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I CANTI DELLE SALITE
di Alessandro Conti Puorger

I 15 GRADINI DEL SALTERIO
Com'è noto, è chiamato "Salterio" il libro dei Salmi, formato da 150 canti o inni di lode, ma anche di suppliche, preghiere e meditazioni ed è diviso in 5 parti come la "Torah"- o "Pentateuco".
  • I - Salmi 1-41;
  • II - Salmi 42-72;
  • III - Salmi 73-89;
  • IV - Salmi 90-106;
  • V - Salmi 107-150.
Dagli ebrei è detto "sefer tehillim", "libro delle lodi" , ove "tehillim" è forma plurale anomala del sostantivo femminile "tehillah" "lode", da , il radicale di "lodare".
Il libro nella Tenak o Bibbia ebraica è inserito nella parte detta dei "Ketuvim", altri scritti o Agiografi ed è stato integralmente accolto e trasferito nella Bibbia cristiana.
Il termine "Salterio" allude allo strumento musicale a corde, il "psalterion" in greco, che era usato per l'accompagnamento musicale (Daniele 3,5.7.10.15).

La Bibbia Cattolica in genere per i Salmi riporta due numerazioni; la prima è quella del Testo Masoretico ebraico - TM, e la seconda, di solito tra parentesi, è quella della traduzione in greco dei LXX, mentre i Protestanti seguono la LXX.
Nella "Liturgia delle Ore" è seguita la numerazione del TM.

Non è finalità di questo articolo introdurre al pregare con i Salmi, ma presento alcuni suggerimenti da tenere presenti quando ci si avvicina a quei testi:
  • sono l'esperienza di fede del popolo di Dio;
  • è prioritario il carattere comunitario, ossia sono pensati come canti liturgici;
  • è essenziale cercare d'immedesimarsi nelle condizioni d'animo che intende esprimere il salmista;
  • è da tenere presente che trattasi di antiche poesie ebraiche con proprie regole ripetitive e col rispetto di specifici formalismi;
  • sono espressione di umani sentimenti, ma in uno scenario di fede in Dio;
  • sono tutti salmi messianici, perché tutti in qualche modo parlano di Cristo e sono stati da Lui pregati e cantati;
  • è opportuno chiedersi sempre dove quel salmo parla di Gesù Cristo e dove parla alla propria vita.
I Salmi, infatti, nella loro molteplicità rispecchiano il sentire Dio attraverso l'esperienza umana nelle varie situazioni ed esigenze.
Qui testi sono perciò la preghiera dell'uomo di fede verso Dio.
Sono, quindi, la risposta dell'uomo che riconosce l'amore che gli viene incontro.
Sono, in definitiva, la preghiera della comunità ebraica e della comunità cristiana e divengono preghiera personale di ognuno che entra in comunione con Dio che parla all'uomo attraverso le Sacre Scritture.

Scrive Dietrich Bonhoeffer (1906-1945), teologo luterano in "Pregare i Salmi con Cristo": "Se la Bibbia contiene anche un libro di preghiera, questo ci insegna che la parola di Dio non è solo quella che Dio ci dice, ma è anche quella che egli vuole udire da noi, in quanto Parola del Figlio che egli ama."
In tale libro, nella V parte, si trovano ben 15 Salmi, tutti di seguito, precisamente dal n° 120 al n° 134, definiti in ebraico "Shir hamma'lot" in quanto così si auto dichiarano nell'ambito del primo versetto, quindi in italiano "Canto delle salite" o "Canti delle ascensioni", detti anche "Canti del pellegrinaggio" e, secondo la traduzione della Vulgata, "Salmi graduali" o "Canto dei gradini".
Quei Salmi erano chiamati in tal modo, perché erano cantati dai fedeli in pellegrinaggio verso il Tempio di Gerusalemme nelle feste comandate dalla Torah.
Questi canti riguardano, il:
  • Salmo 120 di 7 versetti "I nemici della pace";
  • Salmo 121 di 8 versetti "Lode a Dio, custode d'Israele";
  • Salmo 122 di 9 versetti "Saluto a Gerusalemme", attribuito a Davide;
  • Salmo 123 di 4 versetti "Preghiera degli infelici", attribuito a Davide da C.E.I.;
  • Salmo 124 di 8 versetti "Il salvatore d'Israele", attribuito a Davide;
  • Salmo 125 di 5 versetti "Dio, nostra salda protezione";
  • Salmo 126 di 6 versetti "Canto del ritorno";
  • Salmo 127 di 5 versetti "L'abbandono alla Provvidenza", attribuito a Salomone;
  • Salmo 128 di 6 versetti "Felicità della famiglia";
  • Salmo 129 di 9 versetti "Contro i nemici di Sion";
  • Salmo 130 di 8 versetti "Dal profondo";
  • Salmo 131 di 3 versetti "Lo spirito d'infanzia", attribuito a Davide;
  • Salmo 132 di 18 versetti, "Per il trasferimento dell'arca";
  • Salmo 133 di 3 versetti "La vita fraterna", attribuito a Davide;
  • Salmo 134 di 3 versetti "Per la festa notturna".
Trattasi complessivamente di 102 versetti.
Nella Tenak, nel 1° versetto di 4 di quei Salmi si trova l'attribuzione a Davide, precisamente nel 122, 124, 131 e 133 mentre in quello del 127 l'attribuzione è a Salomone.
Gli altri non riportano alcuna attribuzione.
La Conferenza Episcopale Italiana - C.E.I. - attribuisce a Davide anche il 123.
A quei 15 Canti segue il Salmo 135, di 21 versetti, inno di lode pasquale, che inizia e finisce con "Alleluia".
Lo cito perché Gesù dopo la sua salita compiuta fino a Gerusalemme nella notte dell'ultima cena, prima della sua Pasqua verso il Padre, uscì per andare sul monte degli ulivi e con gli apostoli cantò un inno di lode come riporta Matteo 26,30: "E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi." e quello era l'inno deputato dalla liturgia per la festa di "Pesach".
Sant'Agostino il Vescovo d'Ippona (354-430 d.C.) al proposito di questi 15 canti scrive in "De civitate Dei":
  • "Voi sapete fratelli miei che un cantico delle ascensioni non è che un cantico della nostra ascensione e che questa ascensione non si fa con i nostri piedi, ma con gli slanci del cuore. Corriamo dunque, fratelli miei, corriamo. Noi andremo alla casa del Signore. Corriamo, non stanchiamoci, perché noi arriveremo là dove non c'è più stanchezza."
  • "Questi cantici insegnano una cosa sola, fratelli miei: a salire. Ma a salire col cuore, con sentimenti buoni, nella fede, speranza e carità, nel desiderio dell'eternità e della vita che non avrà fine. È così che si sale."
  • "È la voce di chi sale e canta: canta il suo amore filiale per la Gerusalemme celeste. Verso questa sospiriamo, mentre continuiamo a salire; in lei ci allieteremo, al termine del nostro cammino! ...Non contare sui tuoi piedi per salire e non temere che siano i tuoi piedi a farti allontanare: se ami Dio, sali; se ami il secolo presente, cadi. Quindi questi salmi graduali sono dei cantici d'amore e sono animati da un santo desiderio."
Ora, nello scrutare le Sacre Scritture dei libri originariamente scritti in ebraico è mio uso spezzare le relative parole secondo i significati grafici delle 22 lettere di quel alfabeto con cui sono scritte anche le parole dell'aramaico.
Ora, tali lettere sono anche icone in grado di trasmettere messaggi.
Tenendo presente tale loro peculiarità si possono ottenere da quelle Scritture seconde facce d'interi versetti e capitoli, sempre relative al Messia, finalità nascosta di tutta la Sacra Scrittura giudaica.

Al riguardo, si vedano:
Nel corso dei vari anni in cui mi sono impegnato in quest'attività, di quei 15 Salmi sinora - giugno 2017 - avevo decriptato il:
Di quei 6 Salmi, per complessivi 47 versetti, ho raccolto di seguito, con minime variazioni consentite dal metodo di decriptazione, i modi con cui ho risolto le lettere delle parti introduttive dei versetti n° 1 di dedicazione, in cui si trovano le lettere di "Canto delle salite" da cui si deduce l'esistenza di un racconto:
  • Salmo 122,1 - "Canto delle salite. Di Davide."
    "In dono nel corpo al mondo da madre per agire il Potente si portò . La (madre) prescelse il Potente da David ..."
    "In dono nel corpo al mondo da madre per agire il Potente si portò. La prescelse il Potente da David..."
  • Salmo 127,1 - "Canto delle salite. Di Salomone."
    "Una luce fu nella mente a entrare . In un vivente dall'alto si porterà . Finirà il serpente ; la pace Rientrerà ."
    "Una luce fu nella mente a entrare. In un vivente dall'alto si porterà. Finirà il serpente; la pace rientrerà."
  • Salmo 130,1 - "Canto delle salite."
    "Risorti che saranno i corpi , entrerà nei viventi ad agire la potenza recata dal Crocifisso ."
    "Risorti che saranno i corpi, entrerà nei viventi ad agire la potenza recata dal Crocifisso."
  • Salmo 131,1 - "Canto delle salite. Di Davide."
    "Doni alla mente escono dal seno () del Potente che portano a segnare il nato (neofita) per recargli aiuto ."
    "Doni alla mente escono dal seno del Potente che portano a segnare il nato (neofita) per recargli aiuto."
  • Salmo 132,1 - "Canto delle salite."
    "A sorgere sarà in un corpo uscito da madre . Dall'alto si porterà in una prescelta ."
    "A sorgere sarà in un corpo uscito da madre. Dall'alto si porterà in una prescelta."
  • Salmo 133,1 - "Canto delle salite. Di Davide."
    "Risorto sarà il corpo . Rientrerà in seno () la potenza e al Crocifisso per rinascere porterà ."
    "Risorto sarà il corpo. Rientrerà in seno la potenza e al Crocifisso per rinascere porterà aiuto."
Tutto ciò, visto che porta a intravedere a monte l'esistenza di una storia completa relativa al Messia, mi ha spinto a interessarmi ora globalmente di questi 15 "Canti delle salite".

Ecco, allora, il presente articolo con cui, dopo aver proposti alcuni cenni su quei Salmi, mi sono portato a scrutare gli altri 55 versetti degli altri 9 Salmi restanti di quel tipo e, ciò fatto, riporto tutti di seguito quei 15 "Canti della salita" decriptati, con quel mio metodo e con brevi commenti.
A tutto ciò aggiungo il Salmo 135 che come vedremo e la naturale prosecuzione e conclusione.
Ne esce una grande epopea sul Messia.
Ciascun salmo di quella corona viene così a essere proprio una preziosità, come la sfaccettatura di uno stesso diamante.

VIVERE DA PELLEGRINO
L'uomo, uscito dall'infanzia, prima o dopo, se non è completamente alienato, si trova a chiedere quale sia il senso della propria vita, ma accade che se non lo cerca con pervicacia o non lo trova non gli resta che vivere al meglio che può, auspicando una vita "decente" che non sempre gli riesce possibile e gradita.
Certo è che la vita che l'uomo vive sulla terra è vissuta in un corpo corruttibile destinato a perire, mentre, in effetti, aspira alla felicità e comprende che questa è solo di attimi, comunque effimera per il limite che ha, quello del tempo e per la propria carne che, appunto, è soggetta a subire la corruzione.
Il cuore dell'uomo è un abisso (Salmo 64,7) di aspirazioni e di desideri.
Solo ciò che è infinito può riempirlo.
Solo l'Eterno e l'eternità sono in grado di soddisfare l'esigenza.
Proprio il guardare al tempo, che comporta che qualsiasi cosa l'uomo faccia sulla terra inesorabilmente passa, dovrebbe portarlo alla sapienza.

