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DAL TORCHIO DEL GETSEMANI A QUELLO DELLA CROCE

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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APPENDICE - DECRIPTAZIONE GEREMIA 2
Riporto il testo C.E.I. 2008 di Geremia 2.

Geremia 2,1 - Mi fu rivolta questa parola del Signore:

Geremia 2,2 - Va' e grida agli orecchi di Gerusalemme: Così dice il Signore: Mi ricordo di te, dell'affetto della tua giovinezza, dell'amore al tempo del tuo fidanzamento, quando mi seguivi nel deserto, in terra non seminata.

Geremia 2,3 - Israele era sacro al Signore, la primizia del suo raccolto; quanti osavano mangiarne, si rendevano colpevoli, la sventura si abbatteva su di loro. Oracolo del Signore.

Geremia 2,4 - Udite la parola del Signore, casa di Giacobbe, voi, famiglie tutte d'Israele!

Geremia 2,5 - Così dice il Signore: Quale ingiustizia trovarono in me i vostri padri per allontanarsi da me e correre dietro al nulla, diventando loro stessi nullità?

Geremia 2,6 - E non si domandarono: Dov'è il Signore che ci fece uscire dall'Egitto, e ci guidò nel deserto, terra di steppe e di frane, terra arida e tenebrosa, terra che nessuno attraversa e dove nessuno dimora?

Geremia 2,7 - Io vi ho condotti in una terra che è un giardino, perché ne mangiaste i frutti e i prodotti, ma voi, appena entrati, avete contaminato la mia terra e avete reso una vergogna la mia eredità.

Geremia 2,8 - Neppure i sacerdoti si domandarono: Dov'è il Signore? Gli esperti nella legge non mi hanno conosciuto, i pastori si sono ribellati contro di me, i profeti hanno profetato in nome di Baal e hanno seguito idoli che non aiutano.

Geremia 2,9 - Per questo intenterò ancora un processo contro di voi - oracolo del Signore - e farò causa ai figli dei vostri figli.

Geremia 2,10 - Recatevi nelle isole dei Chittìm e osservate, mandate gente a Kedar e considerate bene, vedete se è mai accaduta una cosa simile.

Geremia 2,11 - Un popolo ha cambiato i suoi dei? Eppure quelli non sono dei! Ma il mio popolo ha cambiato me, sua gloria, con un idolo inutile.

Geremia 2,12 - O cieli, siatene esterrefatti, inorriditi e spaventati. Oracolo del Signore.

Geremia 2,13 - Due sono le colpe che ha commesso il mio popolo: ha abbandonato me, sorgente di acqua viva, e si è scavato cisterne, cisterne piene di crepe, che non trattengono l'acqua.

Geremia 2,14 - Israele è forse uno schiavo, o è nato servo in casa? Perché è diventato una preda?

Geremia 2,15 - Contro di lui ruggiscono leoni con ruggiti minacciosi. Hanno ridotto la sua terra a deserto, le sue città sono state bruciate e nessuno vi abita.

Geremia 2,16 - Persino le genti di Menfi e di Tafni ti hanno umiliata radendoti il capo.

Geremia 2,17 - Non ti accade forse tutto questo perché hai abbandonato il Signore, tuo Dio, al tempo in cui era tua guida nel cammino?

Geremia 2,18 - E ora, perché corri verso l'Egitto a bere l'acqua del Nilo? Perché corri verso l'Assiria a bere l'acqua dell'Eufrate?

Geremia 2,19 - La tua stessa malvagità ti castiga e le tue ribellioni ti puniscono. Renditi conto e prova quanto è triste e amaro abbandonare il Signore, tuo Dio, e non avere più timore di me. Oracolo del Signore degli eserciti.

Geremia 2,20 - Già da tempo hai infranto il giogo, hai spezzato i legami e hai detto: Non voglio essere serva! Su ogni colle elevato e sotto ogni albero verde ti sei prostituita.

Geremia 2,21 - Io ti avevo piantato come vigna pregiata, tutta di vitigni genuini; come mai ti sei mutata in tralci degeneri di vigna bastarda?

