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LETTERE EBRAICHE E CODICE BIBBIA...

 
LA SCRITTURA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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GESÙ E LA SCRITTURA
Lo scrivere, gli scribi e la scrittura hanno una parte importante nei Vangeli.
Gli scribi derivano il loro nome dal latino "scriber", ossia "scrivere", in ebraico sono i "soferim" (1Re 4,3), al singolare "sofer", da "sefoer", , "libro".
In genere erano copisti delle Scritture, esperti della Legge o "Torah", "segretari" di autorità, in greco , "grammatèus", termine che indica persona istruita e pubblico insegnante.

Nella "Torah" o Pentateuco, ovviamente non si trovano ancora scribi, come curatori e copiatori di libri, il cui formale inizio è connesso a funzioni date loro all'epoca dei Re, e anche se nella "Torah" si trova tradotto in italiano il termine "scriba", l'ebraico riporta "shoter" che, di fatto, erano funzionari, guardiani, sorveglianti.
I personaggi degli scribi, quindi, dei "soferim" , quelli connessi alle scritture, sono, infatti, nominati molte volte nei Vangeli, spesso assieme ai farisei, anche loro esperti di scrittura, e più raramente sono ricordati i sadducei, la parte più aristocratica tra cui erano reclutati i sacerdoti dei ranghi più alti.
Questa nei Vangeli è la frequenza con cui tali personaggi s'incontrano:

  • scribi, 58 volte, di cui 22 in Matteo, 14 in Luca, 21 in Marco e 1 volta in Giovanni;
  • farisei, 88 volte, di cui 29 in Matteo, 27 in Luca, 12 in Marco e 20 volte in Giovanni;
  • sadducei, 9 volte, di cui 7 volte in Matteo, 1 in Luca, 1 in Marco.
Vediamo ora come i quattro Vangeli canonici parlano di Scrittura, di scrivere e simili.

Vangelo di Matteo
Nel Vangelo di Matteo, esclusi gli scribi, si trovano 17 passi in cui si parla:
  • 10 volte di "scritto", di cui 8 volte nella forma "sta scritto", citando la prescrizione della Tenak,
  • 4 volte di Scritture,
  • 3 volte poi si trova un "prescritta da Mosè", una "prescrizioni della Legge" e una "iscrizione" su una moneta.
Le 4 volte relative alle citazione di Scritture sono tutte riferite alla Sacre Scritture e parla Gesù stesso in questo modo:
  • Matteo 21,42 - ai capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo: "E Gesù disse loro: Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d'angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi?"
  • Matteo 22,29s - parla a dei sadducei: "E Gesù rispose loro: Vi ingannate, perché non conoscete le Scritture e neppure la potenza di Dio. Alla risurrezione, infatti, non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo."
  • Matteo 26,53s - a Pietro: "O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?"
  • Matteo 26,56 - "Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti. Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono."
In sintesi da parte di Gesù è posta in evidenza un'incomprensione o una inadeguata lettura nei riguardi delle Sacre Scritture.
È in questo Vangelo che Gesù pone in evidenza l'importanza di ogni lettera nelle Sacre Scritture quando dice: "In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto." (Matteo 5,18)

In definitiva, Gesù sostiene di essere più ligio nell'interpretazione della Legge degli scribi e dei farisei, in quanto va all'anima della "Torah", non trascurando nemmeno una lettera, infatti, subito dopo in quel Vangelo dice: "Se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli." (Matteo 5,20)

L'interpretazione essenzialmente leguleia dei maggiorenti ebrei soffocava lo spirito fondamentale che ha ispirato la prima incarnazione dello Spirito di Dio nei testi scritti della "Torah", foriera di nuovi sviluppi e dell'incarnazione del Verbo per la conclusione del progetto della creazione.

Vangelo di Marco
Nel Vangelo di Marco, esclusi gli scribi, si trovano 16 passi in cui si parla:
  • 9 volte di "scritto", di cui 7 volte nella forma "è scritto", "sta scritto" e una "non sta forse scritto" citando la prescrizione della Tenak;
  • 3 volte di Scritture;
  • 4 volte poi si trova un "Mosè ha prescritto", uno "scrivere un atto di ripudio", una "iscrizione" su una moneta e una scritta col motivo della condanna.
Le 3 volte relative alle citazione di Scritture - Scrittura sono tutte riferite alla Sacre Scritture e trovano il loro parallelo nel Vangelo di Matteo:
  • Marco 12,10, a Matteo 21,42;
  • Marco 12,24, a Matteo 22,29s;
  • Marco 14,49, a Matteo 26,59.
Questo Vangelo che riporta praticamente le catechesi di Pietro essenzialmente rivolta ai romani.
Papia, vescovo di Ierapoli (70-130 d.C.), citato da Eusebio in Storia Ecclesiastica, sostiene, infatti, che Pietro accompagnato da Marco, suo segretario e aiutante, predicò a Roma all'inizio del regno di Claudio (42 d.C.), e che i catecumeni chiesero a Marco che mettesse per iscritto le catechesi; pure Ireneo riporta che Matteo aveva scritto il suo vangelo mentre predicava a Roma.