Il fedele, col Salmo 90, che il versetto 1 chiama: "Preghiera. Di Mosè, uomo di Dio", al versetto 12 implora il suo Creatore: "Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore."
Ora, Mosè visse da straniero e pellegrino tutta la sua vita:
  • 40 anni da ebreo soffrì per la persecuzione sin dalla nascita e dovette fuggire dall'Egitto quando prese le parti dei propri fratelli ebrei perseguitati;
  • 40 da esule in terra di Madian;
  • 40 anni pellegrino capo di una grande carovana verso la Terra Promessa, in cui non entrò.
La vita, insomma, per lui fu sempre un esilio e un lungo pellegrinaggio e, essendo riconosciuto un grande maestro di vita, nell'ebraismo restò l'insegnamento che appunto sulla terra si è in esilio e solo col Signore ha senso vivere.
In definitiva che tutta la vita non è altro che un lungo viaggio verso di Lui, per prepararsi a stare con Lui, è la conclusione che ha portato con la Torah che secondo la tradizione scrisse ispirato da Dio.

Al riguardo, il Salmo 84,5s precisa proprio questa posizione: "Beato chi abita la tua casa: sempre canta le tue lodi! Beato chi trova in te la sua forza e decide nel suo cuore il santo viaggio."
La "tua casa" allora era il Tempio di Gerusalemme, oasi di pace, immagine della vita eterna sperata e il viaggio alla città del Santo era la prova della buona intenzione del fedele di considerare nel profondo del proprio cuore che la vita è proprio tutto un pellegrinaggio verso di Lui.
Del resto il pellegrinaggio è prescritto dalla Torah per le tre feste comandate, Pasqua, Pentecoste e Capanne, infatti:
  • Esodo 23,14-17 e Esodo 34,18-23 - "Tre volte all'anno farai festa in mio onore: osserverai la festa degli azzimi ("Pesach")... la festa della mietitura (o delle settimane "Shavuot")... la festa del raccolto ("Sukkot"). Tre volte all'anno ogni tuo maschio comparirà alla presenza del Signore Dio..." e "Osserverai la festa degli azzimi ("Pesach")... Celebrerai anche la festa della settimana ("Shavuot"), la festa cioè delle primizie della mietitura del frumento e la festa del raccolto ("Sukkot") al volgere dell'anno..."
  • Deuteronomio 16,16 - "Tre volte all'anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che Egli avrà scelto: nella festa degli azzimi ("Pesach"), nella festa delle settimane ("Shavuot") e nella festa delle capanne ("Sukkot"); nessuno si presenterà davanti al Signore a mani vuote."
Si legge che dopo aver preparato tanti materiali per la costruzione del Tempio, David benedì il Signore davanti a tutta l'assemblea e disse: "Noi siamo stranieri davanti a te e pellegrini come tutti i nostri padri. Come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra e non c'è speranza." (1Cronache 29,15)

Ora, nel passato si è pensato che quei canti fossero cantati da Sacerdoti cantori per salire i 15 gradoni del Tempio ed erano detti "graduali" come poi presero tale nome tutti i Salmi recitati nella "Liturgia della parola" delle varie Messe, ma la motivazione che li ha mossi è l'altra, quella della salita dei pellegrini verso Gerusalemme.
Nel camminare della vita in questa terra del pellegrinaggio la Legge del Signore allarga il cuore perché fa pensare al cielo e incita il fedele, che riconosce l'amore di Dio per lui, al canto, infatti: "I tuoi decreti sono il mio canto nella dimora del mio esilio." (Salmo 119,54)

Quando sono assolti i disposti della Torah con il segno concreto del pellegrinaggio comandato verso Gerusalemme, la città santa perché vi abitava il Santo, allora veniva spontaneo il canto nel cuore che diviene corale ed ecco, allora, i "Canti delle salite" o "delle ascensioni".

Da qualsiasi parte si proviene per andare a Gerusalemme, situata a circa 800 metri di altitudine, le carovane dovevano salire, tanto più se provenivano dalla città Gerico che si trova a - 250 metri sotto livello mare, in quanto, prossimo alla depressione del Mar Morto.
Questi canti, peraltro, sono precedenti alla formazione finale del Salterio, nati nel tempo, alcuni forse sono veramente antichi se si guarda alle attribuzioni di alcuni, a David e Salomone.
Erano evidentemente raccolti da formatori, educatori, organizzatori di pellegrinaggi che partivano in carovane organizzate dalle varie città verso Gerusalemme nei tempi prescritti e li facevano cantare alle carovane nei momenti di sosta e di preghiera.

È da ricordare il racconto nel Vangelo di Luca in 2,42s quando dice di Gesù: "I suoi genitori si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa" e poi è citata la comitiva, ossia la carovana di pellegrini cui s'erano uniti quelli di Nazaret, infatti: "Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti..." (Luca 2,44)

Com'è noto, la vita pubblica di Gesù di Nazaret ebbe inizio nel luogo del Battesimo che è nelle piane di Moab lungo il Giordano tra Gerico e il Mar Morto, il punto più depresso della terra, e tutta la sua missione fu una grande salita verso Gerusalemme, la città Santa, il luogo del Tempio e della presenza di Dio tra il suo popolo, il monte Moria di Genesi 22 del sacrificio di Isacco, fino a quando, ivi, fu innalzato sulla croce.
Gesù, più volte, nei Vangeli "sale" a Gerusalemme, come tanti pellegrini che vi ascendevano per i riti sacri, cui anche Lui partecipa.

Ora, in quelle lettere ebraiche di "Canto delle salite", in ebraico "Shir hamma'lot" spiccano le lettere di "alto" "e'l" , quindi, di "innalzato" e di "olocausto" "o'llah" (), per cui le lettere suggeriscono "risorto fu il corpo ; riuscì vivo l'innalzato () portato in croce ".

Il pensiero si porta, quindi, proprio su Gesù che fu offerto in "olocausto" come lo fu l'agnello in sostituzione di Isacco sul Moria.
Del resto Moria in ebraico è allusivo della "vita - acqua - madre che porterà dal corpo IAH (IHWH)".

Ecco che nei Vangeli si trova che Gesù prende spunto proprio da queste salite a Gerusalemme per annunciare gli eventi che lo riguardano e la propria passione:
  • Matteo 20,17-19 - "Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà."
  • Marco 10,32-34 - "Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà."
  • Luca 18,31-35 - "Poi prese con sé i Dodici e disse loro: Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e si compirà tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo: verrà, infatti, consegnato ai pagani, verrà deriso e insultato, lo copriranno di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà. Ma quelli non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli aveva detto. Mentre si avvicinava a Gerico...", e Luca segnala che il pensiero di Gesù nacque proprio collegato a Gerico, luogo prossimo al suo battesimo.
  • Giovanni 7,8s - "Salite voi alla festa; io non salgo a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto. Dopo aver detto queste cose, restò nella Galilea", ma poi in segreto vi andò.
Il giorno dell'uccisione degli agnelli per la festa di Pasqua, che pare proprio essere stata quella del 30 d.C., Gesù, quale agnello senza macchia, salito a Gerusalemme, fu innalzato sulla croce, vittima, altare e sacerdote per entrare nel Santo dei Santi del "Cielo".

In definitiva, camminare con Gesù verso Gerusalemme significa tendere verso una città non costruita da mani di uomo, ma da Dio stesso.
Lui ne è l'architetto, lui prepara per noi questa città dalle salde fondamenta.
Del resto Abramo, il padre nella fede "...aspettava, infatti, la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso" (Ebrei 11,10), la nuova Gerusalemme.
Presento ora di seguito quei 15+1 Salmi.

SALMO 120
Testo C.E.I. 2008 "Sui nemici della pace".

Salmo 120,1 - Canto delle salite. Nell'angoscia ho gridato al Signore ed egli mi ha risposto.

Salmo 120,2 - Signore, libera la mia vita dalle labbra bugiarde, dalla lingua ingannatrice.

Salmo 120,3 - Che cosa ti darà, come ti ripagherà, o lingua ingannatrice?

Salmo 120,4 - Frecce acute di un prode con braci ardenti di ginestra!

Salmo 120,5 - Ahimè, io abito straniero in Mesec, dimoro fra le tende di Kedar!

Salmo 120,6 - Troppo tempo ho abitato con chi detesta la pace.

Salmo 120,7 - Io sono per la pace, ma essi, appena parlo, sono per la guerra.

Breve commento - Salmo 120
Il Salmo, pare riferirsi al tempo degli ultimi re di Giuda, prima della distruzione di Gerusalemme da parte dei Caldei.
Chi parla è forse un israelita del regno del Nord portato in esilio dagli Assiri che abita in terra straniera; cita Mesec, che sta nel paese di Magog nel Caucaso (Ezechiele 27,13 e 38,2s) e le tende di Kedar, tende nere dei nomadi beduini.
Là, dove risiede, solo Dio può aiutarlo, vi impera, infatti, solo la furbizia e la legge del più forte e si è lontani dalla pace.
Si sente approssimarsi l'attacco dei Caldei nei confronti del Regno di Giuda e si sta per concludere quanto annunciato dai profeti, atto di divina giustizia, contro malizia e prepotenza dei capi del regno del Sud; sta per cadere anche Gerusalemme.
Il salmo presenta quindi il resto del popolo d'Israele che si sente bersagliato da nemici che cercano di annientarlo, vorrebbe la pace, ma la rifiutano.
Il salmista però si mantiene fedele fiducioso comunque del soccorso di Dio, unico rifugio nell'angoscia che l'opprime.
Desidera un cammino verso la pace.
Apre così la preghiera rivolta a Dio la necessità di un cammino in "salita" almeno verso la Gerusalemme celeste, la città della vera pace.

Decriptazione - Salmo 120
Salmo 120,1 - A sorgere sarà in un corpo nel mondo. Tra i viventi dall'alto si porterà in una prescelta. Dio sarà a entrarvi per portarsi nel mondo. Dentro scenderà nel corpo della prescelta entrerà la potenza. Il diletto Unigenito nella prescelta sarà a portarsi per spazzare via con energia l'angelo (ribelle) dall'esistenza.

Salmo 120,2 - Il Signore vi entrerà per liberare dall'angelo superbo; sarà a salvare. Il soffio finirà dell'ingannatore dai viventi. Il Potente un fuoco porterà. Per l'energia il verme sarà a uscire.

Salmo 120,3 - Nei viventi a entrare fu un drago di serpenti che la rettitudine portò dal vivere a uscire. Fu la pienezza che c'era impedita dal serpente in tutti. L'essere simili all'angelo (ribelle) nel corpo dei viventi fu ad entrare.

Salmo 120,4 - Di nascosto a scendere fu in cammino dentro per recare in corpo un fuoco energico. Si portò un angelo, fu della madre alla vista, la vita a scorrerle di nascosto dal Potente le sarà nel corpo. Dalla prescelta madre: un sia alla vita (venne).

Salmo 120,5 - L'Unico si portò; fu a entrare il Potente. Fu la rettitudine a stare a scorrere nel corpo della prescelta. Fu una vita ad accenderle. La rettitudine della presenza completa fu in azione nella madre. Lo splendore le arse nel corpo.

Salmo 120,6 - Nel corpo abitò della prescelta la "Shekinah". Il Potente entrò. Inviò il Verbo col fuoco per spazzare dai viventi l'essere simile all'angelo (ribelle). In una donna il Potente si portò a vivere.

Salmo 120,7 - Nel primogenito l'energia fu accesa del Potente e in un vivente portò la rettitudine a stare delle origini. La Parola entrò in un vivente del mondo. Del Potente visse il pane per il mondo.

SALMO 121
Testo C.E.I. 2008 su "Lode a Dio, custode d'Israele".

Salmo 121,1 - Canto delle salite. Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l'aiuto?

Salmo 121,2 - Il mio aiuto viene dal Signore: egli ha fatto cielo e terra.

