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MIDRASH DELLO STARGATE. CORSA SENZA PIT-STOP PER L'ALDILÀ
di Alessandro Conti Puorger

Alex era a bordo di un'astronave verso un pianeta d'una delle stelle più vicine ed era il capo dell'equipaggio che vi sarebbe disceso.

IL SOGNO DI ALEX
Alex sognò di essere un ricercatore aerospaziale, capo di un'équipe impegnata nel progetto ambizioso di cavalcare la velocità della luce costruendo un'astronave con un motore a vento atomico capace di proiettarsi indietro per migliaia di anni luce per trovare pianeti abitati a tali lontananze, ovviamente aldilà del nostro sistema solare.
La lunghezza della vita umana è, infatti, l'inciampo fisico per trovare altri mondi abitati e soltanto con un mezzo del genere, se realizzato, si può ipotizzare di riuscirvi.
Nel sogno sognai che sognavo e che mi svegliavo particolarmente felice sotto l'effetto del sogno fatto, perché ho come intuito che si doveva costruire il motore in corsa e non fermarsi alla tecnologia ed alle risorse di questa sola terra.
Non credo ai sogni e mi interesso di cose solide, ponti e gallerie, e nel tempo libero di decriptazione della Bibbia scritta con le lettere ebraiche.
Il mio io dei sogni, che chiamo Alex, di solito non sofferma più di tanto l'attenzione sui sogni che gli vengono proposti, perché anche lui, educato dal suo io reale, dice è inutile perdere tempo; quella volta però il sogno era strettamente legato alla ricerca nel campo biblico, come capiremo, e pareva anche proporre l'uscita dallo spazio tempo.
Alex era a bordo di un'astronave verso un pianeta d'una delle stelle più vicine ed era il capo dell'equipaggio che vi sarebbe disceso.
Il sogno era di certo influenzato da un classico di fantascienza, il film "Il pianeta proibito" e, la stella, vale a dire il sole di quel pianeta, poteva essere proprio la Altair.
A farla breve il sogno era il seguente.

Su un pianeta di quella stella si trovavano molti crateri per la caduta di meteoriti provenienti da più lontani pianeti frantumatisi in urti apocalittici.
Sul fondo di quei crateri c'erano cristalli, che poi si scoprirono avere all'interno geoidi d'antimateria, come risultò dall'analisi nel laboratorio dell'astronave.
Il nucleo a forma d'uova primordiale, che appariva dopo la rottura con forte azione meccanica del cristallo esterno, aveva uno spesso guscio prodotto dall'indurimento di una schiuma di sinterizzazione residuato di frontiera dello scontro, evidentemente sotto particolari condizioni, di materia e d'antimateria.
Si provò a saggiare il guscio di quelle uova primordiali di sostanza ignota durissima prodottasi dalla fusione per quello scontro tra titani tra materia e sua antagonista.
Una scarica guidata concentrata di raggi gamma rese permeabile quel guscio con un foro micrometrico da cui sprigionò un plasma in grado di creare un ombrello di raggi capace di determinare un campo a-temporale reversibile, come verificarono.
S'erano, infatti, trovati sbalzati indietro nel tempo di 500 anni circa con l'astronave che atterrò nei pressi di Firenze ove trovarono due contadini in un campo che, dopo la paura di rito, a stento ripresisi, sostennero che s'era nel settembre del 1512 d.C. e raccontarono le vicende recentissime dei saccheggi perpetrati a Barberino del Mugello, a Prato e a Vernio dal Vicerè spagnolo Raimondo da Cardona che con 5 mila soldati era venuto in aiuto dei Medici fuorusciti.
Iniettando però nel foro del guscio atomi di carbonio, questi si legarono con le residue cariche libere del condotto perforato nel guscio e si verificò l'intasamento del foro stesso che bloccò la fuoriuscita del plasma.
Dopo alcuni minuti si ritrovarono nella situazione del precedente tempo d'astronave.
Notarono solo un abbassamento repentino della percentuale d'anidride carbonica dell'aria all'interno dell'astronave e trovarono, perché sotto i piedi scricchiolavano, alcuni minuscoli diamanti della dimensione variante fino ad un massimo di un trentesimo di carato.

La parte critica residuale di Alex, pur nel sogno, considerò con scetticismo che, se anche ci fossero stati nei pressi di quella stella quei cristalli con quei gusci particolari all'interno, non v'era certezza sia di riuscire a perforarne il guscio con i raggi provenienti da un sincrotrone a tubo disposto sulla circonferenza dell'astronave attivato dal motore nucleare dell'astronave stessa, sia, poi, di guidare la reazione.
Si disse però che un tale sistema avrebbe permesso dopo un viaggio di 17 anni, lungo, ma ancora possibile, completare il motore dell'astronave su quel pianeta e poi, dotandosi di quei cristalli, proseguire senza altri pit-stop per distanze tendenti all'infinito.

CONSIDERAZIONI NEL SOGNO
Svegliatosi dal sogno, ma ancora nel sogno, Alex si chiese: se materia e antimateria tendono ad incontrarsi può esserci un contenitore di materia che riesca a contenere la non materia?
Eppure, considerò, che gli scienziati sostengono che vi sono buchi neri nell'universo.
L'essere umano vi si potrà mai avvicinare rimanendo vivo? Costatò che ciò sollevava un timore simile a quello di non poter restare vivi al cospetto della potenza di Dio, ma nonostante tale timore l'uomo cerca il modo d'avvicinarsi a Lui.