Geremia 2,22 - Anche se tu ti lavassi con soda e molta potassa, resterebbe davanti a me la macchia della tua iniquità. Oracolo del Signore.

Geremia 2,23 - Come osi dire: Non mi sono contaminata, non ho seguito i Baal? Guarda nella valle le tracce dei tuoi passi, riconosci quello che hai fatto, giovane cammella leggera e vagabonda!

Geremia 2,24 - Asina selvatica, abituata al deserto: quando ansima nell'ardore del suo desiderio, chi può frenare la sua brama? Quanti la cercano non fanno fatica: la troveranno sempre disponibile.

Geremia 2,25 - Fermati prima che il tuo piede resti scalzo e la tua gola inaridisca! Ma tu rispondi: No, è inutile, perché io amo gli stranieri, voglio andare con loro.

Geremia 2,26 - Come viene svergognato un ladro sorpreso in flagrante, così restano svergognati quelli della casa d'Israele, con i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti.

Geremia 2,27 - Dicono a un pezzo di legno: Sei tu mio padre, e a una pietra: Tu mi hai generato. A me rivolgono le spalle, non la faccia; ma al tempo della sventura invocano: Alzati, salvaci!

Geremia 2,28 - Dove sono gli dei che ti sei costruito? Si alzino, se sono capaci di salvarti nel tempo della sventura; poiché numerosi come le tue città sono i tuoi dei o Giuda!

Geremia 2,29 - Perché contendete con me? Tutti vi siete ribellati contro di me. Oracolo del Signore.

Geremia 2,30 - Invano ho colpito i vostri figli: non hanno imparato la lezione. La vostra spada ha divorato i vostri profeti come un leone distruttore.

Geremia 2,31 - Voi di questa generazione, fate attenzione alla parola del Signore! Sono forse divenuto un deserto per Israele o una terra dov'è sempre notte? Perché il mio popolo dice: Siamo liberi, non verremo più da te?

Geremia 2,32 - Dimentica forse una vergine i suoi ornamenti, una sposa la sua cintura? Eppure il mio popolo mi ha dimenticato da giorni innumerevoli.

Geremia 2,33 - Come sai scegliere bene la tua via in cerca di amore! Anche alle donne peggiori hai insegnato le tue strade.

Geremia 2,34 - Sull'orlo delle tue vesti si trova persino il sangue di poveri innocenti, da te non sorpresi a scassinare! Eppure per tutto questo

Geremia 2,35 - tu protesti: Io sono innocente, perciò la sua ira si è allontanata da me. Ecco, io ti chiamo in giudizio, perché hai detto: Non ho peccato!

Geremia 2,36 - Con quale leggerezza cambi strada? Anche dall'Egitto sarai delusa, come fosti delusa dall'Assiria.

Geremia 2,37 - Anche di là tornerai con le mani sul capo, perché il Signore ha respinto coloro nei quali confidi; da loro non avrai alcun vantaggio.

Riporto la decriptazione tutta di seguito e alla fine la dimostrazione.

Geremia 2,1 - E fu nel mondo a stare per aiutare dentro il corpo. Il Signore in un primogenito di notte iniziò a vivere nel corpo.

Geremia 2,2 - Al mondo in cammino si portò al freddo. Venne in una casa da primogenito; questi per i lamenti, fu saziato. Per salvare i viventi dal serpente l'Unigenito viveva in un corpo per spegnere l'origine dell'essere ribelle che era con la perversità entrata in questi. La rettitudine in un corpo finalmente era in cammino, chiusa nei ceppi d'un fanciullo. Fu così che la rettitudine per amore nell'oppressione del serpente si portò per il serpente finire. Essendo tutti così nell'oppressione i fratelli, alla contesa viveva per aiutarli dentro al corpo, nel pozzo sceso per annullare il seme (del negativo) entrato.

Geremia 2,3 - Rovesciatosi in aiuto con il fuoco che è la risurrezione nel corpo, di Dio la potenza, il Signore, nel corpo di una donna s'era finalmente (come) nell' arca portato. Venne nella prigione del maligno a portarsi. Era stato il peccare portato dal cattivo nel mondo a finire dentro per la prima volta dal maledetto. Furono nel mondo i viventi per l'angelo (ribelle) dall'origine a vivere l'esistenza con perversità.