Vangelo di Luca
Nel Vangelo di Luca, esclusi gli scribi, si trovano 32 passi in cui si parla:
  • 12 volte di "scritto", di cui 7 volte nella forma "sta scritto" e 3 come "è scritto o era " scritto" citando la prescrizione della Tenak;
  • 1 volta: "i vostri nomi sono scritti nei cieli";
  • 6 volte di Scrittura - Scritture,
  • 13 volte poi si trova un: "scriverne un resoconto", "prescrizioni del Signore", "chiese una tavoletta e scrisse", "prescritti per la circoncisione", "prescrive la legge del Signore", "la legge prescriveva", "prescritto, a testimonianza per loro", "scrivi 50", "scrivi 80", "iscrizione su una moneta", "Mosè ci ha prescritto", "Sopra di lui c'era anche una scritta", "il riposo come era prescritto".
Le 6 volte relative alle citazione di Scrittura - Scritture sono tutte riferite alla Sacre Scritture e vi sono nuovi spunti rispetto agli altri due sinottici, nell'episodio dei discepoli di Emmaus e infine con gli apostoli:
  • Luca 4,21 - Nella sinagoga di Nazaret, "Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato", si trattava di Isaia 61,1-2;
  • Luca 20,17; 12,10 a Matteo 21,42;
  • Luca 22,37 - "Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra gli empi. Infatti, tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento."
  • Luca 24,27 e 32 - Episodio dei discepoli di Emmaus, "E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui... Ed essi dissero l'un l'altro: Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?"
  • Luca 24,45-47 - "Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme."
Da questi ultimi due casi viene evidente come il rabbi Gesù fosse molto attento a collegare i segni che faceva alle Scritture e come queste per comprenderli dovevano venire spiegati come se quanto scritto non apparisse chiaro ad una lettura usuale.

Si stava verificandola profezia di Isaia 6,9-10: "Ascoltate pure, ma non comprenderete, osservate pure, ma non conoscerete. Rendi insensibile il cuore di questo popolo, rendilo duro d'orecchio e acceca i suoi occhi, e non veda con gli occhi né oda con gli orecchi né comprenda con il cuore né si converta in modo da essere guarito."

Ecco, che Luca in 18,31-34 propone l'incomprensione delle profezie sul Messia: "Poi prese con sé i Dodici e disse loro: Ecco, noi saliamo a Gerusalemme, e si compirà tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo: verrà infatti consegnato ai pagani, verrà deriso e insultato, lo copriranno di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà. Ma quelli non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli aveva detto."

Il seguente episodio precisa che molte profezie sono esposte in modo diffuso nelle Sacre Scritture e vanno sapute trovare e collegare tra loro, ma non tutti erano in grado, ormai accecati finché come propone Apocalisse 5 non fosse a venire, come stava accadendo, "il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide" ad aprire i sette sigilli del libro sigillato.

I Vangeli con il racconto delle vicende del Messia rendono esaustive quelle profezie che a ritroso ci si rende conto sono anche parti "sigillate" dell'Antico Testamento nascoste nelle stesse lettere.