Lo spazio-tempo, si disse, viene effettivamente deformato rispetto alla sua normale apparenza di tipo euclideo, come dimostrato da Einstein con la teoria della relatività, perché lo spazio-tempo è un campo sensibile alle concentrazioni di massa e d'energia.
Si tratta così di cercare di superare la velocità della luce che condiziona la possibilità di viaggi di ricerca fruttuosi oltre il campo della vita umana di un ricercatore, ma poiché ciò è impossibile, non resta che sfruttare percorsi di luce più brevi cercando scorciatoie nello spazio-tempo.
Forse, anche il tempo può essere percorso alla rovescia seguendo percorsi diversi della luce nelle distorsioni degli spazi usando le scorciatoie di buchi neri.

Mentre cercava di scacciare il sogno dalla mente, sprazzi di idee lo facevano in qualche modo riemergere.
È vero, si ripeté, che l'idea di uno spazio tempo curvo e la possibilità di un ponte fu ipotizzato da Einstein-Rosen come scorciatoia tra due punti distanti nell'universo.
Una porta tra le stelle, uno "stargate", vale a dire un cunicolo d'energia per collegare siti distanti dell'universo, cunicolo pensato come foro provocato da un tarlo in una mela che passi da parte a parte la superficie della mela stessa passando nella polpa.
Se si riuscisse a trovare un "wormhole" o "buco di verme" che permettesse di viaggiare tra due punti esterni della mela più velocemente di quanto impiegherebbe la luce a percorrere la superficie della mela stessa, teoricamente il problema sarebbe risolto.
Chi dice che i buchi neri tra punti distanti dell'universo non siano intercomunicanti e non siano proprio dei "wormhole"?
Nel sogno Alex si portò nella propria biblioteca e cercò elementi sulla costellazione dell'Aquila a cui appartiene Altair.
Arrivato al lavoro il nostro Alex, ricercatore con quelle idee in testa, chiese comunque ad un suo ingegnere di fare rilievi specifici del sistema di quella stella, poi non ci pensò più preso dalla routine dei programmi di ricerca della giornata (nottata...).
In serata però poi gli dissero che v'erano strie negli spettri stellari, cioè l'emissione dello spettro era discontinuo e la massa rapportata al volume apparente risultava molto alta.
Tali indici parevano indicare che su quella stella e nei pianeti del suo sistema vi fosse qualcosa di anomalo che n'alterava la massa... e il sogno finì.

L'OMBELICO DELL'UNIVERSO
La palla passò così da Alex a chi scrive che cercò di andare al succo del sogno.
Una ricerca aerospaziale come quella che voleva fare Alex per un anziano che ha impostato tutta la vita in altro campo è sogno irrealizzabile e non può avere alcun costrutto esistenziale personale.
Quel sogno però aveva il merito di far alzare gli occhi al cielo e di chiamare ad essere attivo e non solo uomo da tavolino e sedentario.
Che fare per rendere attuabile allora quella ricerca? Conclusi che come minimo era da passare le prime ore d'una notte stellata a guardare il cielo; fu così che d'estate, trovandomi in un paesino di montagna a 1500 metri sul livello del mare con rare luci artificiali, dedicai alcune delle prime ore d'una notte senza nuvole a guardare il cielo dopo essermi preparato con una mappa celeste dei maggiori asterismi.
Mi trovavo, come tanti in passato, con lo strumento personale dell'occhio nudo a guardare il cielo da cui è venuta la vita sulla terra e mi vennero alla mente le parole sulla tomba di Immanuel Kant dalla "Critica della ragion pratica", "Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me".
Per la maggior parte del tempo dopo abituato l'occhio nudo a quella visione mi servii anche di un normale binocolo per scorgere qualche nebulosa.

Iniziai con l'asterismo più conosciuto, il Grande Carro, cioè la costellazione dell'Orsa Maggiore, poi, come nel sogno di Alex, andai verso Altair, cioè al Triangolo Estivo - Altair, Vega e Daneb.
La Lira è una costellazione facile da trovare e riconoscere: è formata da un gruppo compatto di stelle che raffigurano l'antico strumento musicale ed è dominata dalla luce di Vega, una delle stelle più luminose di tutto il cielo.
La stella alfa della Lira che si trova proprio sopra il corpo della Lira stessa, ha magnitudine 0.03, distante 26 anni luce, è una brillante stella bianco-azzurra si chiama Vega (dall'arabo "Al Nasr al Waqi" che poi fu contratto "Waghi" e poi "Wega") e significa "aquila del deserto". È la stella più luminosa della costellazione ed una delle più luminose del cielo.

Il Cigno o croce del Nord ha come stella principale Daneb molto distante, ma valutata 60.000 volte più luminosa del Sole.
Triangolo d'Estate, i cui vertici sono le stelle Vega nella costellazione della Lira e Deneb nel Cigno, e quello meridionale è proprio Altair nell'Aquila.
L'Aquila è anche lei una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo che così la chiamò e Altair è il nome della stella più brillante della costellazione.
Con tale nome di aquila la costellazione era nota a Babilonesi e i Sumeri, dall'ebraico al-nashr , è visibile vicino all'equatore celeste, formata da tre stelle che l'immaginazione identifica come un'aquila ad ali aperte formata dalla stella principale a Altair e da altre due Alshain e Tarazed che ne segnano le ali.