Salmo 121,3 - Non lascerà vacillare il tuo piede, non si addormenterà il tuo custode.

Salmo 121,4 - Non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d'Israele.

Salmo 121,5 - Il Signore è il tuo custode, il Signore è la tua ombra e sta alla tua destra.

Salmo 121,6 - Di giorno non ti colpirà il sole, né la luna di notte.

Salmo 121,7 - Il Signore ti custodirà da ogni male: egli custodirà la tua vita.

Salmo 121,8 - Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri, da ora e per sempre.

Breve commento - Salmo 121
Sui luoghi elevati, sulle cime dei colli, i popoli pagani ponevano i loro pali sacri, che adoravano e cui sacrificavano, ma il fedele d'Israele guarda solo a un monte, quello di Sion, a Gerusalemme dove ha preso dimora nel suo Tempio IHWH, il Santo d'Israele.
Da quel monte gli verrà l'aiuto!
Dio è il custode d'Israele, lo "shomer" , parola ripetuta 6 volte, chiave di volta di tutto il Salmo, le cui lettere sono dense di significati: "ha acceso la vita nei corpi ", "brucerà i ribelli ", ma anche "illumina dei viventi le menti " e c'è anche una promessa d'incarnazione "Il Nome , in un corpo ".
Oggi, anche il cristiano guarda a quel monte su cui c'è il Calvario, ove fu crocefisso il Signore, da cui gli viene l'aiuto con i sacramenti usciti dal Suo costato che gli recano la grazia necessaria e lo Spirito Santo come nutrimento spirituale per salire verso di Lui e con Lui quando il Risorto, che siede alla destra di Dio, dai "Cieli" tornerà nella gloria.

Decriptazione - Salmo 121
Salmo 121,1 - La luce fu in un corpo a entrare. Nel seno il Potente si portò di una prescelta donna. Nel primogenito ad agire fu; l'energia fu di Dio a entrarle. A partorirlo fu la madre. Nei viventi annullerà chi fu dentro all'origine; la forza nei corpi ci risarà.

Salmo 121,2 - L'azione dello straniero che sta vivendo tra i popoli in forza della perversità ne uscirà bruciato nel mondo dal Nome che si è in un vivente portato in terra.

Salmo 121,3 - Maledetto fu il drago. Per la potenza in un vivente portata dal cuore dai corpi scapperà. Nel cammino Dio sarà l'energia a recare per salvare dall'essere ribelle con la rettitudine.

Salmo 121,4 - Uscirà l'energia nel mondo, il serpente porterà a recidere quel primogenito dall'esistenza. Ci sarà un rinnovamento. A bruciare porterà il ribelle; risorgerà i corpi la divinità.

Salmo 121,5 - Il Signore accenderà nei viventi nei corpi la rettitudine. Sarà una calamità a scendere sul serpente. Così dell'Altissimo la rettitudine nei giorni l'ucciderà.

Salmo 121,6 - Un giorno per i viventi uscirà la risurrezione che li salverà. Da rifiuto sarà la rettitudine che a spegnere porterà chi e nei corpi entrato; nel nulla il serpente entrerà.

Salmo 121,7 - Il Signore sarà a bruciare nei viventi la debolezza che vive in tutti per il male che c'è. Risorti i viventi vedranno finito l'angelo superbo dalla rettitudine.

Salmo 121,8 - Sarà dal mondo a portarli fuori. Saranno i risorti a rivivere nei corpi; rialzatisi, verranno da retti portati a casa. L'originaria rettitudine dal seno del Crocifisso della perversità l'azione ha sbarrato col peccare del serpente nei viventi.

SALMO 122
Testo C.E.I. 2008 "Saluto a Gerusalemme".

Salmo 122,1 - Canto delle salite. Di Davide. Quale gioia, quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore!

Salmo 122,2 - Già sono fermi i nostri piedi alle tue porte, Gerusalemme!

Salmo 122,3 - Gerusalemme è costruita come città unita e compatta.

Salmo 122,4 - È là che salgono le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge d'Israele, per lodare il nome del Signore.

Salmo 122,5 - Là sono posti i troni del giudizio, i troni della casa di Davide.

Salmo 122,6 - Chiedete pace per Gerusalemme: vivano sicuri quelli che ti amano;

Salmo 122,7 - sia pace nelle tue mura, sicurezza nei tuoi palazzi.

Salmo 122,8 - Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: Su te sia pace!

Salmo 122,9 - Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene.

Breve commento - Salmo 122
Il Salmo è attribuito a Davide, forse perché vi si parla de "i troni della casa di Davide"; infatti, Gerusalemme fu la capitale del regno d'Israele appunto ai tempi di Davide, ove, dopo 7 anni ad Ebron, vi regnò per 33 anni.
Tutte le tribù allora andavano in pellegrinaggio a Gerusalemme ove c'era la casa del Signore e ciò fu solo fino al IX - X secolo a.C. ai tempi di Roboamo figlio di Salomone, prima della separazione sotto Geroboamo delle tribù del Nord da quelle di Giuda e Beniamino che formarono il regno del Sud, appunto detto di Giuda.
Il tutto fa presumere che il Salmo sia antico, come se fosse stato scritto in tarda età da Davide in previsione della costruzione del Tempio e comunque prima della divisione del regno del Nord con Geroboamo da quello del Sud con Roboamo, figlio di Salomone.
Al tempo di Davide il Tempio non era ancora stato costruito e la casa del Signore era una tenda, eppure nel Salmo si dice di "Gerusalemme è costruita come città unita e compatta".
Dalla tradizione ebreo - cristiana questo Salmo è definito il "cantico di Sion".
La parola chiave è "pace" , "shalom" in ebraico, evidenziata per 6 volte, tre volte da sola e tre in Gerusalemme in cui, appunto, ci sono le lettere di "pace" .
Il pellegrino, quando gli viene annunciato il viaggio, esclama "Quale gioia, quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore!", poi davanti a Gerusalemme entra nell'esultanza ed esprime tutta la sua meraviglia per la città, splendida sede dell'unità d'Israele e fonte di santità e di giustizia.
La pace di Gerusalemme, eppure, è ancora effimera e diverrà concreta con la venuta finale del Messia che porterà alla nuova Gerusalemme di cui parla l'Apocalisse 3,12; 21,2.10.
Gesù nella sua prima venuta nella debolezza: "Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa dicendo: Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi. Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata." (Luca 19,41-44) È questo Salmo, quindi, il canto della speranza del cristiano che attende di salire in "Cielo" con Cristo alla nuova Gerusalemme ove "sarà con il corpo portato dal Risorto dal Potente a vivere ".

Decriptazione - Salmo 122
Salmo 122,1 - In dono nel corpo il Potente nella madre dall'alto si portò. La prescelse il Potente da David. Gioia completa ci fu nella casa per il primogenito. Per Maria il Potente fu in una casa a stare; la scelse il Signore. Le inviò la potenza della rettitudine.

Salmo 122,2 - Sentito, da madre aiuto Gli portò la prescelta. Entrò, Le fu a portarsi nel corpo. A rivelarglielo fu un angelo che si portò a casa. L'illuminazione sentì. Nel corpo sia, la rettitudine si lanci! E accese il Potente la madre.

Salmo 122,3 - Fu nel corpo a portarsi a sorgere il Potente dalla Madre. Vi entrò da figlio e fu al termine così alla vista ad essere da povero. Dal grembo il corpo uscì. Dal serpente nel mondo fu nella prigione dell'essere impuro.

Salmo 122,4 - Per bruciarlo il fuoco in seno al serpente porta acceso dentro al cuore, sarà a salvare gli abitanti, nel cuore gli sono. Fu nel mondo l'Eterno per portare la fine del serpente. Sarà a riaccendere nei corpi la divinità che il serpente con la perversità essendo impuro finì. La potenza riaccenderà nei viventi il Signore.

Salmo 122,5 - La rettitudine sarà da fuoco nei viventi a entrare. Sarà la risurrezione dentro a recare. La rettitudine la pienezza delle origini riporterà. Dalla croce guizzerà con l'acqua dal Verbo dal cuore la rettitudine che da un foro, al primo portato in croce, dal cuore, sarà alla fine per l'essere impuro da sbarramento.

Salmo 122,6 - La risurrezione, la divinità porterà. Brucerà il serpente portandosi nei viventi. Sarà nei corpi a portarsi a riaccendere la potenza che strapperà via il serpente. Sarà a riportarsi l'amore che c'era con la rettitudine.

Salmo 122,7 - Sarà a rientrare a stare la pace dentro i viventi nel cammino. Bruciato il serpente, si porterà fuori chi abita dall'origine. Il verme dall'angelo (ribelle) recato, finito sarà dalla rettitudine.

Salmo 122,8 - Il serpente in seno l'energia all'origine nei viventi recò del male. Fu all'origine a insinuarsi nei corpi per l'entrata dell'angelo nella donna. La risurrezione la potenza porterà nei viventi a riabitare la rettitudine.

Salmo 122,9 - Per la potenza dal seno l'angelo che vi abita sarà finito. Il Signore il maledetto rifiuterà. Dentro si verserà la risurrezione. Entrando nei cuori si riporterà ad abitare il Potente in (uomini) retti.

SALMO 123
Testo C.E.I. 2008 "Preghiera degli infelici".

Salmo 123,1 - Canto delle salite. (Di Davide secondo C.E.I.). A te alzo i miei occhi, a te che siedi nei cieli.

Salmo 123,2 - Ecco, come gli occhi dei servi alla mano dei loro padroni, come gli occhi di una schiava alla mano della sua padrona, così i nostri occhi al Signore nostro Dio, finché abbia pietà di noi.

Salmo 123,3 - Pietà di noi, Signore, pietà di noi, siamo già troppo sazi di disprezzo,

Salmo 123,4 - troppo sazi noi siamo dello scherno dei gaudenti, del disprezzo dei superbi.

Breve commento - Salmo 123
Il pellegrino si avvicina a Gerusalemme e inizia la sua supplica, attende la redenzione, l'evento pasquale della liberazione dalla schiavitù dal male e da parte degli empi e vuole essere servo del Signore.
La figura principale è quella dell'orante che con le mani aperte rivolge gli occhi al cielo e manifesta piena fiducia in Dio presentandosi a mani vuote, aperte, a far presente la situazione di bisogno e dipendenza facendosi come schiavo davanti al Signore.
Sono questi gesti che anche Gesù compie nei Vangeli quando si mette in piena comunione col Padre:
  • nella moltiplicazione dei pani in Matteo 14,19, Marco 6,41 e Luca 9,15: "Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti."
  • alla risurrezione di Lazzaro in Giovanni 11,41: "Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato."
  • dopo l'ultima cena nel suo testamento spirituale in Giovanni 17,1: "Così parlò Gesù. Poi, alzati gli occhi al cielo, disse: Padre, è venuta l'ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te."
Decriptazione - Salmo 123
Salmo 123,1 - Un dono dal corpo uscì dal seno guizzò. Si portò dal Crocefisso la divinità; fu la rettitudine a inviare. Risorto venne a essere per primo. Il Crocifisso rivisto fu dagli apostoli; IH(WH) era che siede nei cieli!

Salmo 123,2 - Uscì l'energia nel mondo. Come una sorgente ci fu dal Servo. Era con l'acqua la divinità che fu da quel retto originata per una mano con un'asta che con energia fu ad aprirgli una piaga. Una sorgente fu alla luce dal Verbo che chiuso si aprì. La divinità fu la rettitudine dall'alto del corpo del Crocefisso a uscire. Così l'energia agirà, sarà figli a portare di Dio. Sarà la perversità del maledetto che fu dall'angelo (ribelle) portata per sempre bruciata, ci risarà la grazia per noi.

Salmo 123,3 - Ha avuto pietà il Signore, la grazia ha inviato riportando la rettitudine che c'era in un corpo ad abitare. Sorgere dentro si vedranno i frutti portati da questa.

