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ATTESA DEL MESSIA...

 
CALEB FIGLIO DI IEFUNNE, LO SCOUT AMICO DI GIOSUÈ

di Alessandro Conti Puorger
 
 

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I 12 ESPLORATORI »
IL RACCONTO DEGLI ESPLORATORI »
RIBELLIONE, PUNIZIONE E PROMESSA DI PREMI »

CALEB 45 ANNI DOPO
Il popolo finalmente dopo 40 anni attraversò il fiume Giordano davanti a Gerico e il libro di Giosuè, dopo aver raccontato le prime conquiste della terra promessa, al momento della spartizione delle terre conquistate, propone questo brano su Caleb.

"Si presentarono allora i figli di Giuda da Giosuè a Gàlgala e Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita gli disse: Tu conosci la parola che ha detto il Signore a Mosè, l'uomo di Dio, riguardo a me e a te a Kades-Barnea. Avevo quaranta anni quando Mosè, servo del Signore, mi inviò da Kades-Barnea a esplorare il paese e io gliene riferii come pensavo. I compagni che vennero con me scoraggiarono il popolo, io invece fui pienamente fedele al Signore Dio mio. Mosè in quel giorno giurò: Certo la terra, che ha calcato il tuo piede, sarà in eredità a te e ai tuoi figli, per sempre, perché sei stato pienamente fedele al Signore Dio mio. Ora, ecco il Signore mi ha fatto vivere, come aveva detto, sono cioè quarantacinque anni da quando disse questa parola a Mosè, mentre Israele camminava nel deserto, e oggi, ecco ho ottantacinque anni; io sono ancora oggi come quando Mosè mi inviò: come il mio vigore allora, così il mio vigore ora, sia per la battaglia, sia per ogni altro servizio; ora concedimi questi monti, di cui il Signore ha parlato in quel giorno, poiché tu hai allora saputo che vi sono gli Anakiti e città grandi e fortificate; spero che il Signore sia con me e io le conquisterò secondo quanto ha detto il Signore! Giosuè lo benedisse e diede Ebron in eredità a Caleb, figlio di Iefunne. Per questo Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita, ebbe in eredità Ebron fino ad oggi, perché pienamente fedele al Signore, Dio di Israele. Ebron si chiamava prima Kiriat-Arba: Arba era stato l'uomo più grande tra gli Anakiti. Poi il paese non ebbe più la guerra." (Giosuè 14,6-14)

Siamo così informati che:

  • quando Caleb parti in esplorazione aveva 40 anni;
  • la spartizione del territorio conquistato sotto la guida di Giosuè avvenne 45 anni dopo;
  • dopo i 40 anni di deserto la conquista perciò durò almeno 5 anni;
  • ad 85 anni Caleb era ancora forte e vigoroso;
  • Caleb chiese in eredità il territorio che aveva percorso, proprio la zona montagnosa di Ebron;
  • c'erano effettivamente anche gli Anakiti, che poi scacciò.
Nel capitolo successivo del libro di Giosuè si legge che Caleb non ha millantato il suo credito: "come il mio vigore allora, così il mio vigore ora, sia per la battaglia, sia per ogni altro servizio", infatti, il libro di Giosuè racconta le prodezze di Caleb a 85 anni ed oltre con gli uomini da lui comandati.
Umanamente non è possibile, ma in Dio tutto è possibile!
A 85 anni, chiese l'assegnazione proprio dei territorio da cui erano stati terrorizzato gli altri 10 "regalim", spie o esploratori come li vogliamo chiamare, voleva combattere gli Anachiti a Ebron e impossessarsi delle città.
Non era orgoglio, ma la fede nelle promesse di Dio che gli dava forza.