La Via Lattea corre lungo il lato occidentale della costellazione.
Da est, in senso orario le Costellazioni confinanti sono: Freccia, Ercole, Ofiuco, Serpente, Scudo, Sagittario, Capricorno, Acquario e Delfino.
La costellazione, prossima all'equatore celeste, è osservabile da entrambi gli emisferi, e nell'emisfero nord è una delle figure caratteristiche ben visibile nel cielo estivo.
Altair è una stella tripla con una magnitudine apparente complessiva di 0,77 circa 1,7 volte più grande del Sole e dista circa 17 anni luce, più precisamente 16,7 anni, ma è anche una delle stelle più vicine, e nei cieli è la dodicesima in ordine decrescente per luminosità.
Nella mitologia greca e romana, l'aquila era l'uccello di Zeus, e portava avanti ed indietro la folgore che il dio adirato lanciava contro i suoi nemici. Il nome della stella più brillante della costellazione è Altair, che viene dall'arabo al-nasr-al-ra'ir, che significa "aquila che vola" o "rapace".
L'aquila è l'uccello del tuono e dei fulmini dei Greci e dei Romani, l'uccello di Zeus che portava avanti e indietro la folgore che il dio adirato lanciava contro i suoi nemici forse perché fu osservata una stella nova brillante come Venere nel 389 a.C. posta a guardia della costellazione vicina della freccia.
Altair, infatti, come ho detto, forma un angolo del triangolo estivo con le stelle Vega e Deneb, rispettivamente delle costellazioni della Lira e del Cigno.
Un mito orientale immagina l'Aquila e Vega come due amanti separati dalla Via Lattea che però s'incontrano un giorno l'anno quando le gazze si riuniscono a formare un ponte su quel fiume celeste.

Il triangolo estivo Altair, Vega, Deneb pare indicare il Cigno (CYG) che vi entra seguendo la Via Lattea dalla direzione della costellazione d'Orione (ORI) con Betelgeuse e Rigel quali stelle più luminose.
Questa costellazione è caratterizzata dalla famosa cintura che giace circa sull'equatore celeste e in prospettiva ha nel proprio ambito una grande nebulosa, la M42 Nebulosa di Orione visibile col binocolo.
Orione è immaginato come un gigante cacciatore che lotta col Toro.
Con riferimento al carro dell'Orsa Maggiore (UMA) le due figure sottostanti fanno comprendere la mutua posizione di Altair rispetto alla costellazione Orione (ORI) e alla sua cintura.
La linea azzurra rappresenta approssimativamente l'equatore celeste.

Costellazioni

La Cintura di Orione è costituita dalle tre stelle, Alnitak, Alnilam e Mintaka, quasi su una retta, al centro della costellazione di Orione che essendo praticamente a cavallo dell'equatore celeste è visibile quasi da tutte le latitudini.
Ciò l'ha resa importante nelle culture sin dai tempi antichi, perché ha sempre colpito l'immaginario dei vari popoli che si sono susseguiti, tanto che se ne ritrovano testimonianze d'osservazione in popoli anche lontani.
Che Altair sul piano dell'equatore celeste con quelle simbologie porta alla Cintura d'Orione pure sulla stessa linea m'ha condotto a considerare, del pari agli antichi, importanti quelle tre stelle tanto che gli Egizi le raffigurarono in terra con le "piramidi di Cheope, Chefren e Micerino
La precessione degli equinozi fa mutare lentamente la posizione in cielo della cintura e la presenta sempre più bassa sull'orizzonte col retrocedere dei millenni. (Vedi "La durata della creazione") e ciò è da tenere presente perché tale orientamento, combinato con l'evento del sorgere della costellazione del Leone sull'allineamento della Sfinge, pare fosse la condizione per rendere possibile la risurrezione alchemica del faraone.
Scrivevo al termine dell'articolo "La durata della creazione" che "la Via Lattea in quel momento nel cielo era in prosecuzione con la direzione del letto del Nilo e l'inclinazione della cintura d'Orione nel cielo rispetto all'est corrispondeva in terra agli allineamenti della piramide di Cheope con le due vicine rispetto alla direzione della Sfinge stessa. Il Faraone con pochi altri attendeva la risurrezione probabilmente per una data in cui si fosse verificata quella condizione e preparava la tomba e la nave per viaggiare dal Nilo sulla via lattea verso Orione. Forse da questa idea, Mosè e i Leviti, provenienti da cultura egiziana hanno preso da quella cosmogonia elementi per indicare che il Dio d'Israele era il vero Creatore. Anzi non c'è da attendere così tanto per la risurrezione e tutti, come il Faraone, saranno risorti".
E il Mare di Canne era ad est sul percorso della nave per andare nella via lattea verso Orione.

Mi sono chiesto che avesse di così importante la costellazione di Orione.
Non so se è una risposta, ma segnalo che l'Osservatorio Gemini attivo dal 2000 con due telescopi ottici gemelli del diametro di 8 metri posizionati nei due emisferi (Gemini North in Hawai su un vulcano e Gemini South sul Cerro Pacon sulle Ande in Cile) hanno registrato, con riprese nell'infrarosso nell'area di quella costellazione, scie luminose lasciate da oggetti definiti "proiettili" luminosi supersonici alla velocità valutata di 400 Km/sec.
Tali strani "proiettili", che attraversano la Nebulosa di Orione, sarebbero enormi, della dimensione ciascuno di dieci volte l'orbita di Plutone e luminosi per il riscaldamento a temperature dell'ordine dei 5000 °C per l'attrito che fa divenire brillanti le nubi di atomi di ferro e d'idrogeno che incontrano.
I "proiettili" sarebbero prodotti da nubi di gas espulse da qualche violento meccanismo legato alla formazione stellare come se la nebulosa di Orione fosse una sorgente come se fosse un ombellico dell'Universo creato da cui viene, lo dico ovviamente in termini immaginifici, alimentata e mantenuta in essere la creazione.

