica, in cui passò, impedisce la morte dell'essere, la seconda morte di cui dice in più riprese il libro dell'Apocalisse di San Giovanni:
  • Apocalisse 2,11 - "Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese: Il vincitore non sarà colpito dalla seconda morte."
  • Apocalisse 20,6 - "Beati e santi sono coloro che prendono parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte..."
  • Apocalisse 20,14s - "Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la seconda morte, lo stagno di fuoco."
  • Apocalisse 21,8 - "Ma per i vili e gl'increduli, gli abietti e gli omicidi, gl'immorali, i fattucchieri, gli idolatri e per tutti i mentitori è riservato lo stagno ardente di fuoco e di zolfo. È questa la seconda morte."
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