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TRACCE UTILI E PREPARATORIE
La decriptazione che allora aveva fatto dell'ultimo versetto - l'8,14 - del Cantico dei Cantici (Vedi: paragrafo "8° Quadro: il Tempio di Salomone") che in italiano è "Fuggi, mio diletto, simile a gazzella o ad un cerbiatto, sopra i monti degli aromi" mi ronzava ancora nelle mente.
"Il Figlio dell'Uno si porterà da David, da una matrice uscirà in cammino, il Potente giù ad abitare sarà, un corpo si vedrà far frutto.
Dell'Unigenito sarà la potenza a stare in un vivente, dall'alto generato sarà in una casa il Nome per stare tra i viventi."
A quel tempo annotai: Profezia dell'incarnazione in 2 Samuele 7,12-16 e in 1Cronache 17.
Per me lì si parlava in forma profetica, ma anche evidente per gli sviluppi nei Vangeli, in special modo in quelli di Luca e di Matteo, della Santa Famiglia di Nazaret da cui, appunto, i Vangeli fanno discendere Gesù di Nazaret.
In questa occasione produco la dimostrazione di quella decriptazione.
Il testo ebraico di quel versetto scritto senza segni di vocalizzazione così si presenta:
- Fuggi, mio diletto,
- simile a gazzella
- o ad un cerbiatto
- sopra i monti degli aromi
Da cui:
"Il Figlio
dell'Uno
(
=
)
si porterà
da David
,
da una matrice
uscirà
in cammino
,
il Potente
giù
ad abitare
sarà
,
un corpo
si vedrà
far frutto
.
Dell'Unigenito
sarà
la potenza
a stare
in un vivente
,
dall'alto
generato
()
sarà
in una casa
il Nome
per stare
tra i viventi
."
Guardando poi all'interno dei singoli versetti risulta evidente che il testo è sì un canto d'amore, ma per chi?
Certamente per David o per chi sarà il Figlio di David, l'atteso, cioè il Messia.
Le lettere di David
si trovano ripetute per 33 volte nei versetti.
Capitolo I - 13, 14, 16 3
Capitolo II - 3, 8, 9, 16, 17 5
Capitolo III - p.m.
Capitolo IV - 4, 16 2
Capitolo V - 1*, 2, 4, 5, 6, 8, 9, 10, 16 11
Capitolo VI - 1, 2, 3 5
Capitolo VII - 10, 11 12, 14* 5
Capitolo VIII - 5, 14 2
33
(Nei sottolineati
c'è 2 volte e in quelli asteriscati * ha significato diverso di "amato".)
C'è perciò una tensione particolare su quelle lettere e su quel nome.
Quel numero di volte è veramente grande se si considera che in definitiva il testo è solo di 127 versetti in 8 capitoli (17 nel I e nel II, 11 nel III, 16 nel IV e nel V, 12 nel VI e 14 nel VII e VIII).
Quel 33 pare così come voler sottolineare che il testo intende parlare di 1 che fu
,
di 1 che è
,
e di 1 che sarà
= 1x3 +
3x(
= 10) = 33.
Il titolo di "Figlio di David" risuona più volte nei Vangeli sinottici - Matteo, Marco e Luca - per asseverare, con forza, che Gesù era riconosciuto e ritenuto pubblicamente dai beneficati e dalla folla come il possibile Messia, il Cristo, cioè l'unto di Dio.
Che il Messia avrebbe preso corpo in un discendente della casa di David, peraltro, era consolidato nel pensiero ebraico per le seguenti profezie:
- la casa di Davide stabilita per sempre, 2Samuele 7,16;
- il seme di Davide, 2Samuele 7,12 e 1Cronache 17,11 nonché Salmo 132,11;
- sul trono di Davide per sempre, 1Cronache 17,12s;
- il Figlio di Davide è chiamato Signore, Salmo 110;
- il seme di Davide sorprenderà i re, Salmo 138,1-6;
- discendente di Davide, Ezechiele 17,22-24 e 34,23.
Lo chiamavano, infatti così, "Figlio di Davide" anche persone che non lo conoscevano e che non erano al corrente della sua genealogia secondo quanto risulta dagli stessi Vangeli:
- due ciechi in Matteo 9,27;
- la folla in Matteo 12,23;
- una donna Cananea in Matteo 15,27;
- da due ciechi in Matteo 20,30 e 31;
- la folla nell'ingresso messianico a Gerusalemme in Matteo 21,9;
- i fanciulli nel Tempio in Matteo 21,15;
- Timeo il cieco in Marco 10,47 e 48;
- il cieco di Gerico in Luca 18,38 e 39.
L'amore, in ebraico "'ahabah"
,
ha come somma del numero attribuito a ciascuna delle lettere il valore numerico pari a 13 =
(
= 1) +
(
= 5) +
(
= 2) +
(
= 5).