"A Caleb figlio di Iefunne fu data una parte in mezzo ai figli di Giuda, secondo l'ordine del Signore a Giosuè: fu data Kiriat-Arba, padre di Anak, cioè Ebron. Caleb scacciò di là i tre figli di Anak, Sesai, Achiman e Talmai, discendenti di Anak." (Giosuè 15,13-14)

I famosi figli Anak furono così messi dal Signore nelle mani di chi ebbe fede!
Si avverò per Caleb il salmo 92 (13-16) quando dice:

"Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano; piantati nella casa del Signore, fioriranno negli atri del nostro Dio. Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi, per annunziare quanto è retto il Signore: mia roccia, in lui non c'è ingiustizia."

Le sue prodezze non finiscono qui, ma conquisterà con i sui combattenti anche altre città, infatti, il capitolo 15 prosegue:

"Di là passò ad assalire gli abitanti di Debir. Si chiamava Debir Kiriat-Sefer. Disse allora Caleb: A chi colpirà Kiriat-Sefer e se ne impadronirà, io darò in moglie Acsa, mia figlia. Se ne impadronì Otniel, figlio di Kenaz, fratello di Caleb; a lui diede in moglie sua figlia Acsa. Quando essa arrivò presso il marito, questi la persuase a chiedere un campo al padre. Allora essa smontò dall'asino e Caleb le disse: Che fai? Gli disse: Concedimi un favore. Poiché tu mi hai dato il paese del Negheb, dammi anche alcune sorgenti d'acqua. Le diede allora la sorgente superiore e la sorgente inferiore." (Giosuè 15,15-19)

Poi c'è... elencazione delle città conquistate da Giuda e conclude:

"...Quanto ai Gebusei che abitavano in Gerusalemme, i figli di Giuda non riuscirono a scacciarli; così i Gebusei abitano a Gerusalemme insieme con i figli di Giuda fino ad oggi." (Giosuè 15,63),

cioè ai tempi di cui tratta il libro di Giosuè.

In effetti, più avanti nella lettura della Bibbia, dal libro dei Giudici si acquisisce che la città di Ebron fu una delle città sorteggiate per i Leviti, ma rimasero a Caleb le terre e i villaggi:

"I capifamiglia dei leviti si presentarono al sacerdote Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capifamiglia delle tribù degli Israeliti... Gli Israeliti diedero dunque a sorte queste città con i loro pascoli ai leviti, come il Signore aveva comandato per mezzo di Mosè... Furono dunque date loro Kiriat-Arba, padre di Anak, cioè Ebron, sulle montagne di Giuda, con i suoi pascoli tutt'intorno; ma diedero i campi di questa città e i suoi villaggi come possesso a Caleb, figlio di Iefunne." (Giudici 21,1-12)

Questa informazione è confermata dal libro 1Cronache 6,41.

Il libro deuterocanonico del Siracide riassume in questi termini l'azione dei due coraggiosi e fedeli esploratori:

le tombe di Caleb "(Giosuè) Rimase infatti fedele all'Onnipotente e al tempo di Mosè compì un'azione virtuosa con Caleb, figlio di Iefunne, opponendosi all'assemblea, impedendo che il popolo peccasse e dominando le maligne mormorazioni. Questi due soli si salvarono fra i seicentomila fanti, per introdurre Israele nella sua eredità, nella terra in cui scorrono latte e miele. Il Signore concesse a Caleb una forza che l'assistette sino alla vecchiaia, perché raggiungesse le alture del paese, che la sua discendenza poté conservare in eredità, sì che tutti gli Israeliti sapessero che è bene seguire il Signore." (Siracide 46,7-10)

Nel villaggio di Timnat (Kifl) Haress nella regione montuosa di Efraim del monte Glass la tradizione conserva le tombe di Caleb, di Giosuè e di Nun, perché il territorio fu in eredità di Giosuè (Giosuè 19,49-50), che vi costruì una cittadina ove fu sepolto (Giosuè 24,30).

La città di Ebron fu la capitale di David ove regnò per sette anni prima di conquistare ai Gebusei Gerusalemme ove poi regnò per 33 anni.
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