BibbiaWeb.net - di Alessandro Conti Puorger

Decriptare la Bibbia - di Alessandro Conti Puorger Autore   Contatti    Cerca      Home     
BibbiaWeb 2019  
Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraicheVangeli e Protovangeli - Clicca qui per consultareParlano le lettere
Cerca negli articoli
Consulta le rubriche
  Lettere ebraiche
    e codice Bibbia
  Decriptazione Bibbia
  Attesa del Messia
  Vangeli
    e Protovangeli
  Ricerche di verità
  Racconti
    a sfondo biblico
  San Giuseppe

Decriptare la Bibbia
  Tutti gli articoli
  Indice
     brani decriptati
  Articoli più letti

 

SAN GIUSEPPE...

 
IL VANGELO DELLE LETTERE DI SAN PAOLO

di Alessandro Conti Puorger
 
 

DALLE SCRITTURE, IL "RISORTO"
Perché questo mio breve studio su San Paolo apostolo quando sono stati scritti tanti libri sulla sua vita, opere e lettere con commenti innumerevoli sui più disparati aspetti?
Il fatto è che negli anni della mia ricerca sui testi della Bibbia che iniziai nel 1981, tutt'ora in itinere e riportata integralmente in questo mio Sito, invero molteplici sono state le occasioni per cui mi sono imbattuto con le vicende dell'Apostolo delle Genti e ho potuto leggere testi su di lui e soprattutto scrutare, meditare e celebrare nelle liturgie i suoi scritti comparati dalla Chiesa a scritti dell'Antico Testamento e a brani dei Vangeli, commentati da comunità di cristiani e da omelie, per cui, sorte in me domande cui ho dato risposte e mi sono formato l'opinione che ora cerco di esporre.

San Paolo come ha conosciuto vicende del Cristo storico e quali?
Da dove venne a Paolo la teologia che predicava con solidi fondamenti nelle Sacre Scritture dei giudei tanto che subito dopo la prima visione si sentì in grado di disputare nelle sinagoghe con i pur ferrati fratelli della fede d'origine?

Certamente fu lo Spirito Santo che gli dette una particolare sapienza e che ha potuto agire su un individuo preparato e aduso a investigare fin da giovanissimo le Sacre Scritture con insegnanti di ottimo livello e ispirati come Gamaliele; infatti, San Pietro nella sua 2Pietro 3,15-16 dice di lui: "...così vi ha scritto anche il nostro carissimo fratello Paolo, secondo la sapienza che gli è stata data, come in tutte le lettere, nelle quali egli parla di queste cose. In esse vi sono alcuni punti difficili da comprendere, che gli ignoranti e gli incerti travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina."

La conclusione cui sono pervenuto è che quelle visioni e le altre notizie che circolavano nella Chiesa nascente sulla vita di Gesù di Nazaret furono sufficienti perché nella mente e nel cuore di Paolo nascessero delle sinapsi in grado d'animarlo, sì da iniziarlo in breve, tanto che da subito poté predicare il Cristo.
A consentire di far ciò certamente influì la profonda conoscenza delle Scritture e delle profezie sul Messia, il Cristo, conseguite partendo dalla tenera età (da prima dei 13 anni della "bar mitzvah"), gradualmente approfondite e scrutate che, grazie alla visione trasferì a quel Gesù che aveva combattuto nei suoi seguaci.
Occorre imparare a leggere le Scritture!
Vi sono nelle Sacre Scritture, infatti, come vedremo pagine nascoste che si possono leggere in un modo particolare, che senza prove e riscontri possono restare pie illusioni o attese a tempi indefinibili e addirittura incredibili.
Del resto questo è il messaggio che trasmette il Vangelo scritto da Luca, discepolo di San Paolo, che, dopo la risurrezione, racconta che Gesù disse:
  • Luca 24,25-27 - ai discepoli di Emmaus: "Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria? E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui."
  • Luca 24,32 - "Ed essi dissero l'un l'altro: Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?"
  • Luca 24,44-47 - Gesù agli apostoli nel cenacolo disse "...Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi. Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme."
L'esperienza di Paolo fu proprio simile a quella dei discepoli di Emmaus, infatti, mentre si allontanava da Gerusalemme come loro, stolto e lento di cuore a credere nelle Scritture che eppure conosceva bene, certamente pensando a queste per verificare se come riteneva era nel giusto nel suo perseguitare i "seguaci della dottrina di Cristo", fu sconvolto da una visione, "lo avvolse una luce dal cielo" (Atti 9,2.3), ebbe insomma una rivelazione e riconobbe che Gesù che perseguitava era il Cristo cui attribuire l'intrinseca teologia, annunciato dalle Scritture che lui leggeva nelle profezie esplicite e tra le righe una tecnica esegetica rabbinica tipo "al Tikrei", , "non leggere", ossia leggi in altro modo.
Ora, se uno ha fame è bene dargli da mangiare, se si è in riva al mare gli si darà un pesce, ma ancora più utile sarà poi insegnargli a pescare.
Le Scritture, invero, sono un mare.
Come tutte le vie portano a Roma, del pari le Sacre Scritture dell'Antico Testamento della Bibbia, da qualsiasi parte si prendano, specie se in ebraico, se si è imparato a leggerle, tutte parlano di Cristo e a Lui, si possono e si dovrebbero riportare e Rabbi Gesu' il Signore ai suoi discepoli insegnò come leggerle!