Geremia 2,4 - Brucerà nei viventi il peccare insinuato nei corpi. La forza della perversità da dentro sarà alla fine a spazzare versandola da dentro. E alla sposa che per salvare il Verbo si chiudeva portò l'indicazione. La casa era stata scelta in Israele.

Geremia 2,5 - La rettitudine, entrata con l'Unigenito, il ribelle dal mondo porterà fuori dai viventi, uscirà dai viventi la sozzura portata. Il Padre ha portato alla fine la forza dell'anelata rettitudine a stare in un corpo. Così sarà che dai corpi il racchiuso si verserà portando via il male operare che c'era. E sarà il serpente, dalla rettitudine portato per primo ad ardere, che sarà ad uscire. Uscito da dentro il serpente porterà il carico che l'accompagnò.

Geremia 2,6 - Recò il rifiuto all'Unico l'essere ribelle e guai all'esistenza portò nel mondo ad entrare col male operare. Nel mondo venne ad abitare nei viventi. All'origine in un corpo scese per vivere da nemico essendo dal Vivente uscito reciso, essendogli la rettitudine dell'Unico finita. L'angelo si portò dentro i viventi, s'insinuò nelle moltitudini, dentro la terra tenebrosa portò, uguagliò ad una prigione il mondo. Dentro la terra scese a stare la perversità, l'ombra della morte. Dal pozzo, una preghiera si sentì da dentro le moltitudini uscire all'Unico che fosse la risurrezione a riportare, che il serpente, che dall'origine abita nell'umanità, bruciasse dai viventi.

Geremia 2,7 - Portato dal Padre, fu l'Unigenito a venire con la rettitudine in un vivente, onde la maledizione che all'origine nel corpo scese, entrando nel giardino col serpente mangiato col frutto, uscisse. Si portò nel cuore e, dentro entrando, portò a segnarli dentro col desiderare. E completamente a contaminare portò a venire la terra. Fu a portare l'angelo l'ammalare. A finire fu la luce nei viventi con la purezza. Per il serpente un abominio uscì.

Geremia 2,8 - Entrando la rettitudine, uscendo l'angelo (ribelle) ci risarà la pienezza, ricomincerà la vita nei corpi e i guai dell'esistenza portati dalla perversità finiranno per l'orgoglio che sarà ad uscire. Con la Torah il rifiuto ci sarà che sbarrerà il peccare dell'angelo. Sarà portato a uscire il cattivo che sta nei viventi. Il Verbo brucerà il peccare che dentro c'è e uscirà l'angelo che vi abita con la forza dei guai. La vita inviata da dentro l'Unigenito si riporterà dentro ad abitare. Nell'agire la potenza porterà ai fratelli, nei corpi vi risarà la potenza dell'Unico che sarà a riportare dall'alto e nel mondo a scorrere porterà.

Geremia 2,9 - Con la potenza della rettitudine l'energia eterna dell'Unico nei corpi sarà dentro a venire, così i viventi da angeli inizieranno a vivere col Signore e verranno da figli a stare dentro tra gli angeli. Ci sarà di rettitudine per i viventi dall'Unigenito un'irrigazione da dentro.

Geremia 2,10 - La rettitudine spazzerà da dentro i corpi i portati guai. Sarà così in tutti la forza dell'Essere ai viventi riportata nei corpi. La desideravano si portasse, che si versasse in aiuto, ai poveri il vigore riporterà ed, entrando, finirà dentro bastonato l'angelo che abita nei viventi dall'origine. L'essere impuro si vedrà portato fuori con lamenti. Sarà alla fine a uscire, dalla rettitudine colpito verrà.

Geremia 2,11 - Usciranno fuori dai giorni. Dai corpi l'orgoglio che c'è del maledetto sarà dai viventi portato fuori, con la vita entrata del negativo, con la maledizione che fu nei viventi a recare. Agirà la vita che c'era, uscirà dai viventi la forza che l'indeboliva dentro portata dall'essere impuro che li abita, accompagnata da guai e dalle rovine del serpente.