Salmo 123,4 - Dai corpo ove abita finirà per giuramento dal Potente uscito l'angelo superbo e uscirà il serpente dalle azioni, uscirà dell'odio l'energia che è nei viventi, rientrerà dentro a portarsi in questi la potenza che scorreva alle origini, la colomba (Spirito Santo) risarà nei viventi.

SALMO 124
Testo C.E.I. 2008 "Il salvatore d'Israele".

Salmo 124,1 - Canto delle salite. Di Davide. Se il Signore non fosse stato per noi lo dica Israele,

Salmo 124,2 - se il Signore non fosse stato per noi, quando eravamo assaliti,

Salmo 124,3 - allora ci avrebbero inghiottiti vivi, quando divampò contro noi la loro collera.

Salmo 124,4 - Allora le acque ci avrebbero travolti, un torrente ci avrebbe sommersi;

Salmo 124,5 - allora ci avrebbero sommersi acque impetuose.

Salmo 124,6 - Sia benedetto il Signore, che non ci ha consegnati in preda ai loro denti.

Salmo 124,7 - Siamo stati liberati come un passero dal laccio dei cacciatori: il laccio si è spezzato e noi siamo scampati.

Salmo 124,8 - Il nostro aiuto è nel nome del Signore: egli ha fatto cielo e terra.

Breve commento - Salmo 124
Pare che il motore di questo Salmo sia la vicenda narrata in Neemia 4, interpretata come una salvezza pasquale alla stregua di una apertura del Mar Rosso.
Quando i reduci da Babilonia cominciarono a ricostruire le mura di Gerusalemme accadde, infatti, che "...Sanballat, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdoditi sentirono che il restauro delle mura di Gerusalemme progrediva e che le brecce cominciavano a venir chiuse, si adirarono molto e tutti insieme congiurarono di venire ad attaccare Gerusalemme e crearvi confusione." (4,1s)
L'attacco fu sventato per intervento divino come spiega Neemia 4,1-9.
Il salmo invita a riconoscere a confidare perché: "Il nostro aiuto è nel nome del Signore che ha fatto cielo e terra".

Decriptazione - Salmo 124
Salmo 124,1 - La luce fu in un corpo a entrare in un vivente. Dall'alto recata scelse in un neonato di portarsi in aiuto la potenza portata dal Potente. Fu il Signore ad accendere l'esistenza con la potente energia che fu in un primogenito a vivere nel corpo. Inviò in un uomo nel corpo la divinità.

Salmo 124,2 - Il Potente portò al serpente una forza che sarà una calamità che lo brucerà dall'esistenza. Del Potente il frutto sperato dall'alto ci sarà; l'energia riporteràCom'è not
Salmo 124,3 - In un primo questa sarà. La vita che c'era nei viventi, annullata dalla colpa, riporterà l'eletto portato in croce. L'Unico il Verbo ai viventi dentro l'energia porterà.

Salmo 124,4 - Da quel primogenito colpito sarà a uscire acqua che sarà a salvare. Dal cuore del Verbo si porterà energia, ne recherà un torrente; si vedrà da dentro il corpo dell'innalzato inviata. Il Verbo per risorgere l'energia recherà.

Salmo 124,5 - L'Unigenito con questa spazzerà da dentro la cattiva potenza dell'angelo superbo che l'energia portò a entrare nei viventi. Sarà dai viventi a uscire questi che è l'essere impuro. L'energia (divina) risarà nei viventi.

Salmo 124,6 - Dentro i corpi riporterà la rettitudine che sarà entrando a portare a uscire bruciato il rifiutato angelo (ribelle). Dal drago che l'energia portò nei cuori guarirà il Potente bruciando l'angelo che vi era entrato a vivere.

Salmo 124,7 - L'energia il Verbo per rinnovare ha recato. La rettitudine giù il Verbo ha recato dal corpo. Inviò con l'acqua la potenza dal cuore aperto. L'energia il Verbo dal chiuso a portare fu tra i dolori del parto colei che sarà la Madre. Uscirà dal Verbo la grazia. Dallo stare in esilio con i corpi riporterà all'Unico tutti i figli per vivere col Potente, tra gli angeli li condurrà.

Salmo 124,8 - Si sentiranno da questi canti portare dentro dai risorti viventi al Signore. Si vedranno col Risorto entrare nei cieli portati dalla terra.

SALMO 125
Testo C.E.I. 2008 "Dio, nostra salda protezione"

Salmo 125,1 - Canto delle salite. Chi confida nel Signore è come il monte Sion: non vacilla, è stabile per sempre.

Salmo 125,2 - I monti circondano Gerusalemme: il Signore circonda il suo popolo, da ora e per sempre.

Salmo 125,3 - Non resterà lo scettro dei malvagi sull'eredità dei giusti, perché i giusti non tendano le mani a compiere il male.

Salmo 125,4 - Sii buono, Signore, con i buoni e con i retti di cuore.

Salmo 125,5 - Ma quelli che deviano per sentieri tortuosi il Signore li associ ai malfattori. Pace su Israele!

Breve commento - Salmo 125
Papa Benedetto XVI ha scritto di questo Salmo: "...lo preghiamo alla sera del martedì della terza settimana del Salterio, nella cornice della Liturgia dei Vespri."
Questo salmo fa parte di quell'intensa e suggestiva raccolta chiamata "Canti delle ascensioni", ideale libretto di preghiere per il pellegrinaggio a Sion in vista dell'incontro col Signore nel Tempio. Quello che noi ora brevemente mediteremo è un testo sapienziale, che suscita la fiducia nel Signore e contiene una breve preghiera (versetto 4). La prima frase proclama la stabilità di "chi confida nel Signore", paragonandola alla stabilità rocciosa e sicura del monte Sion, la quale, evidentemente, è dovuta alla presenza di Dio, che è roccia, fortezza, rupe, riposo, scudo, baluardo, potente salvezza, come afferma un altro Salmo (Salmo 18,3). Anche quando il credente si sente isolato e circondato da rischi e ostilità, la sua fede deve essere serena. Anche il Profeta Isaia 28,16 attesta di aver ascoltato dalla bocca di Dio queste parole destinate ai fedeli: "Ecco, io pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede non vacillerà."

Decriptazione - Salmo 125
Salmo 125,1 - Un dono dal corpo uscì, dal seno una potenza recò il Crocefisso, gli uscì da dentro il cuore, uscì dal Signore la rettitudine per rigenerare. Scese la colomba (Spirito Santo). Il rifiuto nei viventi recò nei cuori per il serpente che pecca e con potenza lo strapperà via da dentro.

Salmo 125,2 - Sarà nei corpi recato un fuoco al serpente nei viventi che li rigenererà. Saranno i viventi riempiti. Sarà all'annullamento portata l'esistenza della perversità. Torneranno al Potente il popoli che si porteranno nel seno del Crocefisso. Dal mondo li porterà nell'eternità. A vedere porterà il Potente i viventi.

Salmo 125,3 - La rettitudine sarà il serpente ad annullare e lo stringerà col fuoco. Da dentro i cuori uscirà dai corpi bruciato. In azione dall'innalzato a scorrere porterà dal corpo la potenza. Fuori scenderà di aiuto che sarà a vomitalo dai viventi. Il Potente dal seno invierà la potenza delle origini che sarà della risurrezione il vigore a recare. Ne usciranno giusti a essere i viventi. Da dentro il peccare del serpente finito, uscirà e ci sarà un basta, uscirà dalla vita.

Salmo 125,4 - A rientrare sarà dell'amore la forza da dentro uscita del Signore. Il serpente dai cuori porterà dentro ad essere reciso; retti risaranno i viventi. Dentro i cuori si riporterà l'integrità.

Salmo 125,5 - E uscirà dai viventi dai cuori chi era stato nel seno a riversare la potenza. Il rovesciamento del serpente riporterà l'integrità e ci risarà la potenza anelata del Signore. Riverrà il Verbo dell'Altissimo nel mondo, dell'Unico porterà l'energia della risurrezione che la potenza porterà. I viventi innalzerà per stare da risorti alla vista del Potente.

SALMO 126
Testo C.E.I. 2008 "Canto del ritorno".

Salmo 126,1 - Canto delle salite. Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare.

Salmo 126,2 - Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia. Allora si diceva tra le genti: Il Signore ha fatto grandi cose per loro.

Salmo 126,3 - Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia.

Salmo 126,4 - Ristabilisci, Signore, la nostra sorte, come i torrenti del Negheb.

Salmo 126,5 - Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.

Salmo 126,6 - Nell'andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni.

Breve commento - Salmo 126
Il salmo, ricorda l'evento pasquale della liberazione dalla schiavitù babilonese dopo l'editto di Ciro del 538 a.C. e il ritorno in patria dei primi deportati.
Sono sei versetti, di grande lirismo, pieni di gioia e riconoscenza.
È ritenuto uno dei più intesi salmi del Salterio.
Fu una liberazione inaspettata e improvvisa.
Tutti i popoli ne rimasero stupiti ed evidentemente si parlò molto all'epoca delle meraviglie operate dal Dio d'Israele in favore del suo popolo.
Da una situazione di morte si passa improvvisamente a una vera risurrezione a opera di Dio e i due versetti finali che fanno riferimento a semina e raccolto portano pensare al detto di Gesù in Giovanni 12,24: "In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto."
Nathan André Chouraqui (1917-2017), traduttore e commentatore ebreo della Bibbia scrisse: "Usciti dai campi di concentramento, scampati dai forni crematori nazisti, noi cantavamo il Salmo 126 che sembrava essere scritto per questa circostanza, il ritorno dei prigionieri di Sion verso la terra promessa. Il riso che riempiva la bocca del salmista 2500 anni prima era il nostro riso e la nostra lingua cantava il suo canto!"

Decriptazione - Salmo 126
Salmo 126,1 - La risurrezione che lancerà in vita a rialzare porterà tutti gli abitanti; simili dentro al Signore verranno. In dono per tutti scenderà la colomba (Spirito Santo). Dentro dal Signore verrà il dono; dentro tutti scenderà la colomba (Spirito Santo), entrerà l'esistenza che è degli angeli. Per l'energia recata della rettitudine il vigore della vita risarà nei viventi.

Salmo 126,2 - A ri-originare in questi sarà la pienezza. I risorti le tombe porteranno a rovesciare per il soffio che sarà d'energia recata. Potenti, simili ad angeli per l'energia che sarà nei corpi inviata, rientrerà di prima in questi l'esistenza; l'originaria vita nei corpi si riporterà. Dentro a scorrere si riporterà l'esistenza della vita uscita, scappata per l'impedimento che ci fu dal serpente. Del Signore la potenza agirà; simili tutti i popoli a dei usciranno.

Salmo 126,3 - Rientrerà la fortuna che c'era che per il serpente era uscita e rientrerà il Potente ad agire. La risurrezione la porterà per tutti i popoli. Uscirà la forza che li opprimeva e la gioia risarà nei viventi.

Salmo 126,4 - Ristabiliti dal Signore verranno i risorti dentro a stare nel Crocefisso che tra gli angeli li porterà. La rettitudine dell'Unico dal Verbo sarà stata riversata: sarà la vita del Figlio a scorrere dentro.

Salmo 126,5 - Ed uscito colpito il male sarà stato dai viventi dal sangue che ha agito del Crocefisso. Dentro i corpi l'energia uscita sarà stata riversata; giù dal corpo l'avrà portata.

Salmo 126,6 - Per l'uscita del serpente ha portato la rettitudine a stare in cammino e dentro ha spento l'angelo (ribelle); l'ha distrutto, ha salvato con la rettitudine uscita colpendo il cattivo dentro nemico. Li porterà al Padre; tra i canti usciranno. Invierà i risorti all'Unico; la divinità agli uomini sarà stata portata.