Nel Vangelo di San Giovanni 5,39 si trova che il Signore disse: "Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me."

Ora, da quel racconto di Luca ecco che viene fuori che "aprì loro la mente per comprendere le Scritture", quindi, insegnò loro a scrutarle; infatti, non sarebbero bastate poche ore per far loro rendere conto di tutte le rivelazioni su di Lui espresse da quelle Scritture.

La mia ricerca, invero, fu mossa proprio pensando a San Paolo con la domanda: si può ricavare un'epopea del Messia dal testo della Tenak o Bibbia ebraica?
Eppure con l'usuale lettura i riferimenti che portano al Messia sono rari, come in Genesi 3,15 e 49,10s, mentre ampia è la teologia paolina sul Cristo.
Considerati i vari metodi, di cui poi parlerò, usati dagli ebrei per la loro esegesi delle Scritture, mi chiesi: vi sarà un modo per ricavare profezie sul Messia con una lettura particolare, "segreta".
In particolare mi aveva colpito il potenziale grafico intrinseco delle 22 lettere dell'alfabeto ebraico che son vere e proprie icone o mini geroglifici per cui mi chiesi se non si potessero leggere quei testi anche come una serie di figure e che un qualcosa di simile fosse nell'aria ai tempi di Gamaliele, Hillel e Shammai che attorno al I secolo tenevano scuole di alta esegesi sulle Scritture stesse?
Se ciò era, purtroppo dopo il IV secolo si è perso per l'uso pressoché esclusivo in greco e in latino delle Sacre Scritture, originariamente in ebraico, quindi, ormai lette senza l'ausilio di quelle lettere di cui si è perso l'uso come icone.
È tale principio che mi ha portato a quello che io chiamo "metodo dei segni" che mi è di aiuto per investigare le Sacre Scritture ebraiche.

Al riguardo di quelle 22 lettere considerate come tali si vedano, cliccando a destra delle pagine di questo mio Sito, le relative schede con le proposte dei significati grafici.
In "Decriptare le lettere parlanti delle sacre scritture ebraiche", posi gli interrogativi di base con spunti che poi ho approfondito per arrivare alle decriptazioni.
La sintesi del metodo che ho affinato e ho usato per ottenere risultati è in:
Ne è seguita una produzione inesauribile e per far comprendere quanto si può conseguire come sviluppo nei Vangeli ricordo i seguenti articoli:
San Paolo, invero, non aveva conosciuto Cristo "secondo la carne", vale a dire per diretta conoscenza, ossia "in maniera umana", mentre alcuni, che dichiara "super apostoli" nella predicazione usavano tale argomento a sua detrazione tanto che si difende con "Ora, io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi super apostoli!" (2Corinzi 11,5) e prima, nella stessa lettera in 5,6, aveva scritto "Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così."