Geremia 2,12 - Con la risurrezione a strappar via dai viventi la forza del mal operare che li colpisce verrà Gesù. Lo Spirito alle moltitudini porterà per vivere. Col Signore nell'Unico vivi saranno a entrare portati dal mondo.

Geremia 2,13 - La rettitudine sarà con la risurrezione alla fine a cambiare il peccare. Errante, bruciato, uscire si vedrà dai viventi chi era venuto. Spazzati, colpiti da dentro si porteranno la putredine ed i vermi che erano nelle midolla. Sarà nei viventi il serpente ucciso. La potenza rientrerà nei viventi che dentro all'origine i corpi portavano tutti. Dentro per l'Unigenito nei corpi finirà l'angelo, dalla risurrezione mangiato. Risaranno i viventi felici. Dal serpente, dai guai, tutti porterà fuori; la vita risarà nei viventi.

Geremia 2,14 - Nel mondo da servo fu il principe di Dio Unico. Da madre nato, in una casa che era stata scelta Lui visse per l'aiuto portare agendo nell'esistenza per il serpente dentro colpire.

Geremia 2,15 - Dall'alto fu a portarsi onde fosse l'illuminazione dell'Unico inviata portandosi ad espiare lo stato dei viventi, il dono portasse con la voce, nella vita recasse a esistere la risurrezione (quando) fosse in croce portato. L'Unigenito col corpo scese per recarsi dal serpente, che la devastazione da nemico fu a recare, (onde) lo sterco alla fine uscisse dai viventi con la corruzione che vi abita.

Geremia 2,16 - Per camminare con i viventi a casa dell'angelo nell'oppressione il Verbo si recò per portare dalla croce la purezza da vessillo. Sarà al male a portare la rettitudine dal Golgota (cranio).

Geremia 2,17 - Nel mondo dal serpente si portò l'Unigenito per colpirlo. L'Unigenito crocifisso, dalla croce si vide risorto uscire in cammino. Con forza in casa l'affliggerà. A finire sarà la perversità del maledetto. Sarà a spengerlo dal tempo recidendolo; così la rettitudine da sola lo fiaccherà.

Geremia 2,18 - Si portò nel tempo nel mondo. Tra i viventi entrò in cammino. Nata nel corpo la rettitudine, nell'angustie fu a vivere. Una potente luce da segno si portò. Indicava che in un vivente si era la Luce chiusa recandosi in un corpo per portarsi tra i viventi. Uscirono in cammino potenti per via da Assur (i Magi?) per la potente stella (luce) che l'indicazione portava. Indicava che da una Madre era stato un angelo partorito.

Geremia 2,19 - Il segno era che in pienezza nel corpo l'Agnello nel tempo la rettitudine recava per salvare. Su una casa si portava il segno che c'era la rettitudine. Per scelta si recava così nascosta la rettitudine; si portava per aiutare in azione. Era a portare nel corpo guai con bruciature per il cattivo che aveva recato ai viventi il male. Questi dentro affliggeva tutti con l'esistenza della perversità. Dio nel mondo sarà a spengerlo; del negativo lo spavento finirà l'esistenza. Dio fu la rettitudine a inviare in un primogenito tra i viventi; dall'Unico giudicato è stato che fosse al mondo a portarsi. Al mondo per la discesa da casa dell'Unigenito si portò il segno.

Geremia 2,20 - La rettitudine fu in un vivente nel corpo. Per salvare, dal corpo in croce (quando) fu innalzato la rettitudine inviò a tutti. A versarla dalla croce fu ai viventi, portandola da un foro che al corpo avevano recato in croce. Fu la rettitudine a recare il Crocifisso. Unita con l'acqua dal corpo fu a guizzare. Dall'Unigenito originata, per servire, la rettitudine fu per agire nel cammino da potenza. A scorrere da dentro si vide uscire. Da sopra per un'apertura portata al Crocefisso stretto nell'oppressione al serpente dal legno la compagna con gli apostoli inviò. Venne giù in azione; uscì questa dentro per il mondo.