SALMO 127
Testo C.E.I. 2008 "L'abbandono alla Provvidenza".

Salmo 127,1 - Canto delle salite. Di Salomone. Se il Signore non costruisce la casa, invano si affaticano i costruttori. Se il Signore non vigila sulla città, invano veglia la sentinella.

Salmo 127,2 - Invano vi alzate di buon mattino e tardi andate a riposare, voi che mangiate un pane di fatica: al suo prediletto egli lo darà nel sonno.

Salmo 127,3 - Ecco, eredità del Signore sono i figli, è sua ricompensa il frutto del grembo.

Salmo 127,4 - Come frecce in mano a un guerriero sono i figli avuti in giovinezza.

Salmo 127,5 - Beato l'uomo che ne ha piena la faretra: non dovrà vergognarsi quando verrà alla porta a trattare con i propri nemici.

Breve commento - Salmo 127
Il fatto che il Salmo dica di sé d'essere di Salomone pone in collegamento la casa "Bait" al Tempio edificato durante il suo regno che, appunto, pure si chiamava "Casa del Signore", ma che in effetti fu costruito perché Dio stesso in pratica l'ha voluto e costruito, altrimenti non sarebbe stato possibile.
A questo punto è sollevata una questione: ciò che l'uomo produce se non è secondo la volontà di Dio è causa di affanno e dolori e spesso svanisce.
Ciò che però sicuramente il Signore vuole è che l'uomo collabori al Suo disegno interessandosi a fondo con amore della propria famiglia e dei figli che Dio gli concede e suo impegno è assicurarsi di costruire la casa stabile nel tempo, ossia di passare la fede ai figli.
Del resto il verbo costruire, i mattoni e i figli in ebraico hanno le stesse lettere.
Tra i figli di quell'uomo Dio, allora, prenderà dimora.

Decriptazione - Salmo 127
Salmo 127,1 - Una luce fu nella mente a entrare. In un vivente dall'alto si porterà, finirà il serpente, la pace rientrerà. Da primogenito vivrà il Signore. Il Potente padre l'invierà nel mondo in una famiglia - casa che sarà prescelta d'illuminati. Si porterà per la prima volta alla vista dei viventi per accompagnarli. Di un costruttore sarà a portarsi a casa e primogenito della madre sarà a entrare. Porterà nel mondo il Potente in un uomo a vivere. Dalla compagna sarà di un povero portato; in una donna il Santo vivrà nel corpo.

Salmo 127,2 - Un'illuminazione portò Dio a quei retti che a vivere per salvare con la rettitudine nei giorni per risorgere la vita dei fratelli in un corpo sarebbe stato. Lo stare in esilio finirà originato dal maligno serpente che il veleno dall'albero dentro fu nei viventi. La rettitudine invierà che sarà a finire l'energia del serpente. Sarà il basta per l'essere impuro nemico.

Salmo 127,3 - Uscito l'angelo (nemico) dal mondo l'energia che ammala finirà per il Signore. Il Figlio sarà nei viventi ad accendere la rettitudine che guarirà i corpi, ricaricherà i cuori d'energia.

Salmo 127,4 - Il vigore giù risarà nei viventi ad abitare. Sarà l'aiuto a scorrere dentro, riporterà ai fiacchi l'energia. Per il Figlio sarà a uscire l'energia che a peccare nei corpi è nei viventi.

Salmo 127,5 - Felici saranno ad uscire gli uomini, beati in pienezza. Verrà la donna il Verbo alla fine a recare viva dal mondo a vivere dal Potente; dall'Unico saranno a casa. Per la risurrezione portata retti essendo saranno dalla Parola condotti. Verranno desiderosi di starvi ad abitare. Sarà stato nei viventi dentro bruciato il nemico.

SALMO 128
Testo C.E.I. 2008 "Felicità della famiglia".

Salmo 128,1 - Canto delle salite. Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.

Salmo 128,2 - Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene.

Salmo 128,3 - La tua sposa come vite feconda nell'intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa.

Salmo 128,4 - Ecco com'è benedetto l'uomo che teme il Signore.

Salmo 128,5 - Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita!

Salmo 128,6 - Possa tu vedere i figli dei tuoi figli! Pace su Israele!

Breve commento - Salmo 128
Il commento è facile visto che questo è il proseguimento del precedente Salmo, infatti, è strettamente collegato al tema della costruzione che compete a chi desidera fare la volontà di Dio, ossia la costruzione della famiglia e dei figli.
La chiave del Salmo è nel versetto 4: "benedetto l'uomo che teme il Signore ".
Questo uomo, in effetti, non viene definito un "'adam", ma viene elevato e diviene un "gaboer" , un uomo forte; è un gigante, perché aiutato dal Signore che gli da forza!
L'angelo del Signore, infatti, disse a Gedeone "Il Signore è con te, uomo forte e valoroso!" in Giudici 6,12.
Gesù poi in Matteo 12,29 ebbe a dire: "Come potrebbe uno penetrare nella casa dell'uomo forte...?"
Quel temere non è un sentimento di paura, ma comunione con Lui; infatti, le lettere ci parlano e dicono che in questi: "è nella testa l'Unico ".
Vi sono poi le lettere di vedere (), quindi, questo uomo:
  • Lui "è a guardare ()" e
  • da Lui "è visto ()".
Questo uomo vedrà "...il bene di Gerusalemme"... "tutti i giorni della tua vita!"; sarà nella nuova Gerusalemme per l'eternità.

Decriptazione - Salmo 128
Salmo 128,1 - Un fuoco lanciò dal seno al serpente. Portò il Crocefisso una donna dal corpo; era la sposa! Gli lancerà guai; una calamità gli usci nel mondo. Nel cammino dentro in aiuto un corpo di retti fu a recare.

Salmo 128,2 - Sarà dal cammino a spazzarlo con la rettitudine del Verbo. Gli saranno per la rettitudine bruciature del Crocifisso che da mangiare la donna al corpo sarà (a dare). L'arderà nei cuori e lo consumerà la rettitudine.

Salmo 128,3 - La Donna indicò così la rettitudine in cammino del Verbo con gli apostoli. Frutti ne uscirono. Dentro ci fu un corpo - popolo - Chiesa di retti (come) il Crocefisso era stato. Un Tempio di retti; figli furono così come sorti tutti dal Potente. Sono questi, con la forza del Crocefisso, a stare tra i viventi per la conversione al Potente; ha mandato apostoli retti.

Salmo 128,4 - Uscirono con gli apostoli nel mondo bruciature per la rettitudine all'angelo. Ci fu una benedizione nel cammino. Dentro il corpo - popolo - Chiesa era visibile il Signore!

Salmo 128,5 - Ci rifù la benedizione così di IHWH. Nei viventi scendeva la colomba (Spirito Santo) e nel corpo - popolo - Chiesa l'amore nei cuori si riportava dentro: erano saziati di Pace.

Salmo 128,6 - Riportatosi nei corpi l'amore l'energia ci rifù nei viventi. Del Potente figli furono così. Il Risorto accompagnava i viventi. L'Altissimo accendeva nei corpi la divinità.

SALMO 129
Testo C.E.I. 2008 "Contro i nemici di Sion".

Salmo 129,1 - Canto delle salite. Quanto mi hanno perseguitato fin dalla giovinezza, lo dica Israele,

Salmo 129,2 - quanto mi hanno perseguitato fin dalla giovinezza, ma su di me non hanno prevalso!

Salmo 129,3 - Sul mio dorso hanno arato gli aratori, hanno scavato lunghi solchi.

Salmo 129,4 - Il Signore è giusto: ha spezzato le funi dei malvagi.

Salmo 129,5 - Si vergognino e volgano le spalle tutti quelli che odiano Sion.

Salmo 129,6 - Siano come l'erba dei tetti: prima che sia strappata, è già secca;

Salmo 129,7 - non riempie la mano al mietitore né il grembo a chi raccoglie covoni.

Salmo 129,8 - I passanti non possono dire: La benedizione del Signore sia su di voi, vi benediciamo nel nome del Signore.

Breve commento - Salmo 129
Israele è stato perseguitato fin da quando è nato come popolo e questo Salmo fa prendere atto dell'efficacia nei suoi confronti della protezione divina che, si deve riconoscere, si è confermata oltre ogni umana comprensione nonostante le gravi inimicizie incontrate e messe in opera dai suoi nemici. Tutti i Salmi però parlano di Cristo, per i cristiani Gesù di Nazaret, in cui Dio si è incarnato.
Questo con riferimento a Lui ci dice della Sua vita terrena.
Si, lo "hanno perseguitato fin dalla giovinezza", basta pensare a Erode ed alla strage degli innocenti.
La sua salita a Gerusalemme si concluse con la Sua passione.
Il momento della passione è tratteggiato dall'episodio della fustigazione da parte dei Romani: "Sul mio dorso hanno arato gli aratori".
La Chiesa di Cristo, la nuova Israele, anch'essa è perseguitata dal suo nascere.
È il nuovo Israele, ma "le porte degli inferi non prevarranno contro di essa" (Matteo 16,18) Contro gli inferi e i suoi servitori, infatti, sono le maledizioni finali del Salmo.

Decriptazione - Salmo 129
Salmo 129,1 - Una luce sarà il corpo - popolo - Chiesa uscita per i viventi. A innalzare reca il Crocefisso tra le moltitudini. Indica che scende il corpo a saziare con l'energia che dalla destra in azione portò da irrigazione. Fu l'originaria vita nei corpo inviata agli uomini nei corpi da Dio.

Salmo 129,2 - Dal corpo dentro la croce perseguitato portò l'energia, ne fu un mare a inviare onde il peccatore dal corpo fosse a fuggire. La pienezza rifù nella sposa cui portò la potenza a stare.

Salmo 129,3 - Dall'alto nel cammino dentro fu il Carpentiere e da carpentiere fu a vivere nel mondo. Il primo nel corpo fu che la rettitudine recava del Potente in seno; dall'angelo (ribelle) era integro.

Salmo 129,4 - Il Signore, pur giusto, per spezzarlo agirono. Dentro lo portarono in croce i malvagi.

Salmo 129,5 - Svergognati portarono un asta che fu a forarlo. A scorrere portò ai fratelli (quanto) portava nel corpo. La sposa alla luce inviò. Dall'Unico fu a scendere la colomba (Spirito Santo).

Salmo 129,6 - E fuori fu a recare il vigore. Giù lo lanciò a scorrere in cammino; recò dalla croce un fuoco. Versò il sangue che in tutti riaccenderà la potenza. Nel Verbo era ad abitare la risurrezione.

Salmo 129,7 - Un bruciante rifiuto nei viventi per il serpente originò. La rettitudine che il Verbo recò a rovesciare lo porterà. Lo Spirito scese; l'energia recò dal seno ai viventi nei corpi.

Salmo 129,8 - E, rifiutato l'origine dell'essere ribelle, portato a uscirne l'agire da dentro i corpi, risarà nei viventi la benedizione. Il Crocefisso era il Signore Dio, che erano ad anelare.

Salmo 129,9 - La benedizione inviata li riporterà a venire da retti a vivere a casa del Nome che sarà dal mondo a condurli fuori.

SALMO 130
Testo C.E.I. 2008 "Dal profondo".

Salmo 130,1 - Canto delle salite. Dal profondo a te grido, o Signore;

Salmo 130,2 - Signore, ascolta la mia voce. Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia supplica.

Salmo 130,3 - Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere?

Salmo 130,4 - Ma con te è il perdono: così avremo il tuo timore.

Salmo 130,5 - Io spero, Signore. Spera l'anima mia, attendo la sua parola.

Salmo 130,6 - L'anima mia è rivolta al Signore più che le sentinelle all'aurora. Più che le sentinelle l'aurora,

Salmo 130,7 - Israele attenda il Signore, perché con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione.

Salmo 130,8 - Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.