Se riferiamo quelle lettere al Dio Unico si legge il disegno profetico della incarnazione: "L'Unico
entrerà
dentro
al mondo
".
Nella teologia cristiana della SS. Trinità l'amore lega il Padre al Figlio e il Figlio al Padre ed è quindi una vera persona, lo Spirito Santo.
Il nome IHWH
manifestato a Mosè al roveto ardente numericamente ha il valore di 26 =
(
= 10) +
(
= 5) +
(
= 6) +
(
= 5) pari a 2 volte questo amore che con continuità va e viene e lega appunto a filo doppio le persone della SS.Trinità.
Nel testo del Cantico le lettere di amore si presentano numerose volte, per un totale di 18 volte, precisamente nei versetti:
Capitolo I - 3, 4, 7 3
Capitolo II - 4, 5, 7 3
Capitolo III - 1, 2, 3, 4, 5, 10 6
Capitolo IV - p.m.
Capitolo V - 8 1
Capitolo VI - p.m.
Capitolo VII - 7 1
Capitolo VIII - 4, 6, 7 (2 volte) 4
18
Questo numero mi dice che per "amore
= 13 + entra
= 5 = 18".
Onde il messaggio che si ricava unendo questo al precedente è:
"L'Unico entrerà dentro al mondo; vi entrerà per amore!"
Dice peraltro quella VII lode di Salomone che segnalato al 1° paragrafo:
"Ei divenne come me, perché lo potessi ricevere;
simile a me fu creduto, perché lo potessi rivestire.
Ed io non tremai, quando lo vidi, ché lui è la mia clemenza.
Ei divenne come la mia natura, perché imparassi a conoscerlo,
e come il mio sembiante, perché da lui non mi ritraessi."
Nel mio racconto "Tempo-eternità: Un midrash Haggadah per Pesah - Il Disegno di Dio", il paragrafo 3 conclude con la Sapienza nei riguardi della incarnazione dice:
"Ecco l'Uomo: La sofferenza s'è fatta uomo, è passione, bramosia dell'amore Nostro; è come possiamo metterci alla portata dell'uomo, è estremo atto d'amore per incontrarlo."
Altra sequenza di lettere interessante che ho seguito è
che si trova sia nella parola colomba (che in ebraico vuol dire anche violenza... della passione), sia come risultato unendo le lettere di parole contigue.
La colomba è considerata nell'ebraismo la creatura che esprime l'estrema incondizionata fedeltà coniugale spinta fino al martirio ed è da sempre considerata come mezzo per la comunicazione a distanza, perché grazie alla sua fedeltà fa sempre ritorno, simbolo della "teshuvà" o conversione.
"Essa è protetta dalle proprie ali" (Shabbat 49,a) nel senso che viene evitato di mangiarla per la sua utilità come messaggera.
Quelle lettere, infatti, portano al pensiero "Fu/è/sarà
a portarsi
un angelo/con gli angeli
."
Questa sequenza si presenta per un totale di 11 volte, precisamente nei versetti:
Capitolo I - 5,15 2
Capitolo II - 14 1
Capitolo III - 9 1
Capitolo IV - 1 1
Capitolo V - 2,12 2
Capitolo VI - 9 1
Capitolo VII - 1,9 2
Capitolo VIII - 1 1
11
Questo n° 11 mi dice "è
(10) l'Uno
(1)".
Trovo poi 4 volte, nei versetti 1,2; 2,13; 5,6; 5,15 la sequenza
e anche
,
il Tetragramma sacro, che definisce IHWH, unendo parole adiacenti 4 volte, nei versetti 1,2; 2,13; 5,6; 5,15.
Da sottolineare, infine, è il versetto 6,5.
"Distogli da me i tuoi occhi; il loro sguardo mi turba. Le tue chiome sono come un gregge di capre, che scendono dal Gàlaad."
Come ho evidenziato con le lettere in verde si trova
vale a dire il "Figlio
Gesù
"
e la decriptazione del versetto risulta così molto esplicativa.
"Aperto
da un foro
,
da dentro
ci sarà
una sorgente
.
Sarà
la rettitudine
ai viventi
ad inviare
,
scorrerà
d'aiuto
,
sarà
alla luce
l'acqua
per ri-partorire
().
Ad uscire
sarà
dal Figlio
Gesù
dal corpo
.
La rettitudine
così
dell'Eterno
da un corpo
uscirà
da forza
che sarà
a salvare
(),
chi in cammino
,
dal serpente
.
Della risurrezione
porterà
ai viventi
l'energia
.
Entrerà
in chi cammina
la potenza
dell'Eterno
."
Ciò considerato ho ripreso in mano il testo completo in ebraico e con santa pazienza ho provveduto ad un'ulteriore decriptazione riferendo il testo nascosto tutto e soltanto al Messia.
Di seguito, capitolo per capitolo, riporto il risultato ottenuto facendolo precedere dall'ultima traduzione in italiano della Conferenza Episcopale Italiana.