Vangelo di Giovanni
Nel Vangelo di Giovanni, esclusi gli scribi, si trovano 38 passi in cui si parla:
  • 11 volte di "scritto", di cui 5 volte nella forma "sta scritto" citando la prescrizione della Tenak;
  • 13 di cui 3 come "scritti", 3 "scrivere", 3 volte "scritte", 2 "scriveva per terra", 2 "iscrizione", 1 volta "scritta"
  • 13 volte di Scrittura - Scritture.
Le 13 volte relative alle citazione di Scrittura - Scritture sono le seguenti:
  • Giovanni 2,18-22 - "Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: Quale segno ci mostri per fare queste cose? Rispose loro Gesù: Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere. Gli dissero allora i Giudei: Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere? Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù."
  • Giovanni 5,39 - "Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me."
  • Giovanni 7,15-17 - "I Giudei ne erano meravigliati e dicevano: Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato? Gesù rispose loro: La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. Chi vuol fare la sua volontà, riconoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso."
  • Giovanni 7,37s - "Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva."
  • Giovanni 7,40 - "All'udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: Costui è davvero il profeta! Altri dicevano: Costui è il Cristo! Altri invece dicevano: Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?"
  • Giovanni 10,34s - "Disse loro Gesù: Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dèi? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio - e la Scrittura non può essere annullata."
  • Giovanni 13,18 - "Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto, ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno."
  • Giovanni 17,12 - "Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura."
  • Giovanni 19,23s - "I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti - una per ciascun soldato - e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. E i soldati fecero così."
  • Giovanni 19,28 - "Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: Ho sete."
  • Giovanni 19,36 - "Questo, infatti, avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso."
  • Giovanni 19,37 - "E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto."
  • Giovanni 20,9 - "Infatti, non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti."
Per quanto relativo al tema che interessa l'articolo evidenzio:
  • Giovanni 10,35 - ..."la Scrittura non può essere annullata".
  • Giovanni 5,39.46-47 - "Voi scrutate le Scritture... Se, infatti, credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?"
Certo è che se lo scritto originario della "Torah" era per immagini quanto era insito nelle lettere era stato dimenticato dai più, ma non per questo ciò che era stato scritto a suo tempo poteva essere annullato, quindi, pur se veniva letto in un modo o nell'altro, di fatto, non era creduto dai contemporanei, ma non da Lui il virgulto di Davide.
Rispettivamente il testo greco e latino di Giovanni 5,39 per "Voi scrutate" rispettivamente porta e "scrutamini".
Sembra che tale scrutare sia un'esperienza che supera la semplice lettura, ma è un'attività che deve tendere alla ricerca di un secretum che non appare al leggere normale.
"Scrutare" è parola usata da Gesù che il Vangelo di Giovanni riporta in greco quando dice di dar credito a Mosè, però Gesù spesso lo contraddice, alcune volte stravolge i suoi insegnamenti, ma nel contempo asserisce che non cambia quanto Mosè ha scritto ed incita con lo "scrutate le Scritture... sono proprio esse che mi rendono testimonianza". (Giovanni 5,39)

Rispettivamente il testo greco e latino di quel Vangelo indica per "scrutare" l'azione per cercare nelle sacre Scritture ebraiche l'indicazione sulle Sue vicende e le prove che Lui rispetta ogni iota, perché, infatti, di singola lettera, o segno ('ajot) della Legge.
Mi sono chiesto quale parola in ebraico avrebbe usato Gesù.
La parola scrutare in ebraico si può dire in vari modi:
  • per "cercare, indagare", come in 1Cronache 28,9, "il Signore scruta ("doresh" ) i cuori e penetra ogni intimo pensiero", e le lettere spiegano, "aiuto alla mente - testa con la luce - illuminando ";
  • per "esaminare, saggiare, accertare", come in Salmo 26,2 "Scrutami ("bechaneni" ), Signore, e mettimi alla prova, raffinami al fuoco il cuore e la mente", e le lettere spiegano, occorre provare perché "vi abita una nascosta energia ";
  • per "indagare, scrutare, esaminare minuziosamente" e simili come in Giobbe 11,7: "Credi tu di scrutare l'intimo di Dio () o di penetrare la perfezione dell'Onnipotente?" e Giobbe 13,9: "Sarebbe bene per voi se egli vi scrutasse ("iacheqor" )? C'è poi il Salmo 139 che si recita nelle lodi mattutine, sinteticamente ricordato come: "Signore tu mi scruti e mi conosci", ove "Tu mi scruti" è .
Il radicale ebraico del verbo scrutare e è espressivo proprio usando le lettere come icone, perché ci dice "nel nascosto piegare - riversare la testa sui segni ".

L'attività specifica del decriptare è così disegnata come in un espressivo geroglifico e pare proprio di vedere uno che cerca con la testa piegata sullo scritto pronto a valutare ogni segno delle lettere, ogni iota.

Dopo lo scrutare il nascosto si toglie e resta il risultato dei risultati l'Unico risultato assoluto, il primo e ultimo l' e si ha .

Chiaramente dopo aver scrutato la Sacra Scrittura in quel modo, lettera per lettera, essendo i segni riferiti al Verbo, l'Unigenito di Dio, ed essendo Suoi annunciatori si legge di Lui e sui sente la Sua chiamata.

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