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LA NOSTRA GIOIA

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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LA GIOIA NELLA BIBBIA PRIMA DI CRISTO
Nel testo della C.E.I. ad esempio nella traduzione italiana del 1975 nella Bibbia si trova che il verbo gioire è usato 427 e il termine "gioia" vi appare per 294 volte di cui 222 nell'Antico Testamento e 72 nel Nuovo Testamento.
Nei 5 libri della Torah però solo due volte si trova un termine tradotto come "gioia" e ciò avviene in:

  • Numeri 10,10 - "Così anche nei vostri giorni di gioia, nelle vostre solennità e al principio dei vostri mesi, suonerete le trombe quando offrirete olocausti e sacrifici di comunione; esse vi ricorderanno davanti al vostro Dio. Io sono il Signore vostro Dio." (I giorni di festa sono stabiliti nella Torah stessa)
  • Deuteronomio 28,47s - "Poiché non avrai servito il Signore tuo Dio con gioia e di buon cuore in mezzo all'abbondanza di ogni cosa, servirai i tuoi nemici, che il Signore manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla nudità e alla mancanza di ogni cosa..."
Da questi versetti del Deuteronomio si deduce il principio che gli atti di culto sono graditi dal Signore solo se adempiuti con gioia; del resto così recita il Salmo 100,2: "Acclamate al Signore, voi tutti della terra, servite il Signore nella gioia, presentatevi a lui con esultanza."

Questo potrebbe spiegare quanto non è detto in Genesi 4,4.5 sulle offerte di Caino e Abele: "Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta."; forse Caino non offriva con gioia.

Grande gioia manifestò Davide nei riguardi dell'Arca del Signore.
Aveva avuto timore di portarla a Gerusalemme dopo che morì fulminato uno degli accompagnatori, un certo Uzzà, che aveva cercato di sorreggerla quando durante il trasporto l'arca sul carro s'era inclinata, ma poi vista la benedizione che aveva portato alla casa di Obed-Èdom di Gat dove l'aveva lasciata per tre mesi volle portarla a Gerusalemme.

In quell'occasione Davide manifestò per l'arca di Dio tutta la sua gioia, fino a danzarle pressoché nudo davanti, infatti, in 2Samuele 6,12-15 si trova: "Allora Davide andò e trasportò l'arca di Dio dalla casa di Obed-Èdom nella città di Davide, con gioia. Quando quelli che portavano l'arca del Signore ebbero fatto sei passi, egli immolò un bue e un ariete grasso. Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Ora Davide era cinto di un efod di lino. Così Davide e tutta la casa d'Israele trasportavano l'arca del Signore con tripudi e a suon di tromba."

Davide, oltre che con il proprio esempio fu un grande interprete della volontà di Dio nei riguardi del popolo inculcando il senso della gioia nei rapporti col Signore ed ebbe a tale riguardo una vera funzione sacerdotale.
È, infatti, da ricordare la seguente preghiera, che direi d'intercessione, che si trova in 1Cronache 29,15-18: "Noi siamo stranieri davanti a te e pellegrini come tutti i nostri padri. Come un'ombra sono i nostri giorni sulla terra e non c'è speranza. Signore nostro Dio, quanto noi abbiamo preparato per costruire una casa al tuo santo nome proviene da te, è tutto tuo. So, mio Dio, che tu provi i cuori e ti compiaci della rettitudine. Io, con cuore retto, ho offerto spontaneamente tutte queste cose. Ora io vedo il tuo popolo qui presente portarti offerte con gioia. Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, nostri padri, custodisci questo sentimento per sempre nell'intimo del cuore del tuo popolo. Dirigi i loro cuori verso di te."

Questo insegnamento nella sua discendenza fu raccolto dal re Ezechia, anch'egli ricordato nella genealogia di Gesù in Matteo 1,9.10; Ezechia, infatti, fu un grande riformatore e riportò in auge il culto a IHWH e fu: "...ristabilito il culto nel tempio. Ezechia con tutto il popolo gioì perché Dio aveva ben disposto il popolo; tutto infatti si fece senza esitazioni." (2Cronache 29,35-36)

È da ricordare un episodio istruttivo.
Quel re aveva in animo di riunire spiritualmente sotto il culto di IHWH nel Tempio di Gerusalemme tutto Israele pur se i regni erano ormai da tempo divisi e inviò messaggeri e lettere dal regno del Sud a quello del Nord perché venissero a celebrare la festa di Pasqua a Gerusalemme, che in quell'anno fu celebrata alla seconda luna piena per dar modo e tempo di venire.

Si legge in 2Cronache 30,18-23: "In realtà la maggioranza della gente, fra cui molti provenienti da Efraim, da Manasse, da Isaccar e da Zabulon, non si era purificata; mangiarono la pasqua senza fare quanto è prescritto. Ezechia pregò per loro: Il Signore che è buono perdoni chiunque abbia il cuore disposto a ricercare Dio, ossia il Signore Dio dei suoi padri, anche senza la purificazione necessaria per il santuario. Il Signore esaudì Ezechia e risparmiò il popolo. Così gli Israeliti che si trovavano in Gerusalemme celebrarono la festa degli azzimi per sette giorni con grande gioia, mentre i sacerdoti e i leviti lodavano ogni giorno il Signore con gli strumenti che risuonavano in suo onore... Tutta l'assemblea decise di festeggiare altri sette giorni; così passarono ancora sette giorni di gioia."