Breve commento - Salmo 130
Presa coscienza della propria situazione di peccato il pellegrino d'Israele, che ha intrapreso il cammino di conversione, anche fisicamente si considera come provenire dal luogo più profondo della terra, là dove c'erano Sodoma e Gomorra, la depressione del Mar Morto.
Qusti sale verso il Tempio del Signore a Gerusalemme, chiedendo a Dio il perdono con tutte le proprie forze.
È cosciente che fa parte d'Israele, popolo scelto, eletto da Dio con un particolare legame, alleanza eterna, per cui il Signore si è impegnato a vincere tutti i suoi nemici.
Forte di ciò, come uno caduto ferito sul campo di battaglia della vita, chiede soccorso e aiuto al suo alleato e custode.
In sostanza chiede il perdono delle proprie colpe.
Con "Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere?" ricorda al Signore che è solo un uomo e come tale fallace, ma ha grande la fiducia nel perdono e nella Sua misericordia.
Del resto San Paolo nella lettera ai Romani propone: "Chi accuserà gli eletti di Dio?Dio giustifica. Chi condannerà? Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi? Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada... Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore." (Romani 8,33-39)

Decriptazione - Salmo 130
Salmo 130,1 - Risorti che saranno i corpi, entrerà la vita ad agire potente recata dal Crocifisso che con l'acqua dal seno ai viventi versò. Sarà la putredine vista finire essendoci la rettitudine del Signore.

Salmo 130,2 - Dell'Unico il giudizio sarà sui risorti in vita in vista dell'entrata nella casa sperata del Potente. Sarà per il Crocifisso ad uscire il sia. Saranno con gli angeli a entrare dall'Unico. Questi, angeli saranno per la rettitudine riversata dalla risurrezione da dentro portata dalla croce che la potenza ha portato. Del Potente col Crocifisso nell'assemblea figli saranno.

Salmo 130,3 - L'Unico nei viventi le colpe avrà portato alla fine. Da tutti con la risurrezione l'essere ribelle sarà uscito. Col Signore saranno a vivere per i giorni vi dimoreranno.

Salmo 130,4 - La rettitudine fu in azione. Dalla piaga uscì; dal foro guizzò dal chiuso. Uscì la potenza dal seno. L'inviò il Crocifisso; portò un corpo ad originare.

Salmo 130,5 - Una corda fu dal Crocifisso ad esistere che sarà dal mondo a portarci fuori. Ci fu una speranza per tutti del mondo per il desiderio di essere portati dal Potente. Li aiuterà; dentro il corpo li porterà ad entrare e nell'assemblea del Potente tutti staranno.

Salmo 130,6 - Per l'angelo superbo ci sarà il rifiuto col giudizio che ci sarà stato. Salvati dall'essere ribelle saranno i viventi. Il Potente dentro verserà nei corpi la risurrezione. Dei viventi i corpi saranno a rivivere. Il serpente da dentro si rovescerà dai corpi.

Salmo 130,7 - Sarà l'ammalare che c'era ad essere bruciato nei corpi dall'Unico. Per il rifiuto il serpente sarà a uscire e rientrerà la rettitudine che c'era, ri-agirà nei viventi. Dal Signore uscirà la misericordia e del mondo le moltitudini usciranno per l'azione a rivivere avendo portato il soffio dell'essere impuro a finire.

Salmo 130,8 - E Lui sarà col Verbo ad aiutarli nel mondo. Verrà in Israele ad abitare. Tutte le colpe porterà a finire dall'esistenza.

SALMO 131
Testo C.E.I. 2008 "Lo spirito d'infanzia".

Salmo 131,1 - Canto delle salite. Di Davide. Signore, non si esalta il mio cuore né i miei occhi guardano in alto; non vado cercando cose grandi né meraviglie più alte di me.

Salmo 131,2 - Io invece resto quieto e sereno: come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è in me l'anima mia.

Salmo 131,3 - Israele attenda il Signore, da ora e per sempre.

Breve commento - Salmo 131
Il Salmo è brevissimo, tre versetti, e la chiave è il versetto 2 che nella seconda parte secondo C.E.I è: "Io invece resto quieto e sereno: come un bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è in me l'anima mia."
Quella parte di versetto, è scritta in questo modo senza puntature:



L'immagine del "come un bimbo svezzato" "kegamul" è ripetuta 2 volte nel versetto centrale, ma la parola bimbo in effetti non esisterebbe, c'è solo "svezzato "gamul" " con il pre-fomativo , ma nelle due volte sono scritti in modo leggermente diverso; il primo "kegamul" un participio e il secondo "kaggamul" una declinazione del verbo svezzare. C'è poi "nefeshi" , parola pure ripetuta 2 volte in quel versetto anche se non sembra nella versione in italiano.
In tale traduzione poi, il primo trova soluzione con "in braccio", invero però è "in alto sta" e potrebbe tradursi "L'Altissimo", mentre non la trova il secondo che non viene tradotto.
È, infine, da tener conto che "nefesh" è sia anima, sia respiro, quindi, anche aspirazione e desiderio e che il verbo essere si può sempre sottintendere.
A questo punto per la traduzione propongo il seguente risultato che a mio parere rispetta tutte quelle lettere e quelle situazioni proposte dal testo ebraico:
  • "L'anima mia (è) come svezzata dall'Altissimo;
  • madre sua come spezzatrice
  • (è) l'Altissimo mio desiderio.
Cosa fa allora l'Altissimo all'anima per farla crescere ordinata?"
L'ha "come svezzata" ossia, dall'alto "la rettitudine scorre con la parola ()

Decriptazione - Salmo 131
Salmo 131,1 - Doni alla mente escono dal seno del Potente che portano a segnare il nato (neofita) per recargli aiuto. Dal Signore la potenza inizierà a scorrere. Da dentro gli uscirà dal cuore. Sarà a portare del Potente luce ai viventi e agirà con forza l'energia che sarà a recare la potenza divina della rettitudine, segno che sarà dentro la gloria (della risurrezione) a recare. Tutti condurrà figli meravigliosamente e da puri vivranno degli angeli l'esistenza.

Salmo 131,2 - Dell'Unico la pienezza di esseri simili sarà in tutti a ristare e l'aiuto porterà per rivivere i morti. Sarà l'energia del Verbo a riaccendere le esistenze. Di rettitudine li allatterà l'Altissimo. L'Unico da madre li porterà. Da bambini svezzati l'Altissimo da madre li porterà. Così beneficati in alto saranno inviati al Volto per la risurrezione che ci sarà.

Salmo 131,3 - Sarà la malattia bruciata nei corpi dalla divinità. Saranno dal mondo portati a uscire i viventi. Dal tempo usciranno, li porterà all'eternità.

SALMO 132
Testo C.E.I. 2008 "Per il trasferimento dell'arca".

Salmo 132,1 - Canto delle salite. Ricordati, Signore, di Davide, di tutte le sue fatiche,

Salmo 132,2 - quando giurò al Signore, al Potente di Giacobbe fece voto:

Salmo 132,3 - Non entrerò nella tenda in cui abito, non mi stenderò sul letto del mio riposo,

Salmo 132,4 - non concederò sonno ai miei occhi né riposo alle mie palpebre,

Salmo 132,5 - finché non avrò trovato un luogo per il Signore, una dimora per il Potente di Giacobbe.

Salmo 132,6 - Ecco, abbiamo saputo che era in Efrata, l'abbiamo trovata nei campi di Iaar.

Salmo 132,7 - Entriamo nella sua dimora, prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.

Salmo 132,8 - Sorgi, Signore, verso il luogo del tuo riposo, tu e l'arca della tua potenza.

Salmo 132,9 - I tuoi sacerdoti si rivestano di giustizia ed esultino i tuoi fedeli.

Salmo 132,10 - Per amore di Davide, tuo servo, non respingere il volto del tuo consacrato.

Salmo 132,11 - Il Signore ha giurato a Davide, promessa da cui non torna indietro: Il frutto delle tue viscere io metterò sul tuo trono!

Salmo 132,12 - Se i tuoi figli osserveranno la mia alleanza e i precetti che insegnerò loro, anche i loro figli per sempre siederanno sul tuo trono.

Salmo 132,13 - Sì, il Signore ha scelto Sion, l'ha voluta per sua residenza:

Salmo 132,14 - Questo sarà il luogo del mio riposo per sempre: qui risiederò, perché l'ho voluto.

Salmo 132,15 - Benedirò tutti i suoi raccolti, sazierò di pane i suoi poveri.

Salmo 132,16 - Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, i suoi fedeli esulteranno di gioia.

Salmo 132,17 - Là farò germogliare una potenza per Davide, preparerò una lampada per il mio consacrato.

Salmo 132,18 - Rivestirò di vergogna i suoi nemici, mentre su di lui fiorirà la sua corona.

Breve commento - Salmo 132
È indubbiamente un salmo messianico.
Profetizza, un consacrato, un "meshiach" speciale ai versetti:
  • Salmo 132,10 - "il volto del tuo consacrato" "penei meshicheach"; "Il Verbo inviato sarà un Messia retto '';
  • Salmo 132,17 - "una lampada per il mio consacrato" "ner limeshiachati"; "Invierà dal corpo la potenza il Messia ; in croce sarà ".
  • Salmo 132,18 - profetizza il nazareno con "mentre su di lui fiorirà la sua corona", infatti, questa "sua corona" è "nitzero", quindi, il "natzer" il virgulto di cui alla profezia di Isaia 11,1: "Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici."
(Vedi: "Gesù il virgulto, il germoglio di Davide")

È questi un figlio di Davide "Il frutto delle tue viscere". Inoltre viene citata "Efrata" che porta a collegarsi a Betlemme.
Tutto converge su quanto dicono i Vangeli su Gesù di Nazaret.

Decriptazione - Salmo 132
Salmo 132,1 - A sorgere sarà in un corpo uscito da madre. Dall'alto si porterà in una prescelta innocente. Le si porterà nel corpo il Signore. Il nato a portare aiuto verrà. Da una sposa alla vista un angelo si porterà che l'indicazione le recherà.

Salmo 132,2 - L'Unico il principe invierà. A stare in esilio l'Altissimo nel mondo lo porterà. Entrerà dall'angelo (ribelle) per aiutare nel corpo. Il rifiuto a casa gli lancerà, lo spazzerà lo rovescerà da casa.

Salmo 132,3 - L'Unigenito vivrà da primogenito in una casa. Del Padre lo splendore dentro sarà completo. Sarà l'unico dei viventi che con origine dall'alto uscirà. L'azione al serpente nemico un fuoco sarà giù a recare con la rovina.

Salmo 132,4 - L'Unigenito ai viventi viene a inviare il rinnovamento. Appeso, una sorgente sarà a guizzare alla vista. Al soffio in azione la Parola sarà dalla croce l'energia a recare; con l'acqua uscirà.

Salmo 132,5 - L'Eterno Unico la vita risolleverà delle origini dalla putredine che recò ai viventi il serpente nell'esistenza con la perversità, nei viventi lo brucerà. La rettitudine abiterà in tutti. La potenza originaria dentro risarà nei corpi che spazzò riversandosi dentro.

Salmo 132,6 - Nel mondo l'energia entrerà che risorgerà i viventi. Agendo l'angelo (ribelle) porterà a uscire. Dentro dell'Unico il Verbo nei corpi lo finirà. Fuori si troverà portato. Uscirà il demonio dall'esistenza essendone stato nemico.

Salmo 132,7 - L'energia dentro porterà lo splendore. I viventi risorti rifondati si riporteranno tutti nell'esistenza, ma l'angelo brucerà completamente. Dalla tomba si riporteranno fuori con la potenza entrata nel sangue che nei corpi, scappato il serpente, sarà a riportarsi.

Salmo 132,8 - I risorti entreranno nel Signore, perché abiteranno nel chiuso del Crocifisso da cui la rettitudine venne originata dal corpo per una asta dell'angelo (ribelle) che agì colpendo quel retto.