Geremia 2,21 - E l'Unigenito, ucciso che fu, inviò dal cuore nel tempo a stare la rettitudine. Un fuoco dal corpo versò. La sposa uscì per colpire il male. L'Unico agli uomini portò l'Unigenito da cui fu della rettitudine l'energia a uscire, sgorgando dalla croce. A guizzare fu dal foro per un'asta che al corpo fu a entrare. Scorse dalla persona; per uno straniero fu a uscire.

Geremia 2,22 - Così fu il primo degli uomini (ove) la rettitudine dentro in pienezza stava! Il figlio crocifisso dal corpo la portò in croce alle moltitudini che sono in cammino. Per l'alleanza l'ucciso in croce dal seno la portò inviando la sposa che nella persona gli stava. Con gli apostoli uniti la Madre del Signore era. Furono a uscire per portarsi nel mondo.

Geremia 2,23 - Dell'Unico era la rettitudine che dal Crocefisso per la prima volta i viventi irrigava. Guizzata dall'Unigenito l'energia dal cuore i viventi venivano ad essere fratelli. Dal corpo era uscita da dentro dell'innalzato l'esistenza in pienezza. Nel mondo la potenza della rettitudine dalla croce lanciò l'Unigenito (onde) fosse nella via a spengere l'angelo (ribelle), che s'era dall'origine sbarrato a rovina dei viventi. Nel mondo agisce il dono del Crocefisso primogenito che uscì rovesciandosi guizzante fuori per salvare i fiacchi. Dal Crocefisso l'aiuto dal corpo così fu ad uscire.

Geremia 2,24 - Il soffio dal corpo della divinità nei viventi nel sangue s'insinuerà nelle moltitudini. L'Unico la portò dal Crocefisso (onde) all'angelo superbo portasse la distruzione, il soffio uscisse. Lo Spirito del Crocifisso incontrerà tutti nel mondo i viventi; sarà la forza che accenderà lo stato di figli, entrando in tutti i viventi. Dentro verserà la risurrezione per cui sarà ad uscire il negativo che sarà spazzato; (infatti), il soffio (al Crocefisso) riportò dentro l'Unico. Della risurrezione entrò la forza; vivo si rialzò, le facoltà gli entrarono.

Geremia 2,25 - La Madre con gli apostoli a vedere furono che dal corpo aveva rivelato la rettitudine con l'acqua, che era stato dal chiuso col soffio a portare. A scorrere portò dal corpo l'energia anelando che scendendo sui viventi l'origine della perversità finisse. Dall'Unico l'essere ribelle è stato rifiutato, a strapparlo lo porterà l'Unigenito. La rettitudine sarà con l'amore del Crocifisso la forza che lo colpirà. Dal corpo fu la vita a portare ai fratelli. Dal corpo fu ad uscirgli la Madre con la divina rettitudine.

Geremia 2,26 - Dall'Agnello in croce scorse l'energia, da dentro la rettitudine che c'era fu ai viventi a scendere. Iniziò la rettitudine negli apostoli a entrare, (onde) dentro gli fossero simili. A casa rifù il Crocefisso. Furono da risorto a vederlo. Potente rientrò vivo. Del mondo il re era. Entratovi per salvare, un corpo fu al mondo per la Madre a portare di retti che uscirono inviati per stare nel mondo tra i viventi. Si portano da profeti dove sono nel mondo a vivere.

Geremia 2,27 - Per prima Maria guizzante vide rialzato l'Unigenito che a casa era rivenuto portandosi potente. (Quale) primo figlio che venne rigenerato s'indicò. Ad inviarle fu dalla persona la forza della divinità che fu ad agire nel corpo; col soffio Le recò la potenza che nella persona fu dalla Madre recata dentro al tempo per il male finire nei viventi. La forza dell'Unico nell'acqua ai corpi porta versandoveli e ai viventi la perversità illumina spazzandola con l'energia che reca.

Geremia 2,28 - (Infatti) portato l'Unigenito fu al mondo dalla Donna in un corpo onde ad agire la risurrezione fosse in tutti nel cammino. Per obbedienza si portò tra i viventi e da primogenito la Madre Gesù portò con la rettitudine dentro al tempo per il male finire. Così la rettitudine sta nella Madre per far perire il male che nei corpi sarà spento. Sarà portato il maledetto a uscire con forti bruciature per lo splendore che entrerà.