È li sottolineato che: "Il Signore esaudì Ezechia e risparmiò il popolo", ossia fa intravedere che la gioia e la disposizione d'animo è in grado di procurare perdono alle trasgressioni; insomma quello che conta è il presentarsi a Lui con cuore sincero, infatti, annota quel testo in 26s: "Ci fu una gioia straordinaria in Gerusalemme, perché dal tempo di Salomone figlio di Davide, re di Israele, non c'era mai stata una cosa simile in Gerusalemme. I sacerdoti e i leviti si levarono a benedire il popolo; la loro voce fu ascoltata e la loro preghiera raggiunse la santa dimora di Dio nel cielo."

La stessa gioia si ritrova quando, dopo il ritorno della seconda carovana di reduci da Babilonia ci fu la restaurazione del Tempio, com'è narrato nel libro di Esdra: "Allora gli Israeliti, i sacerdoti, i leviti e gli altri rimpatriati celebrarono con gioia la dedicazione di questa casa di Dio... Celebrarono con gioia la festa degli azzimi per sette giorni poiché il Signore li aveva colmati di gioia, avendo piegato a loro favore il cuore del re di Assiria, per rafforzare le loro mani nel lavoro per il tempio del Dio d'Israele. " (Esdra 6,16.22)

Come si comprende, nessuno può darsi la gioia da solo, invero era accaduto che "il Signore li aveva colmati di gioia".

Nei 150 Salmi la parola "gioia" è cantata per 42 volte a partire dal Salmo 1 ove viene detto: "Beato l'uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei peccatori e non siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte".

Riporto gli estremi delle citazioni e per alcune il testo del Salmo:
  • 2,8; 16,11 - "Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra";
  • 21,7; 27,6; 30,6.12; 32,11; 37,4 - "Cerca la gioia nel Signore: esaudirà i desideri del tuo cuore";
  • 42,5; 45,16; 47,2; 48,3; 51,10 - "Fammi sentire gioia e letizia: esulteranno le ossa che hai spezzato";
  • 51,14 - "Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso";
  • 63,8 - "...a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all'ombra delle tue ali";
  • 63,12; 65,9.14; 66,6; 68,4 - "I giusti invece si rallegrano, esultano davanti a Dio e cantano di gioia";
  • 68,7; 90,15 - "Rendici la gioia per i giorni in cui ci hai afflitti, per gli anni in cui abbiamo visto il male";
  • 92,5 - "Perché mi dai gioia, Signore, con le tue meraviglie, esulto per l'opera delle tue mani";
  • 95,2; 97,11; 100,2; 105,43; 106,5; 107,22; 109,28; 112,1 - "Alleluia. Beato l'uomo che teme il Signore e nei suoi precetti trova grande gioia";
  • 119,4 - "Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia, più che in tutte le ricchezze";
  • 119,74.111; 122,1 - "Canto delle salite. Di Davide. Quale gioia, quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore!";
  • 126,2-3 - "Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia. Allora si diceva tra le genti: Il Signore ha fatto grandi cose per loro. Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia";
  • 126,5; 126,6 - "Nell'andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni";
  • 132,16 - "I suoi sacerdoti li vestirò di salvezza e i suoi fedeli giubileranno con gran gioia".
La conclusione, ossia il massimo della gioia, è andare dal Signore a Gerusalemme, infatti, l'ultima delle citazioni nei Salmi è:
  • 137,6 - "...mi si attacchi la lingua al palato se lascio cadere il tuo ricordo, se non innalzo Gerusalemme al di sopra di ogni mia gioia."
Tra i profeti chi fa la parte del leone per quanto riguarda la "gioia" certamente è il profeta Isaia che la cita ben 34 volte rispetto alle 14 in Geremia più 2 in Lamentazioni, 8 in Baruc, 2 in Ezechiele come in Daniele, Sofonia, Gioele e 1 in Zaccaria, Giona, Abacuc e Abdia.

