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DECRIPTAZIONE BIBBIA...

 
L'UOMO È COME UN ALBERO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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L'ALBERO CHE CAMMINA »
IL PROGETTO HA INIZIO »
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ADAMO DÀ IL FRUTTO
Per la fine dei tempi nel Nuovo Testamento il libro dell'Apocalisse riporta:
Apocalisse 6,12 - "E vidi, quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, e vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come un sacco di crine, la luna diventò tutta simile a sangue, le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come un albero di fichi, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i frutti non ancora maturi."

Il fico "t'enah" ha abortito!
Finirà l'Unico l'angelo (ribelle) nel mondo.
. Nascono i figli di Dio!

Il verbo "essere simili, essere somiglianti" in ebraico ha il radicale in cui spiccano le due lettere "dam" che significano "sangue" (ove = ), per cui in quella lingua all'essere somigliante è associato il concetto di avere il medesimo sangue.

Passiamo ora al termine uomo, in ebraico "'adam" .
Questi termine si può spezzare in + in cui spiccano le lettere di "sangue" "dam" ed è formato dalle seguenti lettere dell'alfabeto ebraico:

  • "'alef" - 1a lettera che allude all'Unico, valore numerico 1;
  • "dalet" - 4a lettera, che è una mano, un aiuto, valore numerico 4;
  • = "mem" - 13a lettera, valore numerico 40, lettera della vita e dei viventi. È, infatti, da ricordare che nel 6° giorno della creazione "Dio disse: Facciamo l'uomo... secondo la nostra somiglianza..." (Genesi 1,26).
Quanto ho riportato in grassetto... "secondo la nostra somiglianza "... è "kidemutenu" in cui la prima lettera, la "kaf" , sta per un "come", poi c'è la parola "demut" , quindi il pronome "nu" "per noi" e la parola "demut" vuol dire "somiglianza, copia, ritratto, modello" e deriva da , radicale di "essere somiglianti", ossia dello stesso "sangue reca il segno - indicazione ".

Ma c'è di più, quella parola "demut" grazie alla simbologia insita nella grafica delle lettere implica una serie di significati riferibili al Cristo:
  • "per aiutare i viventi si porterà in croce ";
  • "il sangue recherà dalla croce ";
  • "aiuterà col morire ";
  • "impedirà la morte ".
Ciò tra l'altro, porta a una lettura della parola "kidemutenu" in modo radicale con i segni ove, tenendo conto che la lettera "kaf" significa palmo della mano essendo - bianca, senza peli, una coppa, liscia all'interno, pulita e polita - sta a indicare un essere retto e la rettitudine, per cui ne risultano questi pensieri:
  • "un retto per aiutare i viventi portato in croce l'energia recherà ";
  • "la rettitudine col sangue recherà dalla croce ; l'energia recherà ".
L'energia che reca è la vita angelica, la natura divina!
Ecco, che la lettura delle lettere della parola "uomo", "'adam" implica da una parte il rosso del sangue assieme all'essere somigliante a un modello che il Creatore aveva in mente.
Dio col plurale "Facciamo", da molti ritenuto come un "plurale maiestatis", che il cristianesimo prende in modo radicale, propone la profezia dell'incarnazione. Quel dire, insomma, prospetta l'intenzione da parte della SS. Trinità - Padre, Figlio e Spirito Santo - di prendere la natura umana, per cui poi la persona del Figlio venne realmente nel sangue dell'uomo Gesù di Nazaret.

Solo dopo l'incarnazione, del resto, si può leggere "'Adam" , Adamo, come colui che ha "dell'Unico il sangue ", quindi, "all'Unico simile ()".

Nella lettera 1Giovanni 3,1-3 si trova questo pensiero: "Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente ! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto Lui. Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo perché quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è".