Quei super-apostoli nel testo greco sono "" "", in latino "magnis apoostolis", il che non esclude che Paolo parlasse di qualcuno che era passato per la zona ove aveva predicato, magari dei "dodici" di cui aveva conosciuto solo Pietro e Giacomo minore.
Sì, Paolo a Gesù l'aveva conosciuto in maniera indiretta solo attraverso il suo corpo risorto, che diceva essere la setta dei cristiani che perseguitava, ma il Gesù di quando predicava non l'aveva visto mai e non conosceva per diretta testimonianza i suoi detti e miracoli.
La posizione di Paolo era difficile da sostenere per l'alone di particolare rispetto e riverenza per quanti legati al Cristo per sangue, i parenti, e per quelli che avevano sentito le Sue parole e vissuto con Lui, ossia i dodici e i primi discepoli.
Il prof. Marie - Francoise Blasez, docente all'"Ecole" normale superiore e specialista di storia delle religioni orientali del mondo greco-romano, nel libro "Paolo di Tarso" edizioni SEI 1993 sostiene che, per le notizie che si ricavano degli apocrifi Atti di Andrea, è probabile la presenza in contemporanea di Matteo e Andrea in Acacia il che potrebbe indicare una loro collaborazione nella redazione del Vangelo di Matteo per cui le prime edizioni di questo, forse in aramaico, avrebbero potuto creare a Paolo problemi di legittimazione a Corinto.
Del resto la lettera 2Corinzi fu scritta in più tempi attorno al 55-57 d.C. quando poteva iniziare a circolare una prima edizioni aramaica di Matteo per cui le notizie della vita terrena di Gesù, che destavano curiosità umana e mancavano a Paolo, potenzialmente lo rendevano meno credibile rispetto a chi le portava.
In difesa di Paolo c'è la considerazione che i fatti della vita terrena di Gesù, i suoi miracoli e i suoi insegnamenti, in pratica non erano serviti agli apostoli se non dopo, infatti prima avevano compreso poco o niente, e compresero quando quei fatti vissuti con Lui li rivisitarono alla luce del ricevuto dono dello Spirito Santo, e lo stesso dono aveva avuto lui, Paolo, quando lo Spirito Santo che gli aveva vivificato le Sacre Scritture.

Il Santo Padre, Benedetto XVI, nel suo discorso alla "Sessione inaugurale della V Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi" in data 18.05.2007 ebbe ad affermare che "...solo Dio conosce Dio, solo il Figlio che è Dio da Dio, Dio vero, lo conosce per cui ecco l'importanza unica e insostituibile di Cristo per l'intera umanità per cui: Se non conosciamo Dio in Cristo e con Cristo, tutta la realtà si trasforma in un enigma indecifrabile, non c'è via, e non essendoci via, non ci sono né vita né verità" insomma "Chi esclude Dio dal suo orizzonte falsifica il concetto di realtà e, in conseguenza, può finire solo in strade sbagliate e con ricette distruttive" per cui "Solo chi riconosce Dio, conosce la realtà e può rispondere a essa in modo adeguato e realmente umano" e nasce la domanda: ma "chi conosce Dio? come possiamo conoscerlo?"

A questo punto Benedetto XVI conferma l'analisi di San Paolo: "l'avvenimento di Cristo, - la sua vita, la sua morte e risurrezione -, cambia tutta la realtà, e muta anche il nostro modo di conoscerla. La vecchia conoscenza si trasforma in una nuova, secondo Cristo, cioè un percepire secondo lo Spirito di Cristo e secondo le sue categorie", ne consegue che non serve averlo conosciuto secondo la carne; gli stessi apostoli secondo lo Spirito lo conobbero solo dopo la Sua risurrezione, prima erano tutti fuggiti.

Del resto nel Vangelo di Giovanni 5,63 Gesù dice: "È lo Spirito che da la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita."

Ecco che nasce la seguente domanda: indipendentemente dagli altri scritti del Nuovo Testamento, che nei primi tempi della predicazione San Paolo ancora non poteva disporre perché non ancora editi, quali sono i fatti ricordati sul Cristo nelle sue lettere che potrebbero essere annotati per scrivere il Vangelo di Paolo?
Anche su questo tema sviluppo quest'articolo e per far ciò inevitabilmente ricorderò questioni note che sono da rievocare per portare elementi e considerazioni utili a trarre deduzioni e conclusioni.