Le 34 citazioni in Isaia si trovano in:
  • 5,14; 9,1 - "Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia. Gioiscono davanti a te come si gioisce quando si miete e come si esulta quando si divide la preda. Perché tu hai spezzato il giogo che l'opprimeva, la sbarra sulle sue spalle, e il bastone del suo aguzzino, come nel giorno di Madian";
  • 12,3 - "Attingerete acqua con gioia alle sorgenti della salvezza";
  • 14,7; 16,10 - "Sono scomparse gioia e allegria dai frutteti; nelle vigne non si levano più lieti clamori né si grida più allegramente. Il vino nei tini non lo pigia il pigiatore, il grido di gioia è finito";
  • 22,13; 24,8.11; 30,29; 32,13,14; 35,2; 35,6 - "Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa";
  • 35,10 - "Su di essa ritorneranno i riscattati dal Signore e verranno in Sion con giubilo; felicità perenne splenderà sul loro capo; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto";
  • 44,23; 48,20; 49,13; 51,3 - "Davvero il Signore ha pietà di Sion, ha pietà di tutte le sue rovine, rende il suo deserto come l'Eden, la sua steppa come il giardino del Signore. Giubilo e gioia saranno in essa, ringraziamenti e melodie di canto!";
  • 52,9; 54,1; 55,12 - "Voi dunque partirete con gioia, sarete ricondotti in pace. I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani";
  • 56,7 "li condurrò sul mio monte santo e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera. I loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa si chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli";
  • 60,15; 61,7; 62,4; 64,4; 65,14 poi in 65,17 e 66,5.10.
Tra queste ultime sono da tenere in particolare conto le seguenti perché ciascuna spiega qualcosa di più sulla gioia:
  • 62,4 - "Nessuno ti chiamerà più Abbandonata, né la tua terra sarà più detta Devastata, ma sarai chiamata Mia Gioia e la tua terra Sposata, perché il Signore troverà in te la sua delizia e la tua terra avrà uno sposo. Sì, come un giovane sposa una vergine, così ti sposeranno i tuoi figli; come gioisce lo sposo per la sposa, così il tuo Dio gioirà per te" da cui si ricava che anche Dio gioisce in comunione con l'uomo proprio come in un matrimonio lo sposo con la sposa;
  • 64,4 - "Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie" in cui ancora si assevera che la gioia è la giusta compagna di chi serve il Signore;
  • 65,14 - "ecco, i miei servi giubileranno per la gioia del cuore", che conferma quanto appena detto;
  • 65,17 - "Ecco, infatti, io creo nuovi cieli e nuova terra ; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente, poiché si godrà e si gioirà sempre di quello che sto per creare, poiché creo Gerusalemme per la gioia, e il suo popolo per il gaudio. Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo. Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia " e profila la gioia della nuova Gerusalemme, tema che poi sarà accolto nel Nuovo Testamento dal libro dell'Apocalisse.
Nel libro del profeta Geremia la "gioia" si trova citata in:
  • 7,34; 11,15; 15,16 - "Quando le tue parole mi vennero incontro, le divorai con avidità; la tua parola fu la gioia e la letizia del mio cuore, perché il tuo nome è invocato su di me, Signore, Dio degli eserciti";
  • 16,9; 20,15; 25,10;31,7; 31,13 - "La vergine allora gioirà danzando e insieme i giovani e i vecchi. Cambierò il loro lutto in gioia, li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni";
  • 32,41 - "Concluderò con loro un'alleanza eterna e non cesserò più dal beneficarli; metterò nei loro cuori il mio timore, perché non si allontanino da me. Proverò gioia nel beneficarli; li farò risiedere stabilmente in questo paese, e lo farò con tutto il cuore e con tutta l'anima";
  • 33,9; 33,11 - "Così dice il Signore: Di questo luogo voi dite: " È desolato, senza uomini e senza bestiame"; ma si udranno ancora nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme, ora desolate, senza uomini, senza abitanti e senza bestiame, il canto della gioia e dell'allegria, il canto dello sposo e il canto della sposa, e la voce di coloro che cantano: Rendete grazie al Signore degli eserciti, perché il suo amore è per sempre, e porteranno sacrifici di ringraziamento nel tempio del Signore. Sì, io ristabilirò la sorte di questo paese come era al principio, dice il Signore"; 48,33 "Sono scomparse gioia e allegria dai frutteti e dalla regione di Moab. È finito il vino nei tini, non pigia più il pigiatore, il canto di gioia non è più canto di gioia";
poi in Lamentazioni 2,15 e 5,15.

Una particolare menzione, infine, va fatta per il deuterocanonico libro del profeta Baruc che nei suoi 6 capitoli cita la gioia per 8 volte, precisamente in:
  • 2,23; 3,35 - "Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia e hanno gioito; egli le ha chiamate ed hanno risposto: Eccoci!, e hanno brillato di gioia per colui che le ha create";
  • 4,11.22-23.29; 4,36 - "Guarda a oriente, Gerusalemme, osserva la gioia che ti viene da Dio";
  • 5,9 - "Perché Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua gloria, con la misericordia e la giustizia che vengono da lui."
È quindi assodato che la Gioia viene da Dio e annuncia la gloria, che è quella propria della risurrezione.
Ecco che quei termini ebraici del "gioire" e della "gioia", "simecha e simechah" , alla luce di quanto detto e grazie al significato grafico delle lettere ebraico che li costituiscono, assumono i seguenti significati:
  • "gioire", , "camminare stando col Potente - il Signore ";
  • "gioia", "simecha" e "simechah" , "risorgere alla vita ; dalla tomba uscire ".
D'altronde le lettere di gioia sono le stesse del verbo , "ungere, consacrare", verbo da cui deriva l'Unto, il Messia, il Cristo, colui che reca la risurrezione a ciascuno alla fine dei tempi.

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