Salmo 132,9 - Spento l'angelo saranno retti. Sarà nei cuori la risurrezione a portare la giustizia e racchiuderanno la pienezza essendoci a sufficienza di rettitudine. Essendoci nei corpi l'energia tra gli angeli li condurrà.

Salmo 132,10 - La casa a vedere dentro li porterà nel corpo per amore il servo afflitto dal serpente in croce. I risorti dentro la persona saranno del Messia retto.

Salmo 132,11 - Inviato in esilio per agire il Signore in un nascituro si porterà per aiutare. In verità il Potente in un uomo si porterà. Dentro un vivente la vita degli angeli entrerà. In un vivente il Verbo nel corpo starà. Dentro un utero invierà la rettitudine. In una donna sarà completamente in cammino la pienezza della divina rettitudine.

Salmo 132,12 - Primogenito di Madre sarà di un custode a portarsi da figlio. Sarà la rettitudine dentro un corpo sarà al termine a stare. Vi si porterà dall'eternità per scelta. Sarà nei precetti il primogenito insegnato a vivere nel cammino. Tra i viventi il figlio sarà a entrare a vivere dell'Eterno. Sarà l'Eterno che siede a portarsi dal Potente dal trono in cammino.

Salmo 132,13 - La rettitudine sarà in una casa partorita dal Signore. Dentro scenderà la colomba (lo Spirito del Signore). Desiderando il serpente strappar via la consunzione gli recherà.

Salmo 132,14 - Questi venne nei viventi ad abitare, a racchiudersi in tutti fu. Per l'azione sbarrato fu dall'Eternità. Il soffio entrò nelle donne. Dentro la rettitudine che c'era all'origine portò a finire stando nel mondo.

Salmo 132,15 - Giù sarà a sbarrarlo nel mondo il Benedetto. L'Unico dentro il corpo per affliggerlo abiterà, la colomba (lo Spirito del Signore) sarà nel mondo da donna nella casa sarà visto del pane (evoca Betlemme = casa del pane).

Salmo 132,16 - Porterà a spengere l'angelo che sta nel mondo da maledizione. Dentro sarà la risurrezione Gesù a recare nelle tombe. Pieno sarà l'aiuto, sarà a uscire dai corpi l'angelo tra lamenti. Nei corpi l'energia riabiterà.

Salmo 132,17 - Risorgeranno le centinaia. Si rialzeranno vivi quelli che sono nelle tombe per il riversarsi nei corpi dell'energia. Rinati si riporteranno per l'aiuto agito nei corpi della rettitudine. Tutti saranno angeli con i corpi. Dal Potente i salvati saranno a vivere.

Salmo 132,18 - All'Unico li porterà per stare. Dentro sarà a portarli all'Unico nel cuore. Saranno i risorti dentro il risorto dalla croce e in alto saranno portati. Saranno su a stare. Su tra gli angeli gli stranieri porterà.

SALMO 133
Testo C.E.I. 2008 "La vita fraterna".

Salmo 133,1 - Canto delle salite. Di Davide. Ecco, com'è bello e com'è dolce che i fratelli vivano insieme!

Salmo 133,2 - È come olio prezioso versato sul capo, che scende sulla barba, la barba di Aronne, che scende sull'orlo della sua veste.

Salmo 133,3 - È come la rugiada dell'Ermon, che scende sui monti di Sion. Perché là il Signore manda la benedizione, la vita per sempre.

Breve commento - Salmo 133
Questa rugiada, che viene dal monte Ermon, scenderà sui monti di Sion, foriera di risurrezione, portatrice di un'acqua che consentirà l'apertura alla vita eterna che sembrava ormai negata all'uomo.
L'Ermon è un massiccio montuoso calcareo, ricoperto perennemente di neve, suggestivo per chi vive in zone calde desertiche, perché fa presente Dio che abita su una nube candida, come sembra la neve da lontano, piena di desiderate frescure e delizie.
Il massiccio è formato da tre cime, la più alta di 2.814 metri al confine tra Israele, Siria e Libano da cui, vicino a Cesarea di Filippo, nasce il fiume Banyas, affluente del Giordano, apportatore di piene in occasione dello scioglimento delle nevi.
Il significato del radicale , da cui deriva il nome Ermon, significa intoccabile, consacrato, anatema, insomma un monte tabù, in definitiva appartenente a Dio.
Le parole ebraiche esatte della Tenak tradotte con "che i fratelli vivano insieme" sono "shoeboet 'achim gam iachad".
Ho messo in evidenza il verbo particolare del "riposarsi" che richiama lo "Shabbat" liturgico, ossia il riposarsi insieme , stare uniti, "essere in stretto aiuto ", stare con l'Unico ( = ) secondo il comando del Signore, riposo non solo dalle fatiche, ma atto liberatorio dai vincoli di schiavitù del mondo, il riposo comandato dal Signore che chiede all'uomo il proposito e dà la pratica possibilità di fermarsi per entrare nella dimensione della vita eterna, visione profetica dell'amore totalizzante proprio del tempo del Messia.
Lo stare insieme, non dobbiamo ingannarci, non è sentimentalismo, ma evoca un appunto un amore perfetto.
Si parla di fratelli che vivono insieme, non come Caino ed Abele, ma in una dimensione comunitaria spirituale, di persone con la stessa fede, che hanno in comune i fatti essenziali della vita, che in definitiva riconoscono tutti d'avere lo stesso Padre, appunto il Dio Unico.
A questo punto echeggia nella mente del cristiano il comandamento di Cristo Gesù: "Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi." (Giovanni 15,12-15)

I fratelli di Lui, perciò, bramano di vivere col Fratello, colui che col Suo amore, vero, profondo, totale, ha dato la vita per i fratelli e ha fatto loro conoscere che suo Padre è loro Padre.
Questo amore è grazia di Dio, segno di una consacrazione.
È l'olio di letizia, primizia del Messia. In pratica è un bagno di sacralità di Dio espresso dalla rugiada, prodotto solo divino che porta la vita in pienezza, perché dal suo cuore guizza come la rugiada.
Tutto ciò, appunto, ci porta a Lui, cioè alla figura del Messia e al suo amore, nella dimensione della croce, per i suoi diletti.
(Vedi: "La rugiada luminosa che viene dal Messia")

Decriptazione - Salmo 133
Salmo 133,1 - Risorto sarà il corpo. Rientrerà in seno la potenza e al Crocifisso per rinascere porterà aiuto. Per l'entrata energia ne uscirà vivo, aperto il cuore porterà, da dentro porterà la vita. Uscirà l'energia in azione che sarà i viventi a risorgere. Dentro il Crocifisso uniti vivranno i viventi. Vi cammineranno per vivervi uniti.

Salmo 133,2 - Così nell'ottavo (giorno) gli usciranno dal cuore. Li porterà a casa in alto ove entrò col corpo per primo risorto. Scese dall'alto nel mondo. Questo versò l'energia dell'innocenza negli apostoli. Di fratelli un corpo per gli apostoli per la risurrezione ci fu. Nelle menti la conoscenza che aveva agito del Potente il Verbo ci fu. Dai viventi per aiutare si riporterà alla fine sarà a portarli.

Salmo 133,3 - Retti nel cuore del Potente entreranno con i corpi i viventi portati tra gli angeli. Dal Risorto sarà alle menti la conoscenza che il Potente partorito in un corpo era, scese dalla - la Colomba (Spirito Santo). Così fu il Nome giù a portarsi nel mondo. Dal Signore, col primogenito Crocifisso, uscì la benedizione della vita eterna.

SALMO 134
Testo C.E.I. 2008 "Per la festa notturna".

Salmo 134,1 - Canto delle salite. Ecco, benedite il Signore, voi tutti, servi del Signore; voi che state nella casa del Signore durante la notte.

Salmo 134,2 - Alzate le mani verso il santuario e benedite il Signore.

Salmo 134,3 - Il Signore ti benedica da Sion: egli ha fatto cielo e terra.

Breve commento - Salmo 134
Il "voi che state nella casa del Signore" di cui al 1° versetto, in effetti, sarebbe "voi ritti nella casa del Signore", sono le vere colonne del Tempio dal verbo il cui significato principale "è stare in piedi" le cui lettere sono allusive alla situazione del popolo che arriva, infatti, sono loro, i ritti , che "escono verso il popolo alle porte dove sono i viventi " in arrivo e li incoraggiano.
La salita è finita.
I pellegrini sono arrivati alle porte del Tempio.
Li accolgono i leviti che rimangono presenti nel Santuario durante la notte e li invitano a lodare e a benedire il Signore.
I sacerdoti augurano loro benedizioni da parte del Signore... e come vedremo inizia il Salmo 135.

Decriptazione - Salmo 134
Salmo 134,1 - Un canto uscirà dai viventi in alto portati dal Crocefisso. Usciranno benedizioni portate per la venuta da IHWH. Tutti il Servo porterà da IHWH a entrare i popoli; li aiuterà. Saranno stati i viventi ad abitare dentro chi fu in croce. Da IHWH nella notte li porterà il Crocefisso.

Salmo 134,2 - Alla luce li avrà recati a stare alla porta anelata del Santo e i benedetti li porterà a venire da IHWH.

Salmo 134,3 - E da figli retti cosi con IHWH vivranno; su staranno, portati tra gli angeli da chi fece cielo e terra.

SINTESI DELLE DECRIPTAZIONI
Mi sono chiesto se i contenuti delle decriptazioni di quei 15 Salmi, nate in più tempi, avessero o meno una continuità, ossia se l'insieme fosse in grado di presentare una storia completa, più o meno ordinata, con sviluppi graduali.
Rileggendo ad hoc quelle decriptazioni, propongo queste sintesi che dimostrano uno sviluppo progressivo atto a tratteggiare l'intera epopea del Messia.

Salmo 120 - Si annuncia l'incarnazione; esce il pane per il mondo. Il Signore si porta nella carne dal seno di una donna.

Salmo 121 - Il Signore viene per recare la rettitudine con cui recidere il male entrato nell'uomo e risorgerlo.

Salmo 122 - Il Signore attraverso la Donna reca il rifiuto al serpente delle origini.

Salmo 123 - Quando verrà crocefisso uscirà il dono della risurrezione che porterà la rettitudine all'umanità.

Salmo 124 - L'eletto, dalla croce, porterà l'energia divina ai viventi che spengerà la cattiva inclinazione.

Salmo 125 - La rettitudine del Crocefisso annullerà l'apporto nell'uomo del serpente delle origini. Rientrerà nell'uomo l'amore che era cessato che lo riporterà a essere integro.

Salmo 126 - Il male sarà colpito dal sangue del Crocefisso; potranno così i viventi essere ricondotti al Padre.

Salmo 127 - Il Carpentiere celeste nascerà dalla famiglia di un carpentiere terreno. Questi porterà a ricostruire l'uomo con l'energia che da Lui uscirà.

Salmo 128 - Dal Crocefisso uscirà la sposa. Nel cammino sarà una calamità per il serpente. Da lei verrà un popolo di figli retti resi giusti dallo sposo.

Salmo 129 - Il Signore fu portato in croce forato da un'asta. La sposa sgorgò con sangue e con la forza per rifiutare l'essere ribelle, per cui rientrerà la benedizione nell'uomo.

Salmo 130 - Risorti saranno i corpi, il giudizio sarà positivo per gli uomini, i figli saranno nell'assemblea del Potente. Solo l'angelo superbo sarà rifiutato.

Salmo 131 - Saranno simili all'Altissimo i morti risorti e saranno con Lui portati fuori dal tempo.

Salmo 132 - L'Unigenito venne nella carne per portare il rinnovamento. Da Lui appeso sgorgherà una sorgente d'acqua per la vita eterna. Chi va a Lui Il Messia col proprio corpo li porterà al Padre.