Se ne evince che l'autore ispirato di questo scritto vede "essere simili" a Dio come un futuro sperato, pur se concreto, un fatto in fieri, che si completerà e sarà sigillato quando "egli si sarà manifestato" a tutti, vale a dire nell'ultimo giorno in cui Cristo, nostro Signore, verrà nella gloria e risorgerà vivi e morti.
Ora, il tempo futuro di un verbo in ebraico in genere si ottiene con una lettera "alef" davanti al radicale per cui quel pensiero della lettera 1Giovanni suggerisce una lettura delle lettere di Adamo come + (), quindi, un "sarà simile" che si attuerà grazie al dono della manifestazione della natura divina donata dal Figlio che si è fatto uomo, "'adam" con la seconda risurrezione che per gli eletti seguirà la "...prima risurrezione. Beati e santi quelli che prendono parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo." (Apocalisse 20,5-6)

Seguendo tali pensieri il nome Adamo si presta a essere letto con le lettere tutte separate + + come "l'Unico + 4 + viventi".
Penso che questa lettura di Adamo sia alla base della visione dei 4 esseri viventi attorno alla figura del Figlio di uomo sul carro di fuoco, la "merkabah" di Ezechiele 1, ripresa dal libro dal Nuovo Testamento in Apocalisse 4.

"Quanto alle loro fattezze , avevano facce d'uomo; poi tutti e quattro facce di leone a destra, tutti e quattro facce di toro a sinistra e tutti e quattro facce d'aquila. Le loro ali erano spiegate verso l'alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo." (Ezechiele 1,10s)

In primo luogo, si coglie il riferimento di quei versetti di Ezechiele a quello del libro della Genesi 1 che si riferisce alla somiglianza di Dio con l'uomo, infatti, "demut" è la parola che in ebraico definisce quanto là nel brano di cui sopra è stato tradotto col termine "fattezze" nel descrivere i personaggi che si scorgevano attorno a chi aveva il posto d'onore, uno ancora con "sembianze" "demut" (Ezechiele 1,26) umane.

Le quattro facce, che poi la tradizione cristiana considera profezia dei 4 evangelisti, sono di:
  • uomo "'adam" (Matteo, che inizia con la genealogia terrena di Gesù);
  • leone "'arieh" a destra (Marco inizia col Battista che ruggisce come un leone);
  • toro "shior" a sinistra (Luca, inizia con Zaccaria che offre sacrifici nel Tempio);
  • aquila "noeshoer" (Giovanni, che vola alto).
Quei personaggi tetramorfi, di fatto, alludono a cambiamenti che portano la figura centrale per arrivare dall'uomo primitivo delle origini all'uomo pensato da Dio, quello, infatti, diverrà un "leone" "'arieh" perché "l'Unico nel corpo sarà a entrare " lo farà diventare "toro" "shior" in quanto "la risurrezione recherà al corpo " e sarà "aquila" "noeshoer" "un angelo sorgerà con il corpo ", quindi, sarà l'UOMO figlio di Dio.
Adamo, nel disegno divino è un essere indivisibile con il Signore, il Dio Unico , in un'alleanza eterna, la "berit" , per cui il Figlio di Dio per tale alleanza conclusa per amore verso la pupilla della Sua creazione, l'uomo, "dentro il corpo fu in croce ".

Nella visione finale in tale essere, il "Cristo e la Sposa" della rivelazione o Apocalisse, l'umanità redenta vi sono 4 vite unite indissolubilmente, una terrena e una celeste, una morte e una risurrezione per l'uomo e per Lui in quello incarnatosi; muore l'uomo Adamo, muore in croce Gesù Cristo, risorge Gesù Cristo e risorge a nuova vita l'uomo; in definitiva si presenta come un'Unità con 4 vite rappresentate dal sangue "dam" , che infatti allude alle 4 = vite , che li unisce e sancisce la somiglianza che pervade i due alleati contraenti.

