|
|
LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...
I CIELI APERTI
di Alessandro Conti Puorger
MOTORE DEL TEMA
Queste pagine sono state mosse dalla frase pronunciata dal protomartire Santo Stefano prima del martirio, "Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio" (Atti 7,56).
Questa letta con lo spirito cinico del "mondo" per le cose di Dio pare il dire del sogno di un visionario; del resto per Karl Marx "la religione è l'oppio dei popoli" e cercare uno "stargate" o "porta delle stelle" non è pensiero recente, ma desiderio d'ogni tempo e di pensieri del genere, nati da fervidi menti per viaggiare almeno col pensiero negli spazi intergalattici anche la letteratura fantascientifica n'è piena per il desiderio di trovare il modo di fuggire da malattia, invecchiamento e morte, riservati a chi abita la terra.
(Vedi: "Midrash dello stargate. Corsa senza pit-stop per l'aldilà")
Per contro, vedere "i cieli aperti" per il cristiano non è un'utopia o qualcosa che ha del visionario, ma è la costatazione dell'avverarsi di un fatto atteso, riconosciuto da quel primo martire che testimoniò con forza la propria fede nata in lui dalla buona notizia di un primo uomo, retto e innocente, Gesù di Nazaret, morto in croce per il peccato degli uomini, risorto dopo tre giorni, uscito con le proprie gambe dal cimitero, "apparso a più di 500 fratelli in una sola volta" (1Corinzi 15,6) e assunto in cielo, indi riconosciuto figlio dell'uomo e di Dio.
Di questa apertura dei cieli m'interessai già con "Si aprirà il cielo e verrà con i suoi angeli", ma approfondimenti intervenuti mi hanno riportato a rivisitare con ulteriori elementi tale tema.
Tornando a Santo Stefano, il citare in quella frase della visione del "Figlio dell'uomo" fa intuire che dietro a tale esclamazione vi era tutta una fede elaborata nell'ebraismo, passata e portata avanti negli ultimi due millenni anche dal cristianesimo.
Là, con l'occhio illuminato è di fatto attestato il compimento di antiche profezie, riconosciute attuate da autorevoli assertori, che implicano l'incarnazione del Dio Unico creatore e l'insediamento vittorioso di un primo uomo alla Sua destra che apre la porta dei cieli a tutta l'umanità.
Come m'è d'uso, mi avvicino a quei testi dell'Antico Testamento scritti in ebraico o aramaico, la Tenak degli ebrei, approfondendo talune parole indagandole nel loro intimo partendo dalle lettere ebraiche che le formano essendo, grazie ai loro intrinseci significati grafici, capaci di spiegare l'essenza delle parole stesse.
Elementi che possono chiarire un tale mio modo di operare sono riportati:
Ora, parole analoghe a quelle di Santo Stefano si ritrovano dette da Gesù all'inizio del proprio ministero nel colloquio con Natanaele in Giovanni 1,51 e sono le stesse che il Vangelo di Matteo Gli pone in bocca quando nel Sinedrio il Sommo Sacerdote gli chiese: "Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio". (Matteo 26,63) e "Tu l'hai detto - gli rispose Gesù" e ricordò le profezie del Salmo 110,1 e di Daniele 7,13s con queste parole: "...vi dico d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo." (Matteo 26,64)
Le due profezie ricordate da Gesù in tale occasione sono relative al Messia:
- Salmo 110,1 - "Oracolo del Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi", quindi, nei cieli;
- Daniele 7,13-14 - (nella parte in aramaico 2,4-7,28) "...ecco apparire, sulle nubi del cielo, uno, simile a un figlio di uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui, che gli diede potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano; il suo potere è un potere eterno, che non tramonta mai, e il suo regno è tale che non sarà mai distrutto."
vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo
invia questa notizia ad un amico
Copyright © 2017 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
|
|
Tutti gli articoli di
LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...
|
|
|
|
|