MEDITAZIONE AL COSPETTO DEL MISTERO
Ero stato così al cospetto della manifestazione d'una potenza indicibile.
Mi sentii un po' come Mosè sul monte alla presenza di una teofania e nella mente mi risuonarono le parole degli Atti degli Apostoli: "Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l'ordine dei tempi e i confini del loro spazio, perché cercassero Dio, se mai arrivino a trovarlo andando come a tentoni, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come anche alcuni dei vostri poeti hanno detto: Poiché di lui stirpe noi siamo." (Atti 17, 26-28)

Il sogno in definitiva suggeriva di cercare d'attraversare da vivo col proprio corpo uno "stargate" tipo buco nero per passare a dimensioni inesplorate.
Non è da pensare che gli Egizi conoscessero la teoria dei buchi neri, ma qualche evento particolare proveniente da Orione dovevano pure aver nel passato segnalato.
Credevano comunque alla risurrezione, vale a dire che il Faraone morto, in una particolare congiunzione degli astri, su un nave solare che altro non era che il rudimento di un'astronave, passando dal Nilo alla Via Lattea, andasse da risorto verso la cintura di Orione.
I giunchi avevano una tensione particolare nell'immaginario egizio di allora.
I paradisi egizi erano immaginati come luoghi di perpetua vita tranquilla nel paradiso del "campo dei giunchi" in cui il beato avrebbe trascorso vita autonoma in armonia con gli dei e dai giunchi di qua nel Nilo si passava a quelli eterni.

In un testo religioso della XVIII dinastia dei Faraoni (circa 350 anni prima dell'Esodo) che descrive il mito divino della rigenerazione del Sole c'è una litania con 75 invocazioni che il faraone doveva conoscere ed invocare per potersi unire a Ra; una di queste chiede di riposare "in cielo, nei campi di Ra", e "all'orizzonte, nei Campi dei Giunchi.
In www.bibbiaweb.net/codice.htm Le lettere ebraiche svelano il "Cantico del Mare" rammentai che Mosè profeticamente fu salvato dalle acque in mezzo ai giunchi , parola che si trova (Vedi "Chi ha scritto l'Esodo conosceva i geroglifici") nel racconto della sua nascita:
  • "Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e di pece, vi mise dentro il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del Nilo." (Esodo 2,3)
  • "Ora la figlia del faraone scese al Nilo per fare il bagno, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo la sponda del Nilo. Essa vide il cestello fra i giunchi e mandò la sua schiava a prenderlo." (Esodo 2,5)
Quel cestello di papiro era come una nave solare!
Il tragitto per l'altro mondo degli Egizi, poi, è pieno di difficoltà, popolato da geni che tendono agguati, lungo le due strade, una per via d'acqua, una per via di terra e separate dal fiume di fuoco.
Queste idee, per le analogie evidenti, ritengo abbiano influenzato il racconto dell'esodo del popolo d'Israele dall'Egitto fino alla terra promessa figura del paradiso; infatti, passò per la via del deserto e per la via del mare e per la via del fuoco quando vi fu la teofania all'Horeb.

Per cercare accostamenti a quanto su accennato, nel leggere nell'ambito della Torah, precisamente nel libro dell'Esodo, il racconto dell'uscita dall'Egitto, ho trovato un passo ove Dio dice, e sembrava parlare direttamente con me su questo tema, "...Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo. Aggiunse il Signore: Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe: quando passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano finché sarò passato. Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può vedere". (Esodo 33,20-23)
Occorre trovare la rupe dove ci nasconderà quando passerà la sua Gloria e così resteremo vivi perché prima aveva detto "Io camminerò con voi" e poi "ti darò riposo " (Esodo 33,14).

Leggendo queste lettere ebraiche col mio metodo e con i significati fissati ormai oltre 10 anni fa, e riportati in "Parlano le lettere" mi venne il pensiero:

"Dal mondo li guiderà (). Col Crocefisso saranno in cammino ."
"Dal mondo li guiderà. Col Crocefisso saranno in cammino."

Osservo che il radicale guidare comporta anche le lettere del nome di Noè , onde il Crocefisso servirà da arca com'è profetizzato nel libro della Genesi col mitico Noè che traghettò la nuova generazione dalla precedente situazione cancellata da Dio col diluvio.

Sono passato allora a fare una decriptazione a tappeto di quei quattro versetti, Esodo 33,20-23, con il suddetto metodo:

Esodo 33,20 - Soggiunse: Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo.




Esodo 33,20 - Riportata sarà l'originaria vita nei corpi potente . Riverrà () portata la perfezione vista nel Crocefisso venutagli () dalla persona (). Sarà stata la rettitudine che fu da rifiuto lanciato (). "Io sono" nel mondo Adamo avrà riportato in vita .

Esodo 33,21 - Aggiunse il Signore: Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe:



Esodo 33,21 - A portargli fu all'origine il ribelle la perversità . L'entrata dell'angelo (ribelle) nel mondo la putredine recò nella vita . Venne () la violenza () giù dentro a tutti . Dall'alto nel mondo giù si portò nei corpi .

Esodo 33,22 - quando passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano finché sarò passato.




Esodo 33,22 - Si portò al mondo Iah . Dentro dall'aldilà la rettitudine da sola fu a portarsi . Accese un uomo che sarà a spengerlo () Innocente () il corpo in croce gli aprirono . Giù recò un'irrigazione alla luce di rettitudine il Crocefisso che era retto . Il Verbo era ! Dell'Altissimo la rettitudine eterna a passare era stata .

