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TORNIAMO AD ADAMO
Premessa al tema dei cieli aperti sono gli avvenimenti del 6° giorno della creazione, relativi ad Adamo ed Eva e alla loro "caduta" che provocò la chiusura dei cieli per loro e per l'umanità.
La storia iniziò quando "Dio disse facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza..." (Genesi 1,26a).
Quel "facciamo l'uomo" è
"nea'shoeh 'adam" e "'Adam"
fu la prima coppia umana "maschio e femmina" come dice Genesi 1,27.
Dio non la creò "illico et immediate", ma la "fece", il che implica un'azione attenta e con materia esistente, la "plasmò"
(Genesi 2,7) come un vasaio forma un vaso, poi "facendo scendere un torpore" (Genesi 2,21-23) dette al maschio e alla femmina rispettivamente il ruolo di "'aish" uomo marito e di "'ishah", donna-moglie.
Delle prerogative di Adamo sono da esaminare attentamente i termini usati:
- a nostra immagine "betzalmenu"
;
- secondo la nostra somiglianza "kidmutenu"
.
L'attenzione in particolare è da porre alla lettera
(
a fine parola) che ho indicato in rosso, la "kaf", la 11a dell'alfabeto ebraico, particella comparativa che si pone prima di sostantivi e d'infiniti ed è tradotta in italiano "come, simile, secondo", che sotto per grafia è come una mano piegata a coppa di profilo con il palmo all'interno, accogliente per la sua concavità, liscia e più chiara rispetto alle altre parti del corpo, senza peli che ricordano l'istinto bestiale.
Oltre che coppa, vaso, mano aperta e di liscio o piano, dal punto di vista delle qualità spirituali quella lettera "kaf" pare allora indicare qualcosa di retto e la "rettitudine" come confermano i seguenti vocaboli ebraici:
-
"'ak", che nel discorso equivale a "sic", proprio così, sì, esattamente, giusto, appunto, nulla più, precisamente, quindi, corretto, da cui si evince che così è "una
cosa retta
";
-
"zak", "questo
(è) retto
"
per puro, limpido, innocente (come in Giobbe 11,4);
-
"ken", aggettivo, sostantivo e avverbio per "retto, rettitudine, rettamente, correttamente", usato varie volte nel primo incontro di Giuseppe con i fratelli in Egitto in Genesi 42,11.19.31.33.34 ove C.E.I. traduce "sinceri", quindi... onesti, retti, usato per assentire, "è vero, è corretto, è così in Giosuè 2,4 mentre falsità errore è "l'o ken"
in 2Re 7,9 e Isaia 16,6.
Ecco che la "kaf"
da sola equivale al termine "ishoer"
che definisce la rettitudine, la qualità intrinseca di Dio che capace "è
di risorgere
i corpi
",
segno dell'elezione di Dio su "Ishrael"
-
chiamato a manifestare "la rettitudine
di Dio
"
al mondo con la
"chakmah", la "sapienza", proveniente dall'alleanza che dà il consiglio - suggerimento attraverso la "kaf"
,
in quanto la sapienza "racchiude
il retto
vivere
nel mondo
".
Questa "chakmah" con la corona-"keter" e l'intelligenza-"binah" costituiscono la triade delle attitudini intellettuali proprie di Dio riconosciute dalle prime tre "sefirot" dell'archetipo "'Adam Qadmon" definito dalla "qabbalah" o tradizione ebraica.
Ora di quella coppia "'Adam" di Genesi 1,26a, disse il Signore:
- "betzalmenu"
,
"dentro
scenda
la potenza
(o ci sia un'ombra =
)
della vita
nostra
";
- "kidmutenu"
,
a "retta
somiglianza
nostra
".
Seguendo le lettere del versetto Genesi 3,6 vediamo quanto accadde col mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male.
Riporto in 7 pericopi il versetto in corsivo, con vicino il testo ebraico e la decriptazione con dimostrazione:
- 1 - "Allora la donna vide"
si portò
la scelta
che dai corpi
dell'Unico
uscisse
l'originario
fuoco
entrato
- 2 - "che l'albero era buono da mangiare",
la rettitudine
che era stata
nei cuori
recata
dentro
usci
dall'azione
con la immagine
dell'Unico
.
Tutta
...
- 3 - "gradevole agli occhi"
portò
la rettitudine
che c'era
a finire
con il desiderare
la perversità
()
maledetta
(),
le rovine
dell'angelo
(ribelle) furono
nei viventi
- 4 - "e desiderabile per acquistare saggezza"
e
per guidare
()
i viventi
impedì
l'entrare
del consiglio
,
del Potente
,
uscì
la saggezza
- 5 - "prese del suo frutto e ne mangiò",
e per
finire
versato
il veleno
()
dalla bocca
nei corpi
fu
a portarvisi
e
finì
con l'averne mangiato
- 6 - "poi ne diede anche al marito",
a portarsi
in tutti
il dragone
.
Nel cammino
dei viventi
il serpente
negli uomini
entrò...
- 7 - "che era con lei, e anch'egli ne mangiò"
...
agì
nei viventi
,
la perversità
()
fu
originata
in tutti
."
E tutto di seguito il messaggio dice: "Si portò la scelta che dai corpi dell'Unico uscisse l'originario fuoco entrato, la rettitudine
che era stata nei cuori recata dentro usci dall'azione con la immagine
dell'Unico. Tutta portò la rettitudine
che c'era a finire con il desiderare la perversità maledetta. Le rovine dell'angelo (ribelle) furono nei viventi e per guidare i viventi impedì l'entrare del consiglio, del Potente uscì la saggezza e per finire, versato il veleno dalla bocca nei corpi fu a portarvisi e finì con l'averne mangiato a portarsi in tutti il dragone. Nel cammino dei viventi il serpente negli uomini entrò, agì nei viventi, la perversità fu originata in tutti."
Alla luce di questo messaggio ecco cosa accadde di quella:
- "a nostra immagine"
,
"dentro
scese
il serpente
,
nei viventi
abitò
()";
- "secondo la nostra somiglianza" "kidmutenu"
diventammo "un vaso "kad"
della morte
dall'angelo
(ribelle) recata
".
Conclusione: dentro
il serpente
entrò
nell'uomo e in ebraico si tratteggia il radicale
di "imputridire", morirà e il suo corpo subirà la corruzione.
L'immagine e la somiglianza delle origini restò come profezia di un futuro uomo nuovo atteso da Dio, perché dopo il peccato alla prima coppia nacquero figli non a immagine e somiglianza di Dio, come segnala Genesi 5,3, ma a immagine e somiglianza di Adamo così com'era, cioè col peccato.
Ecco che perché riaprisse i cieli si attendeva il vero figlio di Adamo che non era ancora nato, il "ben 'Adam" con le caratteristiche dell'Adamo delle origini.
Si trova, infatti, nei "Discorsi" di San Leone Magno: "Destati, o uomo, e riconosci la dignità della tua natura! Ricordati che sei stato creato a immagine di Dio; che, se questa somiglianza si è deformata in Adamo, è stata tuttavia restaurata in Cristo."