In primis, vediamo come attorno al 49 d.C. San Paolo racconta il vissuto della vicenda delle visioni: "Se bisogna vantarsi - ma non conviene - verrò tuttavia alle visioni e alle rivelazioni del Signore. So che un uomo, in Cristo, quattordici anni fa - se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest'uomo - se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunciare." (2Corinti 12,1-4)

In Galati 2,1-2 ripete: "Quattordici anni dopo, andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Barnaba, portando con me anche Tito: vi andai però in seguito a una rivelazione. Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano" e questa rivelazione, appunto è il Vangelo che annunziava ai pagani.

Lo conferma anche in Efesini 3,1-12 ove scrive: "Per questo io, Paolo, il prigioniero di Cristo per voi pagani... penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente. Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo. Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e a essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l'efficacia della sua potenza. A me, che sono l'ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell'universo, affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui."

E a un suo pupillo, Timoteo, figlio nella fede propone: "...rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente. Conosci coloro da cui lo hai appreso e conosci le sacre Scritture fin dall'infanzia: queste possono istruirti per la salvezza, che si ottiene mediante la fede in Cristo Gesù. Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere e educare nella giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona." (2Timoteo 3,14-16) e si perviene ancora alla conclusione che tutto era stato detto da Dio con le Scritture che si sono aperte in Gesù, in quanto, tutta la Scrittura parla del Cristo in una chiave che Lui solo rivela!

La visione in Apocalisse 5 al riguardo è istruttiva e parla di un libro sigillato:
  • Apocalisse 5,1 - "E vidi, nella mano destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto sul lato interno e su quello esterno, sigillato con sette sigilli."
  • Apocalisse 5,2 - "Vidi un angelo forte che proclamava a gran voce: Chi è degno di aprire il libro e scioglierne i sigilli?..."
  • Apocalisse 5,5 - "Uno degli anziani mi disse: Non piangere; ha vinto il leone della tribù di Giuda, il Germoglio di Davide, e aprirà il libro e i suoi sette sigilli."
  • Apocalisse 5,10s - All'Agnello immolato, allora, s'innalza il canto: "Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio, con il tu sangue, uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e hai fatto di loro, per il nostro Dio, un regno e sacerdoti, e regneranno sopra la terra."
Sussiste perciò intimamente tessuto nelle Sacre Scritture il mistero di Cristo che Lui ha rivelato venendo nella carne e donando al mondo il Suo corpo risorto.

vai alla visualizzazione stampabile di tutto l'articolo

  invia questa notizia ad un amico


									
Copyright © 2019 BibbiaWeb - Tutti i diritti riservati. Riproduzione vietata.
[Bibbia home][inizio articolo]  Tutti gli articoli di
  SAN GIUSEPPE...
[Bibbia home][inizio articolo]
 
DECRIPTARE LA BIBBIA - Le lettere del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera jod
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera kàf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera lamed
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera mèm

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera nùn
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera samek
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'ajin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera pè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a destra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera sade
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera qòf
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera resh
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera s'in e shìn

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra del RE
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera wàw
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera zàjin
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera tèt

DECRIPTARE LA BIBBIA - Ala a sinistra estrema
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera bèt
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera ghimel
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera dalet
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera hè

DECRIPTARE LA BIBBIA - Il primo e l'ultimo
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera 'alef
DECRIPTARE LA BIBBIA - La lettera taw


Bibbia Home | Autore | Perché Bibbiaweb? | Contatti | Cerca | Links
info@bibbiaweb.net  
Per i contenuti tutti i diritti sono riservati ad Alessandro Conti Puorger
BibbiaWeb

Alessandro Conti Puorger Alessandro Conti Puorger
Via Eleonora d'Arborea 30 - Roma - Italy

Realizzazione EdicolaWeb Edicolaweb.net
Via S. Maria a Cintoia 14/b - Firenze, Italy