Geremia 2,29 - Il serpente dai viventi uscirà per il Crocifisso che nella lite recò la divinità con la forza della rettitudine nel cammino dei viventi. Dal superbo che agisce, puri dentro risaranno per l'energia dell'Unico che nei viventi sarà ad entrare che si portò nel mondo.

Geremia 2,30 - Entrata la rettitudine che era del Crocifisso saranno a venire figli (com')erano ad anelare i viventi portandosi la pienezza nei corpi per la potenza della divinità. Riversandola dal chiuso portò l'Unigenito la sposa per rigenerare dentro con la rettitudine i viventi, (onde) l'energia dentro ci sarà dell'Unigenito. Sarà così dai viventi chi li affliggeva nei corpi dall'esistenza ad uscire. Il Messia era il Crocefisso!

Geremia 2,31 - Uscito l'essere impuro nei corpi l'origine pura si vedrà riportarsi. Per aiutare da cibo si portò nel mondo per entrare nei viventi, s'insinuò nei corpi, v'entrò l'essenza che è (propria) del Crocefisso. Fu la potenza a riessergli con la risurrezione nel corpo per la divinità dell'Unico che nei viventi per l'Unigenito nei corpi riscenderà la vita. L'Unigenito meraviglioso riuscì vivo, alla porta si riportò, ne sentirono le parole e lo rividero. Dalla Madre scese con gli apostoli per portargli la potenza. Si portò a incontrarli a casa (ove) si portò l'Unigenito alla vista. Portò per aiutare la divinità che è la rettitudine.

Geremia 2,32 - Uscì dal Crocifisso risorto il vigore, sulla Vergine agì quanto basta per entrare in tutti nel mondo. Legata al Signore sentiranno i viventi che fu il Risorto il vigore a recarle. Con gli apostoli è nei giorni la Madre dell'Unigenito, è inviata ai viventi con le Scritture.

Geremia 2,33 - La Madre che uscì dal Crocefisso gli stava nel cuore, dentro fu per la via. Tutti (quelli) che cercano amore entrano in cammino. Per lo splendore le centinaia tutte rigenera, il peccare finisce, l'insegnamento del Crocifisso è a venire, aiuta i fiacchi con la forza della rettitudine.

Geremia 2,34 - Anche dentro i retti apostoli il soffio ci fu della rettitudine. Inviati ai viventi scesero desiderosi d'aiutarli. Dai viventi l'angelo superbo portavano a finire. l Padre erano riportati dagli apostoli in forza dell'acqua. Il serpente il Padre dai viventi strappava. Corpi puri si rialzavano che venivano a essere nella vita retti essendo il maledetto che si nascondeva guizzato fuori.

Geremia 2,35 - E finita l'origine del ribelle così sono puri completamente essendo stata dall'Unico la rettitudine riaccesa dentro che all'origine col soffio portò. La vita nei viventi degli angeli sarà a rientrare. Per l'energia figli illuminati col soffio nei cuori dell'Unico li riporta. Tutti con la rettitudine dell'Innalzato per la parola della sposa, fratelli, per amore vengono a essere.

Geremia 2,36 - I viventi entreranno nel Crocifisso. Questi in potenza sarà. Le centinaia libere dei risorti ad abitare nel Crocifisso verranno. Per la via da cui la rettitudine scorse con l'acqua i viventi vivi saliranno nel corpo che fu tra i morti. Dentro al Risorto staranno così felici ad abitare i risorti, puri, all'Unigenito simili, con i corpi.

Geremia 2,37 - Beneficati vennero questi nel mondo. Dalla croce giù dell'Unico fu a recare nell'esistenza a sufficienza la rettitudine dall'innalzato corpo. Per primo, risorto dalla rettitudine, così fu. Nei viventi dell'Unico la vita fu. La perversità che abita nei viventi dentro al cuore racchiusa sarà ad ardere col serpente. Verrà arrostito chi s'era nascosto. Sarà il serpente a uscire dai viventi.

a.contipuorger@gmail.com


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