A questo punto possiamo introdurre la visione dell'Apocalisse in 7,2-4; 9-14 detta dei 144.000 e proviamo a vedere se non si potesse trovare una spiegazione a quel numero: ne riporto il testo C. E. I. 2008: "E vidi salire dall'oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente . E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio. E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: 144.000 segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d'Israele... Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all'Agnello. E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli . Amen. Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono? Gli risposi: Signore mio, tu lo sai. E lui: Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell'Agnello. Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro."

Certamente questa spiegazione deve alludere all'ebraico, perché poi quel numero è riferito a un 12.000 per ciascuna delle 12 tribù d'Israele. La spiegazione dei 144.000 è semplice come l'uovo di Colombo:


In analogia a Isacco che "...fece una semina in quel paese e raccolse quell'anno il centuplo. Il Signore infatti lo aveva benedetto." (Genesi 26,12)

Del resto "Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami. Un'altra parabola disse loro: Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti." (Matteo 13,31-33)

Adamo è passato attraverso la grande tribolazione, in ebraico "tsar" , un qualcosa che "scende sul corpo", come se fosse stato anche lui in Egitto; gli egiziani e l'Egitto, infatti, dagli ebrei sono chiamati "mitsraim" in cui spiccano le due lettere di tribolazione e alludono "alla vita tribolata che furono a vivervi " e anche Adamo come gli ebrei in occasione dell'esodo è stato liberato dalla schiavitù della morte e del peccato nella notte di Pasqua del Cristo.

Adamo è divenuto Santo come Lui, il Signore, è Santo; si è avverata la profezia del Levitico: "...siate santi, perché io sono santo..." (Levitico 11,44; 19,1; 20,7)

Il libro dell'Apocalisse che riprende quella visione di Ezechiele oltre che parlare per ben 13 volte di quei "quattro esseri viventi" (4,6.8-9; 5,6.8.11.14; 6,1.6; 7,11; 14,3: 15,7 e 19,4), assieme a questi, per 6 volte cita "ventiquattro anziani" (4,4 per 2 volte; 4,10; 5,8; 11,16; 19,4) e 7 volte li chiamati solo "anziani", sempre assieme a primi.

Ora, gli anziani che conosciamo dai racconti della "Torah" sono però i settanta citati in Esodo 24,1.9 e Numeri 11,25.
L'interpretazione allora che propone la tradizione cristiana è che per quegli anziani si possano intravedere i rappresentanti delle 12 tribù dell'antico Israele e i 12 apostoli del nuovo Israele.

Come, abbiamo visto, in grazia della somiglianza con Dio, la "demut" l'idea dei 4 viventi può essere nata dalle lettere di sangue che si trovano in Adamo, così ritengo che quei 24 alludano proprio a quella parola come si trova scritta in Genesi 1,26 "kidemutenu" e precisamente alle prime tre lettere, infatti = 20 e = 4 per cui essendo = vita, pare alludere a 24 viventi.

Ad esempio si trova in Apocalisse 4,4 "Attorno al trono c'erano ventiquattro seggi e sui seggi stavano seduti ventiquattro anziani avvolti in candide vesti con corone d'oro sul capo" e corone, in ebraico è "keter" , parola che inizia proprio con la lettera "kaf" che è una coppa e allude alla rettitudine dono aureo del Messia agli uomini.

Quei 24 anziani starebbero così a indicare la rettitudine entrata nel sangue ossia l'inizio della parola "kidemutenu" .

Poi prosegue quel brano prosegue in 4,6-11: "Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e attorno al trono vi erano quattro esseri viventi, pieni d'occhi davanti e dietro. Il primo vivente era simile a un leone; il secondo vivente era simile a un vitello; il terzo vivente aveva l'aspetto come di uomo; il quarto vivente era simile a un'aquila che vola. I quattro esseri viventi hanno ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere: Santo, santo, santo il Signore Dio, l'Onnipotente, Colui che era, che è e che viene! E ogni volta che questi esseri viventi rendono gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, i ventiquattro anziani si prostrano davanti a Colui che siede sul trono e adorano Colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, trono, dicendo: Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l'onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, per la tua volontà esistevano e furono create."

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