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LA TORAH SUL PERDONO E LE ALTRE SACRE SCRITTURE
Essenziale nel rapporto tra l'uomo e Dio è, quindi, il sondare la possibilità da parte Sua del perdono, perché davanti alla Sua Santità l'uomo è sempre in difetto e imputabile di colpa a causa degli istinti e impulsi della carne, non sempre dominati dalla razionalità, quindi, soggetto anche a "sentimenti" non solo nobili a causa dei dubbi sulla stessa esistenza di Dio, sulla Sua misericordia e sul perché della sofferenza.
Da Dio ci si attende indipendenza, immutabilità, infinità, semplicità, conoscenza, sapienza, bontà, amore, grazia, misericordia, longanimità, santità, giustizia, veracità, sovranità e un Dio che non perdonasse e non usasse misericordia con le sue creature offenderebbe l'idea stessa di Dio e si potrebbe dire "Se non perdonasse non sarebbe Dio, il creatore dell'universo", viceversa, "Se il Signore non perdonasse tutto, il mondo non esisterebbe" risuonò nel primo Angelus di Papa Francesco (17-03-2013).
Ha così senso investigare su quanto sostengono le Sacre Scritture al proposito.
Nella Bibbia cristiana nell'edizione C.E.I., appunto in italiano, se si fa una ricerca sulla parola "perdono" si trova che questo termine:
- nell'Antico Testamento è usato per 13 volte, di cui solo 3 nella Torah, 1 volta nel Salmo 130,14 e 1 in Daniele 9,9 e 8 volte in libri deuterocanonici, di cui 1 volta in Ester 3,13f, 1 nel libro della Sapienza 18,2 e 6 volte nel libro del Siracide 5,5; 16,7; 17,24; 18,11.20 e 47,11;
- nel Nuovo Testamento si trova 8 volte in Marco 1,4 e 3,29; Luca 3,3 e 24,47; Atti 5,31; 2Corinzi 2,10; Ebrei 9,22 e 10,18.
Il verbo "perdonare" nei suoi vari tempi e modi nella Bibbia cristiana si trova invece per 95 volte.
Nei libri della Bibbia che la tradizione considera scritti da Mosè, cioè nel grande rotolo della Torah diviso in cinque parti - Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio - il concetto di perdono e di perdonare è espresso più volte.
Il termine "perdono" e il verbo "perdonare" nei propri vari tempi e modi si trova nella traduzione italiana della C.E.I. del 1975 e/o del 2008 nei seguenti versetti:
- Genesi 4,13; 18,24.26; 43,19; 44,18; 50,17;
- Esodo 4,10.13; 10,17; 23,21; 32,30.32; 34,7.9;
- Levitico 4,20.26.31.35; 5,10.13.16.18.26; 19,22;
- Numeri 14,18.19.20; 15,25.26.28; 30,6.9.13;
- Deuteronomio 21,8; 29,19.
Nel testo ebraico però ciò che è tradotto perdono e perdonare non è espresso con un unico radicale, ma con radicali diversi.
Sul perdono, conoscendo bene con che attenzione e passione uomini saggi dell'ebraismo negli ultimi due millenni nelle varie generazioni hanno esaminato, studiato e scrutato le Sacre Scritture, intendo attingere anche a tale tesoro.
Al riguardo nel trattato rabbinico Rosh Hashanah 17b sui comportamenti di Dio nei riguardi del peccato dell'uomo trovo certificato che:
- Dio è misericordioso prima che la persona pecchi, anche se Dio sa che una persona è in grado di peccare. (Evidentemente perché gli lascia la libertà)
- Dio è misericordioso verso il peccatore, anche dopo che ha peccato.
- Dio rappresenta la potenza della misericordia anche in aree che un essere umano non si aspetta o merita.
- Dio è compassionevole e allevia la punizione dei colpevoli.
- Dio è misericordioso anche con coloro che non sono meritevoli.
- Dio è lento all'ira.
- Dio è pieno di bontà.
- Dio è il Dio della verità, quindi possiamo contare sulle Sue promesse di perdonare i peccatori pentiti.
- Dio garantisce bontà verso le generazioni future, grazie ai patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, come l'hanno beneficiato tutti i loro discendenti.
- Dio perdona i peccati intenzionali se il peccatore si pente.
- Dio perdona chi deliberatamente lo affronta se il peccatore si pente.
- Dio perdona i peccati che si commettono in errore.
- Dio cancella i peccati di coloro che si pentono.
Intendo, quindi, esaminare vari di quei versetti dell'Antico Testamento, soprattutto della Torah, direttamente anche dal testo in ebraico della Tenak, per cogliere qualche particolare non percepibile dalle traduzioni che aiuti a arricchire o a spiegare come s'è sviluppato il sentire sul perdono da parte di Dio.