Salmo 133 - Nell'ottavo giorno entreranno nella casa del Padre. Dal Crocefisso, l'Unigenito uscirà la vita eterna.

Salmo 134 - Un canto uscirà dai viventi per l'entrata nella nuova Gerusalemme.

Il grande Hallel
Nel Salterio ai 15 "canti delle salite", dal 120 al 134, fa seguito il grande Hallel, il Salmo 135, l'inno di "alleluia", costituito da 21 versetti, che veniva cantato nella liturgia sinagogale dagli ebrei per la festa di "Pesach" che com'è noto che cadeva nella prima notte di luna piena primaverile, tra il 14 e il 15 di Nisan.
Certamente è questo l'inno che a conclusione della sua storia terrena con la salita finale a Gerusalemme, Gesù con i discepoli cantò quando uscì dal cenacolo dopo l'ultima cena, quando si trasferirono sul monte degli ulivi nel podere del Getsemani da cui tra l'altro si aveva una buona panoramica sul Tempio e su tutta Gerusalemme.
I tre versetti che costituiscono il Salmo precedente, il n° 134, probabilmente anticamente facevano parte del Salmo 135 e quei tre altro non erano che la premessa fino all'Alleluia con cui questo 135 comincia.
Dal punto di vista della decriptazione questo grande alleluia pasquale, come possiamo costatare con quanto vengo a riportare riassume egregiamente l'epopea del Messia.

SALMO 135
Testo C.E.I. 2008

Salmo 135,1 - Alleluia. Lodate il nome del Signore, lodatelo, servi del Signore,

Salmo 135,2 - voi che state nella casa del Signore, negli atri della casa del nostro Dio.

Salmo 135,3 - Lodate il Signore, perché il Signore è buono; cantate inni al suo nome, perché è amabile.

Salmo 135,4 - Il Signore si è scelto Giacobbe, Israele come sua proprietà.

Salmo 135,5 - Sì, riconosco che il Signore è grande, il Signore nostro più di tutti gli dei.

Salmo 135,6 - Tutto ciò che vuole il Signore lo compie in cielo e sulla terra, nei mari e in tutti gli abissi.

Salmo 135,7 - Fa salire le nubi dall'estremità della terra, produce le folgori per la pioggia, dalle sue riserve libera il vento.

Salmo 135,8 - Egli colpì i primogeniti d'Egitto, dagli uomini fino al bestiame.

Salmo 135,9 - Mandò segni e prodigi in mezzo a te, Egitto, contro il faraone e tutti i suoi ministri.

Salmo 135,10 - Colpì numerose nazioni e uccise sovrani potenti:

Salmo 135,11 - Sicon, re degli Amorrei, Og, re di Basan, e tutti i regni di Canaan.

Salmo 135,12 - Diede in eredità la loro terra, in eredità a Israele suo popolo.

Salmo 135,13 - Signore, il tuo nome è per sempre; Signore, il tuo ricordo di generazione in generazione.

Salmo 135,14 - Sì, il Signore fa giustizia al suo popolo e dei suoi servi ha compassione.

Salmo 135,15 - Gli idoli delle nazioni sono argento e oro, opera delle mani dell'uomo.

Salmo 135,16 - Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono,

Salmo 135,17 - hanno orecchi e non odono; no, non c'è respiro nella loro bocca.

Salmo 135,18 - Diventi come loro chi li fabbrica e chiunque in essi confida.

Salmo 135,19 - Benedici il Signore, casa d'Israele; benedici il Signore, casa di Aronne;

Salmo 135,20 - benedici il Signore, casa di Levi; voi che temete il Signore, benedite il Signore.
Salmo 135,21 - Da Sion, benedetto il Signore, che abita in Gerusalemme! Alleluia.

Breve commento - Salmo 135
Il Salmo 135 inizia e termina con "Alleluia", in ebraico "haleluiah" -, "lodate Iah", ossia, lodate IHWH, lodate il Signore, invito che si ritrova all'inizio del versetto 3 e in chiusura dell'ultimo versetto, il 21.
In "haleluiah" - si trovano anche le lettere ebraiche che definiscono la tribù di Levi - richiamata poi espressamente al versetto 20.
Di questa famiglia sono i ministri del culto, definiti "voi che state nella casa del Signore" del 135,2 ove in ebraico ripete "i ritti" che ha parimenti detto in 134,1 ove aveva l'aggiunta "durante la notte".
L'invito alla lode nei primi 4 versetti è per questi, i "servi del Signore", quelli che prestano servizio nel santuario di Sion.
Ecco poi tre versetti 5-7 che inneggiano a Dio quale Creatore del cielo e della terra e di tutti i fenomeni naturali.
Il Salmo continua con i versetti 8-14 che sono un sintetico ed efficace "Haggadah" di "Pesach", il racconto o narrazione solitamente associato alla liturgia e all'ordinamento o "Seder" e che è una descrizione della liberazione del popolo ebraico dall'Egitto dei Faraoni che ebbe inizio con l'evento della piaga della morte dei primogeniti e col miracolo dell'apertura del mare e l'esodo durò 40 anni nel deserto e si concluse con la conquista della terra di Canaan ai tempi di Giosuè.
Vi è poi nei versetti 15-18 una professione di fede in cui s'inneggia a IHWH quale è il Dio vivente e non un idolo inanimato come hanno le nazioni, i "goim" , ossia i pagani.
Il Salmo si conclude - versetti 19-21 - con una benedizione di IHWH, "il Signore, che abita in Gerusalemme" e manifesta la visione sacerdotale di chi gestisce il Santuario, infatti questa ha la seguente progressione, su:
  • la casa d'Israele;
  • la casa di Aronne;
  • la casa di Levi;
  • quelli che lo temono.
Decriptazione - Salmo 135
Salmo 135,1 - Uscì il Potente, per accompagnarli; fu nel mondo a entrare con uscita la potenza. Il Potente la potenza la porterà a originare da un Crocefisso che risorgerà in vita. Il Signore riuscirà potente. La potenza la recherà un servo; era il Signore!

Salmo 135,2 - I risorti lo vedranno vivo che ad aiutare è stato i viventi. Dentro ad abitare saranno tutti col Signore. Dentro si chiuderanno. A salire con il corpo li porterà il Crocifisso. A casa saranno tutti di Dio. A entrare saranno; tra gli angeli li condurrà.

Salmo 135,3 - Dal mondo al Potente li accompagnerà; saranno ad entrare da retti essendo stato l'amore portato dentro dal Signore che ha colpito l'essere ribelle che portavano. La potenza della risurrezione nei viventi avrà portato con la rettitudine a essere per l'angelo (ribelle) rovina nei viventi.

Salmo 135,4 - Dalla rettitudine sarà stato spazzata da chi si versò dentro per abitare nascosto nei corpi. La potenza gli ha recato da forza per uscire. Sarà stato bruciato nei corpi da Dio. La potenza da un foro la rivelò il Crocefisso, la recò.

Salmo 135,5 - La rettitudine, essenza di "Io sono", fu in aiuto agendo nel Crocifisso. Fu la rettitudine che afflisse l'essere impuro del serpente essendo la perversità al mondo per lui. Giudicato fu. L'energia recò dalla piaga al serpente maledetto che sta nei viventi.

Salmo 135,6 - La sposa, la donna nel corpo nascosta, dal Verbo scese. Si vide dal Risorto uscire da dentro alla luce con l'acqua che sarà ai viventi a recare e dentro per l'Unico un corpo - popolo - Chiesa alzerà. Dentro nei giorni nell'acqua sarà i viventi a portare. La sposa del Crocifisso la perversità nei viventi porterà a finire.

Salmo 135,7 - Dal seno la potenza le uscirà. Gli apostoli a illuminare sull'Unico saranno i viventi. Dall'acqua i riversati, rialzatisi fuori, entreranno dell'Unigenito nel corpo - popolo - Chiesa. Si rialzeranno figli cui riversata sarà la parola viva nei cuori. Il male bruciato uscirà dai viventi e scenderà dell'Unico lo Spirito che la vita dell'Unico recherà giù nel corpo e con il Crocifisso saranno a portarsi.

Salmo 135,8 - Un fuoco uscirà per la rettitudine nel mondo. Dentro un crogiolo ci sarà. Vivrà lo straniero (ribelle) nell'acqua bollente. Dall'uomo per sempre il bestiale uscirà.

Salmo 135,9 - Dal Risorto il vigore verrà e a tutti porterà la vita. Il soffio in tutti sarà della vita dentro del Crocifisso che recherà la rettitudine. Così sarà nei viventi a scendere nei corpi la forza per cui sarà da dentro il soffio del male a uscire e a casa della sposa il Servo sarà a portarli.

Salmo 135,10 - Illuminati, ne usciranno nel mondo i popoli stranieri (i pagani) che nel corpo - popolo - Chiesa saranno per vivervi portati e entreranno nel corpo in cammino i loro regni. Ci sarà per i viventi l'albero che porta la vita in forza della Madre.

Salmo 135,11 - Del Potente la pienezza è nelle assemblee recata dagli apostoli ai viventi. Nel cammino agli entrati dell'Unico a vivere nel corpo è portato il serpente col peccare a fuggire per la parola retta. Entrando, dentro brucia l'angelo che si portò e del serpente il vergognoso regno porta a finire la retta energia che agisce sull'angelo (ribelle).

Salmo 135,12 - Recò l'angelo (ribelle) un drago in terra tra i viventi. L'energia per ammalarli inviò. L'ammalarsi uscirà per la rettitudine divina ai popoli riportata.

Salmo 135,13 - Il Signore un fuoco dalla piaga al serpente in azione recò perché gli fosse da calamità. Il colpito agnello la sposa retta in aiuto recò alle generazioni.

Salmo 135,14 - Così sarà, lo punirà il Signore che in azione tra i viventi si porterà e l'innalzato d agire da dentro un "basta" recherà. Sarà il drago finito nei viventi.

Salmo 135,15 - Sul legno dentro fu aperto. A scorrere recò una forza dalla piaga. Dal foro il Verbo la recò dalla ferita per rigenerare i viventi. In azione alla luce usci. Fu il "basta" ad originare col sangue.

Salmo 135,16 - Dal Verbo uscì per il serpente nel mondo per reciderlo una sventura. Da dentro il corpo recò la rovina per l'angelo. Fu con l'acqua la potenza a uscire. La Madre per recargli il "no" fu dal corpo l'Unigenito a recargli.

Salmo 135,17 - Dall'Unigenito ferito l'energia della vita del Potente uscì. Con l'acqua recò al serpente guai. Originò per questi da forza di disapprovazione. Il soffio per annullarlo fu alla luce. Lo Spirito da dentro soffiò. Fu a uscire con l'acqua.

Salmo 135,18 - La retta vita, recata fuori con l'acqua, fu nel mondo recata in azione. Il dono fuori dalla piaga guizzò. Una Donna dal corpo che nel cuore chiudeva da dentro uscì. La Madre (era - la nuova Eva, la Madre di tutti gli uomini nuovi).

Salmo 135,19 - Dentro era nel Crocefisso la rettitudine di Dio. Dentro il corpo la rettitudine aveva portato a venire. IHWH ad abitare era stato nel Crocefisso, dall'Unico generato. Nel corpo l'inviò per la benedizione riportare. Dall'Unigenito in croce fu a uscire, la recò al mondo.

Salmo 135,20 - Un Tempio uscirà per il Potente. Portati, vi saranno i benedetti e verrà del Signore il timore nell'esistenza. Essendo la perversità uscita, la benedizione riporterà a venire il Signore.

Salmo 135,21 - Da dentro, sazi di rettitudine, saranno dal mondo portati a uscire i viventi. Su, saranno condotti tra gli angeli alla (Sua) presenza. Nella Gerusalemme (del cielo) aperta dal Potente, accompagnati saranno dal mondo.

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