Esodo 33,23 - Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può vedere.



Esodo 33,23 - Li porterà dal mondo dal foro nel corpo del Crocefisso da cui fu a venire () la rettitudine . Il Verbo che fu a portarsi nel corpo di quel primo furono a crocifiggere . Verranno () i fratelli nel corpo a stargli e con la persona () saranno dal Potente . Quel primo li lancerà (). Quel primo li porterà .

Esodo 33,20 - Riportata sarà l'originaria vita nei corpi potente. Riverrà la perfezione vista nel Crocefisso venutagli dalla persona. Sarà stata la rettitudine che fu da rifiuto lanciata. "Io sono" nel mondo Adamo avrà riportato in vita.

Esodo 33,21 - A portargli fu all'origine il ribelle la perversità. L'entrata dell'angelo (ribelle) nel mondo la putredine recò nella vita. Venne la violenza giù dentro a tutti. Dall'alto nel mondo giù si portò nei corpi.

Esodo 33,22 - Si portò al mondo Iah. Dentro dall'aldilà la rettitudine da sola fu a portarsi. Accese un uomo che sarà a spengerlo. Innocente, il corpo in croce gli aprirono. Giù recò un'irrigazione alla luce di rettitudine il Crocefisso che era retto. Il Verbo era! Dell'Altissimo la rettitudine eterna a passare era stata.

Esodo 33,23 - Li porterà dal mondo dal foro nel corpo del Crocefisso da cui fu a venire la rettitudine. Il Verbo, che fu a portarsi nel corpo di quel primo, furono a crocifiggere. Verranno i fratelli nel corpo a stargli e con la persona saranno dal Potente. Quel primo li lancerà. Quel primo li porterà.

Queste parole erano nell'immaginario ebraico da centinaia d'anni e vi si sono sedimentate.
C'è così in tale caso ampliamento del testo di primo livello che suggerisce l'idea d'un atteso contatto fisico tra l'Essere e l'uomo con l'incarnazione. (Vedi "L'Incarnazione sotto il "velo" di Mosè")

I Vangeli poi annunciano che un uomo è passato.
Senza astronave, il suo corpo stesso servì d'astronave.
E il motore? Stando ai Vangeli il motore era già nell'intimo dell'uomo, perché gli fu messo all'origine.

"E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi." (Romani 8,11)

È venuto per rileggerci il libretto d'istruzione che avevamo perso e farci vedere come si accende quel motore e come attrezzarci per passare nel buco nero della morte.

ESODO 33 - TESTO C.E.I. E DECRIPTAZIONE
Riporto il Testo C.E.I. dell'intero capitolo 33 dell'Esodo - 23 versetti - e la decriptazione completa.

Esodo 33 testo C.E.I.
Esodo 33,1 - Il Signore parlò a Mosè: Su, esci di qui tu e il popolo che hai fatto uscire dal paese d'Egitto, verso la terra che ho promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: Alla tua discendenza la darò.

Esodo 33,2 - Manderò davanti a te un angelo e scaccerò il Cananeo, l'Amorreo, l'Hittita, il Perizzita, l'Eveo e il Gebuseo.

Esodo 33,3 - Va' pure verso la terra dove scorre latte e miele... Ma io non verrò in mezzo a te, per non doverti sterminare lungo il cammino, perché tu sei un popolo di dura cervice.

Esodo 33,4 - Il popolo udì questa triste notizia e tutti fecero lutto: nessuno più indossò i suoi ornamenti.

Esodo 33,5 - Il Signore disse a Mosè: Riferisci agli Israeliti: Voi siete un popolo di dura cervice; se per un momento io venissi in mezzo a te, io ti sterminerei. Ora togliti i tuoi ornamenti e poi saprò che cosa dovrò farti.

Esodo 33,6 - Gli Israeliti si spogliarono dei loro ornamenti dal monte Oreb in poi.

Esodo 33,7 - Mosè a ogni tappa prendeva la tenda e la piantava fuori dell'accampamento, ad una certa distanza dall'accampamento, e l'aveva chiamata tenda del convegno; appunto a questa tenda del convegno, posta fuori dell'accampamento, si recava chiunque volesse consultare il Signore.

Esodo 33,8 - Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava in piedi, stando ciascuno all'ingresso della sua tenda: guardavano passare Mosè, finché fosse entrato nella tenda.

Esodo 33,9 - Quando Mosè entrava nella tenda, scendeva la colonna di nube e restava all'ingresso della tenda. Allora il Signore parlava con Mosè.

Esodo 33,10 - Tutto il popolo vedeva la colonna di nube, che stava all'ingresso della tenda e tutti si alzavano e si prostravano ciascuno all'ingresso della propria tenda.

Esodo 33,11 - Così il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla con un altro. Poi questi tornava nell'accampamento, mentre il suo inserviente, il giovane Giosuè figlio di Nun, non si allontanava dall'interno della tenda.

Esodo 33,12 - Mosè disse al Signore: Vedi, tu mi ordini: Fa' salire questo popolo, ma non mi hai indicato chi manderai con me; eppure hai detto: Ti ho conosciuto per nome, anzi hai trovato grazia ai miei occhi.

Esodo 33,13 - Ora, se davvero ho trovato grazia ai tuoi occhi, indicami la tua via, così che io ti conosca, e trovi grazia ai tuoi occhi; considera che questa gente è il tuo popolo.

Esodo 33,14 - Rispose: Io camminerò con voi e ti darò riposo.

Esodo 33,15 - Riprese: Se tu non camminerai con noi, non farci salire di qui.

Esodo 33,16 - Come si saprà dunque che ho trovato grazia ai tuoi occhi, io e il tuo popolo, se non nel fatto che tu cammini con noi? Così saremo distinti, io e il tuo popolo, da tutti i popoli che sono sulla terra.

Esodo 33,17 - Disse il Signore a Mosè: Anche quanto hai detto io farò, perché hai trovato grazia ai miei occhi e ti ho conosciuto per nome.

Esodo 33,18 - Gli disse: Mostrami la tua Gloria!

Esodo 33,19 - Rispose: Farò passare davanti a te tutto il mio splendore e proclamerò il mio nome: Signore, davanti a te. Farò grazia a chi vorrò far grazia e avrò misericordia di chi vorrò aver misericordia.

Esodo 33,20 - Soggiunse: Ma tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo.

Esodo 33,21 - Aggiunse il Signore: Ecco un luogo vicino a me. Tu starai sopra la rupe:

Esodo 33,22 - quando passerà la mia Gloria, io ti porrò nella cavità della rupe e ti coprirò con la mano finché sarò passato.

Esodo 33,23 - Poi toglierò la mano e vedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si può vedere.

Esodo 33 - Decriptazione
Esodo 33,1 - A portare fu in aiuto dentro ad un corpo il Signore la divinità per salvare dal serpente con la rettitudine. Dall'alto entrò in un vivente, per colpirlo nel mondo venne. Si portò ad entrare ad agire da vivente, in una donna in un corpo entrò l'Altissimo, al termine visse in terra. In un vivente giù nel corpo fu a vivere Dio nel mondo in un primogenito nel corpo. Giù da una donna nel corpo l'energia della risurrezione ad abitare nel tempo fu. Il rifiuto dentro un corpo entrò di un vivente per il serpente che si era giù nascosto. A rovesciare porterà il serpente. Lo spazzerà. Si versò dentro il serpente alle origini a vivere nei corpi. Il serpente questi col male li afflisse. Un drago di angeli (ribelli) uscì.

Esodo 33,2 - Portò la risurrezione per il serpente strappar via. Sarà la potenza nelle persone a ristare. La rettitudine l'angelo (ribelle) porterà a scacciare. Alla fine saranno a venire rifondati i miseri del mondo. Il primo ribelle che si portò nel mondo strapperà via. Fu a portarsi al mondo il Verbo in un corpo. Questi fu ad entrare nella prigione e fu a portarsi nel mondo. Fu ad abitarvi per portarsi nel foro a stare.

Esodo 33,3 - Il maledetto che all'origine nei corpi scese colpì dentro tutti con l'ammalare che dentro portò ad insinuare. La risurrezione con la rettitudine saranno il rifiuto. Il primogenito innalzato da dentro verserà alle moltitudini la rettitudine. La rettitudine spazzerà la putredine; brucerà entrando il nemico. Il soffio verrà nelle persone a mangiarlo. Lo spegnerà nelle generazioni la rettitudine.

Esodo 33,4 - A portare sarà la risurrezione dal seno in azione ai viventi. Verrà ad insinuarsi nei corpi; entrando il cattivo uscirà e sarà alla fine dal Padre ad accompagnarli, riporterà la potenza delle origini risorgendo tutti e gli uomini nell'eternità saranno portati; in alto sarà a condurli.

Esodo 33,5 - A portare fu a quel primo ribelle per la perversità la maledizione con un vivente che risorse nel mondo in un primogenito visse nel corpo Dio che figlio fu in Israele. Venne a vivere in quel popolo per riversare la risurrezione nel mondo, con tale azione guarirà i corpi. Nel cammino agendo i fratelli aiuterà. Quel primo dall'alto nel mondo dentro verserà alle moltitudini la rettitudine che porterà il maligno alla fine. Sarà arso nel tempo, uscirà la perversità dai corpi. Per l'aiuto per sempre saranno retti. Vivranno con l'Altissimo che retti li porterà quel primo nell'eternità ad entrare. Da vivi vi entreranno con quel primo si vedranno nella luce entrare del Potente tra i retti.

Esodo 33,6 - Portato che sarà in croce il salvare porterà. Da dentro ad inviare sarà la forza che risorgerà i corpi. Il maledetto verrà dall'azione sbarrato nelle acque bollenti entrerà. I corpi dalle tombe riporterà delle moltitudini.

Esodo 33,7 - Per portare ai viventi la risurrezione nel mondo fu a versarsi nella prigione. Venne dallo splendore nel mondo, portò l'energia nel cuore. Al mondo la potenza portò nelle midolle la recò giù perché la grazia riuscisse. Gli uscirà dal corpo nelle tombe, verserà la vita angelica, riusciranno vivi dalle tombe con l'energia della perversità rovesciata. Ai corpi la divinità porterà lo splendore della vita e l'eternità porterà nell'esistenza di tutti. Nei viventi dentro verserà la risurrezione il Signore. la divinità. Fu giù in quel primo la divinità da tenda ai viventi recato. Sarà giù quel primo della divinità la tenda che ai viventi porterà. Si vedranno per l'aiuto beati i viventi dalle tombe portati a sollevarsi per la potenza della vita con la grazia rientrata.

Esodo 33,8 - Portata nell'esistenza la rettitudine giù verrà il salvare dal maledetto. Per quel primogenito entrerà la potenza che sarà il risorgere a portare a tutti del mondo i popoli e ad innalzare porterà gli uomini. Il Verbo crocefisso dalla tomba con splendore si riportò lo porterà dall'apertura che ci fu nel cuore per un'asta. Dal primo che dalla tomba col corpo fu a rivivere la risurrezione uscirà. Dall'Eterno a casa quel primo portatosi rientrerà con splendore nel mondo.

Esodo 33,9 - Portata nel mondo fu ad entrare la rettitudine dentro un primo per i viventi risorgere nel mondo. Entrata in quel primo nel mondo la potenza fuori scendere si vedrà con l'acqua. Un'asta la porta aprì in un afflitto che l'energia recò. In piedi il Verbo Crocefisso dalla tomba riuscì splendente per portare aiuto dentro: dal cattivo i viventi salverà.

Esodo 33,10 - Porterà nel corpo quel primo fuori tutti dal mondo i popoli. Verranno i popoli portati per mano ad entrare. Si vedranno gli angeli inviarli nel risorto. Nel Verbo tutti a chiudersi entreranno, i quel primo ad entrare li accompagneranno; si verseranno nella piaga. Al Potente dal mondo a vederlo da vivi porterà gli entrati risorti nel Crocefisso, dalla tomba i riportati porterà. Gli uomini all'ingresso della Tenda (dei cieli) porterà.

Esodo 33,11 - Portato l'aiuto dentro ai corpi il Signore, dal maledetto avrà salvato, nelle persone sarà a vivere la divinità. Le persone saranno a vivere da retti felici essendo stati dall'aiuto ricreati. Sarà stato per la risurrezione il maledetto cattivo che la perversità portò bruciato dentro dalla divinità uscitagli dalle midolla. L'energia uscita ha recato ai viventi la risurrezione. Dal corpo crocefisso porterà Gesù da dentro l'energia. Il figlio all'angelo nemico il rifiuto sarà a porre. Tra i morti lo porterà a spengere; per quel primogenito uscirà il serpente.

Esodo 33,12 - Portato sarà da quel primo all'essere ribelle nei viventi il fuoco con l'entrata divinità. Il Signore si vedrà nel mondo a rivenire; in quel primogenito a vivere nel corpo la divinità c'era. Al mondo dall'alto riverrà, uscirà alla vista dei viventi del mondo Questi. Lui, il Crocefisso rientrerà potente. Il primo in magnificenza nel tempo con gli angeli risarà a venire. Il primo risorto col corpo dalla croce a liberare dalle tombe i popoli sarà e verranno per quel primo a rivivere i corpi. Tutti saranno alla conoscenza del Crocefisso. Sarà stata la rettitudine dentro accesa che i viventi riporterà in cammino. I viventi a vivere su verranno per grazia; da dentro le rovine tra gli angeli saranno.

Esodo 33,13 - Li porterà dal tempo ad uscire. L'Amen con forza verrà. Vi sarà della grazia dentro la sorgente. Sarà della rettitudine lo splendore ad agire. Figli col primogenito verranno le generazioni. Così retti li porterà nella nube; si vedranno tutti in seno. Inviata la forza ai fratelli li invierà a casa. Nella sorgente che sarà stata la rettitudine a recare, si vedranno entrare retti a stare i popoli. Spento l'orgoglio sarà uscito per Questi nel mondo.

Esodo 33,14 - Portati saranno da quel primo i viventi guariti dall'angelo che fu a stare nel serpente; ad ardere l'avrà portato. Per l'entrata energia dalle tombe per il Crocefisso risaranno in cammino.

Esodo 33,15 - A recare sarà il primogenito i viventi a vedere il Potente. Sarà stato portato dal primogenito nei viventi ad annullare nelle persone chi è a spegnerne la potenza. Sarà nei viventi la maledizione finita. In alto ad abitare i viventi con Questi entreranno.

Esodo 33,16 - Porterà a casa i viventi del mondo. Sarà a portarli alla conoscenza dell'Unico. Il Verbo porterà all'Unico retti a stare i viventi. Su verranno a stare nell'assemblea degli angeli, dentro a vederlo stando con gli angeli saranno. Così da "Io sono" porterà i popoli avendo spento il serpente. Li porterà dal Padre potenti, retti, dall'oppressione a vederlo da vivi tra gli angeli li porterà. Avrà portato ad aborto essere l'angelo. A portarli quel primogenito dagli angeli sarà. Portati i popoli retti nella piaga dal serpente aperta si vedranno le centinaia dei risorti nel corpo innalzate. Nella persona gli saranno entrati gli uomini del mondo.

Esodo 33,17 - Portata sarà l'originaria vita nei corpi dal Signore che la divinità nei viventi avrà riacceso. Usciranno camminando le centinaia dal crocefisso. Gli entrati, insinuatisi nel corpo usciranno. Dal colpo/ferita uscirà la moglie. Un corpo la Parola dalla croce originerà. Si vide alla luce uscire la rettitudine che fu con l'acqua a scendere, riverrà nell'assemblea degli angeli. Dentro a vederlo stando tra gli angeli saranno i portati sulla nube. Si vedranno tra i retti abitare col Nome.

Esodo 33,18 - I portati che saranno da quel primo, dal corpo usciti, vedranno che col figlio dell'Unico vennero alla gloria dei retti.

Esodo 33,19 - A portarli sarà stato quel primo che visse nel corpo. "Io sono" il primogenito li avrà fatti passare. Tutti nel cuore li avrà portati a casa. Saranno stati innalzati nella persona che fu la rettitudine a portare. Convocati nel Crocefisso saranno stati dentro. La risurrezione ai viventi il Signore la potenza alle persone fu con la rettitudine a recare. Per grazia del crocefisso saranno a venire tra i beati. Dei fratelli per l'energia portata i corpi dalle tombe dai morti saranno a venire dell'Unico la luce a vedere per misericordia.

Esodo 33,20 - Riportata sarà l'originaria vita nei corpi potente. Riverrà la perfezione vista nel Crocefisso venutagli dalla persona. Sarà stata la rettitudine che fu da rifiuto lanciato. "Io sono" nel mondo Adamo avrà riportato in vita.

Esodo 33,21 - A portargli fu all'origine il ribelle la perversità. L'entrata dell'angelo (ribelle) nel mondo la putredine recò nella vita. Venne la violenza giù dentro a tutti. Dall'alto nel mondo giù si portò nei corpi.

Esodo 33,22 - Si portò al mondo Iah. Dentro dall'aldilà la rettitudine da sola fu a portarsi. Accese un uomo che sarà a spengerlo. Innocente il corpo in croce gli aprirono. Giù recò una irrigazione alla luce di rettitudine il Crocefisso che era retto. Il Verbo era! Dell'Altissimo la rettitudine eterna a passare era stata.

Esodo 33,23 - Li porterà dal mondo dal foro nel corpo del Crocefisso da cui fu a venire la rettitudine. Il Verbo che fu a portarsi nel corpo di quel primo furono a crocifiggere. Verranno i fratelli nel corpo a stargli e con la persona saranno dal Potente. Quel primo li lancerà. Quel primo li porterà.

ATTREZZARSI PER IL PASSAGGIO
Quel decriptato pone in evidenza che la problematica di trovare un posto fisico in comunicazione con l'aldilà è la stessa che l'uomo ha da secoli.
Tale ricerca la Bibbia e i Vangeli l'indicano risolta in Gesù Cristo.

Alex aveva fatto un sogno nel sogno... ma era un sogno? Era Alex uno spiritello che aveva elaborato in forma fantastica quanto sempre più veniva a sedimentarsi nel mio ricercare con l'uso della decriptazione dei testi biblici.
Tali testi, all'unisono, come si può verificare negli ormai veramente numerosi risultati nella mia rubrica, portano a considerare l'idea del Messia come totalizzante nella Bibbia, in modo criptato nell'A.T. ed in modo esplicito nel N.T.. In questo ultimo, specialmente nelle lettere di Paolo, si trovano cenni a quel trasporto nel mondo ad altre dimensioni.
  • "Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: 'Ho creduto, perciò ho parlato', anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui..." (2Corinzi 4,13.14)
  • "...da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù." (Efesini 2,5.6)
  • "Quando si manifesterà Cristo, la vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria." (Colossesi 3,4)
Occorre però prepararsi a questo viaggio; la vita è il tempo utile per attrezzarsi ed è l'unica scuola che abbiamo in cui s'accende la trasformazione dal non essere all'essere.

Alla domanda che tutti si fanno: "Chi sono?" posso rispondere che sono un'esistenza che si riconosce come tale ovviamente voluta dal "Creatore" con una carattere individuale specifico a cui ha contribuito la genetica, gli altri, la storia e sempre più la mia volontà, compatibilmente alle condizioni che potevo variare, ma sempre certo che esiste un riferimento da cercare.
Sono in ogni tempo un insieme di desideri e come un ago magnetico vedo che mi oriento sempre più in un campo di forze in cui i desideri sono su argomenti che non conosco.

E gli altri chi sono?
Sono esistenze parallele.
Sarei potuto essere un altro, ma non mi cambierei anche se in altri mi pare trovare aspetti caratteristici che riconosco migliori e anche peggiori dei miei, ovviamente rispetto all'unico metro di misura che ho, quello che ho formato al momento e che si può evolvere.

Chi è l'uomo?
È un esperimento in corso in cui il Creatore ha dato un incipit e che osserva con interesse attendendo di cogliere cenni di maturazione.
È un esperimento in corso già riuscito in alcuni parti "materiali", ma che ha bisogno del personale apporto individuale per riuscire.

Siamo come astronavi in movimento, a cui mancano elementi che dobbiamo costruire in corso del viaggio per far riuscire l'esperimento, ma non abbiamo per libretto d'istruzione altro che il discernimento che abbiamo acquisito.

San Paolo parla di questo processo necessario che porterà alla vita nuova:
  • "Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura:
    La morte è stata ingoiata per la vittoria.
    Dov'è, o morte, la tua vittoria?
    Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?" (1Corinzi 15,51-55)
  • "Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale, poiché sta scritto che il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. Quale è l'uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti. E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste. Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità." (1Corinzi 15,44-55)
  • "...se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d'un momento, quelle invisibili sono eterne." (2Corinzi 4,15-18)
  • "Il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'arcangelo e al suono della tromba di Dio, discenderà dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e così saremo sempre con il Signore." (1Tessalonicesi 4,16.17)
Dobbiamo completare la nostra personale astronave in tutte le dimensioni potenziali per inserire un motore che superi la velocità della luce e il tempo levando la scorza al vero uomo nuovo che sento sempre più che esiste e che vuole ed evidentemente cresce in dimensioni poco ancora esplorate.
Quando completa senza pit-stop saremo trasformati, ma altri diranno: è morto.
Sull'argomento per non ripetermi rimando alla lettura dei seguenti miei articoli:

- "Il vestito di Adamo".
- "L'uomo nuovo: sogno e realtà d'un alchimista cristiano".
- "Se l'uomo viene dal cielo là torna".

Ma ce "tempo"... oltre al tempo!
Il Creatore ha pazienza.

a.contipuorger